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Autore: Morgana97    09/10/2012    0 recensioni
Una stanza.
In legno, niente di più. Semplicemente uno spiraglio di luce, che la trafigge e punta i riflettori contro la sua anima polverosa, sulla sua magia malinconica, sullo strato di ricordi e macchie di marmellata che ricopre il tavolo di mogano.
Una finestra enorme in mezzo al muro, niente alberi ad incorniciarne la vista, solo il brulicare delle persone ed il loro vociare, che stonano con il silenzio e la tranquillità di quel soggiorno, talmente pacifico che, tendendo l’orecchio pare che sia possibile udire le storie sussurrate dai libri, in cima allo scaffale.
E’ li che tutto è cominciato, in una brinosa mattinata londinese, in uno squarcio nascosto della città, non lontano dal centro, ma terribilmente anni luce dal mondo che mi avrebbe aspettato, appena valicato quel cancelletto arrugginito.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I - La Notte.




Nuova pagina 1

Non so se qualcuno lo ha mai notato.
Le persone per strada distolgo immediatamente lo sguardo su tutto.
Io le vedo. Le rotaie, che scorrono sotto ai piedi.
In una scuola.
In un ufficio.
A casa.
Al supermercato.
Al cinema.
Come dei vecchi treni a vapore, come le formiche che portano i semi al formicaio,
come le bolle di sapone, che in aria sembrano così libere ma alla fine vanno nella direzione in cui tira il vento.
Io vedo quello che muove tutto questo.
Vedo anche le barriere che si sbriciolano e si ricreano.
Vedo gli orologi.
Vedo i sentimenti
Le paure.
Le energie.
vedo le prigioni, a volte.
Questo è il mio potere.

 

Junko era tornata a sognare.
Le immagini erano terribili e allo stesso tempo cos famigliari.
Scorrevano ripetitive come delle diapositive guaste.
Le inondavano il cervello mentre si alzava dal letto, mentre si infilava la salopette, mentre comprava i biglietti del treno.
Quando fu il momento afferò il foglio e la penna dal suo comodino e catturò le immagini. Le sbattè contro il foglio così da dissetare anche i suoi occhi, oltre a risvegliare i suoi ricordi.
Si sentiva rinata, si sentiva carica, come ci si sente prima di sostenere un'esame a cui ci si è preparati benissimo.
Si sentiva impaurita e mentre scriveva su quel foglietto di carta, si sentì come ci si sentirebbe nel resuscitare un fantasma.
Lasciò dietro di se le campagne, la sua casa gialla, e la sua vita.
Portava solo un lenzuolo con se, e qualche vestito.
Il lenzuolo era quello azzurro di sua madre,
è come un retino per le farfalle, le aveva spiegato.
Tienilo sempre con te, aveva detto.

  
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