Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Portuguese_D_Ace    18/09/2012    3 recensioni
Secondo voi, due vite possono completamente essere sconvolte? Ribaltate come se niente fosse, mentre la vita degli altri continua ad essere sempre la stessa, mentre il tempo scandisce minuti e secondi che non possono mai essere sprecati?
Lily e Luke, due normali sedicenni che vivono a San Diego, California, impareranno cosa vuol dire cercare e cercare senza sosta, senza trovare qualcosa, a volte.
Ma non tutte le ricerche sono inutili. E impareranno anche questo.
Se vi ho incuriosito, leggete questa storia.
Genere: Comico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Luke

Mi metto in ginocchio, privo di forze e inizio a tossire, mentre la visione scompare fulminea. Sempre quella coppia, sempre quel bambino. Cosa vorrà significare? Stavolta era l’uomo a dondolare una culla diversa da quella che vedo di solito. Era bianca e decorata solamente da una giostrina dotata di pupazzetti colorati. Canticchiava una melodia e sorseggiava un caffè. Poi in camera entrava quella ragazza dai capelli rossi con in braccio un bambino addormentato. Ciò non ha senso. Se il bambino era nelle braccia della madre, il padre chi stava dondolando? La donna si avvicinava al marito che intanto le sorrideva e gli sussurrava qualcosa che non sono riuscito a comprendere. E poi niente. Mi sono dovuto inginocchiare perché le gambe non riuscivano più a reggere il peso del mio corpo e ho cominciato a tossire. Riprendo fiato e, fortunatamente, smetto anche di tossire. Un momento…Lily! Cosa avrà pensato vedendomi in questo stato? E perché non sta dicendo nemmeno una parola? Mi volto e vedo Lily inerme a terra. Mi avvicino a lei e le alzo delicatamente la testa.
<< Lily! >> Le do dei piccoli schiaffetti in faccia. << Lily!! >>  Niente, è svenuta. Cosa si deve fare quando una persona sviene? Mi guardo intorno; dei ragazzi stanno correndo tranquillamente, ignari che qualcuno qui a bisogno di aiuto. Metto la testa di Lily sulle mie ginocchia e faccio cenno con la mano a quei ragazzi.
<< Ehi!! >> Urlo forte io. Mi notano e corrono più velocemente verso di me. Li riconosco: sono Miles, Josh, Cassidy e Jenny, un’altra ragazza della nostra classe. Mi raggiungono e colgo la preoccupazione nei loro volti.
<< Cos’è successo? >> Chiede serio e preoccupato Miles.
<< Non lo so. All’improvviso Lily è svenuta. Non sono nemmeno riuscita a prenderla prima che cadesse a terra. >> Ero troppo impegnato a tossire. << Andate a chiamare la professoressa,
presto! >> Mi annuiscono e cominciano a correre. << Miles tu resta qua! >>
<< Che c’è? >>
<< Cosa si deve fare quando una persona è svenuta? >>
<< Ti sembro un esperto?! Non lo so! >> Siamo così preoccupati che urliamo come due cretini.
Mi si accende una lampadina in testa. << Cerca su Google! >>
Sfila il cellulare dalla tasca della tuta da ginnastica azzurra e bianca della scuola e comincia a digitare qualcosa. I suoi occhi si muovono veloci e dopo un po’ comincia a dire: << Allora, le dobbiamo alzare le gambe, in modo che il sangue affluisca verso il cervello. >>
<< E che aspetti?! >> Lo sgrido io. Mi guarda come per dire: << Non gliele puoi alzare tu le
gambe? >> Ora si mette pure a fare il timido! << Miles muoviti! >> Scandisco bene. << Io le sto tenendo la testa! >>
<< Non possiamo fare scamb… >>
<< MUOVITI! >> Abbassa lo sguardo e finalmente alza le gambe di Lily. Sbraitare funziona sempre.
<< Lily! >> Le do altri schiaffetti sulla guancia. << Lily!! >> Niente non si riprende.
<< C’è scritto che uno svenimento in norma può durare due minuti, altrimenti bisogna chiamare un medico. >> Mi spiega Miles.
<< Sicuramente adesso la porteranno in infermeria. >> Osservo Lily. In questo momento è pallidissima e i suoi morbidi capelli rossi legati in una coda alta giacciono sparpagliati sulle mie ginocchia.  Finalmente gli altri arrivano accompagnati dalla professoressa.
<< Oh santo cielo! >> Esclama stizzita. << Povera ragazza! Dobbiamo subito portarla in infermeria. Siete stati comunque bravi ragazzi. >>
<< La porto io in infermeria. Voi non preoccupatevi. >> Dico io. Miles mi rivolge un’espressione indecifrabile e gli altri annuiscono.
<< Bene, grazie Luke. >> La professoressa sbatte le mani. << E voi ricominciate a correre! >> Poi volte le spalle e se va, con il telefonino sempre all’orecchio. Non si è nemmeno preoccupata per Lily, ma che razza di professoressa è? Dopotutto è una cosa accaduta durante la sua ora, avrebbe dovuto importarle almeno un po’.
<< Sicuro che non hai bisogno di una mano? >> Mi domanda Cassidy. Le sorrido.
<< Non preoccuparti. Andate pure. >> Annuisce e ricominciano a correre. Intanto, prendo in braccio Lily e mi dirigo verso l’edificio principale. Sono davvero agitato. Quando le accade qualcosa mi preoccupo sempre. Probabilmente, in due soli giorni Lily mi ha fatto preoccupare molto di più di quanto io lo faccia in un anno. Arrivato all’edificio scolastico principale, vado verso l’infermeria e quando la raggiungo, busso alla porta.
<< Avanti! >> Abbasso la maniglia e apro piano la porta.
<< Signora Ross, Lily Gray, una mia compagna di classe è svenuta poco fa. >>
<< Da quanto tempo? >> Prepara per bene il lettino dell’infermeria e mi fa segno di far distendere Lily lì.
<< Penso che saranno passati quasi cinque minuti. >>
<< Cinque minuti! Santo cielo! >> La dottoressa Ross è davvero una signora simpatica. Un po’ paffuta, con il camice bianco un po’ spiegazzato e i capelli castani con qualche punta di grigio, segno della vecchiaia imminente, che sono sempre raccolti in uno chignon, gli occhiali perfettamente sistemati sulla punta del naso e una penna sempre nel taschino.
<< Tu, ragazzo. >> Mi indica con il dito. << Tienile alzate le gambe. >> Le leva le scarpe. << Serve per far affluire il sangue al cervello, che, in caso di svenimento, arriva difficilmente. Io devo misurarle la pressione. >>  Si allontana e io prendo le caviglie di Lily, alzandole le gambe.
<< Anche poco fa gliele abbiamo alzate. Abbiamo cercato su internet. >>
<< Ah, questi ragazzi di oggi. >> Borbotta lei. Si avvicina al viso di Lily. << Allora già che ci sono t’insegno qualcosa. >> Ma che bello! Una lezione era proprio quello che ci voleva! Che noia.
<< Quando una persona sviene, oltre che ad alzarle le gambe e darle schiaffi in faccia per favorire il risveglio, si può anche cercare di far odorare al soggetto qualcosa di molto forte e si deve, in qualsiasi caso, togliere qualsiasi oggetto che possa stringere il collo. Nel caso della tua amica, il girocollo della maglietta non è stretto e così deve essere. >> Si avvicina ancora a Lily e le leva una collanina dal collo. << Ma porta una catenina che potrebbe essere d’intralcio. >> La alza, però io non riesco a vederla bene. << Bella medaglietta. >> Prende il misuratore di pressione e glielo mette al braccio. << E poi bisogna comunque chiamare un medico o l’ambulanza. >> Restiamo un po’ in silenzio e la sento sussurrare che la pressione è piuttosto bassa. << E quando la persona svenuta si sveglia, bisogna farle bere o mangiare qualcosa contenente zuccheri. >> Le leva la fascia elastica dal braccio. << Certo, la tua amica è svenuta da un po’, ma presto si riprenderà. Quando lo farà le faremo bere un po’ di te freddo che c’è in frigo. >> Mi giro e noto che effettivamente c’è un piccolo frigo appoggiato al muro. << Tu se vuoi puoi andare ragazzo. >>
<< No no, voglio rimanere. >> Ok, ammetto che voglio restare qui anche per marinare l’ora di ginnastica, però sono veramente preoccupato per la mia “amica”, come dice la dottoressa                     << Capisco. E’ bello quando si è giovani e innamorati. Puoi anche lasciarle le gambe adesso. >> Che cosa va a pensare questa vecchia? Mica io sono innamorato! Stupidi vecchiacci che devono vedere cose che in realtà non ci sono. Faccio come mi ha detto e mi affretto a chiarire la situazione.
<< No, guardi che io e lei siamo solo amici. E nemmeno quello, praticamente ci odiamo. >>
Mi sorride. << Si, certo. >>
All’’improvviso (proprio prima che io potessi ribattere) si sente un annuncio al megafono. Il preside vuole vedere la dottoressa Ross. Meno male, non la sopportavo più, con queste insinuazioni infondate.
<< Ragazzo, devi rimanere per forza qui, perché io devo andare dal preside. Mi raccomando, quando Lily si sveglia falle bere il tè e non preoccuparti per le lezioni! Parlerò io con i professori. >>
Si volta ed esce dall’infermeria, richiudendosi la porta alle spalle. Mi guardo intorno; in questa stanza non c’è niente di colorato. E’ tutto bianco. Infine, il mio sguardo va inevitabilmente a posarsi su Lily. Le sciolgo la coda, pensando che potrebbe darle fastidio e cerco la collanina che poco prima la dottoressa le ha levato, per posare l’esastico accanto ad essa. La trovo posata sulla scrivania piena di carte e non posso fare a meno di stupirmi. Quella collanina ha come ciondolo una medaglietta identica alla mia. Il mio battito cardiaco aumenta, in preda all’ansia che prende vita dentro me e d’istinto porto la mano alla mia medaglietta. Quando mi assicuro di averla ancora al collo, mi calmo e prendo in mano quella di Lily. E’ identica alla mia e non ho bisogno di confrontarle per dirlo. Conosco quel ciondolo meglio di me stesso. La giro, per vedere se nel retro vi è intagliata la stessa parola che è presente nella mia e resto spiazzato. La parola è diversa. Ukle. Questo c’è scritto. Come fa ad avere Lily la mia stessa medaglietta? Che poi non è nemmeno identica. La parola, quella parola che mi ha sempre affascinato, quella parola che mi ha fatto credere che potesse esserci qualcosa di più, qualcosa sotto a tutto, è diversa. E ciò mi fa pensare che ci sia veramente qualcosa che non so. Devo scoprire assolutamente quello che sta succedendo. Sento improvvisamente Lily mugugnare qualcosa e decido di portare la sua medaglietta con me, in modo che a casa possa controllarla per bene e, magari, trovare qualcosa d’interessante. Non se ne accorgerà nemmeno, tanto per le ragazze una collana vale l’altra. Me la metto in tasca e faccio finta di niente. Vedo che Lily apre piano gli occhi e mi sento sollevato, come se un peso che portavo da tanto sul cuore si fosse dissolto.
<< Lily? >>

 

Lily

Porto una mano alla testa, che mi fa male terribilmente. Cerco di mettermi seduta, ma una fitta di dolore alla testa mi assale e mi costringe a restare coricata. Quando ho aperto bene gli occhi e sono riuscita a focalizzare l’ambiente intorno a me, mi rendo conto di trovarmi nell’infermeria della scuola, da sola con Luke.
<< Luke? Cosa mi è successo? >> Si alza e  apre il piccolo frigo a lato. Prende una bottiglia di tè freddo alla pesca e un bicchiere di plastica trasparente, dove versa la bevanda. Me lo porge e io lo fisso spaesata. Gira gli occhi.
<< Sei svenuta. L’infermiera mi ha detto di farti bere del tè quando ti saresti svegliata, perché è ricco di zuccheri. >> Prendo il bicchiere e inizio a sorseggiare la bevanda fredda. Un toccasana per la mia gola secca.
<< Sono svenuta? Non ricordo niente. Ho memoria solamente della nostra piccola discussione. Quella dove tu mi chiedevi se le cuffie andavano bene e se…mi piaceva Miles. Dopo niente, buio più totale. >> In realtà, ricordo anche quando Luke mi ha chiesto, un po’ arrabbiato, se mi stava davvero così antipatico, però non ho voglia di tirare in ballo quell’argomento, non ora. 
<< Dopo che sei svenuta, ho chiamato Miles e gli altri che hanno avvertito la professoressa. Io e Miles abbiamo cercato su Internet come fare quando una persona sviene, perché non avevamo idea di come agire e…>> Scoppio a ridere. Immagino lui e Miles sbraitare nel panico e cercare su Internet come fare quando una persona sviene. << E tu ridi? >> Inevitabilmente, scoppia anche lui a ridere. Wow, io e Luke stiamo ridendo insieme! E pensare che la cosa più carina che abbiamo fatto l’uno per l’altra è stata ignorarci. Almeno fino a ieri. 
<< E la professoressa? >> Domando io. Lui mi guarda e fa una smorfia.
<< Se n’è completamente fregata. E’ venuta e ha esclamato un “oh, povera ragazza”. >> Cerca di imitarla riproducendo una voce da smorfiosa e io non posso fare a meno di ridacchiare. << Poi ha detto che dovevamo portarti in infermeria. Le ho detto che ti ci avrei portato io e se n’è andata parlando ancora al cellulare. >> Lo fisso sconvolta. Lui mi ha portato in infermeria? Da solo?
<< Perché questa gentilezza? >>
Perché mi preoccupo per te. Questa frase mi balena nella mente, come se lui l’avesse appena detta ad alta voce. Scuoto la testa, è praticamente impossibile.
<< Perché provavo compassione a vederti a terra. >> Appunto. C’era da aspettarsi una risposta del genere da parte sua. << Anche io posso provare pena per qualcuno, no? >>
<< Tu non devi provare pena per me. >>
<< Andiamo Lily, tu non mi avresti aiutato? >> Sto un attimo a riflettere e dopo un po’, apro la bocca per rispondere che lo avrei aiutando quando lui mi blocca con un gesto della mano, scuotendo la testa. << No, non rispondere. >>
<< Guarda che ti avrei aiutato, cretino. >> Bevo l’ultimo sorso di tè. Sorride, compiaciuto. << E tu perché non sei a lezione? >>
<< Perché io ero molto molto in pensiero per la mia amica. >> Mi risponde, ironico.
<< Per oggi basta ironia. Grazie. >> Lo guardo male, per rendere più credibile la frase. Per quanto io stessa possa amare l’ironia, non sopporto quando se ne fa troppa. Non ha senso. Lui, per tutta risposta, sospira.
<< L’infermiera doveva andare dal preside, quindi sono rimasto con te. E per tua informazione sarei rimasto anche se lei ci fosse stata. >>
<< E perché mai? >> Ad un certo punto la porta si spalanca e la dottoressa Ross compare.
<< L’infermiera è tornata! >> Esclama pimpante. << E vedo che la nostra bella addormentata si è svegliata! >> Si avvicina a me. << Come ti senti, cara? >>
<< Mi fa un po’ male la testa, però sto bene, grazie. >> Luke si alza dallo sgabello accanto al letto e sorride all’infermiera. Poi dice: << Va bene, io vado. Tu ce la fai a guidare? >> Mi guarda e annuisco.
<< Oh, cara. Adesso ti faccio un permesso per uscire da scuola. Ritorna a casa e riposati. >> Luke si avvia verso la porta, la apre e prima che esca, esclamo: << Grazie, Luke. >> Si gira ghignando e sussurra: << Di niente. >> Poi esce dall’infermeria. Rivolgo la mia attenzione all’infermiera che seduta alla scrivania, sta trafficando per trovare una penna.
<< Signora Ross, è pericoloso svenire? >> Ridacchia leggermente.
<< Se non hai avuto mai problemi del genere, non  devi preoccuparti. Alcune volte può capitare di svenire. Anche se tu sei stata in stato d’incoscienza per un bel po’, però non dovrebbe essere niente di grave. >> Trova una penna sulla scrivania e comincia a scrivere su un foglio. Poi si alza e me lo porge. << Portalo in segreteria e ritorna a casa. Mi raccomando, guida con prudenza! >>
<< Non si preoccupi e grazie anche a lei. >>
<< Di niente, cara. >>

Lo stupido angolo dell'autrice 

Salve gente, come va la vita?
Finalmente vi faccio scoprire quello che è successo, anche se credo che voi lo avevate già capito che Lily era svenuta.
Poverina, semrpe che la faccio cadere! :') Meno male che accanto c'è Luke (si, lo adoro) che si preoccupa per lei ù.ù
E il personaggio che, a grandi linee, vi piace di più qual è? Sono molto curiosa di saperlo. A me piacciono cose differenti
sia di Luke che di Lily, ma credo sia normale, dopotutto li ho inventati io!
Grazie tante a Domi_Loves_Lou che l'ha aggiunta anche nelle preferite! Grazie mille :''''')) ma ovviamente, ringrazio anche
Merida! Grazie. Senza voi due, non saprei per chi pubblicarla questa storia.
Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Ciaoooooooooooooo
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Portuguese_D_Ace