Quindi, eccomi qui, in ritardo ma qui comunque :) Giusto due precisazioni prima di lasciarvi a questa piccola flash.
Avete presente quei bellissimi momenti durante i concerti in cui Harry fa il suo assolo in WMYB e i ragazzi fanno i cretini?Ecco, girava una brillante teoria (di cui ora non ho la fonte. Se ce l’avessi la linkerei) secondo la quale si comportassero così per far andar via a Harry la paura dell’assolo (qualcuno si ricorda Red or Black? La famosa esibizione in cui Harry ha fatto schifo? Ecco) e farlo stare più tranquillo e spensierato. Questa teoria mi è piaciuta tantissimo. Tanto che è nata Solo.
Enjoy (e mi fanno piacere i pareri. Tutti, belli o brutti (ho fatto la rima muahahah. Me ne vado -.-))
_ki_
Solo
Gli spostò i capelli dalla fronte con un gesto secco, dolcissimo.
Gli puntò la fronte contro la sua quasi con violenza, fissandolo intensamente negli occhi lucidi.
«Smettila di agitarti» gli mormorò sulle labbra, con un’armonia tale nella voce da lasciarlo senza difese. Quando fece per ribattere, per allontanarsi, Louis se lo strinse ancora di più addosso, serissimo.
«Andrà tutto bene» gli ripeté, sussurrando, tenendo quelle intime rassicurazioni lontane da qualsiasi altro ascoltatore. Parlando piano, a labbra quasi serrate, come ogni conversazione che era loro e di nessun altro.
Gli passò le dita tra i capelli, lentamente, compiendo quell’unico gesto in grado di rassicurarlo. Poi aspettò paziente che Harry rilassasse i muscoli di tutto il corpo e chiudesse gli occhi. Solo quando, infine, il ragazzo s’inumidì le labbra screpolate e gli sospirò sulla pelle, allora sorrise.
«Sei uno stupido» lo rimproverò, tenendo quel tono dolce mentre affogava i polpastrelli tra i suoi capelli, precedentemente sistemati, ora disordinatissimi.
Harry si limitò a scrollare le spalle, gli occhi ancora chiusi, un po’ strizzati, concentrato nel regolarizzare respiro e pensieri. Louis non sarebbe mai andato oltre la perfezione di una persona così piena di difetti come lo era Harry. Così accennò una risata, gli lasciò un bacio sulle labbra prima che Harry potesse accorgersi delle sue intenzioni e protestare che gli altri erano separati da loro solo da una porta dischiusa.
«Questa volta sarai bravissimo» lo rassicurò, ributtandogli con una carezza giocosa i ricci davanti alla fronte. «Se non lo sarai, ti farò ridere così tanto che te ne dimenticherai». E quella, con i loro sguardi che si incrociavano, divenne una promessa.