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Autore: sakuraelisa    18/09/2012    2 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo tre

 
Qualche giorno più tardi l’incontro con il maestro Hummel, Blaine si ritrovò immerso nei preparativi per l’apertura del suo panificio.
Era lì dalla mattina presto, aveva salutato Melanie lasciandola alle cure della cara Tina, ed era uscito.
Stava sistemando gli scaffali e posizionando i tavoli, quando sentì una voce provenire dall’ingresso del locale.

“E così è questo il famoso locale?”

Blaine riconobbe immediatamente la voce della sua amica Quinn, si voltò a guardarla e notò quanto era bella anche quella mattina.
Aveva un vestito rosa lungo fino al ginocchio, indossava delle graziose ballerine rosse con un lieve tacco e i capelli lunghi fino alle spalle.
Si avvicinò subito a lei e l’abbracciò forte andando a baciarla sulla guancia.

“Sono felice che tu sia qua.”

“Anche io.” gli rispose lei, sorridendo.

Si separò da lui e iniziò a dare  un’occhiata in giro, facendo passare le dita sopra i mobili per controllare che fossero puliti dalla polvere, toccando gli scaffali per vedere se fossero solidi e testando le tovaglie dei tavoli per testare se erano soffici al punto giusto.
Quando i suoi occhi si illuminarono per la giusta risposta alle sue domande, si voltò verso di lui con un sorriso sulle labbra.

“È  perfetto, Blaine. Potremo mettere sopra ogni tavolino dei piccoli assaggi, dipingeremo le pareti di un bel giallo pastello e magari potremo appendere anche dei piccoli cartelloni con le immagini degli animali per i bambini e dei fiori per gli adulti, sarebbe davvero perfetto. Non lo pensi anche tu?”

“Io credo che andrà bene e sono sicuro che a Melanie piacerà un sacco la tua idea, Quinn.”

“Ne sono certa! Dai vieni, sediamoci così mi racconti tutte le novità.”

Si sedettero l’uno di fronte all’altra in uno dei tavolini e Quinn subito notò che Blaine era leggermente nervoso.

“Su, dimmi tutto.”

“Come hai fatto a capirlo?”

“Andiamo Blaine, ti conosco da anni.”

“Ma non è nulla di che, con Melanie va sempre tutto bene, lei è la mia gioia, solo che… alcuni giorni fa ho avuto modo di conoscere il suo nuovo maestro e…”

“Ti sei innamorato?”

“Dio Quinn, no! Che dici, ho… solo sentito qualcosa quando gli ho stretto la mano.”

“Blaine, sarebbe anche ora, sei solo da troppo tempo, ti ci vuole una bella storia.” gli disse andando a stringergli la mano.

“Ho paura, Quinn. Io non sono solo, ho la mia piccola.”

“Tesoro, Melanie è una bambina intelligente. E poi chi ti ha detto di iniziare una storia subito? Perché non impari a conoscerlo prima?”

“Sì, così evito di commettere gli stessi errori che feci con James.”

“Vedo che mi hai capito.”

“Già.” rispose lui sorridendo lievemente

Quando lei distolse lo sguardo si controllò l’orologio, vide che era già tardi. Doveva andare via per uno dei suoi tanti impegni.

“Ora devo andare, ci vediamo domani così iniziamo i lavori per l’inaugurazione.”

“Va bene, tesoro.”

Blaine si alzò e la saluto come si deve baciandola su una delle sue guance, la guardò uscire e allontanarsi, poi si richiuse nel suo panificio per gli ultimi ritocchi prima di tornare dalla sua bambina.
Quando ritornò a casa per pranzo non trovò nessuno e mentre aspettava si decise a preparare dei dolcetti, perché era mercoledì e sarebbero iniziate le ripetizioni della piccola, e lui voleva fare bella figura con il suo maestro. Anche se in cuor suo si stava imponendo di non viaggiare troppo con la fantasia, Quinn aveva ragione. Doveva prima conoscerlo bene ed era quello che voleva fare. La scusa dei dolcetti era una buona idea per iniziare.
Entrò subito in cucina e preparò il necessario per fare degli ottimi biscotti, stava pensando che tipo di dolcetto potesse piacere al maestro Hummel. Era strano pensare che ancora non sapeva come si chiamasse, non si erano presentati a dovere. Ma aveva intenzione di rimediare.
Alla fine giunse alla conclusione che ogni mercoledì gli avrebbe mandato dei differenti tipi di dolce tramite Melanie: avrebbe di sicuro indovinato quello giusto.
Quella prima volta  toccò a dei pancake al cioccolato: perché si sapeva, il cioccolato rende più felici e lui ci teneva tanto a vedere il sorriso di quel giovane uomo che l’aveva incantato in un secondo.
Prese una ciotola dalla credenza, un paio di uova dal frigo con del burro e il cioccolato in polvere dalla dispensa. Mise tutto sul tavolo e iniziò la preparazione.
Quando Melanie rientrò, sempre accompagnata dall’affidabile Tina, sentì subito l’odore dei dolci che stavano cuocendo in forno e corse  in cucina.
Suo padre la guardò dal divano del salotto e sorrise. La sua bimba era davvero la migliore cosa che gli potesse capitare. L’amava così tanto.
Tina lo guardò dall’ingresso, si levò il suo cappotto e lo raggiunse.

“Per chi sono quei dolcetti?”

Blaine arrossì immediatamente e non disse nulla, si limitò solo ad abbassare il suo viso dalle gote rosate.

“Dai, dimmi chi hai conosciuto!” gli disse lei eccitata, andandosi a sedere proprio vicino a lui e portandogli un braccio intorno alle spalle.

“Per il maestro di Melanie?” rispose titubante.

“Chi?”

“Il maestro Hummel, Tina; non so ancora come si chiami.” Le disse finalmente alzando il suo volto ancora rosso dall’imbarazzo.

“Ti sei innamorato, Blaine?” gli chiese lei di già emozionata.

“Non dire stupidaggini, è… solo che quando l’ho conosciuto ho sentito qualcosa, non so bene cosa fosse, ma… era come se avessi visto un angelo.”

“Dimmi com’è!”

“Allora… è più alto di me, ma di poco. Ha un bell’aspetto, le gambe lunghe e le braccia muscolose, anche se all’apparenza sembrano sottili. Poi… ha
un bellissimo viso, degli occhi blu meravigliosi. Un sorriso capace di scioglierti come burro al sole, e la sua pelle è così soffice. E…”

“Vi siete toccati?” lo interruppe lei.

“Tina! Abbassa la voce, Melanie è in cucina e potrebbe sentirti.” gli rispose leggermente preoccupato

“Hai detto che ha la pelle soffice.”

“Sì, l’ho notato quando gli ho stretto la mano.”

“Ah, ecco! Mi sembrava troppo strano, di solito per farti arrivare alla prima mossa ce ne vuole di tempo!”

 “Hey! Non essere offensiva, se devo buttarmi di nuovo, sappi che stavolta farò le cose per bene, soprattutto per il bene della mia bambina.”

Tina lo abbracciò affettuosamente e gli lasciò un bacio sulla guancia. Lei sapeva più di tutti quanto Blaine volesse iniziare ad amare di nuovo, sapeva quanti scrupoli si facesse per la sua bambina, per questo era contenta di questa novità.
Certo, avrebbe voluto conoscere questo famoso maestro Hummel per accertarsi che fosse una brava persona, ma ci sarebbe stato di sicuro un momento adatto più avanti, ora come ora era solo molto contenta per il suo migliore amico.

“Sono felice per te Blaine, vedrai che andrà bene.”

“Sì, ne sono certo. Sai Tina, l’ho sentito nel cuore.”

“E allora proviamoci tesoro, ti aiuterò anche io.”

“Davvero?” chiese lei con il volto emozionato.

“Sì! Potremo fare un’uscita a quattro con me e Mike, che dici?”

“Dico che è troppo presto! Però potrei usarla come scusa, va bene?”

“Certo!”

Si abbracciarono ancora una volta e insieme poi raggiunsero Melanie in cucina, che nel frattempo si era levata lo zainetto e li stava aspettando seduta al tavolo leggendo uno dei suoi giornaletti.
Prepararono il pranzo e insieme pranzarono. Dopo che ebbero sistemato e messo in ordine la cucina, Tina li salutò, dando appuntamento ad entrambi per il giorno seguente.
Quando rimasero soli, Blaine prese la bimba in braccio e la baciò dolcemente sulla guancia.

“Tesoro mio, oggi iniziano le ripetizioni, sei emozionata?”

“Papà! Dici davvero?”

“Perché?”

“Io odio il disegno, e non sono brava come gli altri. Perché devo fare delle lezioni in più?”

“Per non prendere un brutto voto in pagella.”

“Uffa.” sbuffò lei.

“Coraggio Melanie, adesso vai a vestirti, dovrai essere la bimba più bella del corso di recupero.”

“Lo faccio solo perché ti voglio bene.”

Blaine sorrise e la bimba corse in camera sua per cambiarsi. Non passò molto tempo, che ritornò con un abitino viola e delle scarpette fuxia che il suo papà le aveva comprato la settimana prima.

“Oh, sei bellissima tesoro.”

“Sei sicuro? Perché mi compri solo vestiti di questi colori?”

“Vedrai quanto piacerai al maestro Hummel!”

La bambina non disse nulla, si avviò in cucina a prendere il suo zainetto senza dire una parole e lui la seguì. Entrarono in cucina, e nel mentre che lei era impegnata a sistemare le sue cose, Blaine tirò fuori i cupcake dal forno e li mise in un piccolo pacchetto di carta.

“Amore, hai per caso un foglietto e una penna?”

“Papà, per chi sono i biscotti?”

“Rispondi alla mia domanda!”

Lei prese dal suo astuccio una penna e strappò una pagina dal suo quaderno per poi porgergliele.

“Ecco qua.”

“Grazie piccola mia.”

Blaine si sedette un momento al tavolo e scrisse il biglietto cercando di adoperare una bella calligrafia.


Questi sono per lei, maestro Hummel. Mi sono permesso di farle questo piccolo regalo. Spero che il cioccolato le piaccia.
Il signor Anderson


Fu molto soddisfatto di quello che aveva scritto, con un bel sorriso piegò il bigliettino e lo inserì nel pacchetto. Restituì la penna alla sua bimba che lo stava guardando accigliata, anche se con un sorriso divertito in volto. A volte il suo papà era tanto imbranato.
Lui finalmente si alzò prendendo in mano il pacchetto e con la sua bimba uscì di casa con un sorriso sulle labbra.
Quando arrivarono al parco, videro che molti bambini erano già arrivati e che erano seduti nelle panchine, Melanie diede un baciò al suo papà per salutarlo ma poco prima che si allontanasse lui la fermò per un braccio.

“Aspetta tesoro! Ecco, puoi dare questo al maestro Hummel da parte mia?”

“Papà, io non voglio fare brutta figura.”

“Perché amore?”

“A volte… sei un po’ imbranato.”

“Allora mi farai questo piccolo favore?”

“Se ti fa felice!” gli rispose lei baciandolo sulla guancia, prese il pacchetto e si allontanò.

Blaine la vide raggiungere gli altri bambini e consegnare il tutto al maestro il quale, appena lo ricevette, si voltò verso di lui.
Si scambiarono solo un piccolo sguardo e gli sorrise gentilmente, fece un cenno con la mano e poi si sedette ad una delle panchine poco lontane dal luogo delle ripetizioni per poter assistere.
Per lui fu bello poter vedere come quell’angelo insegnasse a quei bambini con una tale grazia ma allo stesso tempo con quel tocco di severità.
Vedeva, inoltre, come la sua bambina fosse attenta a tutto quello che lui diceva e come lui le sfiorasse la testa quando faceva una cosa giusta.
Quando la lezione finì, Blaine si alzò in piedi e aspettò che la sua bimba lo raggiungesse. Ma, inaspettatamente, ad andargli incontro fu il maestro Hummel.
Arrivò da lui e si fermò proprio davanti al suo viso. Kurt era molto titubante sul cosa dire a quell’uomo che aveva avuto quel pensiero. Era stato un gesto carino, ma non sapeva interpretarlo molto bene.

“La ringrazio per i dolcetti.”

“Sono dei cupcake al cioccolato, non so se le possano piacere.” rispose Blaine

“È stato molto gentile, ma non doveva disturbarsi. ”

“Sa, io sono un panettiere, e fare dei semplici dolci non mi costa nulla.”

“Sì ma… perché?”

“Posso essere sincero?”

Kurt annuì.

“Quando le ho stretto la mano la scorsa volta, ho sentito qualcosa. Non saprei definirla, ma il mio cuore mi ha suggerito di mettermi all’opera per
qualcosa. Non volevo metterla a disagio, se è così, le chiedo scusa.”

“No, anzi, è stato molto dolce.”

“Pensa che adesso ci possiamo presentare per bene visto che ha accettato il mio piccolo dono?”

Kurt finalmente sorrise, non un sorriso vero, ma uno appena accennato e gli porse la mano destra.

“Io sono Kurt.”

Blaine invece sfoggiò un sorriso meraviglioso e accettò con gioia la sua presa.

“Blaine.”



Note

Eccomi qua con il nuovo capitolo, spero che vi piaccia e volevo ringraziarvi per le 22 seguite, davvero grazie mille :)
  
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