Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: mikaela    24/09/2012    1 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati, hanno un lavoro e vivono insieme nella grande mela. le loro giornate trascorrono tranquille e felici, ricche dell'amore dell'uno verso l'altro.
ma allora perchè Kurt si comporta in quel modo? cosa nasconde a Blaine?
e fu da li che iniziò una delle più grandi avventure che potessero mai intraprendere: divennero genitori.
Dal capitolo 1:
"Tutti donano giocattoli all’orfanotrofio. Dopo averli lasciati alla responsabile di turno però….- disse camminando in uno dei corridoi dell’istituto-… c’è stato un piccolo imprevisto-
-che imprevisto?- domandò confuso, prima che un tornado di ricci scuri si avventasse su suo marito. Poteva avere 5 anni, più o meno."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima di iniziare, vi consiglio di passare da Ele05 e Betty97. Personalmente adoro le loro storie, e sono sicura che piacerebbero anche a voi ;)

.

.

Una cena (im)perfetta

.

.

.

.

-sta sera è perfetto!- confermò l’uomo al telefono.
-allora a stasera!- trillò Kurt, felice - e salutami Nick!- aggiunse prima di chiudere la chiamata.
Kyle ormai era a con loro da 8 mesi, badare a lui portava via molto tempo. non che Kurt e Blaine non fossero felici di occuparsene, ma la loro vita sociale era diminuita visibilmente.
-allora, che hanno detto?- chiese Blaine entrando in cucina, carico di aspettative.
Per questo avevano deciso di contattare i loro vecchi amici della Dalton, che avevano trascurato per le loro responsabilità da genitori.
Sebastian e Thad erano in vacanza in Messico, David e la sua ragazza avevano una conferenza quella settimana, Trent era troppo preso dalla sua pasticceria, Wes aveva una settimana piena di udienze a cui doveva fare da giudice, e alla fine la scelta era solo una.
-Nick e Jeff verranno - gli annunciò allegro Kurt.
Tra loro quattro c’era un legame speciale. I “Niff” (come li chiamavano scherzosamente al liceo) erano sempre stati molto vicini a Kurt e Blaine: li avevano consigliati, spalleggiati, aiutati, e soprattutto erano stati i primi a vedere che bella coppia sarebbero stati insieme.
Ed era stato proprio quando si univano per aiutare i due ragazzi nel loro rapporto, che era nato qualcosa anche tra Nick e Jeff.
E quando Kurt e Blaine lo avevano capito, si erano adoperati per ricambiare tutto ciò che avevano fatto per loro.
Si, tra quei quattro c’era uno speciale rapporto di amicizia, che nessuno poteva intaccare, nemmeno dei mesi di lontananza.
Blaine sospirò felice- che bello, sono così contento di vederli!- esclamò lui, abbracciando il marito.
Tuttavia, la loro lontananza non era dovuta solo al figlio di Blaine e Kurt, ma anche alla piccola Sterling-Duvall.
Perché anche loro avevano una figlia, fatta nascere 5 anni prima grazie all’aiuto di Katie, donna che si era offerta di tenere in grembo la loro figlia per nove mesi.
Purtroppo Angie (così si chiamava la bambina), soffriva d’asma. Non era una forma grave, ma in quei mesi aveva avuto molti attacchi, e i genitori superprotettivi la tenevano sotto costante sorveglianza, rinunciando alle loro abituali uscite con gli amici.

-a chi lo dici!- esclamò allegro –dobbiamo fare la spesa, mancano solo poche ore, e non so ancora che preparare!-
-certo tesoro- ridacchiò Blaine, vedendo che Kurt era già andato in modalità “prepariamo una cena perfetta”.
-andiamo a fare la spesa?- esclamò Kyle, affacciandosi in cucina.
Kurt e Blaine lo guardarono, sorpresi per la milionesima volta dall’udito incredibile del piccolo.

.

-quelle!- disse Kyle, indicando una pila di mele rosse, gialle e verdi.
-tesoro abbiamo già delle mele a casa- gli fece notare Blaine- e non le hai nemmeno volute mangiare sta mattina!-
-ma queste sono belle!- protestò il piccolo afferrandone una rossa e una gialla.
-Kyle, rimettile a posto, non ci servono- gli disse Kurt, mentre il piccolo sbuffava e le poggiava insieme alle altre.
Una delle cose che avevano scoperto in quei mesi di convivenza, era la felicità che provava Kyle quando andavano a fare la spesa.
Di solito i bambini non amavano molto i supermercati: non potevano correre con i carrelli, prendere le loro caramelle preferite, o giocare in generale.
Ma questo non valeva per Kyle: lui vedeva la spesa come un gioco.
Inizialmente Kurt e Blaine avevano apprezzato molto quel lato del loro figlioletto, finchè non avevano realizzato quanto fosse più un “male” che un bene: stavano chiusi dentro quelle quattro mura il doppio del tempo, e stando sempre dietro al figlio, si stancavano moltissimo.
Avevano tentato di nascondere al figlio quando andavano a fare la spesa, ma non sapevano come, Kyle riusciva sempre a beccarli.
-questo!- trillo Kyle, prendendo una scatola di caffè azzurra.
-Kyle, rimettila a posto, non ci serve il caffè!- gli disse Blaine.
-ma è un bel colore…- obbiettò il piccolo.
-niente ma. Tesoro rimettila apposto, da bravo- gli disse pazientemente Kurt.
Si avviarono verso la zona dei surgelati, con Kyle che li seguiva a testa bassa. C’erano così tante cose colorate in quel posto, perché Kurt e Blaine non volevano che lui le prendesse?
Diede un’occhiata veloce in giro, poi un reparto in particolare catturò la sua attenzione, così decise di avvicinarsi.
Nello scaffale davanti a lui c’erano ogni sorta di matita, pennarello, pastello, gessetto e tempera colorata.
Fu abbagliato dalla bellezza di quei colori. Tanto che rimase li a fissarli, studiarli, prendendone uno di tanto i tanto e confrontandolo con un altro.
Alla fine decise di prendere la grande scatola con 24 pastelli, sperando che Kurt e Blaine glieli lasciassero comprare.
Si voltò a destra, ma non li vide. Guardò a sinistra, ma non erano nemmeno li. Il piccolo sentì una spiacevole sensazione allo stomaco, e uscì dalla corsia per cercarli dove li aveva lasciati prima, ma non c’erano.
Dov’erano Kurt e Blaine? Lo avevano lasciato li perché aveva fatto il bambino cattivo?
Si guardò intorno, sperando di incrociare gli occhi azzurri di Kurt, o la chioma ribelle di Blaine, ma non vide nessuno.
Allora iniziò a piangere. Era solo, Kurt e Blaine non erano li, e lui era un bambino cattivo perché continuava a prendere le cose dagli scaffali anche se loro non volevano.
Dopo non sapeva quanto, sentì qualcuno prenderlo tra le braccia e stringerlo forte. Per un attimo ebbe paura, perché con gli occhi annebbiati dal pianto non riusciva a capire chi fosse, e lui voleva solo Kurt e Blaine.
-Kyle- disse Kurt rincuorato, tenendolo tra le sue braccia. E fu allora che il piccolo si rilassò, e si strinse forte a collo del suo papà, piangendo più forte.
-shhh, piccolo ci sono io adesso, non piangere- gli disse Kurt- Blaine, l’ho trovato, è qui- si rivolse poi a suo marito, che gli andò subito in contro.
Kurt, sollevò Kyle da terra, e Blaine si affiancò a loro, tirando un sospiro sollevato.
-Kyle, non devi allontanarti in quel modo, senza avvisare- lo rimproverò con tono severo, Blaine-quante volte te lo abbiamo detto? ci hai fatto spaventare tantissimo. Non farlo più-
E Kyle annuì, piangendo più forte, dispiaciuto. Fu allora che Blaine lo prese tra le sue braccia, cullandolo dolcemente.
-va tutto bene, Kyle. Ma non farlo più-

.

Arrivati a casa, Kyle si fiondò in camera per usare i pastelli che gli avevano comprato i suoi papà, mentre Kurt preparava la cena.
Blaine fece per aiutarlo, ma il mal di testa, che aveva da quella mattina, che era aumentato, lo fece desistere dal proposito.
-tesoro, va tutto bene?- gli chiese Kurt preoccupato, mentre riponeva la spesa nelle mensole della cucina.
-certo, ho solo un po’ di mal di testa, meglio che vada a sdraiarmi- mormorò massaggiandosi le tempie.
-quando ti è venuto?- gli chiese Kurt.
-sta mattina…-
-e perché non mi hai detto nulla? e se è qualcosa di grave? Se hai la febbre? Dovrò chiamare il med…- staparlò Kurt.
-non è nulla, calmati- gli disse Blaine, afferrando le sue mani, che gesticolavano senza controllo- adesso mi sdraio un po’ e vedrai che mi passa- mormorò, dandogli un bacio sulla guancia.

-

Quando sentì il campanello suonare, Kyle diede per scontato che o Kurt o Blaine andassero ad aprire la porta. Ma quando il campanello suonò una seconda volta, decise di uscire dalla sua cameretta e andare lui stesso.
I suoi genitori gli avevano detto un milione di volte di non aprire a degli sconosciuti, per cui chiese a voce alta chi fossero.
-Siamo Nick, Jeff e Angie- disse la persona dietro la porta, e il piccolo si affrettò ad aprire. Kurt lo aveva avvisato che sarebbero arrivati.
-buonasera- esclamò l’uomo alto e biondo alla porta, sorridendogli- tu sei Kyle, dico bene?-
Il bambino si limitò ad annuire, timido. Si spostò per farli entrare, poi chiuse la porta.
-dove sono i tuoi papà?- chiese l’altro uomo, più basso e con i capelli scuri.
Kyle non sapeva che rispondere, quindi fece per andare a cercarli, ma Kurt entrò nel salotto, salutando calorosamente Nick e Jeff.
-tesoro- chiamò poi suo figlio- perché non vai in cameretta a giocare con Angie?-
-okay…- mormorò timidamente.
Jeff accompagnò i due in camera e, dopo aver lasciato un bacio tra i capelli della figlia, li lasciò soli.
Entrambi i bambini erano in imbarazzo, ma Kyle ebbe la geniale idea di proporle di usare i suoi nuovi pastelli. Così poco dopo erano seduti sul tappeto con dei fogli davanti e stavano disegnando.
Angie aveva appena finito di disegnare la sua principessa preferita, che buttò un occhio sul disegno di Kyle.
Il bambino aveva disegnato tre persone, due più grandi e una più piccola.
-cosa hai disegnato?- chiese Angie, indicando le tre figure.
-questa è la mia famiglia- gli spiegò Kyle- questo sono io. Questo è Kurt, mentre lui è Blaine-.
-chi sono Kurt e Blaine?- chiese la piccola, confusa.
-i miei genitori- disse Kyle, con ovvietà.
-e perché li chiami “Kurt” e “Blaine”?- chiese allora la piccola.
-perché è il loro nome- rispose Kyle. tutte quelle domande iniziavano ad irritarlo.
-ma io i miei li chiamo “papà” e “daddy”! perché tu non li chiami così?-
Kyle fece per rispondere, ma si bloccò, perché non sapeva che dire. Lui non aveva mai pensato di chiamarli “papà”. Sapeva che loro lo erano, ma non ne aveva mai sentito il bisogno. Erano sempre stati “Kurt e Blaine” per lui. Aveva notato all’asilo i bambini che chiamavano i loro genitori “mamma” o “papà”, ma non gli aveva dato peso.
-non lo so- rispose infine.

.

-ti avevo detto che ti sarebbe venuta la febbre- lo rimproverò dolcemente Kurt, accarezzandogli i capelli. Blaine era sdraiato a letto in uno stato pietoso: sudava freddo, aveva delle orribili occhiaie e scottava più di un termosifone.
-nono sono messo così male- cercò di rassicurarlo, ma dopo tossì, peggiorando la situazione.
-certo, come no- disse Kurt- ho anche lasciato Nick e Jeff in salotto- riflettè poi.
-allora devi andare da loro!- gli disse Blaine, preoccupato.
-non posso, hai bisogno di me adesso- ribattè Kurt risoluto. Non avrebbe lasciato suo marito in quelle condizioni per nulla al mondo.
-ma Jeff e Nick…-
-sono degli amici meravigliosi e capiranno che questa è un’emergenza-
E alla fine Blaine si arrese e si fece aiutare da Kurt. Gli misurò la temperatura, gli sbottonò la camicia per farlo respirare meglio, e gli diede una tisana per rilassarlo.
-oggi ci ha fatto prendere un colpo…- iniziò Blaine.
-già, quando mi sono voltato dietro e non c’era, è stato…-
-orribile- concluse Blaine per lui.
-è pensare che fino a pochi mesi fa nemmeno lo conoscevamo, adesso non potremo vivere senza di lui-
-non riuscirei mai ad immaginare la nostra vita senza quel piccoletto che gira per casa-
-anche se ti ha pasticciato tutta la ricerca che avevi fatto la scorsa settimana?- gli domandò Kurt divertito.
-certo. Anche se ha rotto uno dei tuoi vasi preferiti con la palla, due settimane fa?- domandò Blaine rimando.
-anche se avesse rotto tutti i miei vasi preferiti-.

Jeff socchiuse la porta leggermente, e tornò in salotto.
-allora?- gli chiese Nick, alzandosi dal divano.
-come ai tempi del liceo: spruzzano arcobaleni e cuoricini da tutti i pori- gli rispose il marito sorridendo.
-quindi: Blaine ha al febbre, la cena non è nemmeno avviata, sono le 10 e a momenti ci assaliranno due bambini super affamati. Che propone signor Sterling?-
-tagliamo la corda?- chiese teatralmente, fingendo di avviarsi verso la porta.
-pizza e minestra per Blaine?-
-come farei se non ci fossi tu con i tuoi piani diabolici*?-

.

.

.

.

*Dulia (che leggerà solo questo pezzo) mi ha capito perfettamente xD

ANGOLO MIKY

I’m back! :D
avevo avvisato che non sapevo quando avrei riaggiornato, ma non riesco a non CHIEDERE SCUSA per averci messo tanto q.q
a chiunque di voi interessi ho passato l’esame di latino con un bellissimo sette :D a voi come è andato il rientro?
veniamo al capitolo. Di cui sono abbastanza soddisfatta. Spero che vi sia piaciuto.
Questa volta ho voluto parlare un po’ più di Kyle e farvelo conoscere meglio :) ricordate beni questi aspetti della sua personalità, perché li ritroveremo in futuro u.u
non so se tra di voi c’è qualche fan della Niff, ma è una coppia che personalmente adoro :) e per chi non li conosce, spero comunque che vi siano piaciuti.
che mi dite della conversazione tra Angie e Kyle? voglio sapere che ne pensate, su!

Bhè adesso vado. Grazie mille per chi è passato a leggere, ma sopratutto grazie a voi anime buone che spendete un po' del vosto tempo per dirmi che ne pensate, lo apprezzo davvero molto <3

Miky

Contatti

Ask facebook twitter

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: mikaela