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Autore: TheGreatAndPowerfulZael    16/09/2012    7 recensioni
[High School DxD]Allora, High School DxD è uno dei miei anime preferiti. E anche una delle mie serie di light novel preferite in assoluto. Perciò ho deciso di fare questa prima fanfiction, che sarà prima di una serie.
Perché?
Perché questa ricoprirà quello che nelle light novel è il primo arco, anche se leggermente modificato da me.
Ho sostituito Issei con il mio OC, Aster Kazetsuki, perciò il protagonista non sarà un pervertito. Ma comunque ci sarà tanto fanservice, come nella serie originale. Darò anche più spazio ad altre ragazze. Ah, ci potrebbero essere degli spoiler.
Spero vi piaccia.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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LIFE ONE - DEATH


Entrai nello spogliatoio maschile, e giunsi davanti all’armadietto che mi era stato assegnato. L’avevo riempito con i miei effetti il giorno prima, perciò mi sembrò quasi strano doverli subito usare.
-Kiyome-senpai, non sai contro chi ti stai per battere.-
Indossai la mia divisa da tennis personale, completamente nera se non per una sottile linea rossa e blu che divideva in diagonale la maglietta, e indossai le scarpe da tennis, nere anch’esse. Presi la racchetta, ancora all’interno del fodero, e uscii dalla porta che dava sui club sportivi. Camminai lentamente verso il campo da tennis di fronte a me, e notai che si era creata una grande folla, la quale evidentemente voleva vedere l’incontro, o, più propriamente, lo scontro, fra me e il capitano del club di tennis.
-Non hai ancora estratto la tua racchetta, Kazetsuki-kun?-
Guardai con ferocia la mia senpai, forse pensava che non fossi in grado di competere.
-Non avevo alcun rancore contro di te, Kiyome-senpai. Ma nessuno può chiamarmi Kazetsuki-kun senza avere un rapporto almeno di conoscenza. E, a parte per i rispettivi nomi e per ciò che all’occhio è possibile vedere, noi non ci conosciamo affatto. Ora però lasciami il tempo di estrarre la mia racchetta.-
Aprii la zip del fodero, ed estrassi la mia racchetta: rossa come il fuoco, intarsiata da disegni raffiguranti un drago rosso avvolto dalle fiamme; leggera e maneggevole quanto potente.
-Come osi chiamarmi per nome? Ti sconfiggerò anche per questo!-
Poi però aggiunse, a voce più bassa:
-Ho già visto quella divisa... e anche quella racchetta...-
-Abe-senpai? Va tutto bene?-
-Sì, Aika-chan. Ma ho già visto quella racchetta e quella divisa... e anche il modo in cui si è girato prima... ma non riesco a ricordare dove.-
-Magari Kazetsuki-san li ha copiati da qualche atleta importante...-
Impugnai la racchetta con la mano destra, mentre sentivo la conversazione delle due; ma a quell’ultima frase, risposi intromettendomi:
-Non ho mai copiato nulla da nessuno in vita mia. Ad ogni modo, niente arbitro?-
-Lo farò io.-
Una ragazza dai capelli neri corti e con gli occhi viola nascosti da un paio di occhiali professionali dichiarò la sua partecipazione. Tutti si impietrirono alla sua comparsa, e Kiyome-senpai esclamò:
-Kaichou, è un’onore averla come arbitro. Ma perdoni la mia impertinenza, perché?-
-Volevo conoscere Kazetsuki-san. Ma sembra che tu in questo mi abbia preceduto; ad ogni modo, vediamo che cosa è capace di fare contro il capitano del club di tennis, quindi potrebbe essere una sfida niente male.-
E così lei lo sapeva? Beh, almeno sarebbe stata imparziale. Si sedette sulla sedia dell’arbitro, accavallò la gamba sinistra su quella destra e diede inizio allo scontro.

La prima battuta spettava a Kiyome-senpai. Lanciò una palla veloce e precisa alla mia destra, ma fui abbastanza veloce per rispedirla al mittente in diagonale media. Sarebbe stata una partita dura, sia per me che per Kiyome-senpai. Ma io avrei prevalso... anche se era da tempo che non giocavo con così tanto agonismo. La palla fu ribattuta verso la mia sinistra, e io riuscii a colpirla con un rovescio. Il primo set si stava dimostrando per quello che realmente era: non un incontro, ma una battaglia vera e propria. Colpo su colpo, battuta su risposta, diritto su rovescio, schiacciate su piatti: ogni singolo colpo era perfetto. Giungemmo alla fine del primo set con Kiyome-senpai in vantaggio di parità. Un mio errore, e avrei perso il primo set. La battuta era sua, e scoccò un colpo decisamente veloce e potente, che io riuscii a toccare solo con il bordo della racchetta, consegnandole di fatto il primo set. Kaichou decise per una breve pausa di 5 minuti: sia io che Kiyome-senpai eravamo ricoperti di sudore. Mi sedetti sulla panchina dal mio lato del campo: dovevo riprendere fiato in vista del secondo set; sarei stato io a battere, perciò dovevo pianificare tutto con cura. Qualcuno però mi porse una bottiglietta di Pocari Sweet. Alzai lo sguardo e notai che si trattava di una ragazzina con i capelli grigi e gli occhi nocciola, accompagnata dalla ragazza dai capelli rossi che avevo visto prima e da altre due persone, una ragazza e un ragazzo: la ragazza aveva i capelli neri e gli occhi viola, e per fisico rivaleggiava con la ragazza dai capelli rossi; il ragazzo invece aveva i capelli biondi e gli occhi grigi, e un fisico snello simile al mio.
-Grazie.-
Presi gentilmente la bottiglia di integratore dalla mano della ragazzina, e la ragazza dai capelli rossi presentò sé stessa e gli altri:
-Io sono Rias Gremory, del terzo anno. Loro sono, rispettivamente, Toujou Koneko, del primo anno, Himejima Akeno, del terzo, e Kiba Yuuto, del secondo, come te. Noi siamo il Club per la Ricerca sull’Occulto.-
-Molto piacere. Io sono...-
La ragazza dai capelli rossi m’interruppe e disse:
-Sappiamo già chi sei, Kazetsuki Aster-san. E sappiamo che non è da te perdere il primo set di una partita di tennis.-
E così, oltre a Kaichou, anche loro lo sapevano.
-Vai e vinci. Kiyome mi è sempre stata antipatica.-
Si posizionarono vicino alla sedia dell’arbitro, mentre Kaichou dava inizio al secondo set dei tre stabiliti.
Velocemente, colpo su colpo, io e Kiyome-senpai continuammo a darci battaglia. Questa volta però lei sembrava più affaticata: non riusciva a reggere i miei stessi ritmi? Cecai di smorzare il più possibile la velocità del gioco. Quando lei capì cosa stavo cercando di fare, mi urlò contro:
-Cosa stai cercando di fare???-
-Farti recuperare le forze. Sei più affaticata, non te ne sei resa conto? E io non mi diverto a sconfiggere gli avversari se non sono a piena potenza.-
Mentre lei continuava incessantemente a martellarmi di palle veloci e potenti, io smorzavo la velocità e le rimandavo palle lente, ma appena giungemmo ancora alla parità del punteggio, mi portai facilmente in vantaggio e sferrai un colpo devastante alla palla della vittoria, con la quale vinsi il secondo set, portandoci sulla parità. Mentre mi ritrovavo sulla mia panchina a riposare e a finire di bere, si avvicinò ancora Rias-senpai, la quale mi chiese:
-Perché non hai ancora usato quel colpo?-
-Lo userò per vincere, Gremory-senpai.-
In quel momento, si avvicinarono Sona-senpai e Kiyome-senpai, ma fu Kaichou a parlare.
-Pensavo di farla finire in parità, Kazetsuki-san. Abe-san è d’accordo, ma tu come la pensi? Ci deve essere unanimità.-
-No, Sitri-senpai. Sono stato sfidato, e porterò fino in fondo la sfida. Pareggiare è come arrendersi, per me. Propongo la modalità a colpo singolo.-
Kiyome-senpai ridacchiò, e accettò la mia proposta. Dopo tutto, toccava a lei battere: chi avrebbe fatto punto avrebbe dichiarato la vittoria. Il capitano del club di tennis scoccò una palla velocissima e potentissima diretta alla mia destra, proprio come volevo. La colpii con un diretto, rispedendola in diagonale totale. Ma mentre Kiyome-senpai aspettava il rimbalzo, al giungere di esso, la palla cambiò direzione, spiazzandola completamente e finendo sul fondo con un secondo rimbalzo.
-Ho vinto.-
-Quel colpo... tu sei il ragazzo che ha vinto i campionati nazionali giovanili alle medie! Ecco dove avevo già sentito quel nome e visto quella racchetta...-
Cadde sulle ginocchia, chiedendo scusa ad Aika-san che si era avvicinata a lei per consolarla. Mi avvicinai anche io, e tesi la mia mano a Kiyome-senpai, aiutandola a rialzarsi.
-Credo sia stata una bella partita, Abe-senpai. Ad ogni modo, sono comunque nel torto. Kiriryū-san, mi dispiace per il mio comportamento precedente. Non ero di buon umore.-
Aika-san, resasi conto dell’imbarazzo che avevo affrontato per scusarmi, si scusò anch’essa per essere stata troppo insistente. Mi si avvicinarono Sitri-senpai e Gremory-senpai, congratulandosi per la mia vittoria.
-Vi rubo il vincitore, ragazze.-
Gremory-senpai mi trascinò vicino alla porta dello spogliatoio maschile, e mi diede un foglietto di carta sul quale erano disegnati degli strani simboli all’interno di alcuni cerchi concentrici.
-E questo cos’è, Gremory-senpai?-
-Quello è un mio regalino. Mettilo in tasca: chissà, potrebbe tornarti utile!-
Se ne andò, facendo fluire i suoi capelli rossi. Entrai e mi cambiai, misi quel foglietto in tasca, come mi aveva detto Rias-senpai, e uscii. Mi incamminai verso la casa dove vivevo da solo, da quando i miei genitori partirono per un viaggio d’affari e morirono in un incidente aereo. Con l’eredità avevo comprato una casa piccola, ma funzionale alla vita da solo, nonostante avesse più stanze da letto, per eventuali ospiti.
-Tu sei Kazetsuki Aster-san, vero?-
Mi voltai e vidi una ragazza con un’espressione feroce, dai capelli neri e con gli occhi viola. Sembrava vestita pronta per una festa sadomaso, ma la cosa più strana erano le due ali nere che le spuntavano dalla schiena.
-Sì. Tu saresti?-
-Il mio nome è Raynare. Sono un Angelo Caduto.-
Creò una lancia di luce viola nella sua mano, e mi trafisse. Dopo alcuni secondi, la lancia scomparve.
-Perché?-
-Dovevi chiederlo a chi ti ha donato il Sacred Gear.-
Sangue. Sangue usciva dall’enorme ferita del mio addome. Portai una mano a toccare il sangue, non volevo che fosse vero. Ma anche i miei occhi riconobbero la verità della cosa: anche l’ultima speranza se n’era andata. Sangue, rosso sangue. Come i capelli di quella ragazza, Rias Gremory. Non so perché pensavo a lei in quel momento. Ma probabilmente era per una seplice associazione di idee. Morire così, senza un motivo, senza un perché. Cosa diavolo è il Sacred Gear? Sorrisi. In fondo, non potevo fare altro. Vidi una piccola luce rosso sangue che brillava nella mia tasca, ma fu l’ultima cosa che vidi. Poi, mi lasciai andare al dolce abbraccio della morte.

La sveglia suonò, più e più volte. La cercai con una mano e la spensi, per poi dire:
-Che strano sogno...-
Mi tastai l’addome, non c’era nessun buco, e dubitavo anche ci fosse stato. Mi tolsi le coperte, rimanendo nudo. Dormire senza vestiti era una delle mie tante abitudini. Mi alzai dal letto, e mi stiracchiai. Mi girai per sistemare le coperte e la vidi, nuda anche lei. Capelli rosso sangue. Rias Gremory, del terzo anno, mia senpai, era distesa, nuda, sul mio letto.
-Qualcuno mi dica che cazzo ho combinato ieri.-

L’angolo di Zael

La scena di Rias nuda nel letto del protagonista c’è ANCHE nella light novel e nell’anime. Stavo pensando... Aika e Kiyome non le metto nell’harem... forse ci faccio rientrare Raynare, che nella light novel e nell’anime muore. Boh. Ad ogni modo, dopo metto le immagini dei personaggi (che sono comparsi nell’anime, quindi niente Aika e Kiyome) che ho citato, e che saranno costantemente presenti (le metto tutte in fila, dovrete scorrere la pagina per vederle... mi scuso per l'eccessiva grandezza di alcune di loro). Al prossimo capitolo!

Zael

Rias Gremory:


Akeno Himejima:


Koneko Toujou:


Sona Sitri:


Raynare:


Yuuto Kiba:

  
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