Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |       
Autore: soco amaretto lime    20/09/2012    8 recensioni
"Abbiamo tolto fondi al ballo e alle attività extra, ma era necessario. Non so come mi sia venuta l'idea, forse quando sei arrivato qui sanguinante per la prima volta. Insomma, mi girava per la testa e finalmente ho potuto realizzarla: Programma Protezione Sfigati"
"Eh?" chiesi perplesso, sporgendomi verso di lui come se non avessi sentito.
"Hai capito bene. [...]"
"La prego, mi spieghi meglio, non ci ho capito nulla" mormorai.
"Una guardia del corpo ti seguirà in ogni tuo movimento, conosce diversi tipi di lotta e difesa. Ovviamente sarà in incognito. Ti ho affidato a Way, avete delle situazioni simili, può capirti meglio di chiunque altro. Avete lo stesso orario scolastico e non dovrete separarvi nemmeno un secondo. Non può attaccare per primo, anche se so che ti piacerebbe" sorrise.
"Sarebbe carino" ammisi.
(Il rating cambierà, eccome se lo farà. If you know what I mean.)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ANNUNCIO (NECESSARIO, VISTO CHE TUTTO SEMBRA METTERSI CONTRO DI ME):Come ho tipo scritto a chiunque negli ultimi giorni, andando a scuola (a Roma. Massì, restiamo sul vago) nonricordochegiornodiquestasettimana ho incontrato una meravigliosa killjoy con questa felpa. L’ho poi rivista il giorno dopo ma nonsoperchè non mi sono fermata di nuovo. Quindi, donna, se stai leggendo, scrivimi che sei tu (????) perché sto arrivando troppo tardi e non riesco a beccarti, e ho bisogno di una killjoy, mi spiego? Cioè, quella scuola la detesto e ho finalmente trovato qualcuno degno di nota (??????????)
Dio che imbarazzo.

 


Note prima della storia della cogliona che è stata a corto di ispirazione per giorni e si chiede perché continua a iniziare fanfics senza programmarle un minimo:
Non lo so, okay? Nel senso, nove recensioni. Scherziamo? E undici anime che l’hanno messa fra le seguite, oltre a due fra le preferite.
Cioè, con questa cagata di capitolo vi deluderò tutte, donne. Mi preparo al linciaggio.
Mi dispiace, davvero, è che, boh, ho le idee ma me le dimentico o non riesco a buttarle giù.
In questo capitolo  non succede assolutamente NULLA a parte che Franco conosce Michele. Prima o poi arriveranno anche Raimondo e Roberto, devo solo trovare il momento giusto (??)
Me la prendo particolarmente con Watkins, non capisco perché, forse perché è meraviglioso ed è da sbatterselo a sangue ma lui non è a conoscenza della mia esistenza (fa pure rima :’D) ecco.
A sto punto ci inserisco pure Sykes e gli faccio fare una brutta fine solo perché è bello da far schifo ma stronzo come pochi.
Tornando a noi, spero non faccia troppo schifo e non ci siano errori, me lo avevano betato Juliet loves the beat e MissNothing (addirittura due. Cioè, ho la mia crew (?????)), ma ho cambiato un po’ di roba all’ultimo minuto.
Ci vediamo giùùù *shivaqueen style*

OCCAZZO C’E’ WELCOME TO THE BLACK PARADE SU MTVLZSOòJZHVòàZDJò




 

Programma Protezione Sfigati


2. I’m pretty sure he thinks I’m a dickhead.

 

Gerard mi stava  tremendamente simpatico. Non tanto per quello che diceva, visto che a malapena aveva aperto bocca, lasciandomi vomitare tutto quello che mi era successo in quasi cinque anni di liceo e limitandosi a sorridermi quando ero sull’orlo delle lacrime, ma perché con una sola occhiata, e dico una, era riuscito a intimidire Watkins ed evitare che mi chiudesse nell’armadietto di Zacky.
Poi il quarterback fece per andarsene ferito nell’orgoglio, sbattendo Baker contro il muro giusto perché ne aveva lo sbatti, ma un altro ragazzo muscoloso e dai capelli anche lui neri gli afferrò il polso, ringhiando e facendolo scappare con la coda fra le gambe, senza prima averci lanciato un’occhiata alla “vedete di cambiare stato, se vi vedo ancora vi apro in due con una mano in culo”.
In effetti aveva delle mani enormi. Brr.
Insomma, questa cosa del Programma Protezione Sfigati (solo una volta uscito da scuola mi resi conto del fatto che il preside mi aveva bellamente classificato nell’ultimo gradino della piramide gerarchica scolastica con quel nome, quindi mi uscii un “Ehi!” offeso a scoppio ritardato, che fece voltare Gerard con un sopracciglio alzato) mi piaceva, e neanche poco.
Un po’ mi sentivo in colpa (oltre che a rischio linciaggio) visto che per questa gran figata avevano tolto fondi ad altre attività, ma alla fine sticazzi.
In un certo senso era una punizione per quelle galline che si divertivano a guardarmi storto e quei coglioni della squadra di football, avere meno soldi per le loro stronzate, quali striscioni, cartelloni, coroncine e scettri, punch, asciugamani, palloni e quant’altro.
A fine giornata mi riportò a casa, ed io rimasi  imbambolato sullo zerbino finché il moro non entrò nella sua, di casa.
Troppe figure di merda, Frank.
Il mattino seguente, alle otto in punto, Gerard era bello pimpante davanti alla porta di casa mia. Mi vestii in tutta fretta mentre scendevo le scale, solo quando misi la mano sul pomello mi resi conto di avere i pantaloni ancora alle caviglie e degli imbarazzanti boxer fucsia. 
Li sollevai arrossendo pur non essendo stato visto e aprii la porta con fare disinvolto.
“Oh, ciao Gerard!”
“Ciao Frank” sorrise, per poi spostare lo sguardo sul mio labbro “Hai il mento cosparso di dentifricio”
“Cazzo” mormorai voltandomi alla ricerca di qualcosa che somigliasse a un tovagliolo.
 

**


Qualche minuto e meno dentifricio dopo, mi trascinavo dietro un Grerard trotterellante e con le mani in tasca sulla strada di scuola.
Comunque era una postazione fantastica: vista la mia altezza (non che lui mi superasse poi di troppo) e la stanchezza mattutina che mi faceva ingobbire alla Leopardi, avevo il culo di Way praticamente in faccia. E che culo.
Frank, fai schifo.
Appena mettemmo piede in corridoio, notai Watkins fissarci con odio, dietro qualche cheerleader oca fissava preoccupata la vena che si ingrossava sul collo del quarterback. Povera stella.
Gerard emise un piccolo “pff” scuotendo la testa e accompagnandolo con un sorrisetto a mezza bocca, poi si voltò verso di me “Vuoi un caffè? Abbiamo ancora qualche minuto”
“Magari” sorrisi timidamente. 
Poi, a pensarci bene, ‘ste guardie del corpo non erano così anti sgamo.
Insomma, non avevano esattamente l’aria da sfigati, e solo gli sfigati stanno con gli sfigati.
L’aria da vampiro enigmatico, i muscoli appena accennati, quei pantaloni tremendamente aderen
ti che minacciavano continuamente di far diventare stretti anche i miei (e che cazzo, Frank), mio dio, sicuramente non facevano nulla per evitare di attirare l’attenzione.
Il giorno prima avevo visto come lo avevano guardato tutte le ragazze. Persino le cheerleaders, finché non erano state raggiunte dai gorilla della squadra.
Pur non avendone motivo, ero tremendamente geloso, e temevo che me lo portassero via, per quanto insensata fosse la cosa.
Da quando mia madre se ne era andata, era sempre stato così: mi affezionavo morbosamente a chiunque facesse il più piccolo o stupido gesto carino nei miei confronti. 
Ma non era stata una scelta di Gerard diventare la mia guardia del corpo, lo aveva deciso il preside, non lui. Gerard era pagato per proteggermi, non lo faceva perché se lo sentisse o mi volesse al sicuro.
Era assolutamente stupido essere gelosi di qualcuno che conoscevo da poche ore e per il quale non contavo nulla, se non uno stipendio.
Way mi fece tornare alla realtà porgendomi un bicchiere di cartone fumante, facendomi segno di sedermi ad un tavolo.

“…Grazie” dissi tirando fuori il portafogli.
“Nah, sta fermo. Che poi visto che adesso sono un dipendente, ho caffè e cibo gratis. Se quello della mensa può definirsi cibo” si lasciò ad una risata notando il mio sguardo luccicante di invidia.
“Uhm, oggi c’è Storia?” chiese poi.
“A-ha” risposi col bicchiere ormai mezzo vuoto fra le labbra. Santa caffeina.
“Figo, così conosci Mikey” alla parola Mikey gli si illuminarono gli occhi.
“Chi?” domandai perplesso.
“Mio fratello, avete la stessa età. Cioè, no, ha un anno più di te, ma qualche anno fa abbiamo avuto… dei problemi, quindi è stato bocciato in qualche materia, fra cui storia”
“Uh” annuii fra me e me, pensando a quali potessero essere i problemi, ma avendo la decenza di farmi un pacchetto di cazzi miei, cosa che non ero solito fare.
Il suono della campanella spezzò il silenzio che si era creato, ci alzammo meccanicamente e buttammo i bicchieri, per poi dirigerci in classe.


**
 

“… e io tentavo di trattenermi per evitare di aggravare la situazione, cioè se avessi riso penso mi avrebbe ucciso, altro che armadietto” finii di raccontare a Mikey.
Lui e Gee (avevo scoperto che Mikey lo chiamava così e mi piaceva da morire) si somigliavano tanto: avevano la stessa forma degli occhi, anche se quelli del minore erano più sul marrone; labbra molto simili e parecchi lineamenti in comune. Mikey però era più alto e aveva i capelli biondicci e appiccicati alla fronte, al contrario di quelli neri e scompigliati di Gerard.
Ascoltavamo praticamente la stessa roba, e quando il fratello me lo presentò e notai le scarpe dei Misfits che portava ai piedi, non potei evitare di sorridere come un idiota e scuotere energicamente la mano che mi porgeva.
“Oddio, ma ‘sto Watkins è proprio coglione” mi stupii del fatto che fosse arrivato da più di una settimana e non lo avessi notato prima che Gerard me lo presentasse.
“Non per rovinare il vostro idillio, ma siamo qui in piedi da mezz’ora e vorrei andare a casa a consumare qualcosa di simile ad un pranzo” disse il maggiore prima di accendersi una sigaretta, probabilmente innervosito dal fatto che ce ne sbattevamo della sua presenza da un quarto d’ora buono.
“Acido” disse Mikey assottigliando gli occhi.
“Zitto, andiamo” disse dopo aver roteato gli occhi.
Ridacchiai della scena e mi piazzai dietro Gerard, stessa postazione faccia-culo di quella mattina, solo con incluso un Mikey che tentava disperatamente di attirare la mia attenzione, ovviamente concentrata sul sedere del maggiore degli Way.
“Fraaaaank?”
“Oh, sì, scusa. Che dicevi?” chiesi scuotendo la testa.
Frank, che cazzo, non puoi farti beccare a guardare il culo a qualcuno, peraltro dal fratello del qualcuno. Pensavo che una sola figura di merda al giorno bastasse, no?
“Che se la donnina frigida qui davanti non ha nulla da ridire, un giorno di questi potresti venire da noi, ti do una mano con Trigonometria, Gee con Arte, dopodiché andiamo in quel negozio” rispiegò sorridendomi.
“Uhm… che negozio?” chiesi imbarazzato, fermandomi davanti al vialetto di casa mia.
“Quello di cui ti parlo da quando abbiamo iniziato a camminare” sorrise scuotendo la testa “Magari ne riparliamo quando la tua capacità di concentrazione torna dalla vacanza”
Mormorai delle scuse a mezza bocca arrossendo come un idiota, poi concentrai l’attenzione su Gerard.
“Ciao Frankie, domani solita ora” mi salutò davanti alla staccionata del suo giardino.
“C-ciao Gerard!” lo salutai in trance. Frankie.
“Ci vediamo, Frank” fece Mikey, salutandomi con un cenno della mano che ricambiai.
“A domani” sorrisi a entrambi, cercando di ricominciare a respirare e ricordare dove tenessi le chiavi, mentre mi chiedevo se anche il maggiore ascoltasse i Green Day e i Black Flag e amasse i fumetti.
Cercai per cinque minuti buoni nei pantaloni, per poi rendermi conto che le tenevo nella tasca esterna dello zaino logoro.
Da almeno sette anni.
Sono abbastanza sicuro che stia pensando che sono una testa di cazzo.
Mi diedi una manata in faccia, per poi tentare disperatamente di infilare la chiave nella toppa, mollando a terra lo zaino in uno scatto nervoso, riuscendo a girare la chiave dopo svariate imprecazioni. Sentii la risata di Gee e il suo sguardo addosso, così mi chiusi velocemente dentro, sperando che non mi avesse visto arrossire come una ragazzina e con una voglia insana di sotterrarmi.
Cazzo, lo zaino.
 

 
 
Note in cui mi scuso immensamente e ringrazio tutte le genti:

SCUSAAAAAATE, DAVVERO. Volevo che venisse fuori tutt’altro, non sono per niente soddisfatta, l’ho riscritto cinque volte, ma giuro che il terzo capitolo sarà carino, anche a costo di metterci due settimane. E scusate se è corto, anche<3
Ringrazio taaaaanto Juliet loves the beat, MissNothing  e Pwhore che si sorbiscono i miei strippi alla “ODDIO FACCIO SCHIFO NON SO CHE SCRIVEREEEEE!!!1!!!111!!” e Juliet in particolare per aver tentato di trovarmi un titolo, che ho leggermente modificato (??)
Poi ringrazio tutte le donne che hanno recensito e messo fra le seguite/preferite o quel che è.
E ora vado a vedermi la 2x01 di Awkward, visto che non ho una mazza da fare.
Frà c:

PS: so che avevo promesso di finire la traduzione sugli ATL ed è quello che intendo fare, solo, non ho tempo ç___ç penso che domani pomeriggio mi costringo sulla sedia e finisco, bà.
PPS: Non so cosa sia preso all'editor, funziona uno schifo, quindi ho dovuto cambiare dimensioni, ecc.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: soco amaretto lime