La luce negli occhi
13
Il tempo passò.
Era la sera della Vigilia di Natale.
Una monovolume nera entrò nel vialetto di fronte a una villetta di un quartiere medio-borghese della Capitale. Le due persone che erano dentro, uscirono: erano Tony e Ziva.
L'uomo prese delle chiavi e si accinse ad aprire la porta.
Ziva: "Mi raccomando, non facciamo troppo rumore: secondo me stanno riposando."
Tony: "Dici?"
Spalancò la porta della casa, che dava in un salotto, e sul divano era seduto Gibbs, addormentato, con un libro di favole in mano, e in braccio una bambina di un anno, con i boccoli scuri che le cadevano sulla fronte e il ciuccio in bocca.
Tony: "Ma come hai fatto?"
Ziva: "Ho sentito Jethro russare."
Tony: "Caspita che udito!"
L'uomo si avvicinò a Gibbs, e lo scosse, provando a svegliarlo.
Tony: "Hey, Capo! Siamo tornati!"
Jethro aprì lentamente gli occhi, mentre la bambina veniva presa in braccio da Ziva.
Gibbs: "Mh...? Ma che ore sono?"
Tony: "Sono le 8. Scusa il ritardo, ma abbiamo avuto un contrattempo in ufficio..."
Anche la bambina si svegliò, lentamente, accorgendosi di non essere più in brraccio a Gibbs. Si guardò intorno, ancora assonnata, con i suoi occhi verdi, poi tese le braccia verso Tony.
...: "Papy..."
L'uomo la prese in braccio.
Tony: "Ciao, Pulce! Cosa avete fatto tu e il nonno, mentre mamma e papà erano a lavoro?"
Gibbs: "Ho portato Kelly allo zoo, per passare il tempo."
Kelly: "Ti, e poi bacca nonno!"
Ziva: "Avete continuato a costruire la barca?"
Gibbs: "Sì, è quasi finita. E poi questa furbetta è un'ottima aiutante!"
Kelly: "Ti..." confermò.
Ziva: "Davvero? Allora è megliose ti fai un bel bagnetto, visto che tra poco arrivano Zia Abby e zio Tim con Leeroy!" la prese in braccio.
Kelly: "Ene il Piellino?"
Ziva: "Pivellino? E chi ti ha insegnato a chiamarlo così, Stellina?"
La piccola, sorridendo, indicò Tony.
Ziva: "Allora mamma dovrà fare un bel discorsetto a papà, più tardi." detto questo, salì al piano superiore, con la bambina.
Gibbs e Tony andarono nel ripostiglio, per prendere le decorazioni per l'albero che avrebbero fatto tutti insieme quella sera.
Tony: "Grazie per averla guardata anche oggi, Capo."
Gibbs: "Di niente, Tony. Sarah Kelly è una bambina molto intelligente e curiosa, è un piacere stare con lei. E piantala di chiamarmi Capo: ho smesso di esserlo tre anni fa, quando vi siete sposati! Ora sei tu quello che deve essere chiamato così."
Tony: "Scusa, è la forza dell'abitudine... e poi come ti devo chiamare? Papà?"
Gibbs lo guardò storto, ma sembrava non gli dispiacesse di essere chiamato in quel modo. Tirò all'uomo uno scappellotto.
Tony: "Scusa... ma mia figlia ti chiama nonno, quindi per me viene naturale chiamarti papà..."
Gibbs: "Chiamami ancora una volta papà e ti diseredo, lasciando tutto a Kelly!"
Tony: "Sai che novità..." disse, scherzando.
Due ore dopo arrivarono anche Abby, McGee, con un bambino di tre o quattro anni, pacioccone e con gli occhi chiari, il piccolo Timothy Leeroy jr.
Il bambino era molto timido, e non reagiva molto agli scherzi di Kelly che, pur essendo molto più piccola, si divertiva a farlo disperare, e lui correva spesso a farsi consolare da sua madre.
Tony: "Certo che il Pivellino ha lo stesso tuo carattere, Pivello!"
Abby: "Anche Kelly non scherza! Mi sa che da grande diventerà una rubacuori..."
Tony: "Tanto, da grande, i ragazzi dovranno prima passare l'esame del sottoscritto!"
Ziva: "E se fosse Leeroy, il ragazzo con cui vorrà uscire?"
Tony: "Ah, lui, sicuramente, non passerà l'esame!"
Gibbs gli tirò l'ennesimo scappellotto.
Anni dopo...
Tony stava tenendo sotto braccio una ragazza di circa 20 anni. Aveva i riccioli neri coperti da un velo, e guardava, con i suoi occhi verdi, un po' l'uomo che la stava accompagnando, un po' il ragazzo in fondo alla chiesa, vicino all'altare, che stavano raggiungndo: un ragazzo un po' robusto, con i capelli scuri e gli occhi chiari, dall'espressione timida.
Prete: "Vuoi tu, Timothy Leeroy McGee Jr, prendere la qui presente Sarah Kelly Dinozzo come tua legittima sposa, per amarla ed onorarla finchè morte non vi separi?"
Leeroy: "Lo voglio..."
Prete: "Vuoi tu,Sarah Kelly Dinozzo , prendere il qui presenteTimothy Leeroy McGee Jr come tuo legittimo sposo, per amarlo ed onorarlo finchè morte non vi separi?"
Kelly: "Lo voglio..."
Tony sorrideva, felice della scelta della sua figlia maggiore, mentre tirava uno scappellotto a un ragazzo di 16 anni, uguale a lui, che stava litigando con una sua coetanea, uguale a Abby.
Tony: "Anthony Dinozzo Jr, finiscila! Abbi rispetto per tua sorella!"
McGee: "Lo stesso vale per te, Kate! Abbi rispetto per tuo fratello!"
Tony: "Sai, Pivello? Sono contento che i nostri figli si siano sposati..."
McGee: "Anche io, Capo!"
Una notte di Natale di 20 anni prima...
Tony: "La mia bambolina che esce insieme al Pivellino? Non approverò mai!"
McGee: "Lo stesso vale per me!"
...Le ultime parole famose...
FINE