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Autore: imthebeststar    25/09/2012    20 recensioni
QUESTA STORIA LA STO RISCRIVENDO
La porta si chiuse di colpo dietro di me «Dobbiamo parlare» La voce calda e sexy di Zayn mi fece mancare l'aria. Lo guardai specchio, il suo respiro caldo mi solleticava il collo. Le sue mani possenti mi cinsero i fianchi, facendomi appoggiare contro il lavandino «Non sei andata a letto con lui» Non era una domanda, Zayn sapeva benissimo che avevo mentito.
Non dissi nulla, ormai non potevo continuare quella falsa. Decidi di arrendermi e Zayn si allontanò quel poco per permettermi di girarmi, non aveva ancora tolto le mani dai miei fianchi.
In pochi secondi mi trovai schiacciata grazie al suo corpo contro il muro, mentre la sua bocca mi baciava il collo.
Genere: Azione, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tredicesimo capitolo.

 

Pov. Harry (si avete letto bene)

 

Presi il telefono e ordinai una pizza per cena. Mi ritrovavo a casa da solo senza servitù, non sapevo cucinare e manco ci volevo provare (non volevo morire ammazzato).
I miei genitori sarebbero tornati domani e Christine rimaneva fuori a dormire e speravo davvero che non stesse da Zayn, ma avevo i miei dubbi.
Scrollai le spalle e mi buttai a peso morto sul divano, accesi la tv e trovai Teen Wolf, mi piaceva molto come telefilm così decisi di guardarlo (anche se conoscevo già tutti gli episodi).
Strinsi il cuscino per via della scena in televisione e solo quando mi distrassi, sentì la musichetta dell’ascensore. Guardai l’orario e vidi che erano le otto e probabilmente era la mia amatissima pizza.
Mi precipitai all’ascensore «Siete stati velocissimi!» dissi sorpreso, ma ciò che vidi davanti ai miei occhi era tutt’altro.
La ragazza (Dea) mi fissava corrugando le sopracciglia e io continuai a fissarla come un maniaco «Tu saresti?» domandai, ammagliandola con un sorriso. Mi persi a guardarle il corpo, soprattutto le tette.
Se ne accorse e scrocchiò le dita «Sono Hope, un’amica di Christine» Mia sorella non mi aveva detto di avere amiche così carine e appetibili «Lei è in casa?» Le sue labbra mi urlavano ‘ti prego baciami’ e non sapete cosa dicevano le sue tette o il suo culo. Impazzivo letteralmente per le brune con il fisico tutto curve. Non persi tempo e mi presentai «Sono Styles, Harry Styles il padrone di questa dimora» Mi stavo leggermente allargando, ma lei non poteva saperlo.
Hope alzò un sopracciglio «Come vuoi, ti ho chiesto di Christine. Sapresti dirmi dov’è?» Mia sorella, perché tutti cercavano lei?
Se voleva fare la stronza l’avrei fatto anch’io «Da tuo accento capisco che sei londinese, ora capisco molte cose» Lanciai la mia frecciatina. Non rispose, alzò semplicemente le spalle e se ne andò in soggiorno. Acidella la ragazza. «Certo fai pure come se fossi a casa tua, non comportanti da estranea anche se ci siamo presentati cinque minuti fa?!» feci il verso.
«Ovviamene Stills» esclamò, prendendo il telecomando e cambiando canale.
Mi partì il tic all’occhio e presi dei profondi respiri, tutto pur di non lanciarla fuori dalla finestra. Bella si, ma stronza come poche.

Il rumore dell’ascensore mi distrasse e capì che finalmente era arrivata la mia amatissima pizza, cercai di ignorare l’inglese che stava occupando il mio divano. Ero superiore a quella Hope.
«Signorino Styles, la sua pizza» Andai verso Adam, il fattorino, e inciampai su una valigia senza cadere.
Mi presi il viso tra le mani e inghiottì un urlo, presi la pizza e pagai Adam «Grazie» dissi e lo salutai. Portai la mia pizza in salotto e lasciai il cartone sul tavolino, insieme a quella delizia mi ci voleva una bella birra ghiacciata. E dell’alcol mi avrebbe trattenuto da commettere un omicidio (si spera).
Quando tornai dalla cucina con la mia bottiglia, vidi Hope mordere una fetta della mia fottutissima pizza «Cosa stai facendo? È la mia pizza» urlai e cercai di recuperare la mia fetta e tutta la pizza.
Le strappai il cartone dalle mani e spalancò la bocca offesa «Voi americani siete così cafoni!» sbottò, pretendendo di avere ragione.
Risi, scuotendo la testa «Voi inglesi siete dei insopportabili perfettini di sto gran cazzo» Sorrisi e portai via la mia pizza, sedendomi sull’altro divano.
Hope parve offendersi dalla mia affermazione «Manco mi conosci e stai qua a giudicarmi, cafone!».
Arrivai alla conclusione: volevo ignorarla. Mangiai con calma la prima fetta di pizza e mi gustai ogni morso. Potevo definirmi in pieno orgasmo da pizza.
«Sai un gentiluomo offrirebbe metà della sua pizza a una ragazza affamata dopo che ha fatto un lungo viaggio, sai un gentiluomo lo farebbe» Mi fissò.
Bevvi un sorso di birra e la guardai «Sti cazzi» Sorrisi e tornai a mangiare.
Mi stavo comportando leggermente da stronzo, io so di essere un gentiluomo ma solo se vengo rispettato e volevo dimostrarglielo «Come mai cerchi mia sorella?».
La bruna sospirò «Sono una sua amica e sono venuta a farle visita. Quindi tu sei il fratello ciclato con l’ossessione delle camice del nonno?» Io la strangolo.
«Parli tu che indossi quella maglietta che manco il mio gatto indosserebbe?» sbottai.
Hope sorrise maligna «La stessa maglietta che hai fissato come un maniaco per le mie tette? Le stesse tette che vorresti toccare e soffocartici dentro?» Rimasi fermo con la fetta di pizza a mezz’aria e la bocca aperta.
Si, avrei commesso un omicidio.

 

***

 

Pov. Christine

Rimasi nel letto, non volendomi alzare per andare a scuola. Perché dovevo lasciare il mio letto caldo? Forse perché se non studi non entrerai mai a Yale, urlò la mia stupida vocina in testa.
Affondai la faccia sul cuscino e sospirai.
«Ma ti vuoi coprire, cafone!» No, No, non ancora. Alzai di scatto la testa dal cuscino, sgranando gli occhi.
«Mi stai stressando, io giro nudo quanto mi pare!» Mio fratello si fece sentire.
Una settimana era passata, sette giorni stressanti per me e loro due non avevano intenzione di buttare l’ascia di guerra. Hope troppo permalosa e orgogliosa, mio fratello troppo geloso della sua dannata pizza.
Erano troppo uguali e troppo rompicoglioni per i miei gusti.
Scalciai le coperte e mi alzai di scatto, andando in corridoio «Finitela» urlai, mettendomi fra loro «Non vi sopporto più, cos’ho fatto di male, cosa?» Mi misi le mani fra i capelli.
«Scusa» dissero all’unisco.
Mi morsi le labbra e indicai mio fratello «Tu vai a vestirti immediatamente per scuola» E come da copione lui scappò offeso in camera sua, così mi girai verso Hope «E tu trovati qualcosa da fare e finiscila di piangerti addosso» Non attesi risposta e mi chiusi in camera per prepararmi a un’altra intensa giornata di scuola.

«Ti vedo stressata in questi giorni, va tutto bene?» mio cugino Jamie notava sempre tutto.
Alzai le spalle ed entrammo in corridoio «Per niente» Fra la guerra in casa per colpa di mio fratello e Hope, Zayn che non mi dava tregua e Roxenne che continuava a fare la depressa perché Niall non se la filava, io non sapevo più dove sbattere la testa. In questo momento mi sentivo sola e con un grosso peso sulle spalle.
«Mi spiegherai con calma» Fece un cenno verso il mio armadietto e vidi che Zayn c’era appoggiato sopra «Stai attenta con quello» Jamie mi sorrise e mi lasciò un bacio sulla fronte, come suo solito fare.
Gli sorrisi «A dopo» Lo salutai e mi avvicinai al mio armadietto «Dovrei prendere il mio libro».
Zayn sorrise da psicopatico «Solo se mi dai un bacio» sussurrò.
Sgranai gli occhi per la sua risposta (nonché la sua proposta non sia allettante) e mi avvicinai a lui «Sei pazzo?» sbottai, fissandola dura.
Lui scosse la testa «Hai paura che il tuo amichetto ci rimanga male? Lo sai che è un cornuto?» disse con il suo solito ghigno sul viso.
Lo presi dal braccio e lo spostai «Mi stai sulle palle quando fai lo stronzo» Aprì il mio armadietto ed estrassi il mio libro per la lezione di storia.
Zayn dal canto suo non mollò la presa e si avvicinò a me, spostandomi i capelli su una spalla e sussurrò «Ti piace da morire quando faccio lo stronzo, ti eccito la tua bella patatina» Rise e se si allontanò di colpo. Quando mi girai lo vidi in fondo al corridoio. Quanto lo odiavo.
Presi il libro che mi serviva per la lezione e decisi di non dar importanza a Zayn e a nessun altro. Ora c'ero solo io e la mia buona condotta a scuola (almeno ci provavo)
«Forza prendete posto» Appena entrai in classe la professoressa sbraitò, non era cambiata per nulla.
Alzai gli occhi al cielo e mi andai a sedere in quarta fila, presi il libro e una penna pronta per la lezione.
«Oggi spiegherò le equazioni di secondo grado, ancora» Enfatizzò su ancora «E' la terza lezione che lo faccio e ancora solo cinque di voi riescono a prendere una sufficienza tirata».
Mi guardai attorno e cercai di individuare i cinque che raggiungevano la sufficienza, io non ero uno di quelli e non perché non riuscivo a capire quelle stupide equazione, ma mi ero iscritta da poco a questo corso.
Tornai a guardare la professoressa e finalmente la lezione iniziò, ma questo non placò il brusio degli alunni che avevano altro da dirsi durante matematica.
Probabilmente avrei parlato anch'io se non mi fossi ritrovata da sola. Alzai le spalle e annoiata ascoltai il procedimento per svolgere le equazioni di secondo grado, cosa che sapevo fare perfettamente.
«Avete capito?» domandò la professoressa, osservando ogni singolo alunno ed essi annuirono voracemente, anche se scommettevo che metà di loro non avevano capito nulla. «Bene, alla prossima lezione ci sarà un test. Questa volta calcolerò i voti e non ripeterò la lezione se non raggiungete la sufficienza» Nella classe gelò il panico, i volti sbiancarono e udì anche un “merda” alla mia sinistra. Io sorrisi senza timore.
Bussarono alla porta e alzai il viso di scattò quando sentì quella voce «Mi scusi professoressa Tuker, ma sono stato chiamato per chiamare Christine Baker, il professor Efron le deve chiedere una cosa» Guardai Zayn con un sopracciglio alzato, perché mi puzzava questa sua visita? Ma se era tutto vero ed ero soltanto maligna nei suoi confronti? Poi perché non sarei dovuta essere maligna nei suoi confronti, Zayn è una stronzo di prima categoria. Uno stronzo che mi farei volentieri, ma questi sono inutili dettagli.
«Signorina Beker può uscire pure, ma torni il prima possibile» Annuì e mi alzai, raccogliendo le mie cose e seguì Zayn fuori dalla classe.
Rimasi il più lontano da lui, servivano almeno dieci metri «Dove si trova?» domandai con calma.
Lui si avvicinò piano e iniziai ad agitarmi, senza farglielo vedere «Davvero credevi che il professore voleva vederti? Lo sai che sono un bravo bugiardo» Sorrise mostrando tutti i suoi perfetti denti bianchi.
Scossi la testa e mi leccai le labbra «Sei assurdo, mi fai perdere la lezione per cosa? Nulla?» sbottai e mi incamminai verso la classe. Inaspettatamente mi prese per la vita e mi allontanò dalla classe, portandomi dall’altra parte del corridoio, mi lasciò andare solo quando riuscì a bloccarmi contro il muro con il suo corpo, così da non darmi possibilità di fuga.
«Sai quando ti mordi il labbro, come hai fatto prima, mi mandi fuori di testa...» mormorò avvicinando la bocca alla mia.
«Cosa...» Non feci in tempo a parlare. Le sue labbra troneggiavano sulle mie, lasciandoci leggeri baci che mi fecero sentire subito le ginocchia molli. Poteva un solo bacio rendermi così?
Socchiusi gli occhi assaporandomi i suoi baci pieni e passionali, il suo gusto di tabacco mi inondò la bocca all'istante mandandomi in estasi. Mi lasciai trasportare, ricambiando ogni suo singolo bacio approfondendo sempre di più. Ancorai le mani dietro il suo collo e giocherellai con l'attaccatura dei suoi capelli.
Zayn si staccò quel poco da far sfiorare i nostri nasi più e più volte. Rimasi con gli occhi chiusi, mentre prese a lasciarmi una piccola scia di baci dal naso al collo. Scendeva sempre più in basso, aumentando la presa salda delle sue mani sulla mia vita, una di esse sorpassò la camicia e mi toccò la pelle. Fremetti a quel tocco deciso, ma delicato al tempo stesso. Ero in suo pieno controllo e non me ne importava.
Mi lasciai sfuggire un gemito quando mi morse la parte che stava torturando da non so quanti minuti.
«Mia» sussurrò, staccandosi definitivamente da me. Il muro mi sorresse così da non farmi trovare con il culo per terra. «Quando il tuo amichetto ti chiederà chi ti ha fatto quel succhiotto tanto evidente sul collo, digli di venire da me» Mi fece l'occhiolino e non soddisfatto mi baciò ancora, andandosene.
Lo guardai voltare a destra a fine del corridoio e non potei non sentirmi usata e stupida.
Mi toccai il collo e sospirai. Il problema era che ho amato ogni singolo momento.
Zayn Malik, ti odio.

Continua...

 

Spazio d'autrice

 

Buon pomeriggio, ecco il nuovo capitolo.
Scusate l'assenza, ma come ho già spiegato nell'altra storia ho avuto problemi di internet, lavoro e anche pc che non voleva andare. Quindi scusate ancora e scusate se trovate degli errori, ma non ho riletto per pubblicarvi subito il capitolo.

È entrata in scena Hope, un'amica di Christine che proviene da Londra. È un bel personaggio e anche divertente, come avete visto tiene testa a Harry.

Chi vincerà fra Harry e Hope?

Hope vi piace come personaggio o poteva anche non esserci?

Zayn riuscirà a fare il serio con Christine?

Qual è la vostra parte preferita?

 

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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più. (PUBBLICATO EPILOGO)
Marry me. (OS SU MAYA E HARRY, CONTINUO DELLE FF PRECEDENTI A QUESTA)
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima.
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Se vi è piaciuto il capitolo fatemelo sapere con le recensioni, ve ne sarei grata.
Se volete cercarmi su Wattpad sono: zjmssmile
Se volete cercarmi su Twitter sono: myloverismalik
Baci Valentina.

  
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