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Autore: Irene Adler    31/03/2007    7 recensioni
Durante una tempesta giunge a Konoha una bambina, dal passato sconosciuto e avvolto dal mistero, con un'inquietante messaggio per l'hokage: Il Villaggio della Foglia è in pericolo.
AGGIUNTO CAPITOLO 38
Avvertenze: più avanti è spoiler!
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Kakashi Hatake, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2: Fantasmi del passato

La pioggia era passata da qualche giorno e il sole aveva ormai asciugato la maggior parte delle tracce della pioggia.

Un ragazzino biondo camminava per le strade del Villaggio delle Foglia, seguito da una ragazza dall’aria leggermente seccata e un coetaneo dai capelli scuri.

“Uffa! Il maestro Kakashi è sempre così misterioso…” sbottò il biondo.

“Che senso ha chiederci di aspettarlo davanti all’ospedale, soprattutto nel tardo pomeriggio?”

La ragazza alle sue spalle gli rivolse un’occhiata seccata.

“Chiudi la bocca, Testa Quadra. Sei noioso.” disse in tono vitreo il compagno di squadra, mettendosi le mani in tasca.

Il giovane ninja si voltò “Non dirmi che non sei curioso di sapere il motivo per cui siamo stati chiamati, perché non ci credo!”

“Qualunque sia Naruto lo scopriremo fra poco” li interruppe serenamente la ragazza dai capelli color rosa.

“Come al solito hai ragione, mia dolce Sakura!” disse il biondo camminando al fianco della ragazza, che non aveva particolarmente gradito il modo in cui le si era rivolto.

Arrivarono all’ospedale e aspettarono nell’ingresso, finchè, qualche minuto dopo, non arrivò il loro maestro.

“Buongiorno ragazzi!” salutò socchiudendo l’unico occhio visibile.

“Lei è in ritardo come al solito maestro!!!” sbottò Naruto, additandolo ad alta voce, mentre la gente intorno si voltava verso di loro.

“Zitto! Ci metti in ridicolo!” disse Sakura dandogli un sonoro pugno in testa.

“Che dobbiamo fare?” domandò Sasuke, appoggiato ad una colonna, mentre il biondo si massaggiava la testa.

Il maestro Kakashi ripose “Il paradiso della pomiciata” in una delle tasche del marsupio, poi spostò lo sguardo sui suoi tre allievi.

“Voi, per ora, non dovete fare assolutamente nulla. Sono stato chiamato dall’hokage, che mi ha detto di farvi aspettare qua sotto.”

Si allontanò dai tre ragazzi salutandoli con la mano “A dopo!”

“Ma…..! Maestro!”

Nulla da fare; il jonin era già scomparso.

Socchiuse gli occhi e tutto si presentò offuscato e confuso.

“cos’è successo…?”

Sentiva i muscoli tremendamente intorpiditi, la testa pesante e un dolore lancinante al polso sinistro.

Intorno a lei sentiva voci indistinte, una coperta di lino le accarezzava piacevolmente le braccia e il collo, mentre la brezza leggera che entrava dalla finestra le solleticava le guance.

“Dove mi trovo??”

L’ultima cosa che ricordava era di aver corso per la foresta, in direzione di Konoha, poi tutti i suoi ricordi erano confusi.

Improvvisamente si scosse.

Una mano robusta le aveva preso il polso.

Come percossa da una paura improvvisa ritrasse debolmente la mano. Non voleva farsi toccare.

Da nessuno.

Cercò di riaprire gli occhi.

“..…Kakashi Hatake……”sussurrò ancora una volta.

Una serie di voci le fecero avere una fitta alla testa.

Con le poche energie che aveva aprì gli occhi e riuscì a mantenerli aperti.

La prima cosa che vide fu il soffitto candido della stanza, subito dopo il viso di una donna, dai lunghi capelli biondi, lo sguardo autoritario e dei magnetici occhi nocciola.

“dove…..?” mormorò, non sapendo cosa dire.

La donna sorrise.

“Non preoccuparti piccola, ora sei al sicuro….riposati”

Lei però non aveva voglia di riposare. Non poteva.

Raccolse le forze per mettersi seduta a letto e la donna, intuendo le sue intenzioni, assecondò il suo desiderio e la aiutò ad alzarsi.

“Come ti chiami?”domandò l’altra.

Con gli occhi appena socchiusi la ragazzina abbassò lo sguardo sulle sue mani in grembo, mentre lo sguardo della donna la squadrava con attenzione.

Una ragazza dai capelli corti e scuri uscì dalla stanza con un inchino.

Nella stanza c’erano altre due persone: un uomo abbronzato con una cicatrice sul naso e capelli scuri raccolti in una coda e poi……

Il suo cuore accellerò i battiti senza volerlo.

Un uomo dai capelli chiari e scarmigliati la guardava con un unico occhio scuro, il volto coperto da una maschera che ben ricordava……

-è lui…..deve essere lui….anche se è passato tanto tempo-

“Kakashi……”mormorò.

L’uomo inclinò il capo da una parte.

“Ci conosciamo?”domandò con voce profonda e matura.

“Kakashi, conosci questa bambina?” domandò la bionda, voltandosi verso il jonin.

Questi continuò ad osservare la giovane accovacciata nel letto, quasi come se intravedesse in lei qualcosa di famigliare.

Aveva un viso roseo e pulito, gli occhi erano di un blu notte con qualche pagliuzza argentea, i capelli erano lunghi e lisci di un nero intenso, con riflessi tendenti al blu, divisi sulla fronte da due ciuffi che sfioravano le guance.

“Chi sei?” domandò l’altro ninja, rimasto fino ad ora in disparte.

Lei lo osservò un istante e lo riconobbe.

“Iruka….?”

Questi la guardò stupito.

“E’ evidente che conosci i nostri nomi, ma noi non sappiamo chi sei…”replicò la donna.

“Io…..io sono…..mi chiamo…..”

“Te lo ricordi, non è vero?” domandò cordiale la donna.

“Mirari…..”

“Ora sei all’ospedale di Konoa, Mirari. Sei svenuta davanti alle mura del villaggio. Cosa ci facevi in mezzo alla pioggia?”

Un attimo di silenzio, in cui la ragazzina alzò lo sguardo e fissò le tre persone che la circondavano con la coda dell’occhio.

“Io….io…” si portò le mani alle tempie, cercando di ricordare.

Era inseguita da qualcuno……qualcuno di pericoloso……dal quale voleva stare il più lontano possibile…….

“Non……io non…..”gemette “ io so solo che…..dovevo……venire qui e avvisare l’hokage.

Konoha è in pericolo…..loro vogliono……distruggere…..”

Il dolore alle testa si fece più intenso.

“…….lui……lui vuole distruggere…..”

Senza neanche accorgersi la voce diventò rotta, mentre il dolore aumentava.

“Q-quegli occhi……quegli o-occhi…..”

“Non è necessario che tu ricorda tutto e subito…”

Lei scosse la testa “ Invece si…..è importate…..”

“Ogni cosa a suo tempo Mirari-chan…..”

La giovane alzò lo sguardo, Iruka e Tsunade fissarono il jonin.

“Kakashi…..tu…..”

“Mi ricordo chi sei, Mirari Fujita”

La bambina avvertì una forte sensazione di sollievo che le fece quasi venir voglia di piangere: si ricordava di lei, anche dopo tutti quegli anni.

“Kakashi, allora la conosci…”disse Tsunade.

“Mirari Fujita…..forse mi ricordo anch’io”disse Iruka, osservando la ragazzina. “Una ragazzina sei anni più giovane di noi….un’ottima alunna all’accademia…la ragazzina che per un periodo era sempre attaccata a te Kakashi. Un giorno è sparita senza lasciar traccia…”

Tsunade guardò i due uomini e poi la bambina.

“Se è la persona che dite voi dovrebbe avere vent’anni ora…..invece lei e poco più che una bambina…”constatò.

“Mi hanno imposto un sigillo…..”disse lei laconica, strofinandosi un punto imprecisato vicino alla scapola.

“Come?Chi?”

La ragazza stava per proseguire, quando la porta si aprì bruscamente.

Nella stanza entrarono tre ragazzini di circa tredici anni.

“Maestro Kakashi, l’abbiamo cercata dappertutto!”disse il biondo “Oh toh! C’è anche nonna Tsunade!”

“Naruto….non vi avevo detto di aspettare fuori?”domandò leggermente severo il loro maestro.

Una ragazza dai capelli rosa si avvicinò con aria di scusa.

“Mi dispiace maestro, Naruto…..”

“Non fa niente Sakura.”replicò l’uomo.

Il biondo fissò gli occhi sulla giovane seduta nel letto, che li guardava confusa.

“Chi è lei?”domandò indicandola.

La bambina lo guardò incuriosita.Gli fu simpatico a prima vista; aveva un viso roseo e sorridente e degli occhi incredibilmente vivaci.

Il suo sguardo fu poi catturato da qualcos’altro.

Degli occhi scuri la fissarono…..profondi……freddi…….

Sentì un brivido salirle per la schiena, il fiato mozzarsi, il cuore battere a più non posso.

Dei ricordi riemersero…..

Uno sguardo……un viso…….delle parole pronunciate con voce piatta……freddi e penetranti occhi scuri……..

Il ragazzo la fissò, mentre i suoi compagni squadravano prima l’uno poi l’altra.

La ragazzina si ricompose “N-niente…”

“Maestroooo…….chi è questa bambina?”domandò nuovamente il biondo.

“Bhe, ecco…..lei è….”

“Il nuovo elemento della squadra sette”disse l’Hokage.

Kakashi fissò complice la donna, mentre i tre ragazzi della squadra esprimevano, ognuno a suo modo, la loro sorpresa.

“Eh????”disse il biondo, fissando la ragazzina.

La ragazza di nome Sakura, la fissò a sua volta, un po’ stupita.

Il ragazzo bruno alzò un sopracciglio e rimase in silenzio.

La bambina capì cosa avesse in mente la donna di nome Tsunade e le resse il gioco.

“Piacere….”

“E vai!”

Il ragazzo biondo si avvicinò al letto e le regalò un sorriso infantile a trentadue denti.

“Io mi chiamo Naruto Uzumaki e diventerò hokage! Non ti ho mai visto qui a Konoha, da dove vieni?Quanti anni hai?”

La bambina rimase un po’ sorpresa.

“Io veramente….”mormorò arrossendo appena, in imbarazzo.

“Non ascoltare Naruto, parla sempre a sproposito!” disse la ragazza dai capelli rosa, scansando il biondo.

“Io sono Sakura Haruno. Benvenuta nella squadra”

“Grazie…”

“Sasuke, vieni!”

Il ragazzo bruno si avvicinò di qualche passo.

“Sasuke Uciha” sbottò lanciando una breve occhiata alla nuova arrivata.

Lei ricambiò l’occhiata, poi tornò a guardare Kakashi, che osservava il gruppo di ragazzini con sguardo sereno.

“Piacere, Mirari Fujita”

Mi raccomando, recensite!!! Irene Adler
  
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