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Autore: KULA_chan    23/09/2012    0 recensioni
Una ragazza, Marina Delfino, si trasferisce in una nuova scuola perché i professiori della precedente la odiavano perché più intelligente di loro.
Appena arrivata nella nuova scuola, si ritrova spaesata tra ragazzi allegri e spensierati che non sanno nemmeno cos'è una grandezza vettoriale e cosa significa esse pendolare. Questo farà nascere delle incomprensioni, fino a che, in ragazzo alquanto strano non decide di avvicinarsi.
^w^
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 2: Quell'idiota...


Il lunedì che ne seguì, presi un'importante decisione. 
I ragazzi non devono mangiare quelle schifezze così ricche di calorie!, pensai, e portai a scuola 20 banane, una per ogni compagno.
Arrivai a scuola con un intero pacco di banane, tanto che tutti coloro che mi stavano attorno mi guardarono male, come se fossi un'aliena. Mi chiedo ancora quale sia il problema a portare una busta di banane a scuola.

Arrivata la ricreazione, presi dalle mani di tutti le loro merende grasse e le buttai un una busta, mostrai loro il pacco di banane e ne diedi una a ciascuno, senza parlare. Loro mi ringraziarono, però ripresero anche la loro merenda dalla busta, guardandomi male.
Quando fu il turno di Enrico, lui mi guardo male e si nascose la sua merenda ipocalorica e grassa in tasca. Io gli sbucciai la banana, determinata a fargliela mangiare, ma non feci in tempo a porgergliela che il ragazzo alto e snello (che scoprii chiamarsi Maurizio) mi spinse per sbaglio e la banana che avevo precedentemente sbucciato con cura finì sulla maglia bianca di Enrico.
Enrico mi prese in fretta per un braccio e mi strattonò in malo modo verso la sala professori, la quale era vuota.
-Ma che cazzo fai?!- mi disse molto arrabbiato: -Sai che questa maglietta costa un casino di soldi?!-
Io rimasi zitta a guardargli la maglietta e cercai nelle tasche un fazzoletto.
-Cos'è? Non rispondi? Brutta deficiente, non provare nemmeno ad avvicinarti a me la prossima volta con quella lurida banana!-
Non trovai il fazzoletto, ma il fatto che lui mi avesse dato della deficiente e avesse preso per insulso il mio lavoro di portare quelle banane a scuola mi fece molto male, tant'è che mi scesero le lacrime e iniziai a piangere a dirotto.
Lui mi guardò sorpreso e si girò in torno, non c'era proprio nessuno.
Mi cercai di asciugare le lacrime ma non feci in tempo a mettermi le mani sugli occhi che lui mi prese per il mento e, in men che non si dica, mi baciò.

Ricordo ancora nettamente cosa provai.
Prima di tutto, grande sorpresa poi, grande rabbia. Come aveva potuto rubarmi il mio primo bacio? Come aveva potuto baciarmi? Io non avevo fatto nulla di male! Avevo solo provato ad essere gentile.
Pensai queste cose con tutta me stessa, ma non riuscii a staccarmi. Era pur sempre il mio primo bacio, avrei voluto godermelo in ogni caso, anche se finii per tenere un'espressione corrucciata per tutta la durata del bacio.


Dopo essersi accorto di ciò che aveva fatto, se ne andò via senza dire nulla, solo guardando il pavimento piastrellato.


  
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