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Autore: beth97    03/10/2012    3 recensioni
ciao a tutti sono Beth e questa è la mia prima fanfiction sui fantastici One Direction...
sono una loro grandissima fan e mi hanno diciamo "cambiata"... questo cambiamento avverrà anche alla protagonista Charlotte una ragazza altezzosa e sgarbata che non ha mai provato il vero amore nella sua vita.. i ragazzi le faranno provare diverse e nuove emozioni con episodi divertenti e con le loro splendidi voci.. spero di aver solleticato la vostra curiosità :) baci B.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciao a tutti :D eccomi qui con un nuovo capitolo..  vorrei ringraziare le persone che hanno recensito e anche quelle che hanno solo visualizzato i capitoli precedenti ... vi lascio con il capitolo baci B.

Mancavano cinque giorni al ritorno dalle vacanze estive.
Sul mio letto poggiava la valigia vuota e a lato le orribili divise scolastiche della Charterhouse. Quella scuola assomigliava più a un castello medievale che ad una scuola. Mia sorella minore entrò correndo e urlando
“Sono arrivate le divise, sono arrivate le divise!!”. Sarebbe stato il suo primo anno alla Chaterhouse e ne era molto felice.
Le sorrisi sapendo che quell’allegria sarebbe scomparsa dopo averle indossate. La giacca nera era troppo grande per la sua figura esile e la gonna grigia si posava come un sacco di patate sulle sue magrissime gambe da ballerina.
“E’ orribile” mi disse con l’orrore negli occhi. Le sorrisi dandole conforto.
La gioia tornò a illuminarle gli occhi “Chèrie indovina chi ha trovato i biglietti per andare al party esclusivo dei 1D??!!” mi chiese. I 1D alias One Direction cioè vita per la mia piccola sorellina dodicenne.
“Mmm lasciami pensare forse la loro più grande fan??!! Sono contenta per te Maggie, ma non credo che papà ti lascerà andare da sola” Maggie iniziò a sbattere i suoi lunghi capelli rossi segno che era in disaccordo con me.
“Ho già parlato con papà e ha detto che ci posso andare se ci verrai anche tu!” il suo viso era supplichevole. Ma non avevo proprio voglia di andare a un party di cantanti commerciali soprattutto l’ultimo sabato delle mie vacanze estive. Maggie aprì maggiormente gli occhioni verde giada, era così esasperante! Tutto doveva girare per le sue voglie e quelle della sua odiosa madre. Ma non potevo prendermela con quell’angioletto dagli occhi color giada le sorrisi e lei iniziò a saltare sulla moquette. Scossi la testa e mia sorella sparì.
L’altoparlante che si trovava nella mia stanza trillò facendomi saltare in aria e una voce che conoscevo, purtroppo, troppo bene mi invitò a scendere per il pranzo. Per tutte le altre famiglie la domenica significava andare a messa, pranzo dai parenti e pomeriggio con gli amici. Per me significava sorbirmi le cazzate che quella vipera avrebbe sviscerato durante pranzo e cena. Sbattei la porta della mia camera e due occhi grigi identici ai miei mi guardarono maliziosamente.
“La porta ti ha lasciato?? Bhè in questo caso sto dalla parte della porta. Tu sei troppo difficile Chérie nessuno ti sopporterà mai.. tranne il sottoscritto”
“Potrei accettare la tua proposta Nate..” risposi avvicinandomi al mio gemello, che mi sorrise. Non avevo mai visto un ragazzo più bello di lui, modestamente era identico a me. Alto quasi due metri e muscoloso era un fusto niente male. L’unica differenza che avevamo erano i capelli. I suoi lisci come spaghetti e di un color caramellato, i miei ricci e color cioccolato.
“Spero che lo farai sorella. Già mi ci vedo, tu ed io in una casa enorme con i capelli bianchi, zitelli e circondati da milioni di gatti” disse pensando la scena.
“Con i capelli bianchi?!” pensai inorridita. “Vi volete muovere voi due!!” ci urlò Maggie dalle scale.
Sospirai e mi diressi al patibolo.
 
Il pranzo fu noioso e superficiale. Mio padre era imbambolato da qualche nuovo artista musicale e continuava a utilizzare il blackbarry sotto lo sguardo contrariato di Francene alias la strega.
Nate e io non spiccicammo parola fino all’arrivo del dolce quando l’attenzione di nostro padre cadde su di noi, ovvero su di me.
“Francene mi ha detto che accompagnerai Margaret al party dei one direction, ti fa onore figlia mia” sorrisi a mio padre, anche se la frase che aveva appena detto non aveva alcun senso, almeno per me.
Nate mi guardò e si mise a ridere sotto i baffi, Maggie aveva un sorriso a 32 denti.
Francene cambiò argomento “Gregory ci pensi.. quest’autunno i nostri figli saranno tutti alla Charterhouse” sussultai quando quella vipera disse nostri. Io non ero sua e neanche Nate. Mio padre le sorrise e le baciò le nocche. Quella strega aveva sposato mio padre solo per un motivo: i soldi!! E io la odiavo. L’unica cosa bella che aveva portato nella nostra cupa famiglia era Maggie col suo fare giocoso e bambinesco.
“Tesoro, tra due mesi uscirà la nuova borsa di Armani, e tra una settimana ci sarà quel party a corte.. Io vorrei fare bella figura” Francene e i suoi discorsi superficiali. Per lei esisteva solo la vanità e l’essere prima in tutto.. in questo eravamo molto simili, ma io ero un’adolescente me lo potevo permettere no?!! Mio fratello sbuffò alle parole della strega e io sorrisi senza farmi vedere.
“Allora Nathaniel sei andato a quel corso sulla sessualità?” chiese la strega con un sorriso malefico sulle labbra. Non potevo credere che l’avesse veramente chiesto. Nate sorrise e incassò il colpo della strega. Era un’adolescente di quarant’anni, povera sfigata.
Nate mi mandò un bacio e io alzai gli occhi al cielo, sapendo che se Nate era gay io ero liscia naturale.
Prima che la strega mi rivolgesse qualche battutina mi alzai e uscii da quella prigione che chiamavo casa.
Presi l’I-pod e uscii di casa sbattendo la porta e beccandomi un’occhiataccia da Francene.
Non avevo una meta precisa, volevo solo scaricare la tensione. Nelle mie orecchie si riversarono le note di Madness dei Muse. Canticchiai sottovoce mentre mi avvicinavo alla London Eye. Mi sedetti su una panchina che dava sul canale.
Rimasi a guardare l’orribile panorama che avevo davanti. Il cielo si stava oscurando e io ero abbastanza sicura che sarei tornata a casa zuppa.
Dietro di me alcuni ragazzi si divertivano a giocare con schiamazzi. Una di quelle voci mi sembrava familiare. Abbassai il volume e ascoltai la voce che diceva “Dai Lux saluta Kevin” lo riconobbi subito. Il ragazzo del bracciale!! Teneva tra le braccia un angioletto dai capelli biondi e dagli occhi chiari. Di fianco a lui un ragazzo biondo reggeva due bastoncini di zucchero filato. Un altro ragazzo con una cresta scura rincorreva un piccione urlando “KEVIN!!!” Tutti indossavano occhiali e cappelli che gli nascondevano il viso.
Rimasi imbambolata in quella scena di fratellanza e mi ritrovai a sorridere come fanno le ragazzine quando vedono un neonato. Mi voltai subito verso il canale e feci sparire quello stupido sorriso.
Il ragazzo della gioielleria continuava a parlare e al discorso si aggiunse una voce femminile.
Perché diavolo stavo origliando, mi chiesi. Ad un tratto mi ritrovai la piccola bimba seduta alla mia destra. Mi indicò un piccione e disse “Kein!!” Le sorrisi e lei continuò a indicare tutti i volatili che vedeva e urlava “Kein! Ken!”
“Lux, non devi infastidire la signorina” disse un ragazzo inginocchiandosi davanti alla bambina.
“Non mi ha dato alcun fastidio, anzi mi ha insegnato il nome dei piccioni” le sorrisi. E lei iniziò a urlare “Kein! Kein!” Rivolsi il mio sguardo verso il giovane. I miei occhi grigi incontrarono un paio di ray-ban che conoscevo. Il ragazzo cadde all’indietro sul sedere e la piccola Lux incominciò a ridere, aveva una risata squillante e bellissima che solo i bambini possiedono.
Il ragazzo con la voce squillante corse in aiuto dell’amico e disse “Harry non riesci proprio a stare in piedi eh?!!”
Il ragazzo con la cresta aggiunse “Si sarà innamorato”.
Lo sguardo del ragazzo con la voce squillante si rivolse a me e rimase impietrito per qualche istante.
“Ma io ti ho già visto?!” si domandò.
La bimba mi toccò il braccio e si avvicinò al mio orecchio e disse “Lus parla coi Kein!!” le sorrisi e lei scese dalla panchina andando incontro ad un altro ragazzo dai capelli scuri.
“Ebbene noi due ci siamo già visti ammettilo” il ragazzo con la voce squillante mi indicò sotto al mento. E il mio caraterraccio ebbe il sopravvento “Nei tuoi sogni più intimi..” gli sorrisi con fare malizioso e lui divenne rosso come un pomodoro. Il ragazzo si avvicinò e mi sussurrò “Semmai nei tuoi ammettilo..” e mi fece l’occhiolino.
“Io non ho bisogno di sogni.” Gli sorrisi e mi alzai dalla panchina.
La bambina richiamò la mia attenzione “Tu saluta Kein!!”
“Lo farò” le dissi sorridendo. La bimba si attaccò maggiormente alla ragazza dai capelli ricci e le sussurrò qualcosa nell’orecchio.
La ragazza si rivolse a me “Lux vuole sapere come si chiama la sua nuova amica”
Il mio sguardo si posò sul ragazzo della gioielleria quello che avevo fatto cadere e che non aveva ancora staccato gli occhi da me “Chérie.. Mi chiamo Chérie”.
Rimasi imbambolata scrutando quelle lenti scure.
Quel ragazzo l’avevo già visto, avevo già visto quei ragazzi e la bimba da qualche parte. Forse erano dei miei compagni di scuola, o li avevo già visti per Londra.
Non riuscivo a identificarli grazie allo strano abbigliamento che indossavano. Mi voltai senza salutare nessuno, riaccesi l’I-pod e mi feci accompagnare a casa da quella dolce melodia…
 
ANGOLO AUTRICE:
eccolo qua :D non è il massimo lo so ma non ho avuto molto tempo... spero ke vi piaccia :D continuerò appena possibile scuola permettendo XD fatemi sapere cosa ne pensate..
XX Beth
  
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