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Autore: Nini91    26/09/2012    2 recensioni
E' la mia prima storia, abbiate pietà e dateci un'occhiata xD
Non ve ne pentirete!
«Quel che voglio fare con la fotografia, è quello di catturare quel minuto esatto, parte della realtà»
Chi l'avrebbe mai pensato che quel misero minuto, avrebbe riscosso un ruolo così importante nella mia vita.
Genere: Commedia, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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ATTENZIONE:
Capitolo altamente puccioso **
Se vi fa schifo… Ahimè, non sono brava a scrivere determinate scene xD
Ritornando a noi…
Gulp…9 pagine O.O
Per me è un record, ti solito evito di scrivere troppo per non annoiare i lettori.
Va bhò, spero che il capitolo sia di vostro gradimento!^^ Un grazie ancora a chi continua a seguire questa povera disperata xD
E non dimenticate di recensire, siamo in crisi.







«Ohhh ma quanto sei adorabile!!»
«Non sei per niente cresciuto!»
«Vieni qui, fatti dare un bel pizzicotto dalla tua zietta preferita!»
«Aiuto! » Dopo innumerevoli tentativi di fuga dalla massa di parenti, Roxas riuscì finalmente ad allontanarsi, le sue guance non furono mai state così sollevate.
Lanciò un ulteriore sospiro di sollievo, rasserenato dall’idea che, per il momento, fu al sicuro da tutte quelle attenzioni da lui sgradite.
«Ecco dov’eri finito!» Disse una voce alle sue spalle, Hayner gli arrivò in contro, scompigliandogli giocosamente i capelli e dandogli una pacca sulla spalla «Mi giro per un secondo e tu mi abbandoni per un branco di vecchietti adoranti?»
«Sono gli zii da parte di mia madre e credo che alcuni di loro fossero i nonni di Luxord» Borbottò il biondo, rispondendo all’azione dell’amico e colpendolo al braccio con debole pugno «Per fortuna sono riuscito a fuggire»
«Potevi semplicemente chiedere il mio aiuto »Scherzò l’amico «Li avrei distratti con il mio faccino, molto più adorabile del tuo, e loro si sarebbero presto dimenticati della tua presenza»
Roxas rise divertito, dandogli una leggera spintonata «Ma smettila, presuntuoso!»
«Presuntuoso io?! Ho un carisma a dir poco che efficace! Guarda Xion, mi conosce da qualche giorno e già non si stacca da me»
«Questo perché sei sempre insieme ai miei due fratelli» Rispose la ragazza dietro di lui.
Il biondo non riuscì a soffocare una risatina, vedendo Hayner completamente zittito dalla pronta risposta di Xion che, si avvicinò verso di lui
«Oh a proposito, Sora si è messo in testa di cantare al Karaoke! »
«Lui?! Oh cazzo….»
Si portò una mano al viso, sospirando pesantemente.
Se il karaoke fu inventato per scopi ricreativi e rilassanti, divertendosi tra amici, Sora non era decisamente la persona più adatta per far ciò.
Ricordò ancora il primo giorno che le maestre dovettero scegliere la voce solista per lo spettacolo delle elementari, Sora si presentò, ovviamente sicuro della sua riuscita, ma appena aprì bocca le sue speranze di diventare un bravo cantante si spezzarono come i timpani delle insegnanti, e quelle di Roxas, che fu costretto ad accompagnarlo e ad ascoltare tutta la sua performance, tappandosi ripetutamente le orecchie appena sfociò in un sonoro acuto.
In tutta la sua vita, non sentì una persona
più stonata di lui.
E nonostante ciò Sora non demorse, continuò a cantare, OGNI-SINGOLA-VOLTA che poteva:
Sotto la doccia.
In macchina.
Mentre si preparava la merenda.
Agli spogliatoi.
In piscina.
Addirittura mentre si lavava i denti!
E come non dimenticare, durante le proiezioni di un classico Disney che suo fratello amava guardare in segreto e soprattutto in silenzio.
Col passare degli anni pensò che gli fosse passata la mania del canto, ma evidentemente non fu così. Come si vuol dire, “il lupo perde il pelo ma non il vizio”.
«Mi dispiace…» Si scusò inconsciamente con le sue orecchie, quasi per avvertirle del pericolo che presto si sarebbe creato.
«Non pensavo fosse un bravo cantante» Mormorò allegra Xion.
Hayner rise a crepapelle, scuotendo il capo «Sora? Macché! Quello è stonato come una campana! Presto te ne accorgerai!» Ridacchiò «Meno male che Pence e Olette non sono qui, si risparmiano un intervento alle orecchie»
In effetti a Roxas dispiacque che i suoi due amici non fossero venuti al matrimonio, ma purtroppo Olette ebbe una brutta influenza, mentre Pence fu in punizione per un brutto voto a scuola, solo Hayner riuscì a scamparla, nonostante non gli fosse andata bene la verifica di storia.
La fortuna di quel ragazzo era di avere genitori troppo tranquilli, se Roxas avesse portato un brutto voto a sua madre, di sicuro lo avrebbe messo in punizione, nonostante le apparenze era una tipa abbastanza esigente con i compiti, ma per sua fortuna, da quando Luxord piombò nella loro vita, sua mamma non gli ronzò più attorno come prima e, anche se spesso gli dispiacque non averla accanto, altre volte ne rimase davvero sollevato (Per esempio se prendeva un brutto voto in chimica, materia da lui detestata).
Improvvisamente si sentì chiamato in causa, quando alcuni degli invitati gli chiesero di fargli una foto di gruppo, abbandonò così i due amici, per dedicarsi alla sua grande passione: la fotografia.



***************





«Dobbiamo stare ancora qui per molto?» Disse una voce al suo fianco.
Axel tirò un leggero sospiro, voltandosi verso colei che lo afferrò per un braccio
«Quanto entusiasmo, mi avevi detto che ti piacevano i matrimoni»
«Credo che tu mi abbia confusa con un'altra delle tue ragazze» Ironizzò la bionda, incrociando le braccia «Vieni con me a Londra, ci divertiremo, avevi detto. Indovina un po'? Non mi sto affatto divertendo, se non fosse per il cibo gratis me ne sarei già andata da un pezzo»
«Se continui a mangiare così, diventerai obesa»
Ma la bionda in tutta risposta gli lanciò una gomitata allo stomaco, zittendolo.Axel roteò gli occhi, mugugnando a bassa voce.
Immaginò che non avrebbe dovuto portare Larxene, ma d'altra parte nell'invito c'era scritto di poter portare qualcuno, e poiché Saix e Demyx si rifiutarono, l'unica scelta era lei.
Ormai si frequentarono da parecchio tempo e in fondo non era male stare in sua compagnia, si stupì addirittura di avere parecchie cose in comune con lei, per esempio: Ad entrambi piace la pizza estremamente piccante, conoscono a memoria ogni canzone dei Guns' n Roses, tifano la stessa squadra di baseball e amano andare alle partite allo stadio. In sostanza, erano simili, forse troppo in certi casi.
«Tra quanto finirà questa tortura?!» Brontolò per l'ennesima volta, il fulvo roteò gli occhi con aria indifferente, stringendosi le spalle «Ancora una mezz'ora, poi ti prometto che ce ne andremo»
L'altra allora si zittì, ma solo per qualche secondo, finchè notò il ragazzo puntare nuovamente lo sguardo da tutt'altra parte
«E' quello il ragazzino con cui hai litigato?» Fece un veloce gesto con la mano, indicando Roxas, che intanto scattò una foto ad alcuni invitati. Axel annuì, sotto la risatina divertita della bionda «Ma è piccolo! Quanti anni avrà...Quindici? Non mi avevi detto che uscivi con i bambini»
«In realtà ne ha diciotto » La corresse, sorridendo appena «Lo so, sembra piccolo, ma i suoi ragionamenti sono perfino più maturi della sua età»
Tranne quel giorno al telefono.
Larxene sbuffò, portando le mani ai fianchi «Sarà, ma è un moccioso» Indi si girò verso il buffet, voltandosi di poco «Dai muoviti»
Dopo qualche istante di esitazione, il rosso scosse il capo, facendole cenno di andare pure senza di lui
«Vado a prendere qualcosa da bere, arrivo tra poco» Dopo di chè si allontanò dalla ragazza, raggiungendo il tavolo opposto per prendere un altro cocktail.



***************


Mentre Roxas fu impegnato a scattare qualche fotografia, Xion ed Hayner furono raggiunti da Naminè.
«Vedo che Roxas ha ripreso a fotografare» Commentò con un lieve sorriso
«E chi lo ferma più quello! » Rispose Hayner, portando le braccia dietro la schiena «Dov’è Collins junior? »
«Si sta preparando psicologicamente per cantare, Riku lo sta già prendendo in giro»
«Che strano, io sapevo che quei due non si sopportavano»
«Questo è vero, i primi tempi Sora non voleva neanche sentirlo nominare, e pensare che sono nella stessa classe! » Disse divertita Xion « Tornava a casa sempre arrabbiato, e si sfogava con l’armadio, chiamandolo Riku e dicendogliene di tutti i colori! »
I due scoppiarono a ridere, seguiti a ruota da Naminè
«Ma Kairi mi ha detto che col tempo sono diventati buoni amici»
«Per fortuna! Camera mia è accanto alla sua e non ne potevo più delle sue urla a quell’armadio ogni sera»
«Cambiando discorso…Xion…»
«Mmh?»
Hayner indicò con la mano destra una ragazza vicino al tavolo del buffet, era vestita con un abito blu scuro ed aveva i capelli biondi «E’ una vostra parente? »
«Quella? No non mi pare…» Mormorò lei, riducendo gli occhi a due fessure per squadrarla meglio.
«Quella è la ragazza di Axel» Si intromise Naminè, facendo sobbalzare i due «Li ho visti prima assieme»
«Che cosa?! »
Hayner si limitò a mostrare una smorfia infastidita «Tzè… Non capisco proprio perché Axel sia stato invitato, per giunta si è portato dietro uno schianto di ragazza…Ma tu guard…»
«Tanto è troppo grande per te» Aggiunse la biondina.
«E allora? Si sa che alle donne piacciono gli uomini più giovani! »
Mentre Naminè rise per la terribile battuta del ragazzo, Xion rimase ancora esterrefatta per la notizia data.
«Axel esce con una ragazza?!»
«Perché fai quella faccia? »
«Xion ha una cotta per Axel!» Canticchiò Hayner.
«Cosa?! No! » Sbottò la mora «E’ solo che…Io credevo che Axel fosse…I_insomma lui non è….» Mugugnò diverse frasi seguite da parole quasi impronunciabili, forse nemmeno lei seppe con certezza cosa dire, si sentì tremendamente in imbarazzo.
«Pensavi che Axel fosse cosa? » Continuò Naminè, anch’essa incuriosita dal suo strano comportamento.
«Un alieno?» Aggiunse scherzosamente il biondo.
«Io credevo che…Gli piacessero i ragazzi» Abbassò il capo, sentendosi pesantemente osservata, «Forse…Forse ho capito male …Non guardatemi ora come se fossi io l’alieno»
Dopo una breve pausa, Hayner scosse il capo
«Naaaah se quello è gay io sono un pesce rosso» Mise le mani in tasca, appoggiando la schiena contro il muro «Guardate che ragazza ha rimorchiato! E’ impossibile»
«Io lo credevo fin dal primo giorno» Confessò Xion «Vedevo come guardava Roxas e…Bhè…Mi è parso ci fosse qualcosa di più nei suoi confronti, anche i suoi gesti e come gli si avvicinava…»
«Ma li hai spiati? » Ironizzò Hayner
«Certo che no! Sono solo capitata nel momento sbagliato» Si difese
«Quindi anche Roxas è gay? Tra poco dirai che lo sono anche io, e magari pure tuo padre che si è appena sposato! » Si portò una mano alla pancia, ridendo a crepapelle «Secondo me hai letto troppe storielle su internet, com’è che si chiamano? Ah sì..Yao e qualcosa…»
«Yaoi» Lo corresse Xion «E poi…Non ho mai detto che Roxas sia gay, ho solo detto che me lo sembrava Axel, tutto qua»
«Stai comunque sbagliando»
«A dire il vero, questa voce circolava da un po’ a scuola» Disse Naminè, attirando l’attenzione dei due.
«Quale voce?»
«Che Axel avesse un’infatuazione per Roxas»
«Davvero?»
«Bhè…Ammetto che una cosa del genere l’avevo sentita anche io ma, sono solo voci, io non credo a queste cose. » Confessò Hayner, appoggiando la schiena contro il muro «Tanto non c'è nulla da temere, quei due hanno litigato giusto? Dopo questa sera sono sicuro che non si sentiranno più…Roxas è un tipo che sa portare rancore per molto tempo»
«Ciao ragazzi!» Una voce alle loro spalle li irrigidì, accorgendosi solo adesso della presenza di Roxas.
Sperarono con tutto il cuore che non abbia sentito nulla sulla storia di Axel, ma dall’espressione apparentemente normale del biondo, sembrò voler significare che fosse arrivato solo in quel preciso momento.
«R_Roxas!Bentornato!»
«Non sono sparito per mesi, Hayner» Lo guardò con sospetto, avvicinandosi all’amico che deglutì a fatica.
Ma prima che potesse scappare o trovare una scusa plausibile sul discorso di prima, vide l’altro porgergli in mano la sua macchina fotografica
«La puoi tenere per qualche minuto?» Non fece in tempo ad annuire che quest’ultimo iniziò ad allontanarsi.
«Hey, ma dove…Dove stai andando? »
Il biondo si fermò, voltando leggermente lo sguardo e sorridendo appena «Vado a far pace con un amico»
Non ci volle molto a capire di quale amico stesse parlando.



***************



Per un breve istante, Axel rimase ad osservare Roxas, concentrato come al solito a fotografare, solo quando afferrò un altro cocktail dal tavolo si rese conto di ciò che stessa facendo.
Stupido.
Spiare i movimenti di un brando di ragazzini? E per cosa?
Doveva parlare con lui, non mettersi a spiarlo di nascosto come se fosse un ladro.
Ma appena voltò lo sguardo, si rese conto che il ragazzino si era già allontanato, bruciando così la sua possibilità di chiarire col giovane prima di andarsene.
Sospirò, portando la bibita vicino alle labbra, quando notò una bottiglia di spumante proprio accanto a lui.
In un breve istante pensò che non fosse il caso, dopotutto si trovò in un ricevimento, le sue figure da ubriaco avrebbe potuto farle benissimo al di fuori da quelle mura. Anche se qualche sorso non poteva fargli di certo troppo male. Ripeteva sempre di saper reggere bene l’alcool, ma in realtà gli bastavano pochi sorsi per renderlo totalmente imbecille.
Prima che potesse afferrare quella bottiglia, udì una voce incredibilmente fastidiosa invadergli i timpani, facendogli posare di scatto il cocktail
«Stanno scuoiando un procione?! Chi cazzo canta così male?! » Si tappò le orecchie, cercando di distrarsi da quel terribile frastuono.
«Sora si è deciso a cantare “I Will Always Love You” come sorpresa per il matrimonio di nostra madre…» Mormorò accanto a lui una voce famigliare. Axel abbassò lo sguardo, inarcando un sopraciglio non appena si rese conto della vicinanza di Roxas verso di lui «Ah…» Fu l’unica cosa che riuscì a pronunciare.
Roxas fissò il cocktail sul tavolo, aspettando una qualche risposta da parte del rosso. Ma poiché furono entrambi orgogliosi per chiedersi scusa a vicenda, piombò un enorme silenzio.
Bhè, si fa per dire.
Il tutto fu coperto dalla cantilena di Sora nel tentare di acchiappare almeno una singola nota. Roxas potè immaginare le facce sconvolte non solo di Kairi, Naminè e gli altri, ma perfino Riku, diventato da poco amico del fratello, forse dopo quel giorno vedrà per bene di scegliersi con cautela le amicizie.
Diamine.
Fece una smorfia, mordendosi il labbro inferiore.
Un acuto partito male, pessima,
pessima scelta della canzone Sora.
Solo all’idea di dover sopportare un ulteriore rumore (Perché quello non era altro che rumore assordante), decise di prendere lui l’iniziativa, rivolgendosi al rosso senza però distogliere lo sguardo dal bicchiere
«Non pensavo saresti venuto al matrimonio…» Sussurrò quasi «Mi sono stupido nel vederti alla cerimonia»
Axel mostrò un piccolo sorrisetto, guardandolo leggermente
«Io mi sono stupito del fatto che tua madre mi abbia invitato, quella donna mi odia»
«No, non ti odia, ti trova solo strano» Affermò e il rosso non poté fare a meno di soffocare una risata.
Il diciottenne sospirò, abbassando di poco lo sguardo «E poi… Non voleva lasciare in disparte uno dei miei migliori amici…» Si voltò, rivolgendogli un dolce sorriso che, inaspettatamente, questa volta fece arrossire proprio Axel.
«Già…eh-ehm…G_giusto…» Tossì nervosamente, voltandosi verso l’uscita che portò al giardino sul retro «Ti va di allontanarci un po’? Le mie orecchie stanno alzando bandiera bianca»
Roxas ridacchiò, grattandosi il capo
«Buona idea, credo che Sora ne avrà ancora per molto, Xion mi ha detto che vorrà cantare anche “My heart will go on»
«Io me ne vado!! » Aggiunse un ultima volta il rosso, alzando di più la voce come per sottolineare il suo enorme fastidio nel sentire l’orribile voce di Sora. Il biondo lo seguì a ruota, accelerando di poco il passo.
Mentre si incamminarono all’uscita, Axel non tardò a recuperare in fretta quella bottiglia per poi berne alcuni sorsi durante il tragitto fuori.
Si sentì agitato.
Sentì il bisogno di bere.
Perché diavolo si sentiva così tremendamente nervoso?



Una volta usciti entrambi lanciarono un ulteriore sospiro di sollievo, sia per le povere orecchie risollevate, sia per l’aria pulita che si respirò in quel luogo. Perfino Axel dovette ammettere che quel posto fu perfetto per un matrimonio tranquillo, pacifico, e soprattutto, lontano dalla città.
Lui amava luoghi di questo genere, lo rilassavano incredibilmente e lo facevano sentire a suo agio.
«Finalmente! » Esultò il rosso, appoggiandosi lungo la scalinata e mentre si stiracchiò, Roxas gli si avvicinò, notando la bottiglia appena stappata «Ti ubriacherai»
«Nah…» Smentì «Al massimo sarò un po’ brillo, non farci caso»
Il biondo mostrò una smorfia disgustata, cercando di cambiare il discorso, e magari ristabilire il loro rapporto.
«Io…Io credo di aver esagerato quel giorno, mi dispiace che dopo non ci siamo più chiariti» Al tempo stesso i suoi capelli vennero giocosamente scompigliati dal fulvo che gli rivolse un sorriso a trentadue denti «Lo stesso vale per me, pulce»
«Dai, smettila! » Si scostò sorridente.
L’altro rise, lanciando un piccolo sospiro «Sai…Mi sono mancate le nostre chiacchierate»
In un attimo si calò nuovamente un gelido silenzio, talmente imbarazzante che Roxas si allontanò di qualche passo dall’amico, portandosi di fronte a lui
«Senti…Axel…»
Il rosso intanto ne approfittò per bere un ulteriore sorso «Mmh? »
Ma il più piccolo smise improvvisamente di parlare, cercando con tutto sé stesso di sfuggire al suo sguardo interrogatorio.
«Che ti prende adesso?»
Roxas emise un piccolo verso di disapprovazione, grattandosi nervosamente il capo
«N-nulla. Quella ragazza bionda è la tua…Fidanzata? »
Axel si strinse le spalle, portando la mano libera nella tasca dei pantaloni
«Più o meno, perché? » Inarcò il sopraciglio, aggiungendo un piccolo sorrisetto «Ti da fastidio? »
«Tzè…Sei tale e uguale ad Hayner! » Si difese lui «Due zucconi, ecco cosa siete»
«Non mi hai risposto, però»
«Risposto a cosa? »
«Del fatto che ti dia fastidio la presenza di Larxene»
«Ah…» Incrociò le braccia, mostrando un sorriso beffardo « Per me potevi portare chiunque. Dopotutto, io sono con i miei amici»
«E Naminè» Aggiunse, avanzando un passo verso di lui «Il piccolo Roxy ha una fidanzata segreta»
«Ho detto che mi è mancata la tua presenza, non le tue prese in giro » Sbottò il più piccolo « E poi Naminè non è la mia fidanzata»
«Allora perché l’hai invitata al matrimonio? »
«E’ la gemella di Kairi. Una sottospecie di quasi fidanzata per Sora, non potevo non invitarla! E poi è mia amica, abbiamo molte cose in comune» Abbassò di poco lo sguardo, un po’ imbarazzato «E’ simpatica»
«Così mi spezzi il cuore» Recitò il rosso, portandosi una mano al petto «Pensavo di essere io il tuo amico speciale» Cercò di fingere un pianto, anche se ben poco riuscito. Roxas lo spintonò, mandandolo scherzosamente a quel paese.
Dopo quella litigata amichevole, i due si sedettero nell’erba, iniziando a parlare di tutto, dallo stonato Sora, al fatto che Hayner sarà ospite da Roxas per un’intera settimana e, perché no, perfino del vincitore delle gare di rutti serali del gruppo di Axel.
Finalmente la pace tra di loro si stabilì e tutto tornò alla normalità. Finché Axel non fece una domanda che stravolse incredibilmente il mondo calmo e razionale di Roxas.
«Quindi non sei fidanzato con Naminè…»
«Esatto»
«Allora non l’hai baciata?»
«No»
«Hai mai baciato qualcuno, Rox?»
Mannaggia.
La domanda tanto odiata quanto temuta, finalmente arrivò, e chissà il perché, Roxas avvertì una strana sensazione, come il fatto di dare o no una risposta vera potesse portare ad un risultato ancora più contorto.
«Può darsi» Mormorò «Perché?»
«Curiosità» Rispose l’altro con un mezzo sorriso «Ti vergogni forse? O magari non hai mai baciato nessuno e non vuoi dirmelo»
«No ti sbagli!» Disse, completamente rosso in viso e cercando di allontanarlo con una spintonata.
«Ammettilo, non ti ho mai visto con una ragazza in giro se non con quella Olette e Naminè. Non c’è da vergognarsi se non hai mai dato il tuo primo bacio…»
«Invece sì!»
«E allora a chi?»
«A K_Kairi!» Ma di colpo si zittì, tappandosi la bocca con la mano destra, sotto lo sguardo stupito di Axel.
«K…Kairi? La mocciosa dai capelli rossi?! »
Lui annuì debolmente, senza levarsi la mano che coprì la bocca, il rosso lo costrinse e togliersela dal viso.
«Piantala di fare il bambino!»
«Sei arrabbiato»
«NON SONO arrabbiato!!» Rispose seccato, appoggiando la bottiglia per terra e brontolando tra sé e sé.
In effetti non era arrabbiato, era solo geloso.
Si sarebbe aspettato una risposta diversa da Roxas, nonostante si sentissero da parecchi anni, non gli raccontò mai questa faccenda, la situazione cominciò parecchio ad irritarlo.
La sua testa gli fece un male terribile, non solo per l’effetto evidente dell’alcol, ma questa storia non gli piacque per niente. Di fronte a quell’atteggiamento, l’amico cercò di calmarlo come meglio poté.
«Era il compleanno di Hayner e si era messo in testa di fare il gioco della bottiglia solo per provarci con la cugina di Pence. A me toccò Kairi, ma ci siamo dati un bacio a stampo, nulla di più…» Disse, soffocando una risata «Ora sai il mio segreto, Sora mi odiò a morte, non mi parlò per quasi una settimana»
Axel inarcò un sopraciglio, appoggiando il braccio sinistro sopra al ginocchio «Wow» Disse, tornando un po’ coi piedi per terra.
Per lo meno il fatto che fosse stato un bacio dovuto ad un gioco e soprattutto a stampo lo rassicurò maggiormente. Ma nonostante ciò ne rimase perplesso
«Non credevo partecipassi a quei generi di giochi»
«E’ stata la prima ed ultima volta!» Si difese il biondo «Avevamo tredici anni. Non puoi capire»
Il fulvo si portò una mano tra i capelli, abbozzando un mezzo sorriso
«Tzè. Anche io ho fatto quel gioco un sacco di volte, non indovinerai mai chi mi è capitato una sera…»
«Chi?»
Si voltò verso Roxas, avvicinando il viso al suo
«Saix»
Il ragazzo sgranò gli occhi, ignorando il fatto di avere le gote improvvisamente arrossate «Saix? Un…Un Maschio?!»
«Ed è anche un pessimo baciatore. Inoltre quella sera aveva mangiato cipolle, una vera merda»
Roxas rimase come un ebete a fissarlo per qualche istante, notando di come Axel parlasse il tutto con una tale disinvoltura, da quasi invidiarlo.
Davvero non gli importava nulla dei giudizi della gente?
«Non ti ha dato fastidio? »
«Detesto le cipolle. OVVIO che mi ha dato fastidio! »
«Ma non intendevo questo!» Lo fermò «Hai dato un bacio a Saix, un tuo amico, un ragazzo. Questo…N_non ti ha dato f_fastidio?»
Axel finse di pensarci per qualche breve istante, rispondendo con un seccato e sincero «No» Scosse il capo con aria divertita «Vedi, io non mi faccio tanti problemi mentali, una persona mi piace per quello che è, indipendentemente che sia maschio o femmina» Si voltò verso di lui, inarcando un sopraciglio «Qualche problema? Stai prendendo il colore dei miei capelli»
Roxas scosse il capo, tuttavia a quella affermazione si imbarazzò più di prima «E’…E’ solo che stiamo parlando di una situazione delicata, tutto qua»
«Oh ma come siamo sensibili» Gli sorrise, spostandosi ancora un po’, si avvicinò incredibilmente a lui, ma il biondo cercò di non badarci, forse perché troppo preso a cercare di nascondere il suo inconfondibile imbarazzo.
«Ti sei mai…Innamorato di un ragazzo?» Domandò, in parte incuriosito ma dall’altra intimorito dalla risposta del rosso, che non tardò ad arrivare.
«Non lo sò»
«Preferisci baciare una ragazza oppure un ragazzo?»
«Cos’è? Un interrogatorio sulla mia sessualità?»
«N_no è che…»
«Never mind, baby. Ho memorizzato» lo interruppe, bevendo un ultimo sorso della bottiglia, per poi lasciarla a terra «Dovrei prima trovare un ragazzo che mi interessi davvero, sia fisicamente che caratterialmente. Un ragazzo con cui mi trovi bene a parlare di tutto, simpatico, intelligente e magari appassionato di qualche hobby tranquillo, non troppo alto e a dire la verità, Saix aveva ragione, preferisco di gran lunga i biondi ai mori…»
Al suono di quelle parole, Roxas sentì un formicolio lungo la schiena.
Sbaglio, o Axel elencò in pieno la sua descrizione come “probabile scelta per un futuro bacio?”
Era sicuro di non essersi sbagliato. Axel si riferì esattamente a
lui.
«Ci stai provando con me?» Domandò, quasi divertito.
«Bingo»
«Già…Bing…Cioè tu cosa?!» Spalancò gli occhi per lo stupore, accanto al rosso che non la smise di annuire, ridacchiando ripetutamente.
Ma lo stava pigliando per il culo?

….. ….
Okay, pessima scelta di parole.
Riavvolse il nastro della sua mente, cercando di mettere a fuoco ciò che era appena avvenuto, ovvero una presunta “dichiarazione” da parte del suo migliore amico, durante il matrimonio di sua madre, e loro erano da soli in giardino.
Oh cazzo.
In quale universo strambo era capitato per trovarsi in una situazione del genere?
Evidentemente Axel aveva bevuto troppo, bastò guardare quanto ne rimanesse nella bottiglia.
Non solo Xion ebbe ragione riguardo alla sessualità di Axel…
Argh! Ma perché ascoltò quella ridicola conversazione tra i suoi amici? Chissà se n’erano resi conto.
Ancora non sapeva il perché, pur sapendo a ciò che stesse andando incontro, lo spinse ad andare da solo con lui nel giardino; ma doveva scoprire le sue vere intenzioni, voleva sapere se Axel era davvero interessato a lui e se tutte quelle voci fossero vere.
E dire che pensava di essere il suo migliore amico, in fondo non si conoscevano poi così bene.
Ma ora che ne seppe la conferma, si trovò immobile, intimorito da un’eventuale reazione da parte del fulvo.
Oh cazzo. Due volte.
«…Tu…Non sai quello che dici» Esordì il diciottenne, cercando di alzarsi da terra ma Axel lo bloccò prontamente, afferrandolo per un braccio «Roxy, non fare il timido. Guarda che l’ho capito benissimo…»
«Cosa avresti potuto capire in queste condizioni?!» Gli domandò, indicando la bottiglia semi vuota.
Quest’ultimo si sporse verso di lui, le loro bocche furono così pericolosamente vicine che Roxas ebbe persino paura di fiatare
«Si vede benissimo che sei stra-cotto di me» Sollevò di poco il suo mento, facendo strofinare giocosamente i loro nasi.
L’altro ebbe un’inquietante premunizione, se la situazione fosse andata oltre, sarebbe morto in quell’istante per l’imbarazzo. Fu sicuro di non aver mai provato così tante emozioni mischiate in una volta sola. Peggio del minestrone serale di sua madre. Timore, Stupore, Ansia, il tutto aggiungendo un’enorme dose di Timidezza, Paura e…
Oh cazzo. Tre volte.
Si scostò, porgendo le mani in avanti «Io N-non dovevo venire qui con te» Gli diede le spalle, allontanandosi.
Sentì il bisogno di stare in mezzo a molta gente, perfino attorno a quella banda di vecchietti squinternati che non la smettevano di torturargli le guance.
Ma quando fu ad un passo dall’entrata, vide arrivargli incontro Hayner con un’espressione amara in volto
«Perché non me l’hai detto?!»
L'altro sbiancò all'istante «D_Detto cosa?! T_tu…Tu hai visto…» Oh no, la sola idea che Hayner potesse scoprire tutto ciò lo fece impallidire. Continuò a sentire un caldo tremendo, fin dal primo momento in cui uscì in quel dannato giardinetto con Axel.
Stupido giardino.
Stupido Axel.
Stupido lui che si stava per lasciar convincere da quei suoi fottuti occhi verde smeraldo. In quel momento odiò terribilmente anche quel colore, e dire che era il suo preferito.
Hayner lo squadrò, aggrottando sospettosamente la fronte
«Ti senti bene? Sei tutto rosso»
«S_sì!» Rispose con prontezza, quasi come se fosse all’esercito.
«Lasciamo stare…» Mostrò un debole sorriso, grattandosi nervosamente il capo «Tua madre canta anche peggio di Sora! Si sono messi a fare un duetto giusto un minuto fa!»
«Ah, era di questo che mi volevi parlare?»
«Se si può parlare!» Si tappò le orecchie, soffocando un’imprecazione «Ti giuro, se a casa faranno la stessa cosa, domani prendo il primo volo per Traverse Town e te lo scordi che passi una settimana da te! »
Evidentemente, sia suo fratello che la madre non furono mai stati molto intonati, ora ricordò dove avesse preso Sora. Ma in quel momento Roxas si trovò altrove con la mente, non si accorse nemmeno della terribile cantilena.
I suoi pensieri furono rivolti a poco fa.
Come avrebbe potuto guardare in viso Axel d’ora in poi? Non si sarebbero più parlati, non lo avrebbe più chiamato.
Per un breve istante pensò a quanto fosse stata noiosa la sua vita se non avesse sempre avuto attorno Axel e i suoi continui battibecchi con gli insegnanti, le volte che lo copriva alle assenze o lo aiutava a correggere i suoi pessimi voti di chimica per non far arrabbiare sua madre, il giorno che lo difese da un bullo prepotente di nome Marluxia, la prima volta che lo portò in discoteca e lo trascinò fuori dal locale appena si sentì girare terribilmente la testa, il tutto solo per due sorsi di Vodka, e come dimenticare quella vacanza in Francia.
Senza di lui non avrebbe fatto tutto ciò.
Solo ora Roxas si rese conto di quanto fosse importante nella sua vita quel ragazzo, e dire che non era la prima volta che litigavano.
Si portò le mani al capo, sospirando pesantemente «…Io non voglio»
«Non vuoi cosa?» Domandò Hayner, un po’ perplesso per il suo strano comportamento
«Che sparisca dalla mia vita» Rispose l’altro, ma prima che l’amico potesse ribattere, Roxas si allontanò, raggiungendo il punto in cui lui avevano discusso qualche minuto fa. Ma non lo trovò.
«Axel» Si voltò diverse volte e riprese a correre lungo il giardino.
Doveva esserci.
Non poteva essersene andato così presto.
Non voleva che se ne andasse proprio ora.
Le sue ricerche finirono non appena si sentì chiamare alle sue spalle, quando si voltò, notò un Axel con lo sguardo rivolto verso il basso, sembrò imbarazzato.
«Roxas…non…» Sospirò, portandosi una mano tra i capelli rossi «Io non so cosa mi abbia preso, il fatto è che sono un po’ brillo e…E non ragiono sulle cose che dico…»
«Quindi quello che mi hai detto, lo pensi davvero?»
Dopo un attimo di esitazione, lui annuì e Roxas sentì una forte sensazione allo stomaco, strana e sconosciuta.
«Credo che in fondo, tu non sia mai stato il mio migliore amico, forse ti ho sempre considerato qualcosa di più…» Anche Axel si sentì terribilmente strano, non aveva mai espresso tali sentimenti a qualcuno per lui così importante, ma seppe che ormai era il momento di confessare tutto «Con te sono sempre stato me stesso, fin dal giorno in cui ti ho visto…»
«Dammi un bacio»
«…Ho pensato subito che…Che cosa vuoi che faccia?!» Sgranò le iridi verdi, potando una mano sulla spalla del ragazzo «Non mi dire che hai bevuto? Sai che non reggi quella roba…»
«Un po’ come te» Lo punzecchiò e, scuotendo il capo, tornò serio «Io…Non voglio che tu te ne vada via per sempre, non voglio smettere di parlarti, non vogliono che finiscano le nostre telefonate, non voglio più litigare con te»
Axel si grattò confuso la fronte, sospirando più volte «Sarà per l’alcool, ma io non ci sto capendo nulla. Spiegami cosa centra tutto questo con il bacio»
«Se mi baci ti farò capire che tra noi non ci potrà essere più di una semplice amicizia» Disse il biondo, con le gote leggermente arrossate «Non puoi essere innamorato di me, Axel tu…Tu meriti di meglio e…»
«Ora non dire sciocchezze» Si addolcì il più grande, dandogli una leggera carezza sulla guancia e avvicinandosi al suo viso.
«E poi…Io…Io sono un ragazzo» Ma proprio mentre le loro labbra furono ad un soffio, il fulvo si irrigidì, staccandosi nervosamente dal biondo «Adesso mi spieghi cosa cazzo centra il fatto che siamo entrambi maschi? Sei omofobo per caso?!»
«N_no…Ma…»
«Roxas, già sono ubriaco, ora vuoi anche farmi perdere la pazienza con queste scuse assurde? »
«Il fatto è che io non...Io non posso piacerti»
«Sì che mi piaci, cazzo!»
«Smettila di imprecare!»
«Solo quando tu la smetterai di fare l’idiota!»
«Sto solo cercando di farti capire che tu non puoi essere innamorato di me»
«E invece sì!»
«E io ti dico che è impossibile»
In quell’istante, il rosso gli si avvicinò, premendo le labbra con le sue in un delicato e morbido bacio. Roxas tremò, sgranando istintivamente gli occhi per lo stupore. Ma non si spostò.
Axel carezzò lentamente quelle labbra con le proprie, memorizzandosi ogni singolo attimo, lo strinse più forte tra le braccia, cercando di approfondire di più quel bacio tanto desiderato.
Finché l’altro indietreggiò col capo, staccandosi di poco dalle labbra del rosso che già sentirono la sua mancanza, questo gli permise di riprendere fiato, anche se per poco.
«Ma…Noi_»
«Adesso non farne una polemica» Gli sussurrò il ragazzo a pochi centimetri dalle labbra, riprendendo a morderle delicatamente «Sai cosa mi ha portato questo bacio?»
Gli spostò i capelli ad un lato e posando le labbra sulla sua fronte, tracciò una scia immaginaria fino a raggiungere la punta del naso «A volerne altri»
Lo baciò, di nuovo, e mentre gli carezzava i morbidi capelli biondi, continuò a lasciarli tanti piccoli e veloci baci.
Roxas sospirò «Axel…A_Aspetta…»
Ma il fulvo emise un ringhio di disapprovazione, spostando le labbra lungo la sua guancia, scendendo fino ad arrivare al collo. Il biondo però non demorse e cercò di scostarsi dalla presa, con pessimi risultati.
«Io…Io non vo-glio che…C_che ci siano altri s….Axel!
«E va bene» Si staccò a malincuore dal collo del ragazzo, fissandolo intensamente negli occhi. Roxas arrossì, ma non distolse lo sguardo «Io…Voglio che non ci siano più segreti. Basta con le bugie»
«Se te lo avessi confessato anni fa saresti fuggito a gambe levate e non ti avrei visto mai più»
«Questo non è vero!» Borbottò il biondo, leggermente intimidito «Lo sai che ci tengo a te»
L’altro soffocò una risata, appoggiando la fronte su quella del ragazzo «No problem. Niente più segreti»
«Sicuro?»
«Yes» Tornò immediatamente ad impossessarsi delle labbra del biondo, questa volta con maggior passione, Roxas non era ancora sicuro di star facendo la cosa giusta, ma per una volta provò a non ascoltare la sua testa anzi, permise addirittura ad Axel di approfondire quel bacio, premendo la lingua contro la sua.
Nella mente del biondo sembrò così strano, forse anche sbagliato, ma al tempo stesso si sentì così tremendamente bene, non voleva smettere, non ci pensò minimamente.
Ma proprio quando iniziò a lasciarsi andare, sentì il fulvo irrigidirsi all’istante.
«Che succede?»
Axel sembrò tremendamente a disagio, per un breve istante Roxas ebbe il timore che ci stesse ripensando.
«Vedi... Riguardo al discorso di prima» Sospirò, grattandosi nervosamente il capo «Credo di non averti detto proprio TUTTO»
«E cos’è che mi dovresti ancora rivelare?» Lo squadrò dal capo ai piedi, tirando fuori un mezzo sorriso «Sei una donna?»
Ma inaspettatamente Axel non ci scherzò, anzi, parve più preoccupato del solito «Non ti ho detto una cosa importante. E a giudicare da come sono andate le cose, sono sicuro che non ti piacerà»

  
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