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Autore: Hotaru_Tomoe    01/10/2012    11 recensioni
Raccolta di oneshot ispirate dalle fanart o prompt che ho trovato in rete su questa bellissima serie. Per lo più Johnlock centriche, con probabile presenza di slash.
Aggiunta la storia I'll be home for Christmas:Sherlock è lontano da casa per una missione, ma durante questo periodo il legame con John si rinforza. John gli chiede di tornare a casa per Natale, riuscirà Sherlock ad accontentarlo?
Questa storia, in versione inglese, partecipa alla H.I.A.T.U.S. Johnlock challenge di dicembre.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mio primo tentativo di Mystrade, ispirato a questa fanart di Marika. Dico subito che non sono soddisfatta, la trovo anonima e non mi dice niente, ma più ci metto mano, peggio diventa.
Qui in sottofondo ci sta bene una canzone jazz come la versione di "Time after time" di Chet Baker.




ATTIMI



I loro sono attimi rubati allo scorrere vorace del tempo, alla frenesia di una metropoli che divora vite e relazioni e vomita loro addosso crimini e crisi internazionali.
Attimi troppo brevi, fugaci battiti di ciglia intervallati da silenzi che sembrano infiniti, perché non ci si cerca mai al di fuori di quei momenti, non si può.
E' la prima regola del loro accordo.
In quei periodi di silenzio la vita prosegue, il lavoro lo assorbe, ci sono bollette da pagare, rogne con i vicini e litigi con l'avvocato della sua ex-moglie, ma un angolo della sua mente resta sempre in attesa. E spera. Oggi la sua pazienza viene finalmente ricompensata.
Un messaggio sul suo cellulare da un numero privato, che indica semplicemente un orario. Nessun testo. Nessuna firma.
Greg cancella immediatamente l'sms, seconda regola dell'accordo, sbriga le ultime scartoffie, saluta i colleghi e prende l'auto. Sempre e solo la sua auto privata. Mai il taxi, per tenersi lontano da qualche autista troppo ficcanaso, o i mezzi pubblici, dove è più difficile scoprire se si è pedinati. Sono altre regole ferree e non trattabili.
Accordo. Lo chiamano entrambi così, pur sapendo che è ben altro. Per convenzione, per pudore, perché anche se non lo dicono ad alta voce, quello che c'è tra loro è chiaro. E perché passata una certa età usare espressioni come "stare insieme" no, proprio non è il caso.
Guida per circa un'ora nel caotico traffico serale. Non verso casa sua, né in direzione di Pall Mall o del Diogenes Club. La sua meta è un anonimo e moderno complesso immobiliare di Archway [1], fatto di palazzine-dormitorio, dove la gente esce di casa la mattina per andare al lavoro, rientra la sera, non sa che faccia abbia il vicino di pianerottolo e saluta qualcuno solo se è costretta a prenderci l'ascensore assieme.
L'appartamento è solo un monolocale, perché dopotutto non devono viverci, intestato ad un prestanome defunto, Hugh Palmers.
Molti lo considererebbero squallido: l'amate clandestino da incontrarsi di tanto in tanto in una piccola alcova di nascosto dalla famiglia, il giocattolino sessuale con cui sfogare pruriti e frustrazioni.
Ma Greg sa che non è così: non c'è una famiglia che aspetta Mycroft a casa. Ci sono riunioni di gabinetto, conferenze con capi di Stato, decisioni prese negli androni bui dei palazzi del potere ed equilibri mondiali da pilotare con discrezione per impedire che si sgretolino.
Per questo Greg considera preziose quelle poche ore che Mycroft riesce a ritagliare fra i suoi impegni perché possano trascorrerle insieme: è molto più di quanto lui, quarantenne divorziato e senza più troppe illusioni, avesse mai sperato di avere nella vita.
Solo il fatto di aver convinto il maggiore degli Holmes a provare sul serio ad avere una relazione stabile, superando la sua naturale prudenza ("Non voglio metterti in pericolo o che qualcuno ti usi contro di me.") è stata per lui una grande conquista.
Inoltre Greg sa di non essere un passatempo per Mycroft e con il passare dei mesi ha imparato a leggere ogni suo gesto: il cercare sempre i suoi occhi quando entrambi sono prossimi all'orgasmo, quella lenta carezza sulla guancia col dorso della mano subito dopo che hanno fatto l'amore, la meticolosità con cui gli aggiusta il nodo della cravatta quando si sono rivestiti. Sono inezie, piccoli gesti, ma nei quali il poliziotto ha imparato a leggere l'attenzione che Mycroft ha per lui.
E quando gira la chiave nella toppa di quel monolocale, trova Mycroft seduto sul letto che lo aspetta e sorride, dimenticando intrighi e macchinazioni, sa che sta facendo la cosa giusta.
No, nulla di tutto quello è squallido.
"Ciao Mycroft." lo saluta sfilandosi il cappotto.
"Greg." Lui inclina appena il capo, in un gesto pieno di eleganza.
La porta si chiude e il mondo resta fuori.

Ogni tanto, dopo il sesso Mycroft si concede una sigaretta, come oggi.
Si alza e guarda fuori: probabilmente sta deducendo la vita della signora che porta a spasso il cane. Assomiglia molto al più piccolo degli Holmes da questo punto di vista, ma il poliziotto evita di dirglielo, perché sa quanto sia suscettibile su questo argomento. Lo sono entrambi, quei due bizzarri fratelli.
"Perché sorridi?" chiede Mycroft, spiando la sua espressione dal riflesso sul vetro della finestra.
"Perché un giorno mi toccherà ringraziare quel moccioso arrogante di tuo fratello. Senza di lui non ti avrei conosciuto."
"Non occorre. - risponde Mycroft con calma spegnendo la sigaretta - Credo sappia già di noi."
"E come? Io non gli ho detto nulla." E' attraversato da un attimo di panico, nel timore di aver infranto una di quelle regole che reggono quel piccolo miracolo che esiste tra loro.
"Lo so. Ma è un Holmes anche lui."
La tensione si stempera rapidamente con un sorriso.
Dopo una lunga pausa di silenzio ed un'altra sigaretta, Mycroft torna a parlare "Davvero lo ringrazieresti?"
"Certo. - Greg inclina la testa da un lato - Hai dei dubbi?"
"No. - si volta verso di lui - Volevo solo sentirtelo dire."
"Devi già scappare?"
"La mia auto passerà di qua tra venticinque minuti."
"Allora preparo il tè."
"Sì, grazie."
Da buon poliziotto, Greg preferirebbe il caffè: è corroborante e lo aiuta a stare sveglio durante le indagini più dure. E' solo da quando sta con Mycroft che ha imparato ad apprezzare il tè.
Non sanno quando potranno rubare un altro attimo al tempo, ma lo faranno.
E suggellano la loro promessa con una tazza dell'aromatica bevanda.




= < > = < > =


NOTE
[1] Una zona poco conosciuta nel nord di Londra.

   
 
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