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Autore: Julia of Elaja    25/09/2012    9 recensioni
IN REVISIONE (Aggiunta di alcune parti e modifica capitoli preesistenti)
Un finale alternativo alla saga di Harry Potter; Harry torna ad Hogwarts per il suo ultimo anno, ed è proprio lì che incontrerà una ragazza che, assieme a lui, Ron ed Hermione, lo aiuterà nella ricerca e nella distruzione degli Horcrux.
Ma questa ragazza non è come le altre e Harry, Ron ed Hermione dopo mille supposizioni scopriranno chi realmente è, grazie ad una profezia che era stata nascosta da Silente in persona, perché troppo pericolosa.
PS: E chi l'ha detto che R.A.B. non sia una donna in realtà? ...
Due parole: Leggete, Recensite!
“Allora, finora sono stati distrutti l’anello di Orvoloson Gaunt, la bacchetta di Serpeverde, l’amuleto magico di Merlino e il cuore di Tom Riddle Senior".
“Ci mancano ancora il medaglione di Serpeverde, un oggetto di Corvonero o di Grifondoro, e la coppa di Tassorosso!”.
“Harry, non dimenticarti che abbiamo distrutto anche il diario di Tom Riddle al secondo anno!”.
“Giusto! Quindi finora abbiamo distrutto… cinque Horcrux!".
“E ce ne mancano altri… tre??”.
I tre amici si guardarono, stupefatti.
“Ma allora gli Horcrux non sono solo sette… ma otto!” realizzò Harry, scandendo parola per parola la frase.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Luna/Neville, Ron/Hermione
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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DISCLAIMER:
Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti.
Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright.





L'espresso per Hogwarts correva veloce sui binari, quel giorno.
Era il primo Settembre e Harry Potter, seduto in un vagone con lo sguardo perso che correva per il paesaggio circostante, rimuginava ancora su ciò che quell'anno avrebbe dovuto affrontare.
"Harry, cos'hai?".
Neville Paciock guardava con fare preoccupato il suo amico: Harry si voltò, stropicciandosi gli occhi e mormorò "Sono molto stanco, Neville. Stanotte non ho dormito bene".
"Non sei stato l'unico" intervenne Ron; lui e Hermione erano appena riusciti a sgattaiolare dal vagone dei Prefetti per unirsi a lui, oltre che a Neville e Luna.
Harry sospirò appena: quella notte, a casa Weasley, quasi nessuno era riuscito a chiudere occhio, visto ciò che era successo nel pomeriggio.
La notizia che Severus Piton fosse diventato il nuovo preside di Hogwarts, come già Malocchio Moody aveva lasciato intendere loro qualche giorno addietro, aveva lasciato tutti senza parole. Harry, poi, era carico di astio: come poteva un assassino come Piton poter prendere il posto di Silente?
E loro sarebbero stati capaci di resistere per un intero anno lì ad Hogwarts, in missione per Malocchio, e tenere sott'occhio Piton e tutto ciò che riguardava il male?

Il fischio del treno lo riscosse appena e si rese conto che Ron e Hermione stavano discutendo animatamente dei M.A.G.O. : faceva parte del piano, d'altronde; Moody aveva detto loro di fingere che quello lì sarebbe stato un normale anno scolastico per loro, che dovessero solo studiare per i M.A.G.O. e dare il massimo anche nel Quidditch. Tutto regolare, insomma. Solo loro tre e l'Ordine sapevano davvero cosa avrebbero dovuto fare lì ad Hogwarts, quell'anno.
Lo sguardo di Harry si posò su Luna: dormiva ormai da un'ora circa, la testa leggermente reclinata sulla spalla destra e le labbra dischiuse, il respiro leggero e lento. Sorrideva nel sonno: per un attimo, Harry la invidiò. Lui, ormai, non riusciva più a riposare tranquillamente.
I suoi sogni erano un susseguirsi di dolori atroci alla cicatrice e incubi su Voldemort che lo ammazzava aizzandogli Nagini contro.
O, ancora, aveva fugaci visioni di ciò che in quel momento il suo nemico stava facendo, proprio come la scorsa notte, in cui aveva assistito alla tortura di una coppia di ragazzi Babbani che alla fine erano stati ammazzati con pochi complimenti.
Al solo pensiero, Harry sentì la rabbia montargli: Voldemort ormai stava diventando padrone incontrastato del mondo magico e nessuno osava dire o fare qualcosa. 
E, cosa peggiore, aveva gli Horcrux dalla sua parte.
E loro non potevano, al momento, farci nulla. La loro missione era stare ad Hogwarts e tenere d'occhio ogni minima cosa per conto dell'Ordine e di Malocchio.
E Harry aveva dovuto rinunciare, almeno per quell'anno, alla ricerca degli Horcrux: anche se nemmeno lì era poi così pronto ed informato.

Non aveva una minima idea riguardo alla ricerca degli Horcrux; l'unico punto di partenza era il Medaglione di Serpeverde. Ma tutto ciò che lui e Ron ed Hermione sapevano era che il vero medaglione era stato rubato da un tale R.A.B. e ancora non erano riusciti a scoprire se lo sconosciuto avesse distrutto l'Horcrux o meno.
"Quanto manca ancora?".
La voce di Luna attirò l'attenzione di tutti: i suoi occhi a palla erano ben spalancati ora e, dopo aver sbadigliato, rivolse un sorriso a Ron ed Hermione.
"Non penso manchi molto" balbettò Neville, che aveva assunto un'improvvisa gradazione rossastra a chiazze sul volto.
Harry con la coda dell'occhio si rese conto che Hermione lo stava fissando insistentemente; quando incrociò i suoi occhi la ragazza gli disse, con tono leggero "Harry verresti un attimo con me? Voglio farti vedere la carrozza dei Prefetti".
Harry capì subito che Hermione doveva parlargli: ma di cosa, poi? Reggendole il gioco, si alzò sotto lo sguardo di Ron che senza che Luna e Neville se ne accorgessero gli fece un occhiolino.
"Harry" mormorò Hermione guardandosi attorno, appena fuori dal loro compartimento "Dobbiamo stare attenti".
"Questa non è una novità" Harry le sorrise.
"Intendo dire" continuò Hermione, guardandosi attorno e abbassando ancor di più il già flebile tono di voce "Che c'è qualcosa di strano, di diverso. Non hai sentito quel che ha detto Malfoy stamattina?".
"Quest'anno le cose andranno diversamente ad Hogwarts" recitò Harry "Certo che l'ho sentito. E già il fatto che lui non sia stato sbattuto ad Azkaban come complice dell'assassinio di Silente la dice lunga sul...".
"Harry ascoltami ora".
Hermione aveva assunto una strana espressione, a metà tra il determinato e il preoccupato: "Qualsiasi cosa dovesse accadere, io te e Ron dovremo sempre rimanere uniti. E intendo davvero qualsiasi cosa, chiaro?".
Harry annuì: "Hai saputo qualcosa in particolare, Hermione?".
Ma la ragazza scosse la testa: "No, Harry, nulla. Ma temo che possa sempre accadere qualcosa che ci possa far separare. Non perdiamoci mai, intesi? Noi ci saremo sempre, l'uno per l'altro".
Harry non ebbe il tempo di assentire che si ritrovò la chioma cespugliosa di Hermione avvinghiata al suo petto: ricambiò l'abbraccio, sussurrandole "Andrà tutto bene. E poi, finito quest'anno di sorveglianza, partiremo per tu sai cosa. Noi non ci perderemo mai, Hermione".
La ragazza gli sorrise, gli occhi lucidi e le labbra tremanti: "Sei un vero amico, Harry. Io e Ron non ti abbandoneremo mai".
All'arrivo ad Hogwarts, i tre amici si separarono temporaneamente; Ron ed Hermione, come Prefetti, dovevano presenziare all'arrivo dei nuovi iscritti e guidarli alla sala d'Ingresso, mentre Harry, assieme a Neville e Luna, si era diretto alle carrozze trainate dai Thestral e assieme ai due amici aveva preso posto in Sala Grande.
"Miseriaccia, quei mocciosi sono davvero insopportabili!" esordì Ron pochi minuti dopo, prendendo posto affianco ad Harry.
Hermione si sedette facendogli cenno di far silenzio, mentre i nuovi arrivati facevano il loro ingresso nella Sala Grande guidati dalla professoressa McGranitt.
La donna, come sempre altezzosa e scontrosa a prima vista, indossava la sua solita veste verde che Harry Ron ed Hermione spesso le avevano visto addosso; camminava a passo serrato tra i tavoli mentre i ragazzini impauriti e colpiti dalla maestosità della Sala la seguivano con passetti veloci e incerti.

"Oh, guardateli! Sono così piccoli!" mormorò Hermione.

"Fuggite, prima che sia troppo tardi! Questa scuola potrebbe farvi diventare come Hermione!" scherzò Ron e Harry non poté che ridere con lui mentre Hermione lo guardava in cagnesco.
Pochi istanti dopo, la loro attenzione fu catturata dalla voce del Cappello Parlante che aveva intonato una nuova filastrocca:





Io son certo che quest'anno ci saranno novità,
che sian brutte o sian belle ancor nessuno sa.
Io son qui come ogni anno, perciò badate a quel che dico
perché se mi ascolterete potrei esservi buon amico.
Il germe del male si annida tra noi, ma voi non temete, qui abbiam degli eroi.
Che sian Grifondoro, coraggiosi e spavaldi, 
o forse Corvonero, razionali e dai nervi saldi,
o ancora Tassorosso, buoni e leali
o Serpeverde, che non son tutti amorali.
Prestate ascolto, porgete orecchio,
io ormai, è vero, sono soltanto un vecchio,
ma restate uniti, vicini siamo alla fine
di felici giornate e di pelli rosate e albine.
La guerra è vicina, negli animi incalza,
e qualcuno dal buio già si rialza.
Ricordate sempre chi è il vero nemico, 
non è il verde o il celeste, ma un demone antico.
Il male da sempre ha abitato il pianeta,
ma il bene da sempre gli animi cheta.
Il bianco ed il nero uniti si sono
e hanno lasciato quel grigio in dono.
Sta a lui decidere come cangiare:
se tendere al bene o diventar male.




Quando il Cappello finì con la sua filastrocca, nessuno osò fiatare in Sala: la McGranitt, dopo qualche istante carico di imbarazzo e confusione, cominciò a chiamare i nuovi arrivati, a partire da Angelson Richard.
"Miseriaccia" mormorò Ron quando il brusio in Sala riprese "Il Cappello ci è andato pesante quest'anno, eh? La guerra è in arrivo, restate uniti... non credo che se ci fosse stato Piton si sarebbe permesso di dire ciò che ha detto".
"Piton non c'è?" Harry sorpreso alzò il capo e lo rivolse verso il tavolo dei professori; con una fitta allo stomaco, ricordò a sé stesso che ormai si sarebbe seduto al posto di Silente. Ma quella sedia era ancora vuota. Stranamente.
"E quella parte sul nero e il bianco che danno il grigio?" continuò Ron "Hermione, visto che tu sei un genio, spiegaci cosa voleva dire con quella frase".
Ma Hermione non lo stava ascoltando: sembrava immersa nella contemplazione assorta dei nuovi arrivati, e si mordeva un labbro incessantemente.
"Cosa stavi dicendo, Ron?" chiese dopo poco; sembrava turbata.
"Cos'hai?" chiese Harry.
"Stavo giocando a trova l'intruso".
Ron e Harry si scambiarono un'occhiata preoccupata: "Ti è dato di volta il cervello?" chiese Ron, con una smorfia.
Ma Hermione si limitò a sorridergli e tornò a guardare la fiumana dei ragazzini: e così fece anche Harry.
Dopo qualche minuto in cui osservò attentamente tutti coloro che lo circondavano e che riusciva a vedere in Sala, chiese ad Hermione: "Qualcosa che ha a che fare con Piton?".
Ma lei, ridendo, gli rispose: "No, no, assolutamente. Ma c'è un trasferimento".
Harry la fissò inebetito: "Cosa?".
"Harry, guarda di fronte a te, così" Hermione gli indicò la direzione; "Cosa vedi?" chiese, poi, con un ghigno soddisfatto.
E Harry vide.
Una divisa azzurra in seta, con tanto di cappello coordinato e guanti bianchi, che spiccava tra le casacche scure di Hogwarts: capelli lunghi e ricci, scompigliati e un po' arruffati, naso un po' a punta e lunghe ciglia. Qualche piccolo neo sulle gote e labbra carnose e rosse. Una ragazza che di certo non aveva nulla a che fare con dei ragazzini di undici anni da smistare.
"E quella chi è?" intervenne Ron, che era riuscito anche lui ad individuarla.
La risposta arrivò dopo poco: la professoressa Mc Granitt si schiarì la voce e chiamò: 
"Amelie Crible".

"Wow, una francesina!" commentò Seamus Finnigan, seduto affianco a Ron.
"Speriamo venga nei Grifondoro!" intervenne Dean Thomas.
Mentre gli altri commentavano l'arrivo della nuova arrivata, Harry fissava come inebetito la ragazza.
"Che ci fa una studentessa di Beauxbatons a Hogwarts?" chiese Ron.
"Questo è quello che vorrei sapere anche io" commentò Hermione, sempre mordendosi un labbro.

"Ehi Harry, niente male la nuova arrivata, eh?" fece Dean, dandogli un colpetto. 

Harry la osservò bene: aveva fascino, certo, ma forse era anche merito della attillata divisa di Beauxbatons; era alta, aveva un bel fisico curvilineo... ma non riusciva a vedere bene il suo volto, mentre prendeva posto sullo sgabello e la McGranitt le posava il Cappello sul capo.
Passò qualche secondo, in cui tutti pendevano dalle labbra del Cappello: tutti i tavoli fremevano per l'eccitazione. Avere una ragazza di Beauxbatons nella propria casa sarebbe stato di certo un vanto per chiunque.
Finalmente, il Cappello esclamò la sua scelta: "Serpeverde!".
Si levò un urlo di esultanza dal tavolo verde-argento e di dissenso dagli altri tre: Amelie Crible prendeva posto affianco a Astoria Greengrass e Pansy Parkinson mentre tutti la applaudivano, Malfoy compreso.
"Un vero peccato" commentò Neville.
"Per la gioia di Malfoy è una Serpeverde! Guardate quanto è patetico, sta cercando già di fare il conquistatore!" sprezzante Ron fece un cenno rivolto al tavolo dei Serpeverde e Harry con la coda dell'occhio vide Malfoy baciare la mano della nuova arrivata.
Circa mezz'ora dopo lo Smistamento ebbe fine, ma di Piton non ci fu l'ombra: quando la McGranitt prese posto, i tavoli si riempirono di cibo e tutti mangiarono di buon gusto.
Le portate furono come ogni anno abbondanti e ottime, e Ron fu particolarmente soddisfatto dai dolci.
L'unica che sembrava un po' titubante e che non mangiò molto fu Hermione; e quando Harry le chiese cosa le prendesse, quella scosse il capo adducendo come scusa la stanchezza.
Quando un'ora dopo furono tutti nei proprio dormitori, Harry e Ron parlarono con i loro compagni di stanza della misteriosa ragazza di Beauxbatons.
"A che anno verrà ammessa secondo voi?" chiese Neville.
"Il sesto, forse. O addirittura il nostro anno! Sembra grande, no?" fece Seamus.
"Lo scopriremo presto, comunque" fece Dean "Domani abbiamo già le prime lezioni. Piuttosto, avete notato l'assenza di Piton?".
"E chi non l'ha notata!" replicò Ron "Domattina secondo me ce lo ritroveremo a colazione".
Harry preferì tacere e infilarsi sotto le coperte: l'idea di dover fronteggiare Piton ogni giorno e vederlo seduto al posto di Silente era davvero insopportabile per lui.
Eppure, per quell'anno, avrebbe dovuto fare buon viso a cattivo gioco.


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ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti, lettori e lettrici! :)
Sono Julia, l'autrice di questa fanfiction!
Allora, che ne dite? Inizio intrigante?
Chi sarà mai questa Amy?Che ruolo avrà nella storia?
Continuate a leggere e lo scoprirete... ;)
Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate della storia :)
Sarà un crescendo di misteri ed emozioni, per voi e per i nostri protagonisti!
Ne vedremo delle belle, fidatevi! I colpi di scena non mancheranno ;)
Al prossimo capitolo allora!
Julia :)
PS: I primi tre capitoli sono un po' cortini ma dal quarto in poi si inizia a fare sul serio...tenetevi forte! :D
   
 
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