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Autore: weasleywalrus93    26/09/2012    7 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Something in the way she moves
Attracts me like no other lover
Something in the way she woos me

I don't want to leave her now
You know I believe her now
{Something}


Liverpool, 30 Maggio 1958/2012.

-"Irride delle cicatrici chi non conobbe mai ferita." E grazie al cazzo. Di certo uno con una gamba rotta non si ammazza dalle risate...-

-Lennon continua!-

-Sisi giusto... "Piano? Che luce irrompe da quella finestra lassù? Lì è l'oriente. E Giulietta è il sole." Ma sicura che già nel '500 non esistesse la droga?-

-Sicurissima. Va avanti.-

-"Levati, o sole bello, a cancellare la gelosa luna/sbiancata e livida di rancore, perché tu, che sei sua ancella,/sei bella, molto più bella di lei." Ma non ha senso! Si era fumato marjiuana questo?-

-No. Continua.-

-Ma sei certa?-

-Certissima.-

-E come fai ad esserlo?-

-Perchè ancora non era arrivata dal Messico.-

-Come fai a ricordarti tutto?-

-Uso il cervello per ricordare certi dati importanti e non per ricordare che misura di reggiseno aveva la barista arrapante che volevo scoparmi.-

Mi era mancato. Mi era mancato tutto. Le battutacce squallide di Lennon, le chiappe doloranti per il troppo tempo passato seduta sul paquet duro, il fiato sprecato per cercare di far concentrare la sua mente su qualcosa che non fosse il sesso, e le conseguenti risate.

-Guarda che non è mica facile ricordarsi le misure di tutte quelle che ti interessano. A Liverpool ce ne sono tante. E tutte molto valide-

-Sei un maiale-

-Secondo me con la giusta dose di birra tu sei peggio di me-

-Non è vero-

-E cara mia... Hai mai provato? Ho visto ragazze molto più chiuse di te che dopo aver bevuto due bottiglie restavano in topless davanti a tutti-

-Beh io non sono loro-

-No, Granger. Tu sei peggio.. Ma parlando di cose più leggere... Come va a casa tua?-

-Alla faccia delle cose leggere!-

-Rispondi... Va davvero meglio?-

-Sisi... I miei sono un po migliorati dopo che gli ho urlato in faccia di crescere e smettere di fare i bambini a cui io dovevo fare da babysitter praticamente da quando sono nata... Non hanno aperto bocca quando sono uscita fuoriosamente da casa e hanno cercato di essere un po più civili in attesa del processo...-

-Almeno hai risolto qualcosa...-

-Già-

-Torniamo al libro?-

-Te lo scordi. Già quella cosa è una palla. Tu che aggiungi i tuoi commenti da rincoglionito lo rende un vero e proprio inferno!-

Chiusi il libro e lo gettai su un punto indefinito del pavimento. Si alzò e fece partire il giradischi. Velocemente tornò vicino a me e si sdraiò sul pavimento.

-Prova. Funziona davvero.-

Adoravo quel brano. Infatti chiamavo Ravel uno dei geni incompresi del Novecento. Nessuno aveva capito il Bolero prima degli anni '70. Lo consideravano stupido e banale mentre consideravano arte delle grandissime cagate che puntualmente finirono nel dimenticatoio.

-Cosa dovrebbe funzionare?-

-Tu fallo e basta-

Amava dare ordini a chicchessia senza dare spiegazioni di alcun tipo. Sbuffando, mi lasciai andare anch'io sul pavimento, mettendo le mani dietro la testa. Partì una musica leggera, soffice, che si sentiva appena.Si ripetè lo stesso motivo di prima. Poi cambiò. Dopo ritornò quello di prima. Era un susseguirsi ipnotico di queste due melodie. Man mano che il brano continuava, aumentava l'intensità. Era un crescendo strumentale, musicale e anche erotico in un certo senso. Quella musica lasciava dietro di se un alone di elegante sensualità.

Misi un braccio sotto la testa e con la mano libera picchiettavo il ritmo sull'addome. Nel frattempo la mia mente volava in alto e man mano incontrava tutti gli strumenti che si susseguivano nel brano, anche se i tamburi erano sempre presenti. Fu come se tutto attorno a me si dissolvesse per lasciare spazio a un mondo fatto di nuvole e suoni, in cui niente è reale e soprattutto dove nulla può farti male veramente.

Capì all'istante cosa voleva dire. Quella musica ti riempiva il petto di una strana forza, un qualcosa che non si riusciva nemmeno a spiegare. Mi voltai verso di lei. Apparentemente stava guardando il soffitto, ma nei suoi occhi si poteva vedere un mondo tutto suo, impenetrabile dall'esterno, qualcosa in cui tutto andava inspiegabilmente bene. Continuai a osservarla e lo sguardo mi cadde sui bottoni slacciati della sua camicia. Rimasi ipnotizzato dal movimento regolare del suo petto. Ero sopra di lei. Le mie labbra sulle sue. Dopo i primi attimi di sorpresa, sentì le sue braccia attorno al collo, le mani che lentamente affondavano nei miei capelli, scompigliandoli. La mia lingua riuscì a intrappolare la sua in una danza travolgente. I suoi fianchi tra le mie mani. Feci aderire il mio bacino con il suo e lentamente cominciai a sbottonarle la camicia. Sentì il suo corpo caldo contro il mio. L'eccitazione cresceva. Mi separai dalle sue labbra e cominciai ad assaporare il suo collo, mentre le mie mani si intrecciavano con le sue. Era tutto perfetto.

-Ehy! Ci sei Lennon?-

Gli agitati una mano davanti agli occhi. Fissava con sguardo assente un punto poco più in alto di dove mi trovassi io. Era come in uno stato di trance. Un rivolo di bava colava da un angolo della bocca. Era abbastanza inquietante.

-Mmm??-

-Stai bene?-

Fu come risvegliarsi da un sogno. Era li davanti a me. Un'espressione preoccupata sul viso. Dovevo sembrare un coglione.

-Sisi!-

Non mi convinceva. Quando colto in flagrante non sapeva mentire. Lo studiai per un po, quando mi accorsi che aveva  i jeans slacciati. Potevo capire che quel brano avesse anche una carica sessuale al suo interno, ma che lo spingesse fino a quel punto era una cosa inaspettata.

-Ehi! Ora che hai da ridere? Oh merda...-

Se la rideva sotto i baffi. Ci misi un po a capire il motivo di tanta ilarità. Peccato che divertente non c'era proprio nulla. In fretta richiusi la patta dei jeans, ma ciò non la fece smettere di ridere.

-Sei una pervertita Granger!-





Spazio autrice:
salve bella gente! *ciao sfigata che non va a vedere magical mistery tour* dopo facciamo i conti Lennon -.-" ecco qua il nuovo capitolo :) come potete vedere ho cercato di descrivere un qualcosa di un po' più spinto... spero di non essere diventata la versione femminile di fabio volo o.o mi scuso per il ritardo ma ho avuto un blocco dello scrittore XD e anche con i fan di romeo e giulietta ma come vi ho già detto a me stanno un poco antipatici XD ne approfitto per ringraziare chi come al solito segue questa storia e chi la inserisce tra le seguite :) grazie di cuore :) alla prossima! ^^
  
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