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Autore: kutinjiu    08/10/2012    1 recensioni
Una serie di fiabe con finale negativo. Anti-fiabe, per farla breve.
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La Principessa di magma

La Principessa Rossa


C'era una volta, dentro un magico vulcano, un popolo di esseri fatti di magma. I loro corpi nuotavano immersi nella materia incandescente quasi fossero liquide creature marine. Questo regno era isolato da quello degli umani, ma da secoli circolavano storie e leggende sulle meraviglie di quell'inesplorato mondo esterno. Nessuno però si era mai spinto oltre i confini, sia per l'impossibilità fisica di risalire il cratere
, sia per le molte bellezze che quel luogo bollente offriva. Prima tra tutte, vi era la principessa, l'unico erede della longeva casata reale. I suoi capelli erano rossi e fluenti, il suo corpo abbronzato e flessuoso, ma soprattutto i suoi occhi ardevano come il Sole e parimenti ardevano i cuori degli uomini trafitti da un suo breve sguardo. Anche le donne non potevano esimersi da una sincera ammirazione, infatti ella era più vicina ad una dea che ad una di loro. Idolatrata e viziata, quella ragazza visse lunghi anni felici. Col trascorrere del tempo però, la principessa si stancò di quel piccolo mondo che ruotava attorno a lei e si ritrovò spesso a fissare le scie fumose, invidiandole per la loro capacità di viaggiare liberamente. I genitori ebbero paura di queste sue fantasie ed a lungo cercarono di trovarle un marito. In questo modo speravano che ella trovasse finalmente la felicità, ma al contempo rimanesse intrappolata nella gabbia dorata del vincolo familiare. Prima scoraggiati, poi oltraggiati, dagli innumerevoli rifiuti della figlia, il re e la regina organizzarono nella reggia un ricevimento al quale invitarono tutti i pretendenti del regno. Gli ospiti dovevano indossare abiti semplici ed era vietato qualsiasi sfoggio di ricchezza o nobiltà, così che tutti apparissero uguali davanti a leiLa principessa, tuttavia, non aveva alcuna intenzione di sposarsi ed aveva già escogitato uno stratagemma. Conversò amabilmente con un giovane dall'aria spavalda e, prima di lasciarlo, gli donò un anello prezioso, dicendogli di indossarlo. In tal modo, la ragazza avrebbe potuto in seguito identificarlo come il suo prescelto. L'uomo accettò trionfante e non resistette alla tentazione di sfoggiare apertamente il privilegio che pensava di aver ottenuto. La principessa però, agì nello stesso modo anche con altri pretendenti, in questo modo ognuno di loro credette di aver conquistato il suo cuore indomabile. Ben presto nella reggia si scatenò un tumulto; infatti gli ospiti accusavano quei pochi che indossavano un anello di aver infranto le regole. La principessa negò apertamente le spiegazioni veritiere dei malcapitati, chiedendo la loro cacciata. A queste parole, gli invitati si scaldarono sempre più, fino a quando la loro furia scatenò una tremenda lotta. Con la scusa del difendere del proprio onore, essi cercavano di stabilire chi fosse il migliore. Le ondate di magma, mosse dai colpi possenti di quegli uomini, turbarono lo stato dormiente del vulcano, che infine eruttò con violenza inaudita. La ragazza, sfruttando quella forza, potè fuoriuscire dal cratere, finendo nel mondo esterno. Assistette alle grandi meraviglie che le vecchie leggende le avevano promesso: vide anche il momento in cui il Sole tramonta ed il cielo si tinge di un rosso come quello dei suoi capelli. Presto si accorse di non potersi più muovere ed inorridì nel capire cosa le stesse accadendo. Il suo corpo impiegò solo qualche ora a solidificarsi completamente e di lei rimase solo una nera statua rozza e spigolosa, un cupo spettro della carnagione splendida, dei tratti delicati e delle forme perfette che un tempo aveva incarnato.
Se la bellezza viene strappata dal proprio ambiente, muore in agonia.
Se viene confrontata con altre bellezze, deperisce e scompare, perchè è la sua unicità ciò che le dà significato.
  
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