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Autore: Hoper12    27/09/2012    3 recensioni
A volte quando una persona importante viene a mancare pensi di non potercela fare ad andare avanti, senti il pavimento mancare sotto i piedi e il mondo cascarti addosso, ed è come se ti sentissi in colpa per non aver donato a questa persona un ultimo abbraccio, un ultimo bacio o anche un ultimo sorriso.
Questo è quello che la diciannovenne Cathleen provò quando suo nonno morì per un infarto, lasciandola improvvisamente sola.
Cercò di andare avanti e proprio quando stava per cedere alle sue debolezze arrivò nella sua vita un angelo dagli occhi azzurri e dal sorriso splendido che fece tornare il sole nelle sue tristi giornate.
Per sapere il resto non vi resta che leggere ;)
xxHop.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che veramente valiamo

1.Non provare pietà per i morti, prova pietà per i vivi, e soprattutto per coloro che vivono senza amore

A volte quando una persona importante viene a mancare pensi di non potercela fare ad andare avanti, senti il pavimento mancare sotto i piedi e il mondo cascarti addosso, è come se ti sentissi in colpa per non aver donato a questa persona un ultimo abbraccio, un ultimo bacio o anche un ultimo sorriso.
Ti chiedi perchè è successo proprio a te ed è come se una parte del tuo cuore e della tua vita se ne fossero andati e di loro ti è rimasto solo un triste ricordo.

Questo è quello che provava Cathleen, una diciannovenne distrutta dalla morte del nonno, la figura più importante della sua vita, in assoluto. La madre si era data all'alcool cadendo nella depressione per la fuga del marito, lasciandola a nove anni completamente sola; Cathleen rischiò di essere affidata ai servizi sociali poichè la donna venne ricoverata in un ospedale psichiatrico ma per fortuna intervenne il nonno materno, la accolse sotto il suo tetto e si occupò di lei facendole sia da padre che da madre.
Tutte le mattine lui le faceva trovare la colazione pronta e la aspettava a pranzo per farsi raccontare quello che accadeva a scuola, lui le faceva tornare il sorriso in una giornata "no", le dava consigli su cosa indossare, come comportarsi e come affrontare qualsiasi problema.
Lui c'era stato al suo primo ciclo, al suo primo giorno di scuola, al suo primo bacio e a tutti i momenti importanti per un' adolescente. Le comprò il gatto tanto desiderato e che chiamarono Chuck, in onore di Chuck Norris. Il sabato sera la aspettava sveglio e se non usciva le lasciava scegliere il film da vedere. Non le aveva fatto mancare nulla, le diceva sempre di credere nei propri sogni e di lottare per realizzarli perchè la vita è piena di ostacoli e non sai mai cosa ti aspetta. Incredibile quanto fossero vere queste parole, incredibile come le cose possano cambiare da un giorno all'altro per colpa di un infarto.
 
 
In quel momento Cathleen camminava velocemente verso le scale della metropolitana londinese, pronta ad affrontare uno di quegli ostacoli di cui parlava suo nonno. Il cielo era scuro, reduce di un brutto temporale, e rispecchiava perfettamente l'umore della ragazza.
Scese velocemente le scale attenta a non scivolare sui gradini bagnati e poco dopo raggiunse la fermata della metro. Sperava che quest'ultima non arrivasse mai, non voleva affrontare quell'ostacolo forse troppo difficile per lei, ma doveva.
Il treno arrivò a tutta velocità annunciato dalla voce metallica femminile; non appena le porte scorrevoli si aprirono Cathleen si piombò all'interno del veicolo e si sedette sul primo seggiolino vuoto, beccandosi occhiatacce delle solite vecchiette dalla borsa ingombrante cariche di spesa.
Le ignorò, si infilò le cuffie nelle orecchie e si isolo dal mondo. Mise i piedi sul sediolino e cercò di scaricare la tensione che si accumulava sempre di più man mano che si avvicinava la destinazione.
Vide il suo riflesso sul finestrino dalla parte opposta: il cappuccio della felpa tirato su copriva la chioma castana; si sentiva gli occhi pesanti , probabilmente per tutte le notti insonni di quegli ultimi cinque giorni. La fronte era ricoperta da un leggero strato di brufoli, anche quelli provocati dallo stress, ma non si era minimamente preoccupata di coprirli con un po' di fondotinta. I pantaloni e la felpa erano umidi e le scarpe ,ormai troppo usate, erano fradice.
Somigliava ad una di quei barboni che prendevano la metro e andavano da una parte all'altra di Londra, alla ricerca di un po' di fortuna, senza una meta precisa.
Decise di distogliere lo sguardo dal suo riflesso e solo in quel momento si accorse di essere osservata. Guardò a sinistra ma c'era solo un vecchietto mezzo addormentato e un signorotto in giacca e cravatta che parlava animatamente al telefono. Si girò a sinistra e vide due ragazze con diverse borse da shopping in mano, una giovane donna di colore con a fianco una bambina con un orsacchiotto in braccio e infine un'anziana signora che parlava con un ragazzo biondo. Quel ragazzo aveva su per giù la stessa età di Cathleen e la stava fissando come incantato, senza badare a cosa gli diceva la vecchietta. Proprio quando il biondo attraente stava per accennare un sorriso la metro si fermò e l'agitazione nello stomaco della ragazza si fece sentire.
Scese rivolgendo un ultimo sguardo al biondo che ancora la fissava dall’interno della metropolitana e corse verso l’uscita della stazione. Decise di non preoccuparsi del perché quel ragazzo la osservava così rapito, in quel momento aveva ben altro a cui pensare.
Attraversata una lunga via affollata si trovò di fronte al grande edificio, era uguale a come se lo ricordava.
Entrò e raggiunse la segreteria. Mise l’Ipod in tasca e si rivolse alla donna dietro al bancone intenta a scrivere qualcosa al computer:
-Scusi mi sa dire dove posso trovare Mary Lennox? La segretaria le rivolse lo sguardo per un minuto, poi tornò a muovere le dita velocemente sulla tastiera.
-Terzo piano, stanza 365.- Disse con voce fredda e distaccata.
Senza neanche ringraziare, Cathleen si avviò verso le scale. L’ultima cosa che voleva fare era concedere un ‘grazie’ ad una persona che non avrebbe neanche risposto, ne aveva già sprecati troppi.

Arrivata alla terza rampa di scale sentiva il peso allo stomaco e il battito cardiaco aumentare sempre di più.
355. Era un anno che non la vedeva, non sapeva cosa aspettarsi.
357. Il cuore poteva scoppiarle e l’intento di andarsene era sempre più forte.
359. Non ce l’avrebbe fatta, non sapeva come affrontare la situazione.
361.“la vita è piena di ostacoli, non sai mai cosa ti aspetta, quindi affrontali a testa alta e senza timore”.
363. La voce di suo nonno le risuonava forte e chiara nella sua mente, dandole il coraggio di fare un altro passo.
365. Eccola qua.

La porta era già aperta così Cathleen non esitò ad entrare: le pareti erano spoglie, un’enorme portafinestra di fronte alla porta si affacciava su una grigia Londra, affiancata da un armadio non molto grande e da un attaccapanni con una vestaglia attaccata. Avanzando vide il letto e il televisore acceso sintonizzato su un canale meteo. Un’infermiera sistemava alcuni medicinali su un carrello e la donna sul materasso li prendeva controvoglia, con una smorfia da bambina capricciosa stampata in viso. I capelli castani erano fermati da una fascia nera, il corpo era scheletrico e quel pigiama largo che indossava la faceva ancora più magra. Era invecchiata dall’ultima volta, e forse anche peggiorata.
Si schiarì la voce ma venne notata solo dalla giovane infermiera.
-Buongiorno signorina, lei è qui per parlare con la signora Lennox? Chiese cordiale.
-Si. Rispose semplicemente Cathleen leggermente agitata.
Mary si voltò e incontrò gli occhi della figlia.
-Chiami se ha bisogno.
Cathleen annuì di nuovo senza distogliere lo sguardo dalla madre.
-Non me l’aspettavo proprio sai? Disse Mary.
-Nonno è morto.
Le parole risuonarono nella stanza , chiare, forti e reali. Ancora non ci credeva.
La madre parve stupita e Cathleen pensò per un momento di essere stata troppo diretta nel dirlo ma si ricredette subito dopo la risposta di Mary.
-Mi dispiace.
E per la seconda volta in cinque giorni Cathleen si sentì il mondo cadere sulle spalle.
-Riesci a dire solo questo? Era tuo padre dopotutto.
Chiese con un fil di voce Cathleen. Mary invece non proferì parola, abbassò lo sguardo forse pentita per quello che aveva detto.
La ragazza non riuscì a dire più niente, girò i tacchi e uscì da quel posto. Era sempre stata delusa di sua madre, di come si era lasciata andare alla droga fregandosi di avere una figlia di cui occuparsi ma in quel momento non l’avrebbe sopportata un minuto di più. Come poteva essere così disinteressata per la morte di suo padre?L’uomo che aveva cresciuto sua nipote come una figlia adesso non c’era più e l’unica cosa che riusciva a dire era un misero “mi dispiace” ?
Si ricordò del parco lì vicino dove suo nonno la portava dopo essere stati a trovare la madre e le faceva tornare il sorriso. Non era mai una festa andare a trovare Mary e suo nonno lo sapeva benissimo ma voleva comunque bene a sua figlia e almeno una volta l’anno le concedeva una visita di Cathleen.
Raggiunse la solita panchina e senza badare agli sguardi dei passanti lasciò libere le lacrime che iniziarono a scorre sul suo volto, dando sfogo a tutta la tensione, la rabbia, la delusione e la tristezza accumulate. Quando riprese a piovere e si costrinse a tornare in quello che era il suo rifugio, pieno di bei ricordi, con il profumo di suo nonno che ancora riempiva le stanze e dove Chuck la aspettava pronto a consolarla con le sue dolci fusa.

 
 
 
 
 
 
Salve a tutti!
Questa è la mia prima storia e spero di avervi incuriositi abbastanza da iniziare a seguirla C:
Penso abbiate capito chi sia il biondo misterioso che fissava rapito Cathleen, no?
Nei prossimi capitoli ho intenzione di mettere la foto di chi interpreterà Cathleen, ma non ve lo assicuro visto che devo vedere se la storia è cagata da qualche buon’anima e inoltre non ho idea di chi scegliere lol
Mi piacerebbe sapere un vostro parere, oh yeeeees!
#Aurevoir <3 xx
P.S. il titolo della storia e del capitolo sono ispirati a frasi di Harry Potter<3
 
                                                                

 
  
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