Quella sera Mark si era trattenuto fino a tardi nello studio di registrazione casalingo, a fumare e a canticchiare un motivo che apparentemente aveva sognato quella notte. Gary ne era testimone, Mark si era svegliato e aveva cercato a lungo e a vuoto l’iPhone sul comodino; avendolo finalmente trovato, aveva sussurrato qualcosa di indistinto a Siri (per sbaglio), e la voce metallica aveva gentilmente informato Mark (e consorte, ormai sveglio e infastidito) che non aveva capito una beata mazza di quello che aveva detto. Allora molto pazientemente Gary aveva preso il telefono dalle mani del confuso fidanzato e aveva selezionato l’app “Registratore vocale”: il tacito ringraziamento di Mark (un bacio) era stato seguito da una serie di suoni sconnessi e borbottati, che sicuramente riascoltati al mattino non avrebbero dato a Gary l’idea della grande sinfonia che Mark aveva in mente al momento. Inspiegabilmente, però, la melodia aveva resistito alle maree del subconscio ed era stata tradotta in musica appena sei ore dopo.
Nel frattempo Gary, tornato prima dal giro di compere, aveva preparato una cenetta romantica per due e ad un certo punto aveva decretato che era arrivata l’ora di andare a recuperare Mark, perso nell’estasi della composizione.
“Ma guarda” esordisce, quando i suoi occhi incontrano quelli di Mark, che si toglie le cuffie e sbuffa fumo dalle narici.
“Amore, si direbbe che qui siano stati scaricati rifiuti tossici, dall’odore che c’è” lo rimprovera il biondo, alludendo alla montagna di mozziconi spenti nel posacenere accanto al computer. Mark non prova nemmeno a discolparsi, tanto sa che tra Gary e il fumo non funzionerà mai.
“Amore, si direbbe che rompi un po’ le palle” dice, mentre le braccia del biondo lo circondano e lui gli stampa un bacio sulle labbra.
“Hai un alito da sogno, nano fumatore, vai a lavarti cinque volte i denti, e poi vieni a cena, ho preparato tutto” gli intima Gary con un altro bacio, allontanandosi e fingendo (anche se non troppo) una faccia schifata, per l’odore. “E apri la finestra, santo cielo!”
Più tardi, davanti a un succulento arrosto con patate al forno, Mark comincia un discorso.
“Sai, sto con questo tale, no.. Lui è figo, muscoloso e una bomba a letto, e fin qui tutto ok, ma diciamo che rompe un po’ le palle!”. Gary sorride da dietro il fazzoletto che sta usando per pulirsi la bocca. “Ma non mi dire!”
“Sì, infatti, mi dice che sono basso, che fumo troppo e si rifiuta di baciarmi come si deve quando ho fumato per ore.. Ma a me serve per concentrarmi e rilassarmi capisci?” continua, tutto serio. Gary annuisce con fare comprensivo e posa una mano sulla sua.
“Poverino, che storia orribile! Chissà che persona, questo tuo fidanzato.. Ma mettiti con me, sono simpatico, pulito e non rompo le palle, che ne dici?” propone, stando al gioco.
Mark fa finta di pensarci un attimo e poi gli rivolge un grande sorriso. “Sì, credo che potresti fare al caso mio. Ti metti con me?”
“Con piacere, mio stupidissimo nanetto” risponde Gary, baciandolo oltre il tavolo e facendolo ridere, in quel modo sguaiato per cui ogni tanto si lamenta, ma che in realtà adora, come adora tutto di lui.

NdA

Ciao belli! Ecco un'altra flashfic, spero vi piaccia :D Recensite se leggete grazie! <3

Cecilia