Ringrazio tantissimo per le recensioni che ho ricevuto (VI VOGLIO BENE,
RAGAZZE ! SONO COMMOSSA!!) e spero che questo capitolo vi piaccia.
Divertitevi e RECENSITE!!
Racconti
dal Pensatoio
Dove e quando tutto ha inizio
-Ricordi il tuo arrivo
a King’s Cross, la prima volta?-
-Arrivai con mia
madre, perché mio padre era già morto da tempo, e con la mia sorellina.
Mia madre non faceva
che dirmi di stare alla larga da mezzosangue, babbanofili ed altra “feccia”, ma
io già allora non le davo molto ascolto. Però ero comunque
intimorita. Tu mi conosci, sono molto introversa, e credevo che non avrei fatto
mai amicizia con nessuno-
-Be', poi ci siamo
incontrate!-
-Certo. Me ne ricordo
perfettamente.-
Una ragazzina dai lunghi capelli neri, lasciati sciolti sulle spalle, avanzava lungo il marciapiede del binario 9 e tre quarti, guardandosi intorno spaurita. Ovunque c’erano giovanissimi maghi e streghe che abbracciavano e salutavano i loro parenti o i loro amici; studenti più grandi che guardavano con malizia mista a tenerezza, i nuovi arrivati, e che si facevano strada fra la folla, nonostante i loro pesanti bauli, con incredibile agilità e scioltezza e poi i genitori e tutti i presenti, con i loro vestiti colorati e i loro larghi sorrisi. Christina non aveva mai visto una mamma sorridere, né persone chiassose e allegre, o bambini che correvano e piangevano, perché in casa sua, e in quelle degli “amici di famiglia” non si rideva mai, non si dava fastidio e non si facevano i capricci: tutti i bambini dovevano imparare molto presto che il loro scopo sarebbe stata la costante ambizione al potere e alla nobiltà. Nient’altro.
Continuò a camminare con gli occhi sgranati e lo stomaco stretto in una morsa di tristezza, passando accanto ad un ragazzino dai disordinatissimo capelli mori, che faceva ridere due signori, con una battuta furbetta. Raggiunse un vagone che le sembrò abbastanza vuoto. Salì sui primi gradini e cominciò a tirare per caricare il suo baule, me non era abbastanza forte e il peso la trascinava giù insieme al bagaglio. Improvvisamente sentì una spinta da sotto il baule e riuscì ad issarlo completamente sul treno.
-E’ tutto a posto?- Christina si sporse e oltre al baule e vide un ragazzino moro con due occhi blu incredibilmente intensi, ma, nonostante questo, parlava con voce atona e la sua stessa espressione era incurante, come se tutto ciò che aveva intorno gli scivolasse addosso.
-Sì, grazie.- gli rispose.
-Sei del primo anno?-
-Sì, e tu?- Il ragazzo annuì.
-Mi chiamo Christina- disse, sconfiggendo almeno in parte la sua timidezza,-e tu?-
-Sirius. Piacere.- tendendole la mano affusolata.
-Quindi tu hai
conosciuto Sirius, prima di tutti gli altri!?-
-Già. Era come me, infondo. Schivo, taciturno, all’inizio. Veniva
da una famiglia che non lo apprezzava.
Forse eravamo già
destinati ad incontrarci, ma questo l’avrei saputo solo dopo.-
Dopo aver salutato il giovane, Christina si affrettò a trovare uno scompartimento vuoto. Essendo tutti occupati si fece coraggio e chiese ad una ragazzina, che doveva avere più o meno la sua età, se poteva sedersi.
-Certo- rispose sorridendo, mentre si scostava i morbidi capelli rossi da davanti agli occhi verdi,
-Io sono Lily Evans e tu?-
-Tutto comincia da
questo ricordo, ma poi le cose si sono complicate.-
-Forse è inevitabile,
quando si cresce. Ma ci sono delle cose positive, non credi Chris?-
-Sì…hai ragione…tipo
James Potter?-
-Touchè…-
-Sai,
mi ricordo il suo primo invito
per un appuntamento. Questa sì che sarebbe divertente da raccontare…-
Cosa avrà combinato il nostro James? Lo potrete scoprire nel prossimo capitolo!
Mi scuso per l’attesa e per l’infame brevità di questo capitolo
(sorry), ma durante le vacanze non ho potuto scrivere.
Mi farò perdonare nel prossimo, lo prometto!
Vi saluto e spero che vi piaccia (sto incrociando le dita!!).
Baci,
Cappychan.
P.S: Buona Pasqua (in ritardo)!!