Hermione Granger
era una quindicenne non molto alta, dai capelli ricci e folti che le davano un’aria
un po’ selvaggia e gli occhi castani, di un castano che pareva cioccolato,
quando la ragazza era particolarmente felice. Una ragazza gentile, intelligente
e diciamocelo, anche una so-tutto-io, definita da qualcuno una ragazzina
saccente. Tuttavia era anche una ragazza dolce e premurosa che sebbene non
approvasse sempre il comportamento dei suoi amici o le loro folli idee era
sempre indulgente e li aiutava sempre.
Quei mesi estivi poi erano molto particolari per lei. A metà luglio aveva
salutato i suoi genitori e aveva raggiunto i Weasley e Sirius –il padrino di
Harry Potter –al quartier generale dell’Ordine della fenice. Inutile dire che
anche durante l’estate studiava, bisognosa di apprendere quante più cose prima
del suo quinto anno e di conseguenza dei G.U.F.O. tuttavia studiare in quella
casa non era un’impresa facile dato che vi vivevano Fred e George Weasley, due
gemelli che ne combinavano di tutti i colori. Anche in quella casa, come alla
Tana, progettavano nuovi prodotti e anche li, si sentivano strani botti
provenire dalla loro stanza nella quale nessuno osava entrare, nemmeno mamma
Molly.
Questa storia inizia in una sera di agosto, quando Hermione Granger, intenta a
leggere un libro in giardino, vide Fred cadere dalla scopa mentre tentava di
colpire il Bolide incantato.
Fred stava volando da qualche ora, completamente rapito dal gioco da non
accorgersi che stava per schiantarsi contro la quercia. Il ragazzo
sfortunatamente perse l’equilibrio e cadde dalla scopa graffiandosi con i rami
e facendosi male al fondoschiena. La
riccia sentendo il fruscio dell’albero e i gemiti di dolore del ragazzo alzò lo
sguardo dal suo libro e spalancò gli occhi vedendo il ragazzo che cadeva dall’albero.
La ragazza prese la bacchetta e con un incantesimo impedì che il ragazzo
cadesse giù rischiando di rompersi la spina dorsale ma il volto e le braccia
del ragazzo erano graffiate e sanguinanti. ‹‹ Fred! Oh, Fred, sta fermo che ti
aiuto ! ›› disse la ragazza alzandosi in piedi. Quando lo raggiunse, lo aiutò a
sedersi sullo sdraio lì vicino. ‹‹ Accio Cassetta ›› disse e una valigetta con una
grossa croce rossa apparve. La ragazza la aprì e prese fuori delle bende. Pian
piano ripulì le ferite per far si che non s’infettassero. ‹‹ Per -ahia- ché non
chiami mamma che mi curi lei? Sei sicura di sapere ciò che fai ? ›› le chiese
provocandola. La ragazza gli lanciò un’occhiataccia e continuando a curarlo
rispose ‹‹ Perché non voglio che ti metta in punizione, anche se te lo
meriteresti. Ti aveva detto di non andare sulla scopa e tu che hai fatto? Sei
andato sulla scopa e ti sei fatto male! Avresti potuto romperti la spina
dorsale e anche la scopa ! ›› il ragazzo strinse i denti per il dolore ‹‹ Tsk,
ti importa più della scopa che di me ! ›› disse e lo sguardo della ragazza si
incupì leggermente difatti la giovane, dal secondo anno nutriva una cotta
segreta per il ragazzo. Spesso si chiedeva perché lui e non il gemello, erano
praticamente uguali ma poi la sua vocina interiore le diceva che non erano
uguali dopotutto, che a modo loro erano molto diversi. ‹‹ Lo sai che non è
così, Frederick ›› rispose lei e allora il ragazzo rimase in silenzio sapendo
che quando la ragazza lo chiamava con il nome completo era irritata, arrabbiata
oppure non ammetteva repliche a ciò che diceva. Il ragazzo rimase immobile a osservarla mentre
lei lo curava e in quel momento il rosso si perse a guardarla. Non si era mai
reso conto di quanto fosse in realtà bella e come si stava prendendo cura di
lui amorevolmente. A un tratto la ragazza prese la bacchetta e puntandola verso
il ragazzo pronunciò un’Epismendo’ facendo chiudere le ferite dal corpo del
ragazzo. ‹‹ Ecco ora il tuo viso è tornato alla normalità contendo ? ›› gli chiese
sorridendo alzandosi. Aiutò Fred ad alzarsi ‹‹ Grazie Mione. ›› disse dandole
un bacio sulla guancia prima di andarsene. Hermione rimase immobile lì per
qualche istante con la mano sulla guancia, dove il ragazzo che le faceva
battere forte il cuore aveva posato le sue labbra.
MY SPACE :
Salve ! Vi ringrazio per aver letto la mia storia fin qui. Spero vi sia piaciuto il prologo e vi invito a scrivere un commentino , positivo, neutro o negativo che sia.
Be, che dire.. ci vediamo al prossimo capitolo !
Un bacio,
Martinah Slytherin Horan.