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Autore: MaxT    30/09/2012    3 recensioni
Una Elyon esuberante e sorprendente torna a cercare le sue vecchie amiche, che si troveranno presto coinvolte in avvenimenti più grandi di loro. Che spaventosa profezia ha pronunciato la Luce di Meridian? Vera è…vera? Dove sono andate le gocce astrali delle W.I.T.C.H.? E’ una storia dove i personaggi assumono diversi ruoli contrastanti, si muovono nel segreto e nell’invisibilità, e le loro motivazioni autentiche si delineano a mano a mano che la storia si avvicina alla conclusione. Note: qualcuno potrebbe considerare OOC Elyon e le gocce astrali. Da parte mia, penso che siano una evoluzione plausibile dei personaggi visti nel fumetto. Aggiornamento: I primi sei capitoli sono stati riscritti nell'ottobre 2008.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le profezie di Meridian'
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Ad personam
 
Ciao Sweet Witch, grazie di cuore per la tua puntualissima recensione. Sono d'accordo che tra la quarta e la quinta serie il fumetto ha dato evidenti segni di stanchezza; la cosa probabilmente ha anche a che fare con l'uscita dal gruppo del grande sceneggiatore Artibani. Tutto ciò che è venuto dopo è peggio, e io l'ho ignorato, anche perché ho cominciato a buttare giù Profezie quando il fumetto era attorno al n.63, e non avrei potuto seguire tutti i cambiamenti.
Ciao Xniallsong e Wolfang99, grazie per la vostra gradita recensione.
Ciao Silvia Gi, la tua recensione è sempre benvenuta in qualunque momento arrivi. Grazie anche per quella arretrata al capitolo 76, cui tenevo molto.
Faccio notare che, ad azione finita, Elyon è ritornata nel fienile a cercare le altre; se non avessero nutrito sfiducia fin da prima, forse l'avrebbero aspettata e si sarebbero ritrovate lì. In effetti, tutto Profezie è basato sull'idea che le aspettative delle persone contribuiscono alla loro stessa realizzazione. La scena del piano di Elyon è stata descritta così, anche se è pesante, per evidenziare che la manovra è stata concepita anche per ingannare gli eventuali osservatori indesiderati. Anche il piano concordato con le WITCH prevedeva proprio di teletrasportare via Vera, e quindi era comunque destinato a fallire.
 
Qualche parola su questo capitolo: come altre volte, ho deciso il titolo poco prima di pubblicarlo, preferendo Caccia nel labirinto all'originale Sfida nei sotterranei e all'inquietante Tra mille occhi. Questo capitolo è un inno ai piani che vanno in fumo a causa degli imprevisti, da una parte e dall'altra. Faccio anche notare che il piano che a un certo punto propone Irma è identico a quello che Vera ha letto nella memoria della sosia di Elyon, per il quale è ormai preparata.
Anche questa volta ho rinunciato a preparare un disegno per illustrare il capitolo. Stavolta la colpa non è di quadri così immensi da nascondere alla vista tutta la scivania, ma piuttosto di un lungo lavoro di grafica su aerei della seconda guerra mondiale. Non posso promettere niente per il futuro, anche se mi piacerebbe recuperare un po' di arretrati.
 
Buona lettura
MaxT :)                           
 
 
 
 
 
PROFEZIE
 
 

Riassunto delle puntate precedenti
 
Dopo un incontro misterioso con la Luce di Meridian, Vera ha convinto le Gocce a sostituirsi a Elyon a Meridian, impersonando la regina e le guardiane.
La controfigura di Elyon e le finte guardiane esiliano Miriadel e Alborn, mentre Caleb sfugge alla cattura; pur avendo assunto il potere, si rendono conto di non essere convincenti, e inventano la storia che le guardiane sono a palazzo per proteggere la Luce di Meridian da un complotto.
A Heatherfield, Elyon spiega che quella che si sta realizzando è una sua profezia, che prevede che la tirannia duri un anno, che a Meridian dura diciotto mesi. Elyon è decisa a non tentare niente prima di questa scadenza.
Il nuovo piano di Vera prende rapidamente forma, basandosi sull'ambiguità del termine di un anno: prima simuleranno che Elyon diventi sempre più tirannica, screditandola, poi Vera la spodesterà dopo un anno terrestre di dodici mesi, facendo finire apparentemente la tirannia e realizzare la profezia; poi, dopo aver guadagnato il consenso della gente, si prepareranno per affrontare Elyon e le Guardiane al loro ritorno dopo diciotto mesi, un anno di Meridian.
Vera crea venti copie di Wanda, dette Nemesis, che avranno l'incarico di impersonare le guardiane e di sorvegliare la città restando invisibili o sotto falsa identità, o con l'aspetto di aquile.
Come dal piano di Vera, le false Guardiane imprigionano Galgheitha e altri personaggi importanti, che potrebbero rendersi conto che la sempre più tirannica Regina e le Guardiane sono state impersonate da controfigure; la principessa Vera fa la parte della buona, facendo fuggire questi prigionieri dalla città.
Infine, si arriva allo scadere dei dodici mesi dall'arrivo delle Gocce e da quello che a molti appare come l'inizio della tirannia. La montatura arriva al suo culmine: Vera parla in consiglio criticando Elyon, poi affronta le false guardiane e infine la falsa Elyon, sconfiggendoli tutti e venendo proclamata Regina.
Informata da Caleb, la vera Elyon decide di proseguire col piano iniziale, aspettando altri sei mesi per intervenire; inoltre preannuncia alle guardiane che intende farlo da sola. Queste, preoccupate, si chiedono se dovranno intervenire in qualche modo per aiutarla.
Nel frattempo Vera fa sperimentare nuove armi segrete, come fruste capaci di iniettare narcotici e sistemi per materializzare armi pesanti in vista del confronto finale.
Cinque mesi dopo, la situazione precipita improvvisamente per un casuale ma burrascoso incontro di Taranee con le gocce a Midgale. L'Oracolo acconsente a chiudere la muraglia per precauzione e ne fa dare preavviso a Elyon, che però decide di dover assolutamente parlare con Vera al più presto.
Elyon, quindi, decide di teletrasportarsi immediatamente nel suo mondo. Preoccupato per la sua sorte, L'Oracolo convoca immediatamente le Guardiane, inviandole a recuperarla. Queste intervengono in tempo per sottrarla a due Nemesis che stavano cercando di catturarla. Ma nel trasportarla a Kandrakar, inaspettatamente trascinano con loro una delle due, Dora.
A Kandrakar, Elyon viene costretta a rivelare che il colpo di stato di Vera era stato frutto di un loro accordo per far realizzare la profezia della tirannide nel modo meno dannoso possibile. Vera aveva assunto una pozione per dimenticare questo accordo, ma la sua memoria sarà ripristinata pronunciando in sua presenza una frase concordata, che comunica a Dora che viene rimandata a Meridian come messaggera.
Dora ritorna e ripristina i ricordi di Vera, aggiungendo che Elyon vuole parlarle, ma riferisce anche che a Kandrakar sia lei che la ex-regina sono state minacciate.
Quando Elyon viene condotta al cospetto di Vera, questa rifiuta di tirarsi in disparte e ammettere pubblicamente la montatura, con la scusa che Elyon non ha mantenuto una vecchia promessa, e che non può comunque garantirle dalle vendette di Kandrakar; tuttavia mantiene la promessa di riportarla a casa, libera, in attesa del confronto finale.
Le WITCH apprendono da Cornelia l'esito di questa missione. Taranee è fortemente risentita sia verso Cornelia, che ha sempre spalleggiato Elyon pur avendo intuito i suoi piani, sia verso Will, accusata di essere sempre più simile all'Oracolo. Pochi giorni dopo, però, Will si confida con Matt in un locale pubblico, e casualmente Taranee e Hay Lin sentono questo sfogo; mentre Taranee si rabbonisce, Hay Lin è in preda ai dubbi sul suo ruolo e il suo futuro, e si mette in contatto con la nonna Yan Lin che la rassicura, senza però poterle rivelare il segreto dell'Antica Profezia sulla quale si fonda Kandrakar.
Nel frattempo, a Meridian Vera e le sue fedeli si preparano a modificare il loro sistema difensivo, dopo che la temporanea cattura di Nemesis 1 aveva rivelato all'Oracolo fin troppe informazioni su di esso.
Elyon scopre tragicamente di aver portato con sè la Corona di luce fasulla. Informato, l'Oracolo disapprova il suo piano di creare delle Nemesis a lei fedeli, e impone di concordare un piano con le Guardiane. Endarno, sfiducioso, incarica Orube di preparare una seconda squadra d'intervento.
Elyon sostiene il piano di Cornelia di usare il Potere della Terra per aprire una galleria nei muri e sorprendere Vera; in realtà non ha rinunciato al suo piano segreto di sorprendere la rivale creando tre Nemesis a lei fedeli, più una sosia di sè senza poteri da far catturare. Nel segreto del suo scantinato, questo piano viene messo a punto in ogni dettaglio. 
Arrivato il grande giorno, Le WITCH e Elyon si teletrasportano alla periferia di Meridian, ma questa le lascia brevemente per iniziare il suo piano. Riesce a infiltrare le tre Nemesis a lei fedeli, che trasmettono a Vera di avere catturato Elyon, in realtà la sosia. Nel frattempo però, credendosi abbandonate, le WITCH si dirigono verso la città senza aspettare l'amica, che tornando indietro si scopre rimasta sola. 
Le false Nemesis con la loro prigioniera riescono a passare i pur severissimi controlli e arrivare al cospetto di Vera. Questa, leggendo dalla mente della prigioniera un piano fittizio cui era impreparata, decide di far distribuire ai soldati di guardia al palazzo una nuova arma non letale, gli 'anticorpi'. Nel frattempo le WITCH sono costrette ad entrare nel sotterraneo per sfuggire ai soldati in superficie.
 
 
 
 
Capitolo 78   
 
Caccia nel labirinto
 


 
 
Meridian, sotterranei
 
Le Guardiane discendono con prudenza la stretta scalinata, aguzzando gli occhi per vedere meglio nel cupo chiarore verdastro della volta. Sanno che accendere qualunque fiammella tradirebbe la loro posizione, se è vero che quest’ambiente è sorvegliato dagli occhi degli insetti. 
Anche il Cuore di Kandrakar, fluttuante davanti a Will, sembra comprendere la situazione, smorzando la sua luminosità fino a mantenere solo una tenue fosforescenza violetta che non si riflette sulle pareti. 
La guardiana getta un'occhiata sfuggente verso le compagne che la seguono, e comunica senza pronunciare una parola: ‘Hay Lin, ci avevano sentite. Sei in grado di isolare i suoni?’
‘Certo’, rimanda la cinesina, e subito il debole riverbero dei loro passi prudenti scompare in un silenzio ovattato e anecoico.
Taranee rabbrividisce, e a malapena soffoca uno strillo quando la punta delle sue alette strappa un velo di ragnatela dalla parete.
“Tranquilla, Tara”, dice Irma rompendo il silenzio pesante, “Sento molta acqua, in profondità. Il mio elemento. Per quanto mi riguarda, questo luogo ci è favorevole per uno scontro”.
“E c’è ancora più terra”, le rimanda acida Cornelia voltandosi verso di lei. “Ma ti ricordo che stiamo cercando Ellie, non una battaglia”.
“La troveremo, penso”, le risponde Will, “Dev’essere abbastanza vicina”. Il Cuore di Kandrakar, infatti, tira la catenella in direzione sempre più orizzontale mano a mano che scendono la scalinata, fino a sboccare in un ampio corridoio dritto, appena in pendenza, dalle pareti lastricate da blocchi di pietra rettangolari. “Proseguiamo per di là”, dice lei indicando il ramo che sale verso destra in direzione del palazzo reale.
 
 
Meridian, sala operativa delle Nemesis
 
“Ho un contatto!”, esclama Theresion indicando alcuni puntini luminosi sulla grande mappa sopra di lei. “Scalpiccii e respiri affannosi. No, aspetta... si sono smorzati di colpo. Ora quegli insetti percepiscono ancora qualche vibrazione di passi sul pavimento”.
“Proprio accanto alla porticina che si è aperta da sola”, aggiunge Nemesis Venti seduta alla console con un’altra coroncina. “Sono loro!”.
“Ma come mai non hanno ancora iniziato il tunnel che ricordava Elyon?”, si chiede Wanda, “Pensavo agissero in modo più coordinato”.
“La mia sorellina non voleva obbligarsi con Kandrakar, e ha provato a precederle per vincere da sola”, risponde Vera, “Ma non l’è andata così bene”, completa con un’occhiata verso Elyon: sconfitta, narcotizzata, avvolta in una bolla trasparente con tutta la poltrona su cui è afflosciata, la ex regina è sorvegliata a vista, corpo e pensieri, dalle stesse Nemesis che l’hanno catturata. 
“Stanno muovendosi verso una delle zone isolate!”, avverte Theresion, mentre alcuni puntini sulla mappa si spengono rimpiazzati da altri, sempre più vicini a una delle zone ancora schiarite da un alone fosforescente sfumato come la nebbia di Loch Ness. “Rischiamo di perderle, se entrano lì!”.
“Presto!”, sollecita Wanda, “Nemesis dal sette al diciotto, con me”, e con un gesto si fa apparire il casco integrale con la visiera già abbassata. 
“Tu no!”, la contraddice Vera. “Tutte le altre sì. Presto, ragazze, prendete due dispenser di zanzare, e andate sui vostri stalli di teletrasporto”. Indica un punto sulla mappa con una bacchetta. “Da sette a dodici, in questo punto. Da tredici a diciotto, in quest’altro, per prenderle alle spalle!”.
“Perché io no?”, protesta alterata Wanda coi pugni sui fianchi, “Lo sai bene che mi sono preparata per un anno a questo momento!”.
La regina non si fa impressionare dalla sua subordinata, pur se resa ancora più minacciosa dall'armatura. “Tu mi servi qui, non ho tempo di spiegarti adesso”, poi, rivolta verso le altre già negli stalli: “Ragazze, buona caccia. Andate!”.
 
 
Meridian, sotterranei, ai margini della zona isolata
 
Appena materializzata nella fosforescenza verdina del sotterraneo, Nemesis Sette si guarda attorno. La galleria appare fin troppo pulita: una traccia evidente del passaggio di Elyon. In rapida successione, cinque sue compagne le si rendono visibili lì accanto, mano a mano che le inviano i loro segnali di posizione.
‘Nemesis Sette in posizione. Mi ricevete, centrale?’.
‘Positivo. Nel punto in cui siete, almeno. La zona isolata inizia pochi metri dietro di voi’.
‘Buono a sapersi. Richiedo la posizione del nemico’.
‘Dovrebbe essere in linea di vista davanti a voi. Da qualche parte tra voi e l’altro gruppo’.
Nemesis Sette scruta nel corridoio dritto e in leggerissima discesa. In fondo, a circa settanta metri, scorge nel chiarore le sagome scure delle loro compagne; a quella distanza, le pulsazioni teleipnotiche adirezionali dell’invisibilità non sono efficaci, a meno che non vengano direzionate intenzionalmente sull’avversario. ‘Avanziamo! Sfollagente in avanti!’, trasmette alle altre, che hanno appena deposto a terra dei vasetti, da cui prendono a uscire torme di zanzare. Per fortuna le loro tute nuove non lasciano scoperto alcun tratto di pelle, se no sarebbe una sofferenza combattere circondate da quelle bestiacce.
Le sei Nemesis fanno muro e prendono ad avanzare a passi prudenti, protendendo i loro bastoni narcotizzanti che si allungano e accorciano ritmicamente alla cieca ricerca di un bersaglio. Davanti a loro, vedono che l’altro gruppo fa altrettanto.
 
‘Zanzare!’, pensa Taranee mentre una fitta di ribrezzo le attanaglia lo stomaco, ‘Tante zanzare!!!’.
‘Così di colpo?’, risponde Will, distogliendo lo sguardo dal suo monile che levita davanti a lei, ‘Non mi piace per niente’.
‘Ci individueranno dal nostro sangue!’, grida silenziosamente Cornelia.
‘Facciamo un po’ di pulizia’. La Guardiana dell’Aria fa un ampio gesto con una mano, e immediatamente una forte corrente d’aria respinge tutta la torma di insetti volanti lungo il corridoio.
Un attimo dopo, Hay Lin sente un sibilo che le sfiora l’orecchio, seguito da uno schiocco secco. Avverte anche il contatto di striscio della frusta sul braccio mentre la ritirano, e improvvisamente le vede: un muro di avversarie in divisa scura a meno di dieci metri da loro, impegnate a scoccare vigorose frustate alla cieca. “Attente, ragazze!”, grida alle amiche.  
“Attente a cosa?” chiede Will allarmata. Le avversarie si volgono tutte nella direzione delle voci, e sollevano le fruste per colpire.
Senza attendere ordini, la Guardiana dell'Aria protende le braccia davanti a sé. In un attimo, il turbinio si fa così insistente da trascinare vestiti e capelli e far distorcere dolorosamente le alette. Ma è il muro delle avversarie affiancate, che chiude il passaggio al vento, a subire di più la sua forza: tutte loro cadono all’indietro come birilli. 
Solo quando sente i tonfi dei corpi davanti a sé Will le vede, e capisce che ha solo pochi istanti per approfittare della loro difficoltà. “Avanti, guardiane, passiano oltre!”, ordina. Tutte loro si buttano in avanti, sempre protette dal manto dell’invisibilità che le loro avversarie hanno perso, e scavalcano le altre che, appesantite dalle armature, cercano di rimettersi in piedi al più presto e di recuperare le loro armi. 
Hay Lin, l’ultima del gruppo a saltare un’avversaria, non fa in tempo a dirsi ‘ce l’ho fatta’, che capisce di non avercela fatta per niente. Qualcosa, o qualcuno, la trattiene per i lembi del suo lungo perizoma. “No!”, grida lei con angoscia, e pianta i piedi per scappare. Con un rumore di strappo, si libera dalla presa e raggiunge le altre, che hanno appena svoltato l’angolo.
 
“Maledizione, mi è sfuggita!”, grida Nemesis Nove sbattendo a terra il lungo perizoma viola.
“Era di Hay Lin!”, risponde un’altra; “L’hai lasciata in mutande!”, aggiunge compiaciuta raccogliendo il trofeo.
“All’inseguimento!”, grida la Sette brandendo lo sfollagente, mentre vengono raggiunte dal secondo gruppo.
Un contatto le risuona nella mente: ‘Sette, qui centrale. Mi sentite?’.
‘Positivo, ti sentiamo. Ci sono sfuggite nella zona isolata’.
‘Inseguitele. Abbiamo un contatto, sembra che stiano aprendo un tunnel’.
 
Il loro gruppo si lancia in avanti, superando la svolta.  La galleria appare fin troppo pulita: anche qui l’opera di Elyon è evidente. Forse come regina non è stata gran che, ma sarebbe un’ottima donna delle pulizie.  Proseguono con più prudenza, fianco a fianco, sempre protendendo in avanti gli sfollagente. Qualche occasionale zanzara torna a popolare l’aria.
Dopo un’ulteriore svolta, si trovano davanti all’altro gruppo di Nemesis, che si è teletrasportato avanti nel tentativo di tagliare la strada al nemico. Ma sono tutte ferme davanti a una chiazza nel muro dalla luminosità gialloverde, diversa da quella naturale del sotterraneo. 
“Sono già riuscite a richiudersi la galleria alle spalle”, conclude desolatamente Nemesis Tredici, a capo dell’altro gruppo.
“Ma come hanno fatto così in fretta?”, si stupisce la Sette, “In neanche un minuto, contando anche il tempo di arrivare qui?”. Prova a concentrarsi per un contatto. ‘Nemesis Sette a centrale. Mi sentite?’.  Niente. Scuote il capo celato dal casco, rassegnata. “Nessuna risposta. Qui siamo isolate. Io torno un po’ indietro per riferire”.
Torna sui suoi passi per trenta metri, e riprova. 
‘Nemesis Sette a centrale. Mi sentite?’.
‘Positivo. Perché sei tornata indietro?’.
‘Siamo arrivate tardi. La galleria è già richiusa’.
‘Ma no, è ancora aperta! Perché vi siete fermate?’.
Nemesis Sette guarda indietro verso la zona isolata, presa da un dubbio atroce.‘Ma... noi abbiamo visto solo una chiazza luminosa sul muro. Era dopo la seconda svolta’.
‘Vi hanno ingannate! La galleria vera è oltre la zona isolata! Correte, presto!’.
 
 
Meridian, galleria di Cornelia
 
Cornelia tende le braccia, sforzando al massimo il suo Potere della Terra per far richiudere la galleria dietro di sé. Il largo foro luminescente prende a restringersi, fino a sparire dopo un interminabile momento.
“Chiuso! Brava Cornelia!”, constata Will sollevata. “Ora allontaniamoci, presto, o potrebbero tentare di teletrasportarsi qui dentro”.
“Temo che si starebbe strettini”, commenta Irma ancora un po' ansimante per la corsa, osservando la surreale cavità dalla disuniforme luminescenza gialloverde in cui sono contenute. “Hay Lin, ce la fai?”. 
La Guardiana dell’Aria annuisce poco convinta, portandosi una mano al collo come per preavvisare di un imminente attacco di claustrofobia. “Sì, sì… Ma qui sono separata dal mio elemento”.
“Anche dal tuo perizoma”, rincara Irma, indicando il ventre di Hay Lin coperto solo dalle mutandine .
L’altra sospira, ancora più avvilita.
“Se tu portassi i collant a righe, come tutte le altre… E invece sei l’unica coi calzettoni. Vedi, Hay Hey, a voler essere sempre originale?”. 
“Ma lasciala stare”, la interrompe Taranee.
“Cerco solo di consolarla!”, si difende Irma, “Perché non le dici qualcosa di buono anche tu?”.
“Le tue consolazioni sono come il sale sulle piaghe!”.
“Basta!”, le interrompe Will. “Hay Lin, prova a trasformarti e ritrasformarti, e vediamo se torni nuova anche questa volta”.
La cinesina annuisce, e un lampo di luce azzurrina pervade la piccola cavità. Un attimo dopo, ritorna a trasformarsi nella Guardiana dell’Aria… sempre in mutandine. 
“Non funziona!”, piagnucola.
“Chissà perché”, si chiede cupamente Will, e guarda i fianchi della Guardiana della Terra, che si alterna tra l’estendere la galleria da una parte e il richiuderla dall’altra.
“Non pensateci nemmeno!”, la previene Cornelia notando l’occhiata, “Non le presto la mia gonna neanche se piange in mandarino! E poi, Hay Lin, con quel perizoma ti si vedevano benissimo le mutandine ogni volta che svolazzavi, e non ci hai mai fatto caso prima d’ora”.
“Al diavolo le mutandine, mi manca l’aria!”, piagnucola lei stralunata.
Will fa una smorfia preoccupata. “Riesci a resistere?”.
L’altra fa cenno di sì, ma il viso lascia capire tutt’altro.
La Guardiana del Cuore osserva il ciondolino che ha ripreso a oscillare tra due diverse direzioni ad angolo retto tra loro. “Mi sa che ci stiamo allontanando da Elyon. In che direzione stai scavando?”. 
“Quella del palazzo, più o meno”. Cornelia si ferma, osserva le oscillazioni del monile e appoggia le mani sulla parete laterale della cavità, cercando di percepire indicazioni dall’elemento di cui è signora. 
Cerchiamo di fare il punto”, decide Will. “Hay Lin, puoi materializzare la mappa e la bussola?”.
 
 
Sotterranei, diramazione nel cuore della zona isolata
 
Il topo ascolta con attenzione, fiutando l’aria con le vibrisse. Con tutte queste zanzare non sue che stanno permeando l’aria, per Elyon questo luogo non era più sicuro per mantenere la sua forma umana. 
Per quanto ha capito dalle vaghe immagini ricevute dai pochi insetti suoi ancora sul campo, le sue amiche devono essere arrivate a poche svolte da lei, e poi essere sparite in una galleria ormai richiusa. 
Ma perché non hanno seguito il piano originale, così ben collaudato? Sarebbero state al sicuro fuori città ancora per ore! E invece sono venute a cercare guai qui, proprio qui, a due passi da dove lei aveva attirato l'attenzione delle sue avversarie! Quanto tempo impiegheranno ad arrivare al palazzo? Un bel po’, è certo... ma forse ancora troppo poco per non sbucare nel pericolo.
E' già passata più di un’ora dall’inizio del suo piano; ora le sue Nemesis dovrebbero essersi già ricordate della loro vera missione. Purtroppo, nel suo stato attuale lei non può ricevere alcuna conferma del loro successo, perché la trasformazione in topo ha invalidato il segretissimo incantesimo di codifica delle trasmissioni telepatiche che si era impressa nelle ossa della mandibola. 
Dovrebbe rimettersi al più presto in forma umana? O forse farebbe meglio ad allontanarsi per gallerie a misura della sua nuova grandezza murina, impercorribili per corpi di stazza umana, e cercare qualche luogo abbastanza sicuro per abbandonarvisi mentre si avventura in un volo extracorporeo? 
No, decide infine: la cosa migliore da fare è sostituirsi a una delle Nemesis nel corridoio più in là, per poter riprendere, assieme alla forma umana, anche i suoi pieni poteri psichici.
 
 
Sotterraneo, galleria di Cornelia.
 
“Io ho un’idea geniale!”, afferma Irma, sgomitando via Taranee e sporgendosi tra Will e Cornelia chine sulla mappa. “E se proseguissimo il tunnel fino a palazzo, sboccassimo nel giardino e di lì facessimo il finimondo? Cornelia fa incavolare gli alberi, io gli faccio un serpentone con l’acqua del laghetto, Hay Lin svolazza a sbirciare nelle finestre per trovare la bugiarda, e Taranee fa fuoco e fiamme, che tanto se quelli lì hanno cannoni per rispondere li tengono senz’altro fuori dal palazzo! Non è una bell’idea?”.
Cornelia scuote il capo. “E’ un’idea delle tue, Irma. Devastare il palazzo.... non assomiglia affatto a quello che avrebbe voluto Elyon”.
“A me non dispiace”, dice Taranee. “Ho tante cose da dire a quelle là. E poi Elyon… beh, se l’hanno già presa, la libereremo, e poi le faremo le orecchie lunghe come quelle degli altri meridiani”.
“Vero che è una bell’idea, Hay Hey?”. Irma si volta verso di lei in cerca di ulteriore sostegno. “Pensa, potresti… Ma non stai bene?”.
“No! Non riesco a respirare! Soffoco!”, grida la Guardiana dell’Aria con un’espressione da panico. “Andiamo via, dove volete, ma non in questa tomba!!!”. 
Will stringe i denti, sopportando una fitta di emicrania. “Va bene, calma, calma ancora per un attimo solo. Tara, tira fuori la sonda, e trova una via libera per teletrasportarci nei sotterranei”.
“Sì”. In mano a Taranee appare la sonda, incrocio tra una teiera e una gabbia d’ottone, con all’interno un moscone che ronza a pieno volume, forse anche lui in preda a un attacco di claustrofobia.  “Proviamo…”.
 
 
Meridian, sala operativa delle Nemesis
 
“Stanno sondando la rete a nodi con degli insetti”, comunica Theresion indicando un puntino rosso apparso sulla grande mappa sopra di loro. Mentre lo dice, un secondo puntino rosso s’accende, poi un terzo.
“Secondo me sono più o meno in questa posizione”, dice indicando un punto al centro dei tre sondaggi, “Forse dentro la roccia, e vogliono trovarsi una via d’uscita”.
“Bene”, dice Vera, “Terry, setta la barriera per non intercettare gli animali piccoli, forse ci cascheranno e cadranno da sole nella rete. Ma se non fosse cosi...”. Si rivolge a Irenior, appena tornata dal suo alloggio finalmente con le scarpe abbinate. “Irene, vai in extracorporeo a cercarle. Se le localizzi con precisione, possiamo teletrasportare le Nemesis nella loro galleria”.
“Questa volta farò faville!”, le strizza l'occhio dirigendosi verso il giaciglio di poltroncine accostate.
“Inutile”, la interrompe Theresion, “I sondaggi sono cessati. Per me hanno già trovato una via libera, più o meno in questa direzione”, e indica un tragitto verso ovest. “Le due gallerie più vicine, sullo stesso livello, sono questa e questa”.
“Va bene. Terry, tu cerca di ascoltare cosa ti dicono i tuoi adorati ragnetti. Io faccio teletrasportare lì le Nemesis, e disperdere altre zanzare. Venti…”.
“Sì?”, risponde la Nemesis seduta alla console.
“Trasmetti alle ragazze che appena arrivano lì, prendano qualche dispenser di anticorpi  dalle riserve nascoste nelle gallerie, e lo usino in caso di sospetto contatto. Se funzionano davvero, non c’è invisibilità che tenga contro quelli”.
 
 
Sotterranei, gallerie più a ovest
 
‘Centrale, qui Nemesis Sette. Mi sentite?’.
‘Forte e chiaro. Pensa pure’.
‘Siamo nella posizione indicata. Finora nessun indizio sospetto’.
‘Neanche gli insetti hanno contatti, per ora. Se le nemiche sono davvero lì, sono silenziose come tombe. Avete già disperso le zanzare?’.
‘Già fatto. Ora Otto è andata a prendere i dispenser di anticorpi, e…’.
Improvvisamente il tono dei pensieri di Nemesis Venti, dalla centrale, si fa allarmato.
‘Attenzione, attenzione! Ci sono segnali che qualcosa sta arrivando nella vostra direzione!’.
‘Cosa? Da dove?’.
Il grido di un’altra Nemesis, pur soffocato dal casco integrale, interrompe la comunicazione. “Guardate! Cosa sono?”. 
In fondo al corridoio, la luminescenza è oscurata da un brulicare di sagome nere e indistinte a mezz’aria.
“Allarme! Un attacco!”. 
“Ma cosa sono?”. “Spettri?”. “Api giganti?”. “Sono grandi come pipistrelli”. “Volano come pipistrelli”. 
Un attimo dopo, le ombre nere saettano sempre più vicine, attraversando senza alcun timore il gruppo delle Nemesis.
“PIPISTRELLI!!!”. 
 
 
Sotterranei, salone del mercato
 
Mentre Hay Lin si riprende stentatamente dall’attacco di panico respirando dentro la larga manica scampanata di Will, le loro compagne si guardano attorno, attente a evitare ogni minimo rumore finché la Guardiana dell’Aria non sarà di nuovo in grado di ricreare un isolamento acustico attorno a loro. 
Il luogo in cui si trovano ora assomiglia a una grande sala sotterranea piuttosto ben rifinita, sorretta da tre colonnati paralleli. Lungo le pareti sono allineate delle panche di pietra adornate dalle rituali ragnatele, ma forse dove le WITCH sono ora, al centro della sala, gli occhi dei ragni non riescono a focalizzarle. 
‘Va meglio, ora?’, chiede Will col pensiero, e Hay Lin annuisce, abbandonando la sua manica. Ora che sta appena un po’ meglio, si vergogna della sua crisi di panico, che ha costretto tutte a lasciare quello che forse era un piano sicuro per ritrovarsi nuovamente in balia di mille piccoli occhi ostili che le scrutano da ogni angolo.
Un attimo dopo, ripresa la padronanza, fa un gesto largo con le mani. “Ora potete parlare, ragazze. Ho ricreato l’isolamento acustico”. 
“Meno male”, dice Irma, “Questo silenzio mi pesava così tanto…”.
Cornelia la interrompe: “Ora non prenderla come un’autorizzazione a sparare ogni cavolata che ti passa per la testa”. Poi lancia un’occhiata un po’ risentita verso Hay Lin.
Questa abbassa lo sguardo. Sa che Cornelia teneva molto al suo piano, e doverlo abbandonare per le sue fobie, senza neppure averne un altro, l’ha resa furiosa. Indovina senza difficoltà ciò che la Guardiana della Terra sta pensando: se lei avesse accettato l’offerta di Elyon di liberarla dalla claustrofobia, tutto starebbe andando molto meglio.
“E se ci dividessimo in due squadre?”, propone Cornelia, “Io e Will continuiamo nella galleria, e voi…”.
“No”, la contraddice la Guardiana del Cuore, “Dividerci è sempre stato controproducente. Staremo unite fin alla fine”.
“La fine?” , obietta Irma, “Detto così, non suona incoraggiante”.
“Fino alla conclusione del nostro compito, ovvio”, corregge Will sopportando con una smorfia l'ennesima fitta di emicrania.
“Così va meglio”, sorride Irma, poi si guarda in giro. “Questo luogo non ci è affatto sfavorevole. Venite, sento la presenza di una grande quantità d’acqua”, e s’incammina verso un passaggio in discesa.
Le altre le vanno dietro, rassegnate all’inutilità di ogni tentativo di dissuaderla. 
 
Dopo percorsa una serie di rampe di scale che si avvolge, pervasa dall’immancabile fosforescenza verde, le Guardiane si trovano davanti a una porticina di legno deformata dall’umidità.  
Ignorando ogni precauzione, Irma la spinge, e si ferma sulla soglia ad ammirare a bocca aperta. “Ooh…”.
Le altre, dietro di lei, la spingono delicatamente in avanti per poter vedere.
Quello che si offre ai loro occhi è una gigantesca cisterna sotterranea sorretta da massicce colonne che formano un tutt’uno con la volta. Alcune parti delle pareti e della volta hanno la tipica forma irregolare che è il  marchio di fabbrica della natura, lasciando capire che la grande cavità è stata ottenuta adattando e allargando una caverna già presente nel terreno carsico.
“Che meraviglia!”, gongola Irma trasognata, “Quest’acqua è limpida. Acqua potabile!”. Il suono delle sue parole riverbera fondendosi con quello sommesso degli sgocciolii dalla volta. 
“Chissà se è collegata in qualche modo con il palazzo?”, azzarda Will.
“Non credo”, risponde sdegnosa Cornelia, “A meno che non vogliate passare dai rubinetti”. Al suo scetticismo non è estraneo il fatto che ha un timore reverenziale dell’acqua, soprattutto se profonda e buia come quella, perché non sa affatto nuotare. “Se ci fosse Elyon, forse lei troverebbe…”.
“Ma non c’è. Ci ha piantate!”, la stronca Taranee.
Will torna a sollevare il Cuore di Kandrakar. Il monile riprende a oscillare fra due diverse direzioni, entrambe più in alto di dove si trovano adesso. 
 
 
Centrale operativa delle Nemesis
 
“Non ci posso credere!”, tuona Vera davanti alle due squadre di Nemesis precipitosamente rientrate, “Grandi, grosse e paludate in tute che non lasciano scoperto un centimetro di pelle che sia uno, siete scappate come scolarette davanti a un po’ di pipistrelli a caccia solo di zanzare! Mollando giù perfino gli anticorpi, a disposizione del primo che passa!”.
“Adesso andiamo a riprendere posizione”, risponde di malumore Nemesis Sette. “E recupereremo tutte quelle munizioni”.
“Si, ma che strategia seguiamo?” si chiede Vera. “Non abbiamo più contatti. Eppure, se erano da quelle parti, devono aver reagito anche loro ai pipistrelli”.
Le Nemesis sogghignano dietro alle loro visiere, consolandosi all’idea delle loro avversarie che strillano in preda al panico con i pipistrelli impigliati fra i capelli e infilati sotto i loro succinti costumi nelle posizioni più sgradevoli.
“Non abbiamo contatti”, interviene cupamente Theresion, “O meglio, ne abbiamo troppi”. Indica sulla grande mappa una moltitudine di puntini luminosi bianchi. “Migliaia d’insetti, sotto buona parte della città, ci stanno sovraccaricando di segnali dovuti ai pipistrelli. Forse è colpa di tutte quelle zanzare che li hanno svegliati”. 
Paochaion, rimasta in disparte fino a quel momento, si fa avanti e indica alcuni puntini luminosi isolati. “Anche questi sono dovuti ai pipistrelli?”.
“Quelli… ripete Theresion presa in contropiede, “Quelli… ma sono in tutt’altra zona della città!”. 
“Dalle parti della cisterna principale”, puntualizza Pao. “E’ circa sotto il salone del mercato sotterraneo, molto più in profondità”. 
Vera annuisce. “Terry, prova un po’ ad ascoltare cosa raccontano quegli insetti”.
Dopo un attimo di concentrazione, Theresion sentenzia: “Sento solo silenzio, e nessun’immagine di persone. Ma gli insetti percepiscono vibrazioni di passi. Qui”, e indica sulla mappa un rettangolo costellato da qualche puntino luminoso.
 
 
Sotterraneo, sala del mercato
 
“Allora, cosa facciamo?”, insiste nervosamente Cornelia. “Forse Elyon era vicina a dove abbiamo iniziato la galleria”.
“Non lo so, fammi pensare”, risponde Will sulla difensiva, con una faccia da gran mal di testa.
“Tornare da dove siamo scappate?”, obietta Taranee, “Un bel modo per ritrovare le Nemesis ad aspettarci”, e conclude il gesto scacciando una zanzara molesta che l'ha punta ad una spalla. Poi resta immobilizzata, rendendosi conto che d’improvviso le zanzare attorno a loro non sono poche. “Ci… ci hanno trovate!”.
“Oh cavolo!”, esclama Will guardandosi attorno. Sono al centro del salone; se davvero le hanno localizzate, l’attacco potrebbe arrivare da qualunque direzione.
 
 
‘Sette a centrale. Siamo in posizione nella sala del mercato. Dateci la localizzazione del nemico’.
‘Sette, siete molto vicine, abbiamo conferme dalle zanzare. Ma non abbiamo la posizione esatta, le colonne che vedono non danno riferimenti precisi. Usate gli anticorpi’.
‘Aspettiamo Nove e Dieci che sono andate a prenderli. Restiamo immobili per non farle scappare. Ma…’. Si volta verso una delle gallerie che si aprono sulla sala, ‘Maledizione, ancora loro!’.
 
 
Lo strillo di Hay Lin interrompe il breve silenzio teso. “Guardate laggiù”.
“Cosa… pipistrelli! A centinaia! Migliaia! Centinaia di migliaia!”, conferma Irma con disgusto.
“Oh, no!”, geme Taranee, che ha improvvisamente scoperto cosa può farle più orrore degli insetti.
“Oh, no”, fa eco Cornelia che porta subito le mani ai capelli. L’ultima cosa con cui vorrebbe ornarli è proprio un pipistrello impigliato.
“Sono mandati dalla bugiarda!”, strilla Irma, “Hay Lin, Fa’ qualcosa”.
“Sub…”.
“No, mantieni l’isolamento acustico”, ordina Will. “Tara, trova una via d’uscita col teletrasporto!”.
“Sì…”, risponde Taranee, facendo riapparire il sondino ronzante e armeggiando affannosamente con i suoi bottoni opalescenti.
    
Nel frattempo, Nemesis Sette sente uno scalpiccio di passi di corsa echeggiare nella sala, ben udibile al di là del silenzioso turbinare dei pipistrelli.
Nemesis Nove  arriva vicino, e porge alle compagne alcuni coni bianchi. “Sette, ecco un dispenser di anticorpi per te”, le bisbiglia.
Sette fa per riprenderla con il pensiero: ‘Perché fai tutto questo rumore?’. Poi trasmette: ‘Sala operativa, qui Sette. Stiamo per iniziare. Dateci conferma’. Si rende conto che non riceve alcuna risposta, e capisce: questi anticorpi inibiscono i poteri telepatici anche restando all’interno dei loro involucri. 
Non c’è altro da fare: punta un cono verso il centro della sala e tira la cordicella, imitata dalle sue compagne. 
Immediatamente i tappi partono via, e fiumane di scintille biancastre fuoriescono dalle aperture, disperdendosi nell’aria e volando in direzioni casuali in tutta la sala, e continuando a turbinare come impazzite per alcuni lunghi secondi prima di cominciare a depositarsi a terra, perdendo lentamente la luminosità e ogni finzione di vita.
“Nessuno”, constata desolata Nemesis Sette, osservando la sala vuota e il pavimento uniformemente cosparso di quella che sempre più diventa simile a una poltiglia bianchiccia, come una spruzzata di neve che si sta sciogliendo. Non c’è neanche più traccia dei pipistrelli, spaventati a morte da quelle scintille simili a furiosi fantasmi d'insetti tornati dall'aldilà per vendicarsi dei loro predatori. 
Scaglia a terra con rabbia il cono bianco ormai inutile, che rimbalza sul pavimento con rumore di plastica. “Le abbiamo perse ancora! Maledizione, eravamo così vicine!”. 
  
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