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Autore: Novalis    30/09/2012    1 recensioni
Tra i piaceri della vita, solo all'amore la musica è seconda. Ma l'amore stesso è musica.(Puskin Aleksandr)
Questa frase, credo che rispecchi piuttosto bene ciò che è scritto nella mia storia.
Una band rock, un'amicizia che profuma d'amore, e che altro...divertimento e un pizzico di gelosia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 3
Dire che mi sentivo a terra, era dire poco. Mi ero completamente dimenticata della festa dei nonni. Il mio pensiero era rivolto unicamente alla serata che avrei voluto passare con i miei amici. Non era possibile che dopo tutte le illusioni che mi ero fatta, e dopo che avevo deciso di cambiare look, per sembrare carina davanti al ragazzo dei miei sogni, dovevo arrendermi e lasciare perdere tutto.
-Mamma, ma non è proprio possibile che andiate da soli?
-Non se ne parla proprio. Devi venire, perché i nonni vogliono vederti.
Ci doveva essere una soluzione. Decisi, così, di chiamare Rosalie, forse mi avrebbe potuto aiutare.
-Pronto, Rose?
-Daron, ciao amica mia.
-Ciao!
-Che succede? Cos’è quel tono di voce?
-Sono giù di morale, perché non possiamo vederci stasera.
-Come non possiamo vederci? Io avevo preparato un piano per farti stare con Paul. Cosa è successo?
-I miei mi dicono che devo andare alla festa dei miei nonni.
-Questa proprio non ci voleva. Mi dispiace tanto!
-Anche a me!
-Però non abbatterti, avremo sicuramente altre occasioni per uscire.
-Lo so, ma mi ero anche comprata un vestito diverso da quelli che  uso di solito, e poi volevo vedere Paul.
-E se stessi solo un po’ dai tuoi nonni e poi con una scusa te ne andassi?
-Quale scusa?
-Non lo so, potresti dire di aver comprato loro un regalo e di essertelo dimenticata a casa.
-L’idea non è male. Dovrei comprare solo il regalo.
- Per quello, non preoccuparti. Allora, è deciso? Ti aspetto di fronte a casa tua, alle 19.30. Avviserò io Paul.
- Sei splendida. Grazie. Ci sarò!
Dopo essermi vestita, salii in macchina e arrivammo dai miei nonni.
-Daron, nipotina cara!
-Nonni!  Tanti auguri di buon anniversario.
-Grazie tesoro, sei bellissima. Prego, accomodatevi.
Entrammo e come sempre la casa dei nonni era perfetta come la casa di una fata. I divanetti messi al posto giusto, il vecchio grammofono, la televisione, e il tavolo in vimini su cui erano poste tante leccornie. Passò mezzora, ed io non facevo altro che guardare l’orologio, mentre i miei genitori parlavano a i miei nonni del più e del meno. Mancavamo solo venti minuti all’appuntamento e dovevo sbrigarmi.
-Scusate nonni, ho appena ricordato di avervi comprato un regalo , ma purtroppo  l'ho dimenticato a casa. Vado a prenderlo.
Si vedeva chiaramente che era una bugia, ma cosa potevo farci.
-No, cara non dovevi. Ce lo darai un’altra volta. Stai seduta e divertiti.- disse mia nonna.
I miei genitori mi guardarono stranita, forse perché si erano ricordati della mia faccia sorpresa quando mi avevano detto della festa. Il nonno, invece, sembrava aver capito qualcosa, infatti mi si avvicinò invitandomi a seguirlo.
-Ciao, nonno. Dimmi tutto!
-Dimmi tu piuttosto, cara Dary. Ti posso aiutare in qualche modo?- disse il nonno con la sua solita espressione di quando voleva aiutarmi a tenere un segreto.
-Nonno, volevo uscire con i miei amici e mamma  e papà non me l’hanno permesso. Ero contenta di venire a vedervi, ma era davvero importante che io vedessi i mieiamici.
-Dovevi incontrare qualche bel giovanotto?
-Forse… Poi ti spiegherò, caro nonno. Ora aiutami!
Il nonno sembrava davvero entusiasta all’idea di aiutarmi e anch’io stavo a iniziando a nutrire qualche speranza. Dopo qualche attimo, mi accompagnò di nuovo in salotto e disse:
-Daron, vai a comprarmi dei sigari e due francobolli. Poi portami subito il regalo.
Il nonno indossava sempre una maschera quando parlava con gli altri. Per questo, poteva sembrare arcigno e acido. Invece, quando stava con me era il miglior nonno sulla faccia della terra.
-William, che cosa dici? Lasciala stare.
-No, non è un problema per me, Tornerò il prima possibile.
I miei genitori ritornarono ad avere l’espressione di prima, ma per fortuna acconsentirono dicendomi di fare presto. Uscii e mi precipitai nel luogo dell’appuntamento.
Vicino all’ingresso di casa mia, vidi un ragazzo alto e magnificamente bello. Era Paul, ma con lui non c’era Rosalie, come mi aspettavo.
-P-Paul, ciao.
-Daron, sei riuscita a venire alla fine. Rosalie, mi ha raccontato tutto. Purtroppo, non è potuta venire per motivi personali, o almeno mi ha detto così.
-Capisco, speriamo nulla di grave.
-Infatti, poi mi ha detto di darti questo! Era una scatola incartata con un bel fiocco argentato. Mi guardò per qualche istante e in quel momento credo che il mio viso stesse divenendo dello stesso colore dei miei capelli.
-Sei meravigliosa, hai lo stesso look di Bella Thorne.
-D-Dici, davvero?
-Certo, che ne dici di fare un giro? Purtroppo è tardi per il film, ma possiamo lo stesso divertirci in un altro modo.
-Volentieri!
A quel punto mi prese per mano e mi condusse verso la piazza della città . In quel momento il mio cuore iniziò a battere a mille e credo che se ne accorse, perché si voltò verso di me e mi guardò con un intenso sguardo,  sfoderando un magnifico sorriso. L’unico sorriso, in grado di farmi sciogliere come il ghiaccio in una giornata di sole.
A presto con il quarto capitolo!
   
 
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