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Autore: AutumnLeaves98    08/10/2012    1 recensioni
È una fanfiction principalmente incentrata su quattro ragazzi, Rose Weasley, Albus Potter, Scorpius Malfoy e Katherine Page, e il loro sesto anno ad Hogwarts.
Rose è sicura di se e conserva da parte dei geni Granger solo l'intelligenza e la lieve isteria cronica. Odia Scorpius Malfoy, ma poi si ritroverà ad essere sua amica senza neanche accorgersene. Sta con Stuart ma qualcosa con lui è destinata a rompersi.
Albus è leggermente melodrammatico ed è capace di incantare e manipolare con i suoi modi di fare e i suoi occhi verdi. Non ha mai notato Kate prima ma quando finalmente lo fa ne rimane colpito.
Scorpius è un Serpeverde, orgoglioso e con una capacità di sputare veleno che ha dell'incredibile.
Kate è una Tassorosso permalosa, che ha una propensione naturale a usare il sarcasmo, è cotta del secondogenito dei Potter, e con la sua perenne indecisione fa guai di ogni sorta senza neanche rendersene conto.
All'inizio dell'anno vengono a sapere che Hogwarts participerà al Grande Torneo di Quidditch, disputato tra otto scuole. Dovranno trasferirsi in una scuola nuova, conosceranno persone nuove, ma di mezzo c'è qualcosa di molto più grosso: un complotto.
E allora? Allora si vola in Egitto, a Saharmisr!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Cap 1 'TGT'
Capitolo I - Sorprese e presentazioni 'rinnovate' (con annesse figure di merda)



«Quest'anno, Hogwarts parteciperà a un evento esclusivo e di grande onore. Quest'anno affronteremo le scuole più potenti di questo mondo in un Grande Torneo!».

Un mormorio leggero si diffuse nella Sala e la preside McGranitt, soddisfatta per averli incuriositi, continuò il discorso.
«Ad agosto ho ricevuto un invito ad un evento riguardante questo Grande Torneo: un Torneo di Quidditch. Vi parteciperanno altre sette scuole e partiremo tutti il primo novembre per l'Egitto, dove si trova la scuola di Magia di Saharmisr, la quale ci offre una sistemazione del tutto adeguata. Ci saranno delle selezioni a fine mese per scegliere i sette giocatori che rappresenteranno Hogwarts e che, spero, daranno lustro al nostro istituto. Per scegliere i giocatori e i capitani giudicheranno degli ex alunni che adesso guidano la nazionale o che comunque hanno avuto una carriera spettacolare.
Adesso, miei cari alunni, vi auguro buonanotte.» concluse e il mormorio leggero di prima si trasformò in un boato di esclamazioni eccitate. Albus non aveva più sonno, probabilmente non avrebbe neanche dormito quella notte. Doveva assolutamente entrare in squadra! Così avrebbe fatto vedere cosa era in grado di fare a quel demente di Flitt, che aveva osato rifiutarlo per quell'idiota di Darren Nott.
Infatti per colpa di Nott l'anno scorso abbiamo perso...
S'incamminò verso il sotterraneo con Dominic alle calcagna e quando se ne rese conto gli chiese: «Ehi, marmocchietto! Mi stai seguendo?». Il ragazzino storse la bocca per il nuovo nomignolo e rispose con una strana cadenza annoiata: «Non so dove siano i sotterranei e la Sala Comune, quindi sto seguendo l'unico Serpeverde che mi ispira un po' di fiducia». Aveva un linguaggio strano per un undicenne, e anche il suo sguardo... era più adulto, più maturo di quello di un semplice bambino. Perciò Al decise che gli stava simpatico e lo condusse verso l'alto muro di pietra che era l'entrata per la Sala Comune; disse la parola d'ordine che gli aveva comunicato Scorpius quel pomeriggio, salì le scale ed entrò nel suo dormitorio, lasciando Dominic al suo destino. Appena chiuse gli occhi sprofondò nel sonno più pesante riguardante la ragazza carina - macché, era bella, stupenda, magnifica, una dea! Ma non l'hai già detto? - con cui si era scontrato nella Sala d'Ingresso.

2 settembre 2022, 7:08
Hogwarts, riva occidentale del Lago Nero

Katherine Page stava correndo con uno strano aggeggio tra le mani e con addosso una tuta larga, decisamente troppo. Ormai tutto quello che indossava le andava largo: in parole povere questi erano gli effetti collaterali (ma ovviamente sperati) della dieta che aveva intrapreso a maggio. Aveva ancora due abbondanti orette prima dell'inizio delle lezioni e per allora avrebbe fatto tutti gli esercizi fisici possibili. Si fermò e si scrocchiò le dita una per una in un gesto automatico, si sedette a terra con uno sbuffo e scosse il telefonino che non voleva saperne di riprodurre decentemente una canzone presente nella sua memoria. Maledicendo con parole poco gentili ogni stramaledetto incantesimo protettivo del castello, spense il cellulare e se lo infilò nella tasca anteriore dei pantaloni della tuta. Sbuffò per l'ennesima volta e s'infilò una mano tra i capelli prima di legarli in una stretta coda di cavallo, esasperata dal fatto che non avrebbe sentito una canzone decente nell'arco di mesi. L'anno scorso si era rotta i timpani con la musica sparata a tutto volume nelle orecchie appena c'era stata una gita ad Hogsmeade, ma non sapeva cosa avrebbe potuto fare e cosa no a Saharmisr. Già il nome le trasmetteva qualcosa di estremamente rigido.
«Ehi, e tu che ci fai qui?»
Kate sobbalzò piuttosto violentemente e si girò avendo un tuffo al cuore. Un Albus Potter in tuta la guardava con espressione perplessa e stranamente trionfante.
La ragazza rispose piuttosto infastidita e con tono sarcastico: «Non mi sembra che questo posto sia tuo. Oppure lo hai comprato ieri e non lo sapevo? In tal caso ti chiedo scusa». Appena lo disse si sorprese della sua sfacciataggine nei confronti di un ragazzo con cui aveva parlato sì e no sei volte. E per cui era cotta, ma quella era solo un minuscolo dettaglio di effimera importanza. Albus sembrò divertito e scosse la testa prima di dire: «Siamo nervosette di prima mattina, eh? Comunque scusa, non volevo sembrarti scortese» si sedette vicino a lei, «È solo che non sono abituato a vedere altra gente qui a quest'ora». Si sentì le guance scottare atrocemente e tanto per fare qualcosa prese il cellulare dalla tasca e lo fissò.
«Non sai che qui non funzionano quegli affari?» le chiese Al.
«Sì, ma tentar non nuoce, no?» ribatté la moretta. Albus annuì e si stiracchiò con uno sbadiglio. Poi parve riscuotersi e rendersi conto che che era andato lì alle sette del mattino per tenersi in allenamento.
«Non dovremmo correre adesso?»
«Perché, la Piovra Gigante ci sta inseguendo?» disse Katherine sollevando il viso al cielo nuvoloso.
«Dai, alzati!» le rispose porgendole la mano e ridacchiando. Katherine allora scosse la testa con una smorfia esausta e Albus cedette facilmente risedendosi. Allora la mora si chiese perché Albus Potter le stesse seduto vicino aspettandola per fare una corsetta insieme, quando a stento si erano rivolti la parola negli anni passati. In quel momento Albus disse: «Ah, io sono Al Potter. Piacere».
«Eh?» esclamò, capendo poco a poco che il Serpeverde non l'aveva riconosciuta.
«Mi sono presentato. Sai, si usa fare così» disse lui con un sopracciglio alzato.
«Non quando due persone si conoscono già... Ma molto probabilmente tu non ti ricordi di me, vero?» disse allora la ragazza riprendendosi e avvertendo un vago senso di delusione.
«Sei quella che ieri ho urtato nella Sala d'Ingresso, no?».
«Sì, ma... Ecco, io ero anche alla Tana a Natale l'anno scorso, ero anche alla festa di compleanno di Rose il 27 marzo, ero anche nel tuo scompartimento l'anno scorso e l'anno precedente durante i viaggi a Hogwarts. Sai, com'è...».
Albus la guardò con occhi spalancati e chiuse e aprì la bocca così tante volte e così velocemente che a Kate venne una gran voglia di ridere.
«Tu sei, aspetta... Tu sei l'amica di Rose... La Tassorosso!».
«Risposta esatta, signor Potter. Vediamo se si ricorda anche il mio nome, adesso!» esclamò ridendo la ragazza. E il ragazzo si rese conto di aver fatto una figura di merda con una ragazza carina - macché, era bella, stupenda, magnif... Ok, Al, questo è essere ripetitivi-.

2 settembre 2022, 9:49
Hogwarts, Aula di Incantesimi

Rose Weasley stava prendendo appunti. Fin qui, niente di nuovo. Poi sbuffò mentre la professoressa Wilkinson continuava a spiegare gli Incantesimi Esplosivi e, udite udite, si distrasse. Cosa che mai, a memoria d'uomo, quella ragazza aveva fatto durante una lezione. Guardò fuori dalla finestra con un senso infinito di noia pensando all'estate precedente e ai divertimenti che invece l'estate appena passata non aveva portato. Per niente. Sentì qualcuno punzecchiarla con una piuma.
«Ehi, che fai, Rosie? Anche tu ti distrai? E poi chi me li passa gli appunti, eh? Fidanzata degenere!» sussurrò Stuart seduto al suo fianco.
«Beh, vai da Muse e chiediglieli, no?» rispose la rossa.
«Lo sai, insomma! Quella biondina Purosangue mi spaventa! Tu non te ne rendi conto... Lei è... è... non so neanche spiegartelo!» mugugnò sotto voce.
«Be', tu che non sai spiegare una cosa è all'ordine del giorno, tesoro» lo prese in giro Rose.
«Silenzio, là dietro!» ammonì la professoressa. La ragazza chinò il capo sui suoi appunti all'istante, dando uno schiaffetto sulla coscia a Stuart e lanciandogli un'occhiataccia. La lezione finì e ci fu quella successiva, poi l'intervallo e un'altra lezione prima di pranzo. Rose trovava la quotidianità di Hogwarts estremamente rilassante e distensiva, anche se alcuni la trovavano noiosa e ripetitiva. A pranzo si sedette al tavolo dei Grifondoro, come al solito, con i suoi amici, come al solito, e lanciando sguardi al tavolo dei Serpeverde e a quello dei Tassorosso, come al solito, con un gran sorriso sulle labbra, come al solito.
«Che abbiamo oggi pomeriggio, Rosie?» chiese Alice Paciock addentando un pezzo di pane.
«Difesa Contro le Arti Oscure e poi... basta. Abbiamo tutto il resto del pomeriggio libero» rispose lasciando vagare lo sguardo lì intorno. Non vedeva l'ora che finisse la settimana scolastica per andare nella Stanza delle Necessità (che non era andata distrutta come pensavano in molti) per la consueta riunione del clan Potter-Weasley, più una ristretta cerchia di conoscenti. Si stiracchiò e si alzò per andare al tavolo dei Tassorosso non appena vide che Donald Dursley era uscito dalla Sala Grande da solo. Si sedette al fianco di Kate che ostentava un sorrisone tutto denti.
«Ehi, Katie! Perché sorridi così?» le chiese dandole un pizzicotto sulla spalla per farsi notare.
«Oh, beh... Sono solo felice!» esclamò sognante e gongolante. «Sai, Donald ha detto che così mi verrà una paralisi facciale».
«Mi spieghi il motivo per cui hai un sorriso ebete e ti comporti come una drogata dopo una dose?» chiese inarcando le sopracciglia spazientita.
«Albus» disse l'altra e sembrò che il sorriso si ampliò ancora. Rose la guardò incuriosita e le ordinò: «Raccontami tutto, ora! Prima che arrivi Dursley, presto». E Katherine iniziò a parlare, parlare, parlare e parlare.


Alla fine della settimana, Rose s'incamminò verso il settimo piano, pensando alle riunioni precedenti, a come aveva preso forma l'idea di quelle riunioni familiari. Era tutto partito dalla necessità di avere un punto di ritrovo, dato che non tutti erano nella stessa Casa, così Louis aveva pensato alla Stanza delle Necessità. Molti avevano da ridire ma Louis li aveva messi a tacere e aveva poi confermato che una magia forte come quella della Stanza non era destinata a morire per un semplicissimo incendio. Pensò anche alla decisione di James (che aveva preso da solo, ovviamente) di farlo diventare accessibile anche ai suoi amici. Pensò a quando Albus era diventato Serpeverde e a James che non voleva neanche sentirlo nominare, dicendo che «ha tradito la famiglia ed è diventato un viscido Serpeverde!» e a quanto era stato infantile. Fortunatamente, adesso era tutto perfetto: James e Albus avevano fatto pace, tutti erano felici, lei aveva Stuart... Poi vide Scorpius Malfoy, seduto su un divanetto al fianco di suo cugino invece di starsene più lontano da lì, magari con una delle sue ochette sbavanti, e il palloncino piena di meravigliosa serenità presente fino ad allora esplose. E anche piuttosto violentemente.
Ormai non era più una riunione di famiglia, era una specie di club privato.
Dannato James... È sempre colpa sua! Doveva per forza avere nostalgia dei suoi quattro amici cretini! Adesso ci tocca avere Malfoy alle nostre riunioni! pensò Rose sbuffando e andandosi a sedere il più lontano dal platinato borioso, ossia vicino a Lily e Dominique, che si stavano limando le unghie.
Scorpius ghignò e disse: «Ehi, Weasley! Non si saluta?»
Rose lo ignorò e chiese a Dominique: «Chi manca, Domi?»
«Che maleducata che sei, Weasley...» borbottò e Rose ebbe il folle istinto di picchiarlo alla Babbana, ma continuò ad ignorarlo.
«Jamie, Jass, Frank, Fred, Molly e Lorcan... Probabilmente stanno combinando qualche cosa delle loro, e poi mancano anche il tuo ragazzo, Helena e la tua amica Tassorosso» rispose con tono strascicato, presa dall'operazione di rendere le sue unghie perfette.
«Forse Ellie sta aspettando Jam. O più probabilmente il mio fratellone ha lasciato agli altri lo scherzo per pomiciare con lei dietro una statua» s'inserì Lily guardando Rose con un ghigno malizioso, che la cugina ricambiò subito. Il tempo passò silenziosamente e arrivarono Jason Thomas, Fred, James, Frank, Molly e Lorcan Scamandro, che ridevano sguaiatamente, mentre Helena Dunn riservava loro uno sguardo severo. Avevano appena fatto uno scherzo ad un folto gruppetto di Serpeverde e a questa notizia Al e Scorpius storsero la bocca.
«Sai, James... Non dovresti parlare così davanti a due Prefetti di Serpeverde. Meriteresti che tolga qualche punto a Grifondoro...» minacciò Albus con sguardò incattivito.
«Ci ha già pensato Lumacorno, Albie» sbuffò James cascando su una poltrona.
«Non chiamarmi Albie, stupido caprone di un Grifondoro!» borbottò Al.
«Preferisci che ti chiami Sevvy?» ghignò allora il fratello. Albus finse di vomitare.
In quel momento, entrarono di gran carriera Stuart e Katherine. Albus arrossì e sorrise a quest'ultima.
«Comunque, visto che ci siamo tutti, parliamo del Gran Torneo di Quidditch. Chi vorrebbe entrare in squadra?» chiese Roxanne. Lorcan, Molly, Hugo, Rose, Scorpius, Albus, James, Stuart e Helena alzarono la mano e si guardarono.
«Bene, quindi, conoscendo il vostro buonsenso, dovrò curare parecchie lesioni quest'anno» commentò Victoire, l'infermiera tirocinante ad Hogwarts. Teddy, che le sedeva accanto, le posò una mano sulla spalla e parlò: «Non entrerete tutti, ovviamente. La squadra di Hogwarts non può essere composta da dieci elementi, e credo che al massimo quattro di voi verranno presi.». Rose era curiosa di sapere qualche altro particolare sul torneo e aprì la bocca per parlare, ma Malfoy la anticipò.
«Lupin, per caso puoi dirci qualche altra cosa su questo Gran Torneo?» chiese cortesemente il biondino. Chissà perché, era stato gentile con tutti tranne che con lei quella settimana.
«Beh, dovremo partire per il Sahara, luogo dove si trova la scuola ospitante, Saharmisr. La partenza sarà il giorno dopo Halloween e poi saremo raggiunti dalle altre scuole».
«Che scuole sono?» chiese Lucy.
«Durmstrang, Beauxbatons, Salem Witches' Institute, Sheepwool, Varinhaferoz e Mahoutokoro. Le prime due le conoscete di sicuro, almeno di nome, e le altre... beh, non so nulla di loro, solo dove si trovano.» concluse Ted, sollevato per aver finito di parlare e per il fatto che l'attenzione verso di lui sarebbe presto stata spostata. Tutto preferiva all'avere una platea di persone che lo ascoltava. Infatti, James iniziò un racconto dettagliato dello scherzo fatto prima e tutti, tranne Al e Scorpius, ridevano come pazzi.
Così la giornata finì. Naturalmente Rose aveva notato che Albus aveva lanciato molte occhiate in tralice a Katherine e non poté non esserne assurdamente soddisfatta. Quando poi, alla fine della riunione familiare, l'unico Potter ad aver ereditato gli occhi della Evans si avvicinò alla Tassorosso e si avviarono da soli verso cena, la rossa era euforica -le parve di aver sentito dire ad Albus qualcosa su Pozioni. Si incamminò anche lei verso la Sala Grande, mano nella mano con Stuart, guardando Malfoy strascicare i piedi davanti a loro, con una sigaretta in bocca.
Sentiva qualche cosa di diverso nell'aria, un'atmosfera elettrica che non aveva mai notato tra le mura di Hogwarts. C'era un vento nuovo, che avrebbe trasportato con sé eventi straordinari, eventi spaventosi, eventi dolorosi -ma di tutto questo non poteva ancora saperne nulla. Era solo all'inizio.

Allora, che ne dite: il capitolo è abbastanza lungo? A me sembra adeguato... E poi è il primo! *sguardo sognante* Sono fiera di me! Quiiiiindi, in questo capitolo vengono svelati due oscurissimi (?) misteri: di cosa tratta il Torneo e chi è la ragazza mora con cui si scontra Al. Se per caso vi sentite logorroici in questo momento, una recensionina piena di sfoghi sulla vostra vita e una sola frase tipo "Questa fic fa cagare" risolve seeempre tutto!
Alla prossima. ;-D
  
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