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Autore: Sinylla    20/04/2007    14 recensioni
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Solarial, assistente admin di EFP
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto ci tengo a precisare che questa sarà volutamente una specie di remake del film "C'è post@ per te"
Avverto inoltre tutti i deboli di stomaco e di cuore che questa è la mia prima fanfic e che sono notoriamente la numero uno negli ORRORI di ortografia, non ve la prendete a male e abbiate pietà di me.
Sin

Draco Lucius Malfoy era da sempre, agli occhi di tutti, lo stronzo bastardo numero uno. Aveva insultato e deriso e avvolte, anche picchiato il Bambino sopravvissuto, quello che ora era, agli occhi di tutti, Il Salvatore del mondo magico, e sicuramente in anonimato, il salvatore del mondo babbano. In passato, quando la sua vita era caratterizzata dall’obbedienza al Signore Oscuro, lui aveva torturato e portato in fin di vita per ottenere ciò che voleva, ma non aveva mai ucciso: no, perché ogni volta che sapeva che stava per togliere la vita ad un essere umano, gli si paravano davanti due profondi occhi azzurri, gli occhi dell’unico uomo che gli aveva dimostrato cosa significava vivere e morire per una giusta causa in cui si crede. Gli aveva fatto capire cosa significasse scegliere.
La sera che il miglior preside che Hogwarts abbia mai avuto, morì per mano di un vile Mangiamorte, Draco Lucius Malfoy si trovò davanti ad un bivio, ed inconsapevolmente imbocco la strada che noi chiameremo “della redenzione”. Inconsapevolmente, abbassando la bacchetta davanti a quell’uomo, aveva deciso chi voleva essere davvero, e per la prima volta lo aveva scelto da solo.
Certo, la strada per rendersi umano agli occhi di tutti era lunga e tortuosa per lui, che nei suoi primi 20 anni di vita, aveva vissuto come servo del signore Oscuro, dedito alle torture e alla magia nera come suo padre e il padre del padre prima di lui. Ma Draco ce la stava mettendo tutta, ed ora, a quasi 7 anni da quella sera, lui si sentiva esclusivamente una cosa: un uomo terribilmente solo. Non che fosse davvero solo, aveva Blaise Zabini affianco, il suo migliore amico, un fratello, che oltre tutto cercava di aiutarlo a riabilitare la sua immagine agli occhi del mondo magico.
Blaise con volontà e dedizione era diventato uno dei migliori avvocati esistenti nel mondo magico, e con la sua classe ed il suo innato senso degli affari, aveva fatto diventare Draco il presidente di una grande azienda produttrice di pozioni e artefatti magici, amministrando il suo denaro in maniere impeccabile. Basti pensare, che quasi tutti gli ospedali magici nel mondo, si rifornivano dall’azienda di Draco.
Ma per la Serpe bionda, erano duri da lasciar andare quei gesti tipici dell’alta società purosangue e classista, che lo facevano sembrare ancora, agli occhi di tutti, un figlio di Mangiamorte, anzi, un Mangiamorte lui stesso. E se pur non volendo quell’etichetta la portava appesa al collo ogni giorno. E per tutti questi ed altri motivi, un giorno di inizio autunno, Draco Lucius Malfoy fece per sbaglio, una cosa che prima di quel momento mai avrebbe sognato di fare: lesse la gazzetta del profeta alle ultime pagine, dove si trovavano le colonne degli annunci di maghi e streghe, ed uno spiccò ai suoi occhi, così semplice e tenero:
“Cerco un amico di carta ed inchiostro, forse sei proprio tu che stai leggendo in questo momento, non voglio sapere chi sei ne cosa fai, voglio solo condividere quello che siamo dentro. Jher Londra”
Fu un attimo e Drao era già li nel suo studio, con piuma e inchiostro a scrivere su un foglio di pergamena pulita.
Circa Quattro mesi prima Draco Lucius Malfoy lesse quell’annuncio, che poteva sembrargli tremendamente idiota, al quale solo una stupido potesse rispondere, e reputando chi l’aveva scritto una persona senza spina dorsale, ma non fu per niente così. Decise che sarebbe stato lui quell’amico anonimo, perché nemmeno a lui importava sapere chi lei fosse, era sicuro fosse una lei, o cosa facesse, gli importava solo essere cosciente del fatto che almeno lei non lo avrebbe giudicato per come appariva, ma per come era dentro: un essere umano capace di provare sentimenti, come tutti gli altri. E fu così che Draco trovò una “stupenda anonima” a cui aprirsi che ricambiava le sue parole ardenti, con altrettante parole infuocate di vita.



Un timido raggio di sole bussò sul cuscino ed Hermione Jane Granger, aprendo gli occhi, diede il ben arrivato al nuovo giorno.
Grattastinchi saltò sul letto, facendo le fusa e miagolando, per dare il buongiorno alla sua adorata padrona, cercando, con piccoli morsetti innocenti sulla mano che usciva fuori dal lenzuolo, di convincerla a darle la sua razione mattutina di coccole e carezze. Per tutta risposta Hermione si alzò prendendolo in braccio e affondando una mano nel fulvo pelo dell’animale, dirigendosi a passi lenti verso la cucina. I suoi occhi d’oro si posarono sulla mensola della colazione e la trovò desolantemente vuota.
“Beh, peloso amico mio” disse girando il gatto verso il suo viso, in modo che i suoi occhi dorati si rispecchiassero in qulli d’ambra dell’animale” credo che si ora di fare la spesa! E se ci pensasse Ginny ogni tanto non sarebbe per niente male.”
Con un gesto della bacchetta accese la radio posando il bel animale a terra.

♫♪ Buongiorno Londra qui è Chris Clarence, il vostro speaker preferito che vi informa che oggi è una splendida giornata di sole, gli uccellini cantano soavi, e in tutti i negozi di dischi di Diago Alley oggi uscirà il nuovo singolo delle Sorelle Starvagarie, e per la felicità di tutti i loro fans è il pezzo che ora andrà in onda, sulle frequenze di Radio Magic London ♪♫

Il nuovo singolo delle Sorelle Starvagarie si disperse nell’aria, tra le mura di quel piccolo appartamento mansardato, mentre la giovane strega dall’esile figura, si accingeva ad entrare sotto la doccia.
“Buongiorno anche a te Chris..”
Le parole della strega dagli occhi d’oro si dispersero tra le mille parole, che dopo il singolo lo speacker sputava fuori dalla radio ad una straordinaria velocità, con tono alquanto petulante e fastidioso, ma tant’è che il quella casa si sentiva solo ed esclusivamente quella stazione.
Tra poco meno di un’ora e mezza doveva essere a lavoro, e anche se poteva smaterializzarsi quella era, come le aveva fatto notare giustamente Chris, una giornata da sfruttare per una sana camminata mattutina. In poco meno di mezz’ora si trovò pronta per uscire di casa, con indosso i suoi amati jeans logori e il maglione a collo alto verde mela. Un paio di scarpe da ginnastica ai piedi ed il cappotto di lana, completavano il tutto. Facendosi spazio tra il caos che regnava sovrano in casa, recupero tra un cuscino del divano e un giornale, la sua borsa e raccolse il lettore mp3 da sotto il basso tavolino del salotto: da quando viveva con Ginny la situazione tra quelle quattro mura era a dir poco caotica, ma chi non avrebbe adorato vivere con la propria migliore amica, anche se disordinata? Prima che i suoi piedini di fata varcassero la soglia, un miagolio insistente la fece tornare sui propri passi: si era scordata Grattastinchi! Ma il suo fido compagno quella mattina le aveva riservato una sorpresa: con piccoli passi felpati la raggiunse, tenendo stretta tra le zannette una lettera. Il suo cuore perse un battito quando, prendendo la lettera in mano, riconobbe la calligrafia che aveva tracciato il suo soprannome sulla busta. Trepidava ogni volta che riceveva quelle lettere, troppo scossa dalle mille emozioni che quel semplice foglio di pergamena poteva contenere. Quelle erano le lettere che il suo stupendo amico, “di carta ed inchiostro” come lui amava firmarsi, le scriveva. Erano ormai quattro mesi che una costante corrispondenza epistolare via gufo, intercorreva tra lei e quell’anonimo individuo. Ed in poco più di quattro mesi, lei era riuscita ad aprirsi ad un perfetto sconosciuto, ad affezionarsi, ad innamorarsi quasi, di un estraneo che a sua volta le apriva il cuore. E quella era una delle cento e più lettere che in quell’ultimo periodo l’avevano resa di nuovo felice.
Sorridendo raggiante sistemò gli auricolari del lettore mp3, e prese il suo beneamato felino tra le braccia stringendolo al petto insieme alla lettera. Quattro mesi prima, si soffermò a pensare mentre percorreva i due isolati che la separavano dal luogo di lavoro, aveva commesso una pazzia, forse sotto Imperius, perché non era proprio da lei pubblicare un annuncio sulla Gazzetta del Profeta, per cercare qualcuno con cui condividere solo pensieri. Forse lo aveva fatto semplicemente perchè la rottura con Vicktor l’aveva davvero debilitata, date le scoperte sconcertanti che ne erano venute fuori nell’ultimo periodo insieme. Aveva bisogno di riprendersi, ma non bastava lo shopping come a tutte le ragazze normali, per rimettersi in carreggiata lei doveva fare una vera e propria pazzia che un acquisto inutile ed esorbitante non poteva comparare. E qull’annuncio le aveva portato una sola persona: un ragazzo stupendo, dai pensieri profondi, a volte duri a volte davvero dolci, che l’avevano fatta tornare a sorridere, e le avevano insegnato a credere in se stessa come mai aveva fatto prima; era come conoscersi da sempre, senza essersi mai visti, le era vicino, anche se non conosceva il suo volto, ma sentiva nel più profondo che di lui poteva davvero fidarsi, anche se era solo “carta ed inchiostro”.


Se siete arrivati fino a qui, sicuramente avete letto tutto il primo capitolo, e quindi vi va il mio sentito e sincero grazie^^
  
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