Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: Abirthofbrokendreams    06/10/2012    0 recensioni
Evelyn, una giornalista Echelon a Los Angeles. Jared e Shannon, finalmente a casa, si godono le vacanze. Cosa succederà quando le vite dei tre si incroceranno?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

è passato un secolo ma ce l'ho fatta. E' finita, signori e signore. Commenti e ringraziamenti alla fine di questo capitolo. Godetevelo :)
 




Epilogo. 
Finally, you and me are the lucky ones this time.


 
Io e Shannon stiamo camminando sulla spiaggia, uno accanto all'altra, in silenzio. C'è una tale tranquillità qui, che sembra di essere in un altro pianeta; per questo credo che gli piaccia così tanto. Lui mi guarda, mi sorride, mi abbraccia, mi bacia. Io lo osservo e non posso evitare di pensare a quanto tempo sia passato da quel giorno in aeroporto. Un anno, eppure sembra ieri.
Può una donna essere totalmente e incondizionatamente felice? Io lo sono. E non mi importa quanto durerà tutto questo. Per troppo tempo ne ho avuto paura: dell'amore e di tutto quello che comportava. Per tanti anni sono fuggita, non ho creato legami, solo per evitare le sofferenze e il dolore e non mi sono mai resa conto che così mi perdevo tutto quello che ora sto assaporando. La verità è che l'amore fa soffrire, è vero, ma se vai avanti alla fine tutto quello che hai dovuto affrontare ne è valsa la pena.
Shannon ride dei miei buffi tentativi di tenere fermo il vestito che svolazza per colpa del vento. Mi dice che sembro la versione imbranata di Marilyn Monroe e io lo spingo via con le braccia. Lui allora mi prende per i fianchi e mi solleva da terra minacciando di gettarmi tra le onde. 
Sebbene io stia scalciando come un puledro per cercare di tornare con i piedi per terra, amo quando fa così. Scherzare e giocare con lui è la cosa più bella del mondo. 
Ora mi tiene per mano e incastra i suoi occhi nei miei. Nessuno mi ha mai guardato come fa lui. E io non ho mai guardato nessuno come guardo lui. 
L'amore, quello vero, io lo sento. Sento che è nell'aria quando siamo insieme, lo vedo nei suoi occhi e nel suo sorriso. È impalpabile, ma percepibile. 
“Vieni, stenditi accanto a me.” Mi dice, dolcemente. Quando sono accanto a lui sulla sabbia, lui guarda l'orizzonte e dice:
“Ev, ci pensi mai a come sarebbe avere una famiglia?”
“Shan, ce l'ho già una famiglia.”
“Intendo una famiglia tua. Un marito, dei figli, dei nipoti un giorno.”
“Oh. Certo che ci penso, perché?”
“Io lo faccio continuamente. Penso a come cambierebbe la mia vita se dovessi sposarmi, avere dei bambini. E spesso penso che quella vita non fa per me. Con il mio lavoro non potrei proprio permettermelo.”
“Il lavoro non è un impedimento. Tua moglie e i tuoi figli ti seguiranno dovunque andrai. L'importante, in una famiglia, è restare insieme. Il resto è superfluo.”
Lui annuisce, ma smette di rispondere. Rimango in silenzio anch'io, questo discorso mi ha reso inquieta, non abbiamo mai parlato di una cosa del genere. 
Vorrei dirgli che in realtà ci ho pensato tante volte a come sarebbe avere una famiglia, ho pensato a come sarebbe essere sua moglie o la madre dei suoi figli, ma ho seppellito quel pensiero perché ero convinta che lui non lo volesse.
Mi tiro su e gli tendo la mano, lui la afferra e lo trascino in acqua, non mi importa dei vestiti bagnati. Senza dire una parola, nuotiamo lentamente uno accanto all'altra e ci fermiamo a qualche metro dalla riva. Ci sorridiamo a vicenda e lui è bellissimo. Ho sempre pensato che fosse troppo per me, che io non lo meritassi. Ma poi ho capito che in realtà non è questione di merito. È questione di scegliersi, amarsi, accettarsi in ogni minima parte. E noi l'abbiamo fatto. 
Quando inizia a far buio, usciamo dall'acqua e con i vestiti che gocciolano ci sediamo nuovamente sul bagnasciuga. Comincio a tremare, il vestito che ho indossato è troppo leggero. Lui prende la felpa che aveva lasciato sulla sabbia, l'unica cosa che è rimasta asciutta, e la posa sulle mie spalle, poi mi stringe a sé e insieme guardiamo il sole che scompare dietro il mare.
I minuti, le ore, passano senza che ce ne accorgiamo. È tutto triplicato, tutto diverso. Non lo so se sto esagerando, o se è davvero così, ma io non ho mai provato tutto questo. Ed è così meraviglioso. Gli sussurro che lo amo, lo amo, lo amo. Lui sorride e dice che mi ama, mi ama, mi ama sempre di più. Poi posa le sue labbra sulle mie e il tempo si ferma di nuovo.
Quando ci stacchiamo, mi guarda intensamente e poi dice:
“Ev, io devo chiederti una cosa.”
 
 
Jared era a casa insieme a Tomo e Vicki, stavano pensando a quell'anno, a quante cose nuove erano capitate. L'album uscito da qualche mese aveva riscosso un enorme successo e avevano date fissate in migliaia di paesi; Vicki aspettava un bambino e il pancione cresceva sempre di più, ma ancora non sapevano il sesso, né riuscivano a decidere un nome. Tomo era così apprensivo, non lasciava mai sua moglie sola e le chiedeva in continuazione se aveva bisogno di qualcosa o se aveva dolori. Vicki rispondeva di no e rideva della preoccupazione di suo marito.
Jared, invece, era di nuovo sereno e felice, libero da qualsiasi sofferenza. Si dedicava solo alla sua musica e agli Echelon. Loro contavano più di tutto, insieme alla sua famiglia e ai suoi amici. Lo aveva sempre saputo, persino quando pensava di essere innamorato di Evelyn, ma non voleva ammetterlo. Aveva paura di rimanere solo, aveva paura di perdere suo fratello, per colpa di quella donna. Ma da quando le cose si erano risolte, un anno prima, era felice per loro due, felice di vedere Shannon cambiato, rigenerato. Evelyn su di lui aveva lo stesso effetto di una vacanza, grazie a lei sorrideva sempre, scherzava, scriveva canzoni e suonava meglio di quanto già non facesse. E Jared, che conosceva suo fratello meglio di chiunque altro, sapeva che era tutto vero, che lui l'amava e lo aveva sempre fatto. 
Mentre pensava a tutto questo, il telefono squillò più volte prima che lui potesse rispondere.
Quando alzò la cornetta riconobbe la voce di Shannon che esordì con una semplice, ma sbalorditiva frase. L'unica frase che Jared pensava che non avrebbe mai sentiro dire da suo fratello:
“Jared, ti conviene comprare un altro smoking e trovarne uno anche per Tomo. Presto parteciperai al secondo matrimonio della tua vita.”


 
 
Fine.





 
 

________________________________

Fiùù, ce l'abbiamo fatta. che fatica che è stata scrivere questo epilogo, l'ho cancellato e riscritto più volte, questo è stato il meglio che ho potuto fare.
So che è piuttosto corto, ma alla fine chi lo dice che l'epilogo deve essere lungo? Non c'era molto da dire!
Spero che vi sia piaciuto questo lieto fine un po' sdolcinato ma tanto tanto tenero. :3
Io non so cosa dire. da una parte mi dispiace che sia finita, dall'altra non vedevo l'ora perchè l'ho portata troppo per le lunghe!
E mi scuso con chiunque ha dovuto aspettare così tanto. 
Passiamo ai ringraziamenti! 

Innanzitutto ringrazio le mie amiche Lucrezia e Claudia perchè grazie a loro questa storia è andata avanti,
loro mi hanno spronato e aiutato nei momenti di blocco. 
Poi ringrazio Simona D, Floriana, Simona P, Rossana e le altre che hanno letto il racconto,
si sono affezionate ai personaggi e mi hanno fatto tanti complimenti.
Infine ringrazio chiunque ha letto, ha messo tra i preferiti o tra le seguite questa storia
perchè anche se non avete lasciato commenti, mi avete dato un motivo in più per scrivere altri capitoli.
E più di tutti qui su efp ringrazio chi ha recensito:  
queenofnonsense, joesminidanger, 25lena25, ArthsEchelon97, kiarame_86, Atramess.


Davvero, grazie a tutti! 
Con tantissimo amore, Adriana. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Abirthofbrokendreams