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Autore: AthenaSkorpion    22/09/2012    4 recensioni
E se Teti fosse riuscita a salvare nella sua integrità il corpo del futuro eroe che sarebbe stato Achille?
Se il tallone che lo portò alla morte fosse stato immortale esattamente come tutto il resto?
Gli Dei avrebbero tremato.
P.S. Questa storia è in collegamento fuori trama con "La mela di Eris".
Genere: Avventura, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Cosa?! Se non posso essere io, non lo sarà nessun dio! Hai capito?- gridò inferocito il Padre degli Dei.

Teti rimase a fissarlo senza dire una parola e senza espressione in viso.

Alla fine disse questo:- Zeus, non hai idea di quanto questa profezia mi rallegri e invece al contempo mi faccia star male. È un peccato che tu non abbia un figlio che ti superi, ma almeno non sono stata costretta a unirmi con te.

L'apatia con cui Teti disse ciò, lasciò allibito il Cronide. La sua collera sembrò quasi visivamente ribollire e sembrava sul punto di gridare furiosamente.

Lei, in risposta, lì, in riva al mare, infilò i piedi nell'acqua, che le arrivò alle caviglie. Per Zeus fu come uno schiaffo in faccia.

- Tu! Codarda insolente! Esci dall'acqua e affronta la mia ira laddove Poseidone non possa proteggerti!

Teti sorrise a vedere quel dio così ingenuo, quel dio che tanto disprezzava gli umani ma che presto si lasciava andare ai loro più remoti sfizi.

Eppure in cuor suo temette e tremò. Cosa ne sarebbe stato della sua vita? Un eterno rifugiarsi in mare? E poi anche Poseidone la desiderava.

Era anche vero che, mentre Zeus l'avrebbe severamente punita, Poseidone avrebbe invece compreso e, anche e soprattutto a costo di far adirare ancor di più il fratello, l'avrebbe posta sotto le sue ali.

Zeus capì che non poteva far nulla, quasi muggendo disparve e il sorriso arrogante di Teti con lui.

In quel preciso istante la dea scoppiò a piangere.

Perché era capitato a lei? Prima ancora di nascere, suo figlio pativa delle pene enormi.

Non poté fare altro che immergersi nelle acque per parlare con Poseidone, l'unico che poteva aiutarla.

 

Poseidone la guardò contrariato.

- Da quando conosci questa profezia? Non è una burla per allontanarmi?

- Questa è un'offesa! Come potrei chiederti aiuto e mentirti? Mi credi tanto ingrata? Non ho altra scelta. Se tu non mi aiuterai, giuro con il grande giuramento divino, che rinuncerò alla mia immortalità.

Poseidone rimase colpito. Nelle scure e accoglienti acque, il suo sguardo lampeggiò. Si alzò dal trono e Teti ebbe paura.

Inaspettatamente, lui si avvicinò e l'abbracciò. Lei non seppe come reagire, quindi fece ciò che più sentiva di dover fare: rispose all'abbraccio e vi si perse, in cerca di conforto.

- So quanto Zeus possa essere irrimediabilmente stupido. Ti aiuterò, Teti. Ma ti avverto: quello che sto per proporti non ti piacerà.

Teti tese le orecchie e Poseidone, con quei suoi occhi color dell'infinito, la guardò benevolo.

- Sposa un umano. Nessuno sarà in pericolo, tuo figlio sarà mortale, sì, ma almeno non dovrà pagare per le gelosie di Zeus.

- Poseidone, credi che potrei gioire nel vedere mio figlio appassire di giorno in giorno mentre sua madre somiglierà prima a sua sorella e poi a sua figlia?

Poseidone inarcò un sopracciglio.

- Se voglio il bene dell'oceano, voglio ancor più bene ai suoi abitanti, gli animali, sì, ma anche i pescatori, i pirati che veleggiano qui, sul filo del manto accogliente che è questa materia. Non posso permettere che tuo figlio superi un dio, minaccerebbe il già precario equilibrio, la scarna concordia che sussiste tra noi Immortali. Una guerra tra Dei come credi potrebbe degenerare nel mondo mortale?

Teti asciugò una lacrima. Nell'acqua gelida e frizzante, essa divenne un pesciolino, che guizzò via tra i flutti.

- Non posso fare altro.

Teti attese il verdetto ad occhi chiusi.

- Ti ordino di sposare Peleo, che già ambisce alla tua mano. Non hai scelta, ti vincolo all'obbedienza che mi devi. Lo faccio per tutti noi.

Teti annuì. Temi aveva avuto un lampo di genio nel suggerirle il Bagno d'Immortalità, conferiva a chi era immortale di rendersi immune all'influenza negativa degli altri Immortali. Ma si sarebbe rivelato ancor più utile se suo figlio ne fosse uscito mortale.

Poseidone la guardò con pietà, senza scorgere nei suoi occhi il sottile piano che la disperata Oceanina stava architettando.

Suo figlio non sarebbe morto, lei non gli sarebbe sopravvissuta, lei non l'avrebbe mai permesso.

Bene bene, ho deciso di partire dall'inizio, come avrete capito. Achille non è ancora nato e il Destino già lo colpisce. Ma tra poco nascerà e il Destino sarà sventato dalla coraggiosa Teti.

Come andrà a finire? 

   
 
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