Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: betterstayhappy    13/09/2012    2 recensioni
Dal capitolo 8
"Pensavo sarebbe stato carino guardare un film" esordisce lui "cosa vuoi vedere?" continua "quello che vuoi" dico, ma in realtà penso "COSA DIAVOLO ME NE IMPORTA DEL FILM?!" Alla fine mettiamo Street Dance.
Mentre ci sono i trailer di altri film, lui va nella cucina ultra-moderna a preparare dei popcorn al formaggio e due bicchieroni di coca cola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10   Stay.

 

«E' come in LOL, ricordi? Se ti bacia, vuol dire che è una cosa seria, se no boh, magari potrei prenderlo a schiaffi?» mi dice Alice. Si, è mia cugina, ma è soprattutto una mia amica, le racconto sempre tutto. «non penso ce ne sarà bisogno» dico con un sorrisetto malizioso ripensando alla sera prima.
Justin mi aveva riaccompagnata a casa, mi aveva praticamente minacciato, hahaha! Aveva paura che mia mamma mi scoprisse, poi avevamo messaggiato tutta sera.
La mia casa è a 5 minuti dalla stazione per questo riesco sempre a fare il percorso casa-scuola con Alice. Okay, ora sono agitata. «e tu invece, come va?» chiedo per togliermi dalla mente l'immagine di mia cugina che prende a sprangate Justin. L'ho sempre ammirata, Alice, è il tipo di ragazza sicura, ma non troia. Se le piace un ragazzo prima o poi finiscono insieme, capitolo chiuso.
Invece io non sono mai stata così. Justin è un dono di Dio e, sinceramente, non credo di meritarlo.
E' strano, di solito non vengo così coinvolta dalle persone e non mi sento così a mio agio con loro. Che poi io e Justin stiamo o non stiamo insieme? mah.

Arrivo davanti a scuola e trovo Francesca che mi aspetta, ha uno sguardo malizioso e mi fa un cenno... ora ricordo! Ieri sera mi aveva mandato un messaggio spiegandomi che aveva incontrato un ragazzo di nome Austin, le sorrido, entriamo. La cesca vede subito il suo cavaliere, si abbracciano e si baciano, sono carinissimi.
Cerco Justin con lo sguardo, non lo vedo. Davanti ai bagni, le classi, le macchinette. Nulla.                           Sento due braccia muscolose avvolgermi i fianchi. Mi corre un brivido lungo tutta la schiena, so benissimo chi è. Lui mi guida in un angolo e io non oppongo certo resistenza.
Arriviamo nell'angolo, finalmente lascia la presa e gli lancio uno sguardo interrogativo «senti...» comincia «vorrei davvero essere un bravo fidanzato come Austin...» ha un tono serio e mi guarda con quello sguardo sexy che solo lui sa fare «ma tu rabbrividisci ad ogni mio tocco. Sarà impossibile controllarsi» solleva un sopracciglio osservando il mio sguardo divertito che si trasforma in malizioso «perciò...» lascia in sospeso. Si avvicina di più a me e mi prende di nuovo per i fianchi, io gli metto le braccia intorno al collo e lui mi bacia, quando sento quelle labbra allontanarsi da me... «lo chiami un bacio questo, Bieber?» lo provoco. Sembra non stesse aspettando altro perchè subito mi stringe e mi da un bacio lungo e passionale.
Mentre ci baciamo sentiamo una voce dietro Justin «non stancarla troppo, Justin, avete tutto il giorno» sento le labbra di Justin, ancora sulle mie, che si aprono in un sorriso. Mi prende per mano e si gira verso il ragazzo che ha parlato, vedo che ha per mano Francesca, deve essere Austin.
«Quindi tu devi essere la ragazza misteriosa» mi dice Austin «e tu sei il ragazzo misterioso» dico di rimando. Francesca diventa rossa e io pure «come fai a sapere chi sono?» dico a Austin «diciamo che un certo signor Bieber non fa che parlare di te da una settimana» dice. Austin è molto bello, è biondo ossigenato e ha gli occhi azzurri. «e un certo Austin non fa che parlare di TE da una settimana» dice Justin indicando Francesca. Austin sta per ribattere ma suona la campanella. Ci salutiamo e andiamo in classe.

 

Sono le 9.22. Non sopporto più latino e chiedo di poter andare in bagno.
Arrivo alla toilette e mi siedo sul davanzale a guardare fuori dalla finestra.
Dopo un paio di minuti entrano due ragazze, saranno venute a fumare.
Quando le sorpasso per tornare in classe e le vedo meglio in faccia, riconosco che sono 2 delle amiche di Selena. Mentre cammino sento «hey, troia, dove pensi di andare?»
«in classe, sai, è per questo che si viene a scuola» dico facendole sentire stupide.
In meno di due secondi me le trovo addosso, una mi tira per terra mentre l'altra mi mette una mano sulla bocca per impedirmi di urlare. Provo a sferrare calci e pugni, ma contro quelle 2, sono impotente. Vedo che una estrae una lametta dalla sua tasca, delle lacrime mi rigano il viso quando il metallo incide il mio polso sinistro, proprio sulla vena, decidono di fare più lentamente possibile, per farmi soffrire il più possibile tra le mie lacrime e le mie urla soffocate. Quando finiscono la loro "opera" se ne vanno ridendo, con le mani piene di sangue, del mio sangue. Cerco di rialzarmi ma alla vista del polso non reggo, e perdo i sensi mentre la ferita non smette di sanguinare.


Rinvengo sul pavimento del bagno, sento un pianto soffocato provenire dalla mia sinistra mentre qualcosa di fresco viene strofinato sul mio polso. Apro gli occhi e giro la testa
«J-Justin?» dico vedendolo. Lui non mi risponde e fissa la ferita che aveva appena ripulito, vedo tutto sfocato.
Lui sembra avere un riflesso ritardato. Mi guarda e mi abbraccia fortissimo, come per verificare se fossi
davvero viva. Si mette a piangere sulla mia spalla, lo abbraccio fortissimo
«come hai fatto a trovarmi?» chiedo
«Austin» mi dice tra i singhiozzi
«mi ha detto che ha visto uscire 2 ragazze con le mani sporche di sangue, è entrato e ti ha visto, ed è venuto a chiamarmi» conclude
«basta, non piangere» dico calma
«E' STATA COLPA MIA, E' UN AVVERTIMENTO!» e mi mette il polso davanti agli occhi, l'incisione formava una "J" rossa fiammante
«Justin...» cerco la sua vicinanza, la sua famigliarità, gli occhi mi si riempiono di lacrime
«sei la persona più importante della mia vita» iniziai piangendo
«non lasciarmi, ti prego» cerco i suoi occhi color miele, li trovo pieni di coraggio, speranza e conforto quando mi risponde
«mai.»

   
 
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