Stavolta niente note, ma vi auguro una buona lettura.
8. Tu vali molto più di loro
Qualche ora dopo, il rumore di una fuga disordinata mi risveglia. Mi guardo intorno confusa. Non è ancora l’alba, ma i miei occhi brucianti riescono a vederlo. Sarebbe difficile non accorgersi del muro di fuoco che mi sta piombando addosso.
— Svegliati, Ragazzo Innamorato! — urlò Cato, scuotendo senza ritegno Peeta. —Nessuno ti ha detto che puoi dormire fino all’alba! —
Haymitch sbuffò forte, quasi volesse farsi sentire attraverso gli schermi.
— Sono sveglio — mormorò Peeta, alzandosi a sedere. Cato lo spinse, facendolo finire ancora disteso a terra. Scoppiò a ridere e insieme a lui si unirono tutti gli altri.
Haymitch si passò una mano sul viso. Peeta non era il ragazzo giusto per poter frequentare un gruppo di animali come quelli. — Fatti valere, ragazzo — disse, e sperò davvero che si ribellasse. Gli serviva la loro protezione, ovvio, però non per questo avrebbe dovuto lasciarsi trattare così.
— Se noi rimaniamo svegli per non morire, anche tu devi farlo. Prova a riaddormentarti e non vedrai più la luce del sole, siamo intesi? Non facciamo i tuoi comodi — commentò Clove.
— Sì, giusto. Siccome mi avete svegliato vado a riempire le bottiglie — disse Peeta e si alzò. Recuperò le bottiglie vuote e, all’ultimo, rubò una mela dallo zaino delle provviste.
Haymitch sghignazzò e quasi si mise a battere le mani.
Clove e altri due ragazzi cercarono di fermarlo agguantando le prime armi che trovarono, ma Cato li bloccò. Mimò un coltello, una gola squarciata e sussurrò: — A suo tempo… —
Poi Haymitch vide il fuoco che divorava tutto in lontananza.