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Autore: the_gio    14/04/2007    12 recensioni
Ci siamo...prosegue la FF del Barista, poi Il Re del Karate, quindi questa FF...come finirà...buona lettura ed abbiate pazienza per i primi capitoli un po' lenti...vedrete che poi cambierà tutto....
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'LA FF DEL BARISTA'
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Ci siamo...è passato tanto tempo, ma ci siamo DAVVERO! Ho concluso questa FF, o forse meglio dire EPOPEA! Vorrei davvero ringraziare tutti voi, amici, che mi avete sostenuto in tutto questo tempo con i vostri commenti, incoraggiamene e note...Grazie davvero perchè proprio grazie a voi ho avuto la forza di finire questa FF! Ma ora vi lascio alla lettura di questo ultimo capitolo, nella speranza che vi piaccia, ed arrisentirci alla fine di questa FF...in fondo alla pagina :-p

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Il tempo era decisamente impazzito…erano anni che non si ricordava un Febbraio così caldo a Tokio…il tempo era bello, anzi bellissimo…ed era una settimana che c’erano almeno 20 gradi! La gente lasciava a casa i cappotti ed alcuni anche i maglioni!

Sembrava di essere a primavera inoltrata!

La cosa ovviamente non dispiaceva per niente a Tsuyoshi ed Aya! Mancavano pochi giorni al matrimonio ed un tempo migliore era quello che ci si poteva auspicare!

Ad Akito invece quel tempo non piaceva, anzi non era mai piaciuto! Le giornate piene di sole, il caldo, il cielo azzurro gli si addicevano proprio poco! Si trovava a disagio in quei giorni! Lo rendevano nervoso se possibile!

Preferiva decisamente le giornate invernali, grigie ed uggiose! Quel freddo diffuso e quello strano senso di tristezza che pervadeva l’aria gli piaceva molto di più! Si addiceva molto di più al suo carattere. In quei giorni poi la gente era meno allegra, meno sorridente per niente, e forse anche meno desiderosa di parlare.

E questo ad Akito non dispiaceva. Proprio no.

Invece quel tempaccio (a detta di lui) rendeva le persone espansive, così non poteva andare in giro che la gente gli puntava contro il dito dicendo se era lui o no quello andato in TV!

Non gli piaceva venire fermato per strada, ne gli piaceva tutta quella gente che sorrideva e si apriva al tepore e all’allegria che una giornata solare portava.

E poi il caldo faceva sudare, e lui odiava sudare.

“Ma non fa così caldo da sudare” gli disse Tsuyoshi

“Fa niente, ma appena fai qualcosa una qualunque attività al sole inizi a sudare…Sai come suderai te Domenica???” rispose Akito cercando di far sentire male Tsuyoshi

“E’ proprio necessario che tu me lo ricordi?”

“Uhmp…sarà meglio che inizi ad abituarti all’idea, sai essere marito e tra un po’ anche padre.”

“ARGH…ehm…ma vedrai che me la caverò…spero…credo” e Tsuyoshi si intristì preoccupandosi del suo futuro più immediato e dei cambiamenti che mai nella sua vita aveva amato.

Akito capì che non era il momento di intristirlo…”Maddai vedrai che andrà tutto bene, non ti preoccupare!”

Cercò di salvarsi

“Sì…approposito hai preparato il tuo discorso?”

“Il mio…ehm…”

“No dai, davvero ancora non hai preparato niente?”

“No!”

“Akito, DAI!” “Mancano pochi giorni, non puoi non fare il discorso, lo sai che i testimoni devono dire qualcosa al banchetto. Fuka lo ha già scritto…”

“Ah sì?” Pensò Akito e si annotò mentalmente di chiamare Fuka per chiederle cosa avrebbe detto, magari poteva prendere spunto da questo….

“Sì, ma ha detto che sarà una sorpresa e che non vuole svelarci cosa dirà…dice che tutti noi dobbiamo aspettare Domenica per sapere”

“Ah” fece Akito e cancellò la nota appena presa.

“Ecco siamo arrivati” e Tsuyoshi fermò la macchina.

“QUI?” Fece Akito!

“Già qui…scommetto che non pensavi che questo posto ora era diventato un parco privato vero?”

“No…non ci avrei proprio scommesso niente” fece lui…

“Sì tutto quello che vedi è di proprietà del ristorante dove faremo il ricevimento…”

“Uhmp…certo che le cose cambiano negli anni”

“Certo che le cose cambiano Akito…tutto cambia…o forse quasi tutto” disse guardandolo

“Cosa vorresti dire?”

“Che tu…beh tu non sei cambiato tantissimo…Cioè per certi versi sei ancora quello che eri quando siamo venuti qui!”

Akito mise immediatamente il braccio intorno al collo di Tsuyoshi

“cosa vorresti dire????”

“Questo…”fece Tsuyoshi con un filo di voce “Questo che stai facendo…”

Akito lasciò andare Tsuyoshi…

Si avvicinarono al ristorante…

“Beh, Akito io entro per decidere le ultime cose…tu fatti un giro, ci vediamo qui davanti tra una mezz’oretta ok?”

“Se Se” Fece lui e mani in tasca comincio’ a farsi un giro per i fatti suoi.

Intorno a lui vedeva solo coppiette che abbracciati andavano in giro e la cosa lo infastidiva non poco

Akito camminava un passo davanti all’altro per quella strada che non ricordava proprio bene bene ma che aveva quel sapore di ricordo che a volte hanno i posti che nel proprio cuore hanno avuto una certa importanza.

Guardava a destra ed a sinistra e si rendeva conto che il posto in effetti era proprio cambiato da allora…non era quello che ricordava…

Finchè non si fermò e girandosi a sinistra ebbe come un flash back nella sua mente…beh, quel posto proprio non lo poteva dimenticare…era tentato di andarci immediatamente, ma poi guardando l’orologio si rese conto che doveva tornare verso il locale….a momenti Tsuyoshi doveva uscire e dovevano ancora andare a ritirare le bomboniere, passare da un paio di parenti di lui a ritirare dei regali e fare un'altra cosa che Tsuyoshi non gli aveva proprio detto.

“UFF” gli scappo ad alta voce e girando su se stesso cominciò a passo lento il rientro verso il suo amico.

La giornata sembrava non passare mai per Akito…gli sembrava di vivere un incubo parenti che abbracciavano Tsuyoshi e lui e che lo costringevano a stare ad ascoltare storie di cugini, nipoti e compagnia cantante…aveva bevuto non sapeva più quanto te e mangiato tonnellate di pasticcini…alle bomboniere aveva dovuto assaggiare 10 diverse tipologie di confetti (sì il matrimonio era in stile occidentale) con la mandorla, al cioccolato, al limone, al limonino, rosa, azzurri, bianchi con il liquore, con il pistacchio e con chissà cos’altro…La nausea regnava sovrana ormai nel suo stomaco…

In macchina Akito era praticamente stravaccato sul sedile davanti e non vedeva l’ora di tornare a casa finchè la macchina di Tsuyoshi non si fermò proprio davanti ad un cancello che lui conosceva fin troppo bene.

Si rizzo sulla schiena e guardò Tsuyoshi

“Cosa ci facciamo qui?” fece mentre il cancello veniva aperto e Tsuyoshi guidava la macchina dentro

“Scusa, ma sapevo che non saresti venuto se te lo avessi detto”

“CERTO CHE NON SAREI VENUTO!! Anzi fammi scendere che me ne vado”

“No akito aspetta, aspetta…Sana non c’è non c’è…E’ la signora Kurata che voleva vederti e mi ha chiesto di non dirti niente…voleva che venissi impreparato…sai com’è fatta.”

“Questo è un colpo basso Tsu”

“Scusa” fece lui.

I due scesero dalla macchina…Tsuyoshi andò a suonare alla porta mentre Akito rimaneva indietro guardandolo in maniera truce.

Il buio non nascondeva l’odio che Akito in quel momento stava provando per il suo amico

Da lontano Tsuyoshi fece una sorta di inchino di scuse, Akito girò la faccia e si avvicinò.”

La signora Shimura aprì la porta.

“Benvenuto…anche a lei Hayama” disse alzando lo sguardo verso il biondino che a quel punto non poteva più tirarsi indietro.

Entrarono nella casa…la signora Shimura li condusse in una stanza dove c’era Mama che li aspettava seduta al divano…era stranamente e pericolosamente calma.

“Buonaasera ragazzi” fece e anche Maro dalla testa di Mama fece una sorta di inchino.

“Buonasera” fece Tsuyoshi

Akito non disse nulla

Mama capì subito che Akito proprio felice di essere lì non era.

In effetti ad Akito quella casa provocava non pochi ricordi spiacevoli…o forse non erano così spiacevoli ma non li voleva proprio ricordare…si sentiva come se nella casa ci fosse la sua presenza.

Continuava a chiedersi se da un momento all’altro non sarebbe spuntata da dietro una porta.

Proprio non ce l’avrebbe fatta ad affrontarla, non ancora.

Eppoi si trovava a casa sua…piena di foto di Sana da piccola,e la stessa Mama non poteva non ricordargli Sana…seppure di fisico non si somigliassero sto’ granchè.

“uhm…Senti Tsuyoshi, non è che mi lasceresti parlare 5 minuti da sola con Akito”

Il nervosismo del biondino cominciava a raggiungere punti pericolosi…

“Sì certo…con permesso allora”

“La signora Shimura sono certa ti farà assaggiare dei biscotti e del te”

“No la prego” fece Tsuyoshi, dopo tutti quelli che aveva mangiato quel giorno proprio non ce l’avrebbe fatta a mangiarne ancora.

“Cioè, sono sicuro che siano buonissimi, ma arrivo da un lungo giroparenti e proprio di mangiare ancora non me la sento…magari qualcosa da bere”

“Certo” fece la signora Shiura “Ma non sai cosa ti perdi” aggiunse e i due uscirono dalla stanza lasciando Misako e Akito da soli.

La signora Kurata guardò Akito negli occhi…come sempre vi potè leggere quel velo di tristezza che raramente lo aveva lasciato sin dalla sua nascita…ma soprattutto potè leggervi tutto il nervosismo…i suoi occhi saettavano da destra a sinistra, cercando di leggere ogni possibile movimento o disturbo…

“Non ‘cè!”

“Come?”

“Sana non è ancora tornata dall’America…torna Sabato sera…e non voglio parlarti di lei”

Akito senti come mancargli un battito al cuore…le due informazioni che aveva appena ricevuto erano un toccasana per i suoi nervi…Sana non era in casa ma soprattutto non era Sana l’argomento di discussione di quel pesantissimo pomeriggio…ma se non era Sana di cosa voleva parlargli Mama??

“E di cosa allora?” fece lui

“Beh, sto’ scrivendo un libro” cominciò lei “un libro molto importante, un libro che credo potrebbe essere al livello di mia madre e io…è un libro pero’ molto triste e poco allegro, ma credo un libro che puo’ toccare il cuore delle persone. Questo libro parla di una famiglia, una famiglia con dei grossi problemi. Questa famiglia vive ed ha vissuto delle situazioni difficili, ed in particolare in questa famiglia è venuta a mancare la madre alla nascita del secondo figlio.”

Akito guardò fisso Misako…stava scrivendo un libro sulla sua famiglia…SULLA SUA FAMIGLIA!

“Un libro sulla mia famiglia?”

“Sì…ovviamente non usando ne nomi ne luoghi conosciuti, ma comunque citando e raccontando le grandi difficoltà che vi sono accadute. Ma al di là di quello che avete dovuto sopportare e subire…quello che vorrei raccontare è che ne siete usciti, ed anche bene. Che siete riusciti a diventare una vera famiglia, una famiglia di persone che si vogliono bene e che si supportano l’uno con l’altro. Anzi il legame che si è instaurato tra tuo padre e te direi che è qualcosa di quasi unico…Ecco voglio far capire a chi legge questo libro che anche le situazioni più tristi, le situazioni più disparate, le situazioni più impensabili sono comunque superabili. E come voi l’avete fatto voglio dare un po’ di coraggio ad ognuno di quelle persone che leggendo questo libro forse si sentono un po’ come vi sentivate tu, Natsumi e Fuyuke…”

Akito ci riflettè un attimo…da una parte gli dava fastidio spiattellare in giro le sue cose, i suoi problemi…le difficoltà della sua famiglia e della sua vita da bambino…pero’ si rendeva conto che non tutti avrebbero avuto nella loro vita una Sana che li avrebbe tirato fuori dai guai…non tutti avrebbero trovato una dodicenne che andando a casa di un adulto lo avrebbe chiamato “Oyakodan Baka” insomma forse davvero questo libro poteva servire a qualcuno…servire per non fargli passare quello che lui aveva passato e per non proporgli un futuro come quello che lui aveva intravisto prima di incontrare quella ragazzina schizzata.

“Akito, vedi, non ci sono molte famiglie che riescono a fermarsi a riflettere sui loro errori…quello che è capitato a tua madre è qualcosa che puo’ capitare in tutte le famiglie, come puo’ capitare il rinchiudersi in se stessi e provare rancori e sofferenze inaudite come a voi…quello che capita invece molto meno di rado è riuscire ad uscirne…voi siete la forza che possono iniziare a provare queste famiglie. Se ce l’avete fatta voi allora possono farcela anche loro. Chissà che non rileggendosi dentro il libro non possano davvero capire DOVE possono cambiare…Voi ce l’avete fatta con le vostre proprie gambe, con le vostre forze siete usciti da quella brutta situazione. Possono farcela anche loro!”

“Noi non ce l’abbiamo fatta proprio da soli” aggiunse Akito pensando di dire qualcosa di scontato per Misako

“Ti riferisci a Sana? Beh, Sana indubbiamente è stato un forte incentivo, ecco quello sceneggiato è sicuramente servito a far riflettere tu, tuo padre e tua sorella, ma tutto il resto lo avete fatto da soli. Ecco il libro che sto’ scrivendo vorrei fosse per tante altre persone quello che Sana e quello sceneggiato è stato per voi! La scintilla che mette in moto la macchina!”

Akito ci stava riflettendo su…tutto sommato non gli dispiaceva poter aiutare qualcuno…in fondo non avrebbe dovuto fare niente di particolarmente difficile! Anzi non doveva proprio fare niente. Inoltre le persone che avrebbero capito si trattava della sua famiglia sarebbero state veramente poche…

Mama lesse la perplessità di Akito….

“Guarda, Natsumi e tuo padre hanno già detto che per loro va bene…anzi a dirla tutta è proprio grazie a loro che ho quasi finito il libro…mi hanno raccontato diverse cose...ma mi hanno detto che era indispensabile aspettare il tuo parere! Che se tu non eri d’accordo allora non se ne faceva niente. Gli ho chiesto io di non dirti niente del libro perché avrei voluto dirti tutto io quando saresti tornato a Tokio dopo i campionati di Karate”

“Lei pensa davvero che la mia, la nostra storia possa aiutare qualcuno?”

“Ne sono fermamente convinta”

“E allora la scriva…insomma, faccia quello che ritiene giusto!”

“Bene, lo farò…ma avrei bisogno della tua collaborazione…Insomma ho bisogno che tu mi racconti fatti ed aneddoti, quelli che ti va di raccontare, da inserire…mi manca buona parte della tua storia…”

“Uhm…forse qualcosa potrò raccontarle…”

“BENEEEEE” fece lei è tiro’ fuori dalla manica dello Yukata che indossava una tromba baritonale che iniziò a suonare divertita…

POOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

E la signora Kurata saltò sulla sua macchina e stava quasi per andarsene

“Aspetti” la fermò Akito

“Dimmi…” fece lei

“Ecco, le devo chiedere un favore”

“un favore…a me??!!?HOHOHOOHO ragazzino non sei un po’ troppo giovane per una donna come me?”

“un po’ troppo giovane….ma cosa ha capito?!?!?!??”

“AHAAHAHAH” rise lei

“No…un favore ecco…”

“Sì dimmi”

“Io…devo fare un discorso…al matrimonio di Tsuyoshi…ma non so’ proprio cosa dire…non sono famoso per i miei discorsi, sono un po’ taciturno ecco”

“….” La signora Kurata non diceva nulla

“…non so’ cosa dire…insomma ho provato a pensarci ma non mi viene in mente niente di sensato!”

“Fa niente!”

“Come?”

“Se ti viene in mente qualcosa di insensato va benissimo no? Forse è insensato per te ma magari per qualcun altro è sensato…non pensare sempre di dover dare significato ad ogni parola ed azione…a volte non serve! Di’ quello che pensi e basta! Non credo che nessuno si aspetti qualcosa di particolarmente lungo o prosaico da te, visto che come dici non sei uno famoso per i tuoi discorsi…ma credo che si aspettino che tu dica quello che pensi! In fondo sarebbe solo la verità no?”

“Uhmm…ma così non mi stà aiutando..”

“Dici che non ti sto’ aiutando? Forse è vero…già forse non ti ho aiutato per niente..AHAHAHAH” e Mama a bordo della sua macchina lascio’ Akito immobile nella stanza.

Akito e Tsuyoshi salirono di nuovo in macchina…il silenzio regnava sovrano!

“Senti Akito…”

“Lascia stare” lo zittì lui

“Ma Aki..”

“Non sono arrabbiato…lo so’ che non è dipeso da te! E che sapevi che Sana non c’era, ma mi fa sempre un certo effetto entrare in quella casa.”

“Sì, cioè lo capisco, è per questo che…”

“Pero’ quella donna…la signora Kurata…mi ha sempre incuriosito! Non ho mai capito se ci fa o ci è! Nel senso che nella sua stranezza è interessante. Vorrei tanto capire se è una pazza, o gli piace fare la pazza.”

“…”

“…”

“Penso che non esista una risposta a questa domanda, Akito”

“Già” fece lui ed un sorriso passo’ velocissimo sul suo volto…immediatamente cacciato indietro al pensiero che ancora non aveva avuto nemmeno la lontana idea di quello che avrebbe potuto dire al matrimonio ma soprattutto che avrebbe dovuto fare un discorso davanti a tante persone…la cosa che maggiormente lo imbarazzava da sempre.”

Sabato sera.

I preparativi in casa Sugita continuavano a ritmi serrati, sembrava che tutto fosse programmato come in una catena di produzione: ognuno doveva alzarsi ad un certo orario…alle 06:00 della mattina dopo sarebbe arrivata la truccatrice, alle 07:30 la parrucchiera, l’abito e gli accessori erano pronti, tutta la famiglia preparata per il grande evento, ma pareva che niente fosse stato preparato…tutti insieme seduti a tavola stavano ripassando per la 30esima volta quello che avrebbero dovuto fare…Aya era la più calma della casa, e per dimostrarlo si era messa a fare una torta…forse tanto calma non era.

A casa di Tsuyoshi invece tutto era silenzioso…soprattutto perché Aono e la madre erano andate dal parrucchiere mentre Tsuyoshi solo in casa guardava fisso una parete bianca immerso nei suoi pensieri assolutamente vuoti.

Fuka ripassava il suo chilometrico discorso, certa di fare una figura sopraffina…erano mesi che lo preparava ed ormai lo conosceva a memoria e costringeva tutti compreso quel poverino del suo fidanzato ad ascoltarla…

Akito era nella più cupa disperazione! Continuava a guardare il foglio bianco davanti a se, assolutamente intonso! Le frasi più intelligente e carine da dire che gli erano venute in mente fino a quel punto erano “Auguri per il vostro matrimonio” “Siate tanto felici” ed un biblico “Siate fecondi e moltiplicatevi” ma a pensarci bene questo lo avevano già fatto…Akito si buttò sul letto e prese la sua decisione…non avrebbe fatto il discorso il giorno dopo! In fondo mica lo potevano costringere echecavolo!

Alle 20.00 l’aereo proveniente da Los Angeles tocco terra e pochi minuti dopo lascio’ sbarcare i suoi passeggeri…Sana stava rientrando nella sua Tokio…era da Natale che non vi metteva piede, ma a lei sembrava fosse passata un’eternità.

Si aspettava un freddo pungente invece la temperatura sembrava quasi primaverile.

Appena nell’aeroporto fu assediata da una folta schiera di giornalisti che la aspettava al varco…

Ma com’era possibile che questi sapessero sempre e comunque tutti i suoi spostamenti? Doveva esserci una talpa che svelava i suoi piani…

“Sana Sana…bentornata” le dicevano alcuni

Lei sorridente ringraziava: “Grazie…è bello sentire di nuovo parlare il giapponese…”

“Perché non le piace l’inglese? Per caso per via di qualche delusione amorosa avuta con un americano? O forse per via di un amore in Giappone?”

“Non mi sembra di aver detto questo!!!” disse lei tra il serio ed il divertito.

“E’ vero che il suo ex amante si sposa domani e lei è stata invitata alle nozze?”

“Il mio ex amante? Beh, direi propri di no anche perché non ho mai avuto un “amante” è quindi piuttosto difficile per me avere un ex…pero’ si sposa una mia amica, una mia carissima amica…siete pregati perciò domani di non farvi vedere.”

“Signorina Kurata…ci dica ci dica, è vero che le hanno offerto di far parte del casting per il prossimo colossal della Hamilton Production?”

“Signori scusate, ma di queste cose non dovete parlare con me ma con il mio manager…in fondo lo pago per questo…per ogni cosa riguardante il lavoro chiedete pure a lui…ed ora con permesso ma vorrei andarmene a casa…sono piuttosto stanca.”

“Ci dica di più…la preghiamo…almeno di Kamura; è vero che vi siete lasciati?”

“Beh, forse quello che è vero è che non ci siamo mai messi insieme, avete fatto tutto voi per fare degli scoop…ma stavolta ve lo voglio dare io: Lo vedete quel ragazzo laggiù con quella biondina? Quello col cappello tirato giù fino agli occhi? Quello è Naozumi con la sua fidanzata!”

Tutti i giornalisti si girarono di colpo a guardare le persone indicate da Sana e come un orda inferocita si buttarono verso Naozumi che la guardò con un certo odio mentre lei, liberatasi da tutti i giornalisti con un colpo solo facendo la linguaccia se ne ando’ tranquilla e serena.

Gli ultimi preparativi erano stati febbrili…Tsuyoshi non trovava più le fedi ed era dovuto intervenire Akito che corso a casa sua aveva dovuto ricordargli che gli anelli li aveva messi nella tasca della giacca…e lo aveva fatto proprio per non dimenticarseli.

Tsuyoshi vestito con un abito blu alla coreana, panciotto e cravattino in tinta e camicia rigorosamente con i gemelli si apprestava ad avviarsi verso il municipio…alle 11.00 si sarebbe celebrato il matrimonio…

Akito, testimone di nozze perfetto, vestiva anche lui un abito blu gessato, camicia bianca ma si era rigorosamente rifiutato di mettere la cravatta…a tutto c’è un limite, e o lo prendevano così o niente…

In verità la cravatta l’aveva, era gialla e l’avrebbe messa solo per la cerimonia, ma non voleva dare a nessuno questa soddisfazione. Tutto era pronto e si avviarono al municipio.

A casa di Aya c’era un numero di donne imprecisato…tutte con le lacrime agli occhi mentre guardavano Aya con l’abito da sposa…era proprio bella anche se la pancia faceva comunque capolino…

La madre tesa all’inverosimile aveva offerto a Sana per la 5 volta i confetti che aveva già altre 4 volte rifiutato.

Fuka continuava a camminare dietro ad Aya sistemandogli continuamente il vestito…lo stesso per tutte le altre amiche presenti in casa…il marasma era totale, e quando arrivò il fotografo la situazione rischiò di crollare...fu Sana che prese la situazione in mano salendo su una sedia ed iniziando a dare ordini a destra ed a manca…

Gli ospiti arrivavano alla spicciolata nel municipio….Akito era in piedi affianco ad un “GELIDO” Tsuyoshi…gelido nel senso che non era in grado di muoversi dal posto che aveva assunto…la gente che gli si avvicinava e gli faceva gli auguri chiedendo come stava praticamente veniva liquidato con pochissime parole…le stesse che Akito poco dietro di lui aveva pronunciato quella giornata…il pensiero di fare il discorso lo angosciava sempre di più.

Aya arrivò puntuale (stranamente) e Tsuyoshi sembrò quasi svenire alla notizia…entrarono gli invitati che erano con Aya, dapprima Fuka che si avvicinò a Tsuyoshi, lo baciò, dedico’ un sorriso ad Akito e si mise alla sinistra del posto dove doveva sedersi Aya.

Arrivò anche Naozumi, che entrando fece un sorriso tanto a Tsuyoshi quanto ad Akito che non ricambiò…mentre sorrise alla ragazza con lui…decisamente carina.

Entrarono quasi tutti insieme i “Sugita” e poco dietro entrarono anche gli amici..Sana compresa che prese posto poco lontano da Akito…i due si scambiarono uno sguardo imbarazzato, si sorrisero e per un attimo Akito pensò a problemi forse più grandi del discorso che di li a poco avrebbe dovuto sostenere.

Entro Aya accompagnata da suo padre tra gli applausi dei presenti…si avvicinò a Tsuyoshi che la baciò sulla guancia quindi su invito del primo cittadino di Tokio entrambi si sedettero.

La funzione fu semplice e veloce…i due formularono le loro promesse in modo semplice ed anche i testimoni dovettero semplicemente dire di sì alla domanda se avevano sentito quanto affermavano gli sposi… Akito pero’ iniziava ad avere una certa ansia che gli montava addosso…ansia da discorso…

Bacio, foto di rito…tutto si svolgeva in maniera normale, e Sana si era guardata bene dall’incrociare lo sguardo di Akito e quando uno passava vicino all’altro, guarda un po’ erano distratti da qualcosa che si trovava esattamente dalla parte opposta…

Il corteo nuziale si diresse al ristorante…Akito era in macchina con i suoi e sua sorella non faceva altro che parlare di come era bella Aya di come anche lei desiderava sposarsi, che un giorno anche lei avrebbe avuto un così bell’abito… il signor Hayama seduto davanti vicino ad Akito praticamente si disperava al pensiero che avrebbe prima o poi perso la figlia…

Akito invece non riusciva a spiccicar parola…nonostante Natsumi continuasse a stimolarlo dicendogli cose tipo : “e tu Akito quando ti sposerai?” “Quand’è che mi darai una cognata?”… Fuyuke rabbrividiva al solo pensiero di perdere tutte e due i figli…egoismo di padre…

Sana era invece in macchina con Rei, Mama, Naozumi e Kelly e paravano di che bello che Tsuyoshi e Aya si erano sposati, del bambino che di li a poco tempo sarebbe nato…

“Beh, i matrimoni sono proprio belli vero Kelly?”

“Sì, molto…mi piacciono proprio, poi il vestito di Aya era semplice ma le stava bene, copriva anche la pancia..”

“Vero vero…e tu come te lo immagini il tuo matrimonio?”

“Sana dai, lascia stare non sono domande da fare…” Nao era in imbarazzo.

“E perché dai? In fondo è una domanda innocente…volevo solo chiederle come si vede nel suo giorno speciale…”

“Vero che c’è di male” fece lei guardando Naozumi, e lui dovette rassegnarsi a sentire quella chiacchierata che proprio non gli piaceva…gli sembrava che si parlasse di un argomento per cui ancora non era pronto…proprio no!

Mama se la rideva alla grande nel vedere l’imbarazzo di Naozumi, e le sempre più incalzanti domande di Sana a cui Kelly rispondeva col sorriso sulla bocca.

Erano quasi arrivati quando Sana d’un tratto si zittì…

‘Ma…io questo posto lo conosco…ci sono già stata…sì decisamente, qui ci sono già stata…’ pensò tra se e se Sana e con questo pensiero scese dalla macchina e si diresse con gli altri, per quel parco che bene conosceva, verso il ristorante.

La giornata permetteva agli ospiti di stare fuori in giardino…così Aya e Tsuyoshi poterono andare tranquillamente a fare le foto per il parco!

Tutti parlavano amabilmente gli uni con gli altri…o meglio quasi tutti…qualche ospite evitava accuratamente di parlarsi o di incontrarsi…così Akito e Sana si evitavano, Nakao evitava Akito, Naozumi evitava Sana (per evitare di riprendere discorsi spiacevoli) …altri invece sembrava avessero tante cose da dirsi, come il ripetuto contatto di Fuka con Kelly (la curiosità è donna), Mama con il sign. Hayama (più che altro era Mama a parlare, Fuyuke non riusciva ad intervenire nel monologo), mentre Natsumi si era avvinghiata ad un cugino di Aya…

Nakao si diresse al bagno…si lavò le mani ed in quel momento da una porta sbucò fuori Akito…

“Ciao” fece Nakao

“Ciao” fece Akito non proprio contento

“Come va?”

“Va” rispose il biondino….

“Beh, ti vedo un po’ bianco…tutto bene?”

“Bene Bene” tagliò lui

Nakao rimase un attimo in silenzio…poi: “Non è che sei teso per il discorso vero?”

BINGO! Akito guardò Nakao dallo specchio “e perché dovrei?” rispose mentendo forse anche a se stesso.

“Mah, forse perché fare discorsi di quel tipo, e soprattutto in pubblico, non è che rientri nelle tue caratteristiche principali”

“Ah, perché invece rientrano nelle tue” rispose stizzito Akito “Cos’è arrivare secondo ai nazionali ti ha fatto trovare tutto questo coraggio?”

“No…ma che centra scusa? Io mi stavo solo preoccupando per te…e poi sabbiamo benissimo tutti e due che ho vinto contro di te solo perché eri infortunato…”

“Questo non lo sapremo mai” aggiunse il biondino…

“E’ vero, ma il semplice fatto che non lo hai mai tirato fuori come alibi, ti rende più forte…”

CLAP CLAP CLAP si udirono degli applausi dalla sala da pranzo, evidentemente gli sposi erano arrivati…

“Ci si vede” fece Akito uscendo dal bagno lasciando al suo interno Nakao al quanto spiazzato!

Gli sposi si seddetero al loro posto, e cominciò il pranzo…ad un tratto il padre di Aya facendo sbattere una penna contro un bicchiere interruppe tutti, e si diresse verso una sorta di palco, vicino agli sposi, da dove suonava un cantante…

“Come da rito ora le due famiglie ed i due testimoni faranno i loro auguri agli sposi” e così prima i genitori di Aya, poi la madre di Tsuyoshi fecero il loro breve discorso di augurio agli sposi…

Akito fece cenno a Fuka di parlare lei (più tardi avesse parlato meglio per lui sarebbe stato) e lei cominciò un lunghissimo monologo incentrato sul significato della parola amore, la forza dei sentimenti, il potere della volontà e compagnia cantante…15 minuti di puro sonno…quando terminò il discorso ci fu un fragoroso applauso più per la felicità della fine del discorso che per la bontà di quanto detto (e molti non capirono un granchè)…

Toccava ad Akito che salì sul palco prese in mano il microfono:

“Mi ero preparato un gran bel discorso, ma Fuka ha detto tutto quello che volevo dire…grazie Fuka” e molti si misero a ridere…

“Personalmente sono molto contento che vi siate sposati, in fondo siete sempre stati insieme a quanto vi conosco… credo che nella testa di tutti noi vostri amici non esista Aya senza Tsuyoshi e Tsuyoshi senza Aya… Siete cresciuti insieme, siete stati per tutti noi un punto saldo, una certezza anche in mezzo a tanti problemi, e di questo credo che noi tutti, ma io in particolare diciamo Grazie!”

“Vorrei dire due parole ad ognuno di voi…Tsu…insomma sei il mio migliore amico, forse l’unico vero amico che io abbia mai avuto, sei una persona eccezionale in tutto quello che fai! So bene quanto sono difficile, e so’ anche quanto mi sei stato vicino quando ne ho avuto bisogno, sia con le tue parole che con i tuoi silenzi… sei una persona con un cuore immenso e credo che la donna che ti sta sposando questo lo sappia molto bene… il mio augurio quindi è di continuare così perché vai già alla grandissima! Aya…beh, io e te non abbiamo cominciato col piede giusto, del resto io non ho iniziato col piede giusto con nessuno credo, ma posso dire che sei una delle poche persone che non si sono trattenute dal dirmi le cose come stavano, sei stata anche la prima a darmi fiducia! Dall’alto del tuo coraggio hai sempre affrontato situazioni difficili e le hai superate… credo che Tsuyoshi sia un uomo veramente fortunato a sposarti, e credo fortemente che siate fatti l’uno per l’altra…vi completate, siete l’altra metà della mela…non tutti riescono a trovarla questa metà sapete? Oppure quando la trovano non se ne rendono conto e la buttano via! A voi questo non è accaduto anzi una volta che vi siete messi insieme nulla ha potuto rompere il vostro legame. Ora perciò il mio augurio più sincero è che questo legame tra di voi si rinsaldi giorno dopo giorno… e magari che Aya continui a deliziarci con le sue fantastiche torte” ed alla fine di questo discorso Akito sfoggiò un sorriso che forse più di ogni altra cosa scioccò il suo pubblico…

Scese dal palco e andò a baciare i due sposi…dieci minuti dopo gli sposi aprirono le danze e in molti si misero a ballare in mezzo alla sala…

Sana si guardò un po’ intorno e dopo aver visto che nessuno la invitava a ballare, decise di andare a fare due passi nel parco…così camminando per le strade che lo attraversarono ricordò pian piano gli avvenimenti che erano legati a quel parco…si ricordò di come aveva riso quel giorno ma soprattutto si ricordò di qualcos’altro…arrivò ad una siepe alla sua sinistra, era un poco rialzata rispetto al piano stradale così saltò su, supero’ la siepe e si diresse verso il posto dei suoi ricordi…

Akito in piedi guardava verso il lago…nella sua mente i ricordi giravano vorticosamente ed era ben concentrato in essi…

“Bel discorso” fece una voce dietro di lui

Akito si girò e guardò la ragazza che veniva avanti verso di lui

“Grazie” fece e si rigirò verso il lago

Sana si avvicinò e anche lei rivolta verso il panorama: “E’ sempre bellissimo questo posto…quanti anni sono passati?”

“7” rispose…poi si rese conto che l’aveva detto troppo velocemente…era evidente che ci aveva pensato…

“Già…7 anni…sono tanti! Pensavo molti meno, ricordo quando mi hai letteralmente rapito per farmi vedere questo posto come fosse ieri…credo sia stato un bel momento.”

“Uhmp” fece lui

Sana si sedette su una panchina poco dietro (questa non c’era allora)… “senti ti va di parlare?”

Akito si girò verso Sana “parliamo!” e si sedette vicino a lei.

“Mi viene da ridere sai? 7 anni fa in questo posto ti parlai del lavoro che mi avevano offerto…ti ricordi?”

“Sì”

“Io allora di me stessa non avevo capito niente! Non avevo capito quello che volevo e quello che non volevo, e non sapevo niente di cose come il tempo, la lontananza e l’amore…proprio per niente. Anzi a dirla tutta non sapevo nemmeno cosa volessi fare davvero del mio lavoro! Ho dovuto appoggiarmi a te ed al tuo consiglio per prendere una decisione…”

“…e allora?” Akito era un po’ scocciato a ricordare quell’evento! Lui le aveva consigliato di accettare quel lavoro, che il problema della lontananza non ci sarebbero stati (si sarebbero visti in sogno…come un fantasma aveva detto) e quello era stato l’inizio dei guai…già poi le foto, poi le incomprensioni, Fuka e tutto quello che ne era scaturito…oggi il suo consiglio sarebbe di non accettare…ma con il senno del poi tutto è più facile…

“Beh, sono passati 7 anni ma noi siamo ancora qua a parlare…a guardare questo posto, ma le cose sono un po’ cambiate non trovi?”

“Uhm…no, non trovo…in fondo le cose sono ancora come erano allora, tutto uguale…”

Sana cercò di non ascoltare le parole leggermente sarcastiche che Akito le aveva appena rivolto: “Sai mi hanno offerto un importante lavoro, importantissimo…credo che segnerebbe definitivamente la mia carriera…nel senso che potrei sfondare definitivamente!”

“Sono contento per te” Akito si stava chiedendo cosa ci stava facendo lì a sentirsi dire cose che non voleva sentirsi dire.

“Già pero’ avrei dovuto scegliere tra la mia carriera e la mia vita! E’ stata una scelta difficile, tu cosa avresti fatto fossi stata in me?”

“Non sono in te, quindi non so’ cosa avrei fatto”

Sana guardò Akito che invece imperterrito guardava di fronte a se…

“Sai questa volta ho preso una decisione diversa da tutte quelle che ho preso fin’ora… Ho rifiutato!”

Akito guardò Sana

“Sì” lei guardò dritta davanti a lei “Ero decisa ad accettare, sono entrata in nell’ufficio dell’impresario e sulla scrivania ho visto la foto della sua famiglia…beh, ho avuto come l’illuminazione…stavo vivendo una vita che in realtà non volevo! Io voglio avere una mia famiglia! Voglio vivere nella mia città! Non mi interessa essere una star! Certo amo lo spettacolo, ma da sempre voglio fare teatro! Il cinema in realtà non è mai stata la mia passione! Insomma ho dato un calcio alla mia carriera…e vorrei tanto dare una svolta alla mia vita…”

Il silenzio piombò tra i due:

“Queste parole…me le dovevi dire diversi anni fa…” fece lui

“Io però ci sono arrivata solo ora”

“E quindi cosa pretendi da me?”

“Niente…non pretendo niente da te…”

“E allora perché me lo stai dicendo?”

“Beh…perché…perché tu per me sei Akito”

“E due mesi fa cos’ero? Ero uno per cui non c’era più niente da continuare? Ricordi le tue parole?”

“No, io lo dicevo perché ancora non avevo capito, Akito”

“Io invece avevo capito benissimo…” Akito si alzò in piedi…

Passarono alcuni interminabili secondo prima che Akito dicesse quello che voleva dire.

“Noi non siamo Aya e Tsuyoshi, Sana non prendiamoci in giro!”

“E’ vero…noi non siamo Aya e Tsuyoshi…” Sana si alzò in piedi e le prese la mano, stando poco dietro di lui “ma io ti amo lo stesso”

“Già, ma fino ad oggi dov’era il tuo amore? Ma aggiungo anche dov’era il mio? Abbiamo avuto tante e tante occasioni per stare insieme ma non ci siamo mai riusciti…”

“Quindi mi stai dicendo che mi ami” fece lei con fase scanzonato e lasciando la sua mano si mise di fronte a lui…

“Non è una questione di amore” fece lui girando lo sguardo da una parte.

“E allora perché non me lo dici guardandomi negli occhi?”

Akito sapeva benissimo che dal momento in cui l’avesse guardata negli occhi avrebbe perso anche quelle poche certezze che era riuscito a costruirsi nella vita.

“E se anche te lo dicessi? Credi che qualcosa potrebbe cambiare?”

“Non lo so’” “Non conosco il futuro Akito, non sono in grado di vedere più in la di domani…ma credo di aver capito con chi voglio passare la giornata di domani…”

Akito era chiaramente in difficoltà e la sua fortezza si stava sgretolando sotto gli attacchi di Sana.

“Proviamoci Akito…senza farci troppe domande, senza chiederci quando durerà…proviamoci e basta”

“Io… non lo so’...”

“Non lo so’ nemmeno io Akito, e non mi importa di saperlo…anzi non mi importa di nient’altro che di noi Akito…i momenti più belli della mia vita sono quelli in cui stavo con te, e quelli che provo a immaginare nella mia vita sono sempre con te…ma non so’ come andrà tra di noi…ma so come andrà se non ci proviamo, e lo abbiamo visto in tutti questi anni, e direi propri che non è andata per niente bene, non trovi?”

“E se le cose non andranno bene?”

“Beh andrà come andrà…”

“E se…”

“e se …” Sana si girò e si avvicinò ad Akito “ora non mi baci saresti davvero uno stupido…”

“Non sono stupido” disse sottovoce Akito e baciò Sana teneramente…

Quello che accadrà da questo momento in poi non lo so’, non so’ se Sana ed Akito si metteranno insieme, ne se non lo faranno…non so’ se questi due sono destinati ad essere felici o a rincorrersi inutilmente per tutta la vita!

Finisce qui la storia raccontata da me, ma non quella dei personaggi raccontati…quella mi auguro continuerà sempre nei nostri cuori e se questa continuerà da dove l’ho lasciata io, lo deciderà solo il lettore!

Come andrà il matrimonio tra Aya e Tsuyoshi? Cosa succederà se una ragazza farà regalo a Tsu? E che dire di Naozumi? Avrà davvero dimenticato Sana per stare con Kelly? E Nagaia? Ha rinunciato ad Akito o tornerà alla carica? Akito renderà pariglia a Nagao? Tornerà campione del Giappone o rinuncerà in nome dell’amore per Sana? e Fuka? Che farà della sua vita? Sana riuscirà davvero ad uscire dalle scene del mondo della TV e del cinema per dedicarsi al teatro o ricadrà di nuovo negli stessi errori del passato?

Le domande direi che sono tutte lecite, e credo che meritino una risposta…ognuno darà la sua!

“Quando finirà Kodocha?

Io credo di aver dato la mia risposta:

“FORSE MAI PIU’!”

FINE

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Mi fa strano aver messo la parola fine a questa FF...quasi come se finisse un pezzo di me...insomma questa "saga", perchè le tre FF possiamo quasi definirle "saga" durata circa 3 anni o forse più...insomma è stato qualcosa di molto molto importante...ma ora è finita e lascia un po' un vuoto in me.

Ma non preoccupatevi! Questo vuoto non durerà molto perchè è già pronto un nuovo progetto...una cosa piuttosto ambiziosa...una FF "EPISTOLARE"...ma non voglio anticiparvi nulla, restate collegati e vedrete di cosa sto' parlando!

Nel frattempo mi raccomando commentate, commentate, commentate questa FF! Fatemi sapere cosa ne pensate, fatemi sapere se vi è piaciuta, se vi ha deluso...insomma scrivete, e non lesinate in parole!Mi raccomando, conto su di voi...non deludetemi!

JA NE

  
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