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Autore: Inception_    23/09/2012    3 recensioni
Salve. Torno con una Long -senza Oc- .
Il titolo non è dei migliori, infatti cambierà. Non so quando ma cambierà.
Allora, Reina Yagami ha sedici anni, la famiglia è di contadini poveri. La sua passione sono i duelli con le spade, anche se inizialmente le loro amiche non l'appoggeranno.Andando nel Villaggio Proibito, capirà che dovrà fare una scelta:
Combattere per salvare la famiglia o andare in povertà più di quello che lo era prima ed essere schiavizzata.
I suoi amici l'appoggeranno e l'aiuteranno a prendere la strada giusta.
CrackPairings: ReinaHiroto, BanMaki, ReanHeat, PanDi (?) e altre che sono in corso di aggiornamento (?)
Personaggi: un po' tutti, ma sopratutto i ragazzi dell'Aliea Gakuen.
Dal Capitolo 2:
" Honoka guarda per qualche secondo e poi esorde < come ti chiami? >
< io mi chiamo Reina Yagami. > lo dico con durezza, orgoglio con gli occhi che esprimono solo odio verso di lei.
< Bene, Reina Yagami. Oggi tu morirai al posto di Saneki Arute! Demete! Finiscila! >
Mi volto e schivo per un pelo la spada.
< Muori, maledetta! > "
[sempre in aggiornamento.][ho avuto problemi di Html, e ho ripostato mi spiace per il disagio]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premetto che non ho preso ispirazione da nessuno -e non voglio le solite rotture di cocones (?) - dico alcune cose...
                    • Voglio finire tutto quello che ho lasciato in sopseso. Poi me ne andrò. 
                    • Accenni lievi alla mia crack: NetsuCla
                    • Mi spiace per il ritardo .///.
                    • Ringrazio le cinque persone che mi hanno recensito ne " Torta al Limone". Arigatou.
                    • Spero che sia di vostro gradimento questa storia. 
                    • Non so se il finale sarà bello o brutto confido nel brutto.
                    • Prossimo week voglio pubblicare il primo chappy della storia ad Oc -ho già scritto alcune righe, sa'. [Sa'= mia esclamazione. Mia e solo mia.]
                    • Dedico a Marta -anche se lei qui non c'è. - il chappy. Nonostante la nostra differenza di età, ci sei. In un modo o nell'altro
Detto questo, vi lascio alla lettura. 

 Alla Mia Martina.
La nostra differenza non conta.
Tu ci sei e basta.






3. Honoko

 Come siamo riusciti a trovare Ruru non lo so, sinceramente.
So solo che ora ci troviamo in una villa mastodontica.
Ma andiamo per gradi.
Abbiamo girovagato per tutto il villaggio come matti, e solo dopo tre quarti d’ora l’abbiamo miracolosamente trovata vicino ad una bancarella che vendeva pesci rossi.
E non era da sola. Nossignore, era in compagnia di un bambino dagli occhi rossi e i capelli verdi.
< Ruru… > ansimai < questa volta sei nei guai fino al collo. > ero stremata.
Mi chinai per prenderla in braccio ma partì una fitta di dolore al fianco, mi girai: sanguinavo.
< Oh, povera cara, sanguini ancora! > una voce riconoscibile mi attraversò le orecchie che pulsavano ancora per gli sforzi fatti finora.
< H-Honoko… > alzai la faccia imperlata di sudore < c-che vuoi? >
< Volevo solo chiederti scusa per il pessimo e indecorato spettacolo che hai assistito e, affrontato. > cinguettò sistemandosi gli occhiali sul naso. < Comunque! Stavamo cercando i nostri bambini ed eccoli qua! > continuava a parlare con quella voce irritante.
Si sporse e prese il bambino < lui si chiama Nerumo. Saluta caro! > sorrise.
L’altro storse il naso infastidito. < Birbante! Vabbe’… allora siete contadinelli, giusto? > chiese con una strana luce negli occhi.
Shuuji annuì. Hiroto esortò < siamo qui perché dovevamo trovare Ruru… > e indicò la suddetta rosa, che nel frattempo stava giocando con una boccia di vetro. < spero che non lo direte al Capo Villaggio… > abbassò gli occhi, imbarazzato.
Honoko ci guardò per minuti interminabili.
Ai si avvicinò al fratello un po’ timorosa per la risposta, Yuki cominciò a giocare cin una ciocca di capelli e Kuri si mangiucchiò qualche unghia nervosamente.
La grossa donna scoppiò a ridere < Figuriamoci! Ci fa sempre piacere avere dei forestieri! E ditemi, abitate lontani? >
Annuimmo. < Non mi pare il caso di ripartire verso casa. Vi porterò volentieri nella mia villa! > miagolò facendo sobbalzare il bambino.
Nagumo, con fare esitante, cercò di ribattere < a dir la verità abbiamo i nostri genitori che ci aspettano a casa… >
< Oooh, suvvia! Che volete che sia una notte fuori casa? Siete stanchi, sudati sporchi e… feriti. > il suo sguardo cadde su di me. Avevo i vestiti sporchi di sangue che usciva senza sosta.
Alla fine la seguimmo. Durante il tragitto, avevamo l’impressione che tutti gli abitanti ci stessero squadrando.
< Sarà perché siamo contadini. > sollevò le spalle Clara.
Netsuha scosse la testa < No. Prima eravamo senza quella lì e nemmeno ci consideravano. >
Mi guardai intorno tenendo Ruru per la mano e con l’altra appoggiata al fianco malsano. Effettivamente la gente ci guardava preoccupati e o con terrore. O forse non eravamo noi i soggetti, ma come diceva lui… Honoko.
< Ma perché? Perché la guardano male? Non sarà per caso… > Shigeto fu interrotto da Fuusuke che gli mise una mano sulla bocca.
< Stai zitto. Guarda e ascolta. > sibilò.
< Che c’è da sentire? Non sento un bel niente e poi … > Rean gli diede una gomitata.
< Stordito. È proprio questo il punto. Hanno smesso di suonare e ballare! > bisbigliò.
Effettivamente era così. Tutto aveva preso una piega leggermente sinistra.
Fumiko si avvicinò, tremante. < Onee-chan! Ho paura. >
< Sta tranquilla. Vedrai che andrà tutto bene! > dissi anch’io però non sicura.
Midorikawa ci indicò una persona che si sbracciava per attirare la nostra attenzione.
< Ehi! Ma voi sapete quello che state facendo?! > mormorò il ragazzo dai capelli biondo scuro < andatevene più velocemente possibile! Quella donna è… >
< Tachimukai! Andiamo via! Lo sai cosa potrebbero farci! > implorò un ragazzo dalla pelle scura e dai capelli rosa.
< Tsunami! Fratello, fammi spiegare a loro a cosa… > il ragazzo venne trascinato a forza dal compagno.
Nozomi si strinse i vestiti a sé. Qualcosa non andava.
< Buona fortuna! > mi girai e vidi una chioma violacea spuntare dal locale a noi conosciuto.
< Fuyuka! > esclamò Ryuuji.
Lei cercò di avvicinarsi ma un ragazzo dalla testa calva con un solo ciuffo la bloccò:
< Rientra non è sicuro. Hai visto chi è quella? Ecco. Muoviti e vieni dentro. > la spinse per una spalla.
< Fudo… ma io … > obbiettò senza risultati.
< Che insolenti! E ora chi vi aiuterà? Si vede che non siete gente del villaggio. >borbottò Haruna acidamente.
< Non hai imparato ha chiudere quella fogna?! > la insultò Saginuma.
L’altra stupita gli rigettò una frase simile ad “ Ma come ti permetti?! Tu non sai chi sono io! ” ma venne ignorata.
Improvvisamente sbattei conto la donna. Sussurai un “ Scusi “ e poi mi guardai davanti. Davanti a noi spiccava una villa dalle pareti oro e con una scritta gigantesca:
< Domus Aurea. Significa “ Casa Dorata “ in latino. > spiegò prontamente Shuuji.
< Vuoi dire che è una casa dorata?! > Netsuha esclamò entusiasta.
< CHE FIGO! > lo seguì a ruota il suo migliore amico.
Clara e Rean risero, mentre Suzuno era impegnato nel trattenersi dal sbraitare. Hiroto chiuse gli occhi irritato e Midorikawa si apprestò nel spiegare meglio il significato della parola.
Entrammo senza troppi problemi.
L’atrio era gigantesco. Il pavimento era ricoperto di mattonelle color panna e con sopra degli eleganti motivi floreali. Sulle pareti –anch’esse dorate – enormi finestre coperte da tende color rubino.
< pessimo abbinamento. > sentenziò Nozomi.
Appoggiate ai muri c’erano vasi con dentro splendidi fiori esotici posati su delle colonne in stile greco.
A destra intravidi la sala dei banchetti, a sinistra un salone piuttosto grande –probabilmente una sala da ballo – con una libreria che occupava tutta una parete.
Davanti a noi, una porta decisamente più piccola con su scritto “ cucina ”. A lato, vicino alla sala da pranzo, una scala molto ampia –fatto di marmo. – bianca. Probabilmente portava alle camere…
La verde batté le mani tre volte < Akane! Aki! Gouenji! Masaki! Venite qua immediatamente! > e all’istante comparvero tre servi.
La prima aveva i capelli grigio-marroncino, con occhi lilla e aveva un’aria sofferta mentre la sua collega dai capelli verdi di meno.
Il terzo aveva una capigliatura alquanto bizzarra, tant’è che i fratelli di Rean fecero battutine poco carine.
L’occhialuta lì guardò e poi a gran voce ordinò < Masaki Kariya, venga qua subito! > stancamente arrivò dalla cucina un ragazzo dagli occhi ambrati e capelli cobalto. La sua faccia esprimeva strafottenza e disubbidienza. < Masaki. Sai bene che quando ti chiamo tu devi essere qui in tempo zero! > e posò Nerumo per terra. < Kirino! Porta il bambino in camera sua insieme alla sua amichetta. > arrivò un bambino dai capelli color pesca. S’inchinò e lo prese, esortando “ agli ordini ” .
< Per quanto riguarda a voi. Portate i nostri ospiti nelle loro camere, preparate un bagno caldo e poi dite al cuoco di preparare loro da mangiare. > e se ne andò sorridendoci.
Bene. Ora siamo nelle nostre camere. Io con mia sorella che stiamo parlando sull’accaduto.
< Che significa? Perché ha dei servi?! Nel villaggio non ce ne dovrebbero essere!! >
< Qua gatta ci cova, evidentemente. > esco dal bagno con un vestito pulito e dal color turchese.
Lei socchiuse gli occhi dolcemente. < Domani mattina, presto possibilmente, vorrei tornare a casa. > aggiunge tristemente.
Annuisco < ma prima mi piacerebbe sapere che sta succedendo… > mi avvicino alla porta e la apro.
Vedo passare una delle cameriere. La chiamo .
< Ehm… Akane? > inizio titubante < perché qui è diverso dagli altri? >
L’altra si gira sgranando appena gli occhi < Io non ne ho il diritto di parlare della matrona. Le chiedo scusa. > s’inchina e se ne va frettolosamente.
Richiudo la porta sconsolata. Voglio tornare a casa. IO so solo questo…
La donna entra nella biblioteca e si siede su una sedia di ciliegio.
< Bene. Ora che sono qua, che posso fare? > si domanda ad alta voce.
Dalla penombra esce un ragazzo dai capelli bianchi e dalla pelle scura.
< Uccidili il prima possibile. > sibila.
Lei scuote la testa.
< No. Il signor Afuro ha detto che prima dobbiamo far fuori il vecchio, così prenderà il comando del villaggio. >
< Sono svegli. Non credo che se ne staranno con le mani in mano, questi poveracci. > l’individuo incrocia le braccia sul petto.
< La ragazza… Reina Yagami. Ha battuto Demete per un soffio. Quella ragazza potrebbe capire tutto e mandare in aria il piano di Terumi. > si alza.
< E tu cerca di farla entrare nelle tue grazie. Vedrai così come non si immischierà nei affari altrui… > così come è apparso, scompare misteriosamente.
“ E ora? Che faccio? “ si avvicina alla finestra pensando al da farsi per il futuro ancora troppo oscuro…
  
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