Anime & Manga > Shaman King
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Autore: Analyse    20/04/2007    3 recensioni
Avevo in mente questa fic già da parecchio tempo... Faust è un personaggio marginale, nelle vicessitudini sia del manga che nell'anime di Shaman King... Eppure è anche una figura interessante e contorta, che vale la pena di esaminare... Ha un burrascoso passato, che segna profondamente quello che è il suo presente... Un amore profondo spezzato dalla morte...
Quello che leggerete qua è il suo diario...Ho provato a raccontare, attraverso i suoi occhi, gli attimi felici e la disperazione che ha provato con e per Elisa...
Dal momento in cui l'ha conosciuta, fino ai suoi esordi come sciamano, e oltre...
Spero vi piaccia.
Nel primo capitolo, ritroviamo un Faust bambino, al suo settimo compleanno...
Cosa si pensa, quando la solitudine è la tua migliore amica, a quella età?
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elisa, Faust VIII
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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18/02/1979
Strano, Veramente strano come le persone che più contano nella tua vita finiscano spesso per assomigliarsi... E per farti gli stessi identici regali! Non è una cosa a dir poco buffa? Non so neppure perchè, dopotutto: ieri Elisa si è presentata con questo pacchetto il mano, accuratamente infiocchettato (lei è una che mira sempre alla perfezione, fin nei minimi particolari... In quanto a precisione batte persino me...), è arrivata, tutta sorridente e me l'ha messo tra le mani...
Sono rimasto lì a fissarlo, un po' stupito, un po' divertito, mentre lei continuava a sorridere, con la sua boccuccia a forma di cuore ben serrata...
"Per... Me?"
Non si è mai sicuri, nella vita... A volte bisogna correre il rischio di fare anche delle domande stupide.
Lei si è limitata ad annuire convulsamente, tutta contenta... Solamente per questo motivo, ero sicuro che il regalo mi sarebbe piaciuto!
Mi vergogno un po', ma devo ammettere che io non sono certo un tipo pieno di sorprese come lei...
Sono piuttosto imbranato, quindi preferisco prestare attenzione alle piccole cose, piuttosto che cimentarmi in imprese come fare regali ecc.ecc.
Beh, scartando il regalo, mi sono reso conto che era un diario... Proprio come quello che, a volte, mi capitava di scrivere quando avevo all'incirca sette anni... Quello che mi aveva regalato la mamma.
Questo però ha la copertina di un rosso acceso, come quello dei papaveri.
Elisa sa quanto mi piacciono, i papaveri! è sempre stata un asso, nel comprendermi e nel capire quello che mi piace.
Le ho chiesto, ancora imbarazzato e sorpreso, come mai mi avesse fatto quel regalo.
Con una leggerezza che solo lei può dimostrare, mi ha detto che si è resa conto che a me piace usare parole complicate...
E che, quindi, magari scriverle avrebbe fatto un certo effetto.
Un po' preso in giro, un po' contento per essere considerato un conversatore quasi "aulico", l'ho ringraziata con un abbraccio e ho fatto scorrere il pollice sulle pagine ancora bianche del diario.
Lei mi ha chiesto: "Me lo farai leggere, vero? Non lo terrai tutto per te...?"
Sogghignando, le ho dato un lieve colpetto con un dito sulla fronte, e lo risposto con un cocciuto "Mai e poi mai!". Non sapeva se tenermi il broncio, oppure se continuare ad implorare... Anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla, dopotutto! Ha sempre asserito che proverebbe più gusto a picchiare la parete di camera sua che me...
"Ma io sono la tua migliore amica! Come puoi avere dei segreti con me?! Io ti ho regalato quel diario proprio per poterti leggere meglio dentro..."
Nel mentre che ci siedevamo su di una panchina del parco, a me veniva spontaneo guardare il cielo nuvoloso...
Non era affatto una bella giornata, il sole era un'utopia ormai da mesi...
Mentre stavamo in silenzio, a guardare la gente che passava, io ero impegnato a riflettere sulle ultime parole che la mia Elisa aveva detto.
Insomma, come se esistesse una persone che mi conosce meglio di lei! Lo sa benissimo che praticamente non ho nessun altro, e che, anzi, fuggo la compagnia di chiunque mi si avvicini solamente con l'intento di stringere un rapporto eccessivamente confidenziale col sottoscritto.
Trovo insopportabile stare con gli altri, ora più di quando ero bambino.
Mi sento diverso, ho paura di sbagliare, e, dunque, preferisco stare con chi, anche se sbaglio, sono certo che saprebbe sempre perdonarmi...
Ossia proprio Elisa.
Non ci riesco... Non riesco a stare con altri che con lei.
Il mio non è un atteggiamento che si può definire "snob"... Perchè non vi è alcun intento di esserlo.
Io non sto con gli altri non perchè mi ritengo superiore a loro...
Ma semplicemente perchè sono stato bruciato troppe volte, per potermi anche solamente fidare di chi non conosco...
Troppe volte sono stato sfruttato per i compiti in classe di chimica o di fisica, con la scusa di fare i compiti assieme, da buoni amici...
Ho imparato a dire di no, e, conseguentemente, sono spariti anche gli "amici"...
Ma lei non è sparita! Elisa è rimasta...
Mi ha sempre dato tutto il suo affetto, senza chiedermi mai nulla in cambio.
Si è sempre confidata con me, ha fatto sempre affidamento su di me, quando aveva bisogno, ed io, allo stesso modo, ho sempre saputo che lei, per me, c'è stata, c'è, ci sarà... Sempre.
Lei non svanirà.
Mi dispiace un sacco non poter stare con lei anche a scuola...
Ma purtroppo la sua malattia (che io guarirò, sia ben chiaro...) le impedisce di avere troppi contatti col mondo esterno: una anormale forma di epilessia, accompagnata da una piatrinopenia in forma lieve...
Dunque, quelli che appaiono come "svenimenti improvvisi", altro non sono che le sue crisi, che non presentano i sintomi della forma canonica dell'epilessia (per intenderci, i consueti tremori, ad esempio), ma appaiono come dei veri e propri svenimenti... Quando le capita, non di rado certamente, sembra che dorma profondamente, e lei, prima di svegliarsi, non si accorge assolutamente di nulla.
Inoltre, ad aggravare il tutto, questa sua carenza patologica di piastrine, che rendono difficilissima la coagulazione del sangue e che, dunque, rende pericolosissimo anche il minimo taglietto, che può rivelarsi una fuoriuscita emorragica...
Io continuo a studiare questi suoi sintomi, i suoi esami, assieme a mio padre...
é un disastro anche doverle fare delle analisi, ad esempio un semplice prelievo...
Durante l'infanzia, sembrava essersi attenuata, questa carenza, ma nell'adolescenza si è rivelata a dir poco tremenda...
Ma io riuscirò a fare in modo che guarisca...
Perchè lei è la persona a cui voglio più bene a questo mondo...
E per le persone a cui si vuole bene, si fa anche l'impossibile, figuriamoci il possibile, no?
Che ridere, questa sera sembra essersi ingelosita! Lo ho raccontato delle ragazze che mi girano attorno a scuola...
Beh, a quanto pare, da quando ho tolto gli occhiali definitivamente, tutte si sono improvvisamente accorte della mia "infinita bellezza" (avranno mica bisogno loro, delle lenti? ...Mah...)... Dannazione, mi avevano sempre detto che questa è un'età stranissima! Ma non pensavo che le crisi ormonali portassero fino a questo punto... Sta di fatto che c'è una ragazza, Sarah, che sembra un pochino più smorfiosa ed oca delle altre... Si diverte a mettere in mostra delle gambe che non mi pare siano poi così tanto belle (ebbene sì, ho dato un'occhiata... Eh, gli ormoni!!!), e tutti i ragazzi della mia classe muoio dietro i suoi capelli corvini... E lei, chi ti va a scegliere? Me...
Ossia colui che meno risulta interessato al resto dell'umanità...
Stamattina mi si avvicina, mi fa l'occhiolino, e mi dice, mentre mastica veemente un chewin-gum rosa: "Johann, che ne dici di venirmi a fare delle ripetizioni stasera? I miei genitori sono ad un convegno e la casa è libera..."
...Ora, probabilmente chiunque penserebbe che sono un cretino, ma le ho riso in faccia...
Insomma, quella era la proposta indecente meno simulata che si potesse sentire! Così stupida e piena di sè che risulta anche incapace di camuffare come si deve (vorrei precisare che, grazie ad Elisa e alla amicizia con lei, il mio lato femminile è piuttosto sviluppato... Così come riesco ad immedesimarmi nei comportamenti di quelle menti traviate che sono i miei compagni maschi, riesco ad anticipare molto efficacemente anche quelli delle ragazze... Ciò non vuol dire che io sia effeminato, ma ho maturato una certa sensibilità... In questo modo, evito di prendermi degli sonorissimi ceffoni quando Elisa si guarda allo specchio e dice "Sono brutta... Johann, vero che lo sono?", oppure "Questo vestito mi sta malissimo, vero?"... Le prime volte mi veniva da rispondere : "Ci sono un sacco di ragazze più brutte di te..." , o anche: "Un vestito vale l'altro...", non capendo il perchè, poi, mi urlasse contro di tutto e se ne andasse via, tutta rossa in viso, sbattendo la porta...). Mentre ridevo, si è allontanata indispettita, con una faccia che era tutta una comica, e, con un fischio, ha fatto accorrere, per consolarsi, uno dei suoi numerosissimi spasimanti...
Eppure, nonostante io abbia posto l'accento su questo, mentre raccontavo tutto ad Elisa, ho visto una sfumatura di insofferenza che le incrinava il viso...
Nel bel mezzo della narrazione, mi sono interrotto, credendo che si stesse per sentire male (la mia sensibilità fa cilecca... Lo ammetto...)
"Stai bene, Lii?" io la chiamo così... Forse può sembrare stupido, ma a me piace, ed anche a lei è sempre piaciuto...
"Sto benissimo..." Ha detto, con un pelino di aggressività...
Sembrava volesse saltarmi addosso per strozzarmi...
A quel punto ero vicino a comprenderne il motivo.
"è proprio un'oca... Non è il caso di preoccuparsi, no? Il mio animo puro è ancora in salvo!"
Beh, la situazione non sembrava affatto migliorare, ma peggiorare.
Inoltre, le nuvole stavano pian piano cedendo, e qualche goccia iniziava a cadermi sul viso.
Mi tolsi la giacca, e tentai di mettergliela sulle spalle, dato che aveva insistito per uscire sbracciata (mai una volta che mi desse ascolto!!), ma lei con lo scatto di una mano rifiutò con decisione.
Ci son rimasto malissimo, rendendomi conto che, senza volerlo, l'avevo fatta arrabbiare.
"Lii, cosa..." Aveva il viso nascosto dai capelli biondi, che le cadevano sul viso... Sono così morbidi, i suoi capelli! Io, quando sta studiando o scrivendo una delle sue poesie, mi diverto ad avvolgervi i miei polsi, come se fossero della seta.
Quando faccio questo gioco, mi sorride senza dire nulla.
Tentati di avvicinare la mano, per scostarle i capelli ed accarezzarle il viso.
"Non toccarmi!"
La mia mano rimase lì a mezz'aria, incredula almeno quanto me.
Una cosa ho sempre avuto presente: nonostante lei abbia tre anni in più di me, è molto più fragile e per certi versi meno matura... Strano, visto che le ragazze, per definizione, maturano sempre prima dei ragazzi...
Ma credo che tutto dipenda anche dalla mentalità razionale che ho...
Lei è romantica, dolce e sentimentale, fragile perchè è capace di provare dei sentimenti intensissimi...
Io sono più impacciato, e ho paura di lasciarmi andare, il più delle volte.
Infatti, solo a lei ho permesso di entrare nella mia anima... Solamente a lei.
Per questo, e per tutto quanto l'affetto che è sempre stata capace di darmi, non riesco a vederla piangere, o arrabbiarsi.
Lei non è fatta per sentimenti negativi, come magari potrei esserlo io o chiunque altro...
Lei è fatta per le belle cose, le belle sensazioni.
Vederla in quello stato, per le poche e, per me, futili parole che avevo detto, mi sconcertava e mi faceva sentire un vero e proprio mostro.
Mi ha guardato, con gli occhi che riflettevano la poca luce, umidi di lacrime, le sopracciglia aggrottate in disappunto.
"Non capisci, non è vero?"
Quella domanda mi ha fatto un male atroce.
Non capivo.
Come non riesco a capire neppure ora.
Eppure mi sono subito precipitato ad abbracciarla, con il cuore che mi batteva a mille.
In un'infinitesima parte del mio cervello, quella parte maschilmente bestiale ed insensibile, mi è venuto da pensare:"Saranno quei giorni del mese??"Cosa quanto mai impossibile, visto che proprio quei giorni del mese lì deve passare in ospedale, a causa dei rischi di eventuali emorraggie...
Come mi ricordai un attimo dopo, recitando tra me e me, disgustato per la mia stessa idiozia "Cretino... Cretino! CRETINO!!" Lei si è lasciata abbracciare, si è lasciata coccolare, mentre dava libero sfogo alle lacrime.
La nostra amicizia è importante per me almeno quanto lo è per lei.
Forse anche ben di più, visto che di lei ne sono innamorato da sempre.
Sorpresa?
No, affatto... Essendo un tipo piuttosto razionale, so anche valutare quali sono i miei sentimenti...
Non avendo tutta questa esperienza nel cataclisma che tutti chiamano "amore", sono consapevole tuttavia che, i sentimenti che provo per Elisa, siano ben più profondi della semplice amicizia.
E, vedendola piangere così, mi son detto che, forse, anche lei prova lo stesso per me.
Ma io ho la sicurezza che non vorrei stare mai con nessun'altra ragazza, ho avuto la prova che è lei quella giusta per me...
Mentre lei, beh...
Non esce di casa, se non con me, che in situazione di emergenza ho imparato ben presto cosa fare, grazie agli insegnamenti di sua madre... Così so come proteggerla. Non può frequentare nessuno, se non me.
Ma se il ragazzo giusto per lei non fossi io? La sola idea mi fa imbestialire, ovvio...
Ma non voglio che lei commetta alcuno sbaglio, non sarebbe giusto che lei stesse con me solo perchè solo me conosce...
è una prospettiva egoisticamente insopportabile...
Ma...
Cosa farei se qualcun altro dovesse portarmela via?
Non lo so...
Certo, continuerei a studiare per guarire la sua malattia...
Ma una volta riuscito in quest'intento...
Beh...
Mi lascerei morire...
Preferirei questo, certamente, che un'esistenza senza di lei.
In fondo, che cosa sono, io, senza Elisa? Un obbrobrioso adolescente secchione con manie di grandezza, no?
Lei mi da la ragione di continuare, invece, di andare avanti...
Non la lascerei mai sola...
Mai.
E neanche infelice.
Argh, Dio solo sa quanto, in questo ultimo periodo, mi sono dannato l'anima, per cercare una soluzione a questo dilemma: vederla felice con un altro, oppure rischiare di vederla infelice con me?
Mi arrovella il cervello, tutto questo!
E pensare che sono solamente un moccioso...
Se anche fosse, non dovrei neppure rendermi conto dei veri sentimenti che provo per lei...
E invece...Argh...
Forse dovrei presentarle degli altri ragazzi, per vedere come si comporta...
Ma non è che ne conosca poi tanti, io...
E nessuno di quelli che conosco sarebbe mai degno di Elisa, neppure in un universo parallelo...
Insomma...
Argh!!!!!!!!
Comunque, tornando al racconto della sua breve crisi...
Si è lasciata consolare... Ma non ha detto nulla.
Ha pianto, e quando le ho chiesto, anche dopo, perchè ci fosse rimasta così male per quello che le avevo raccontato, lei mi ha risposto:"Mah, non so... è solo che, oltretutto, mi sembrava che il mio regalo non ti fosse piaciuto, allora ho sfogato un po' di frustrazione anche per questo...".
Lo sa...
Lo sa benissimo che non ci credo... Affatto. E non ci crederei mai. La conosco troppo bene.
Ho lasciato cadere l'argomento.
Diamo tempo al tempo.
Io non ce la faccio... Non riesco a dirle ciò che provo.
Non voglio essere rifiutato.
La vita troppe volte spesso l'ha fatto, con me.
Elisa è la sola cosa che ho, ed è la sola cosa che vorrei mai avere, perchè lei per me è tutto quello che potrò mai desiderare.
Se lei sparisse...
Io morirei.
Morirei di pazzia.




Fine 3° capitolo... Faust, muoviti con Elisa, altrimenti... L'autrice ti uccide!!!*_* Argh, così pieno di contraddizioni, 'sto ragazzo!!! Troppo indecisoooo!!! Carpe diem, insommaaa!!! Alla prossima!^_^
  
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