Atto
terzo
- La
sola via da seguire -
5.30 p.m.
“Il tempo è scaduto, ragazzi.
Appoggiate le piume sul banco – ehi, basta scrivere: ormai quello che è fatto è
fatto! – A posto? Molto bene. Accio esame G.U.F.O.!”
Il foglio si sfila gentilmente
dalla presa molle delle mie mani e svolazza via assieme a quelli degli altri.
Solo quello di Harry è già nelle mani degli
esaminatori.
Chissà che gli è successo? È
caduto a terra all’improvviso, tenendosi la testa e gridando… Credo che gli
facesse male la cicatrice. Ogni tanto ho sentito che ne parlava con Ron: sembra che non sia un buon segno… Oh, a proposito,
ecco Ron. Posso chiederglielo.
“Senti Ron…”
Mi supera senza neanche aver
dato segno di avermi sentito. Ignorato, come al
solito. Hermione gli corre dietro. “Hermione…?”
“Scusami, Neville: devo proprio
scappare!” mi dice, voltandosi appena per guardarmi. Sembra agitata.
Sicuramente per Harry. Fugge via veloce.
“Aspetta, vengo…” esclamo
inseguendola. “… anch’io.” Niente: è già sparita.
Nell’ingresso non c’è traccia né di lei né di Ron.
Saranno andati in infermeria. Harry doveva andare lì.
“Ehi, Neville!” È Dean. “Allora, come è andato
l’esame?” mi chiede, fermandomi prima che io possa salire le scale.
Sinceramente l’esame è l’ultimo
dei miei pensieri al momento. Vorrei solo sincerarmi che Harry
stia bene. Ma la buona educazione
impone… “Ma, non saprei… Spero bene. E a te?”
“State parlando della domanda 12? Dai, cosa diavolo voleva dire?! Se solo Ruf non fosse già un fantasma lo ucciderei con le mie mani!” sbotta Seamus, arrivato in quell’istante.
“Già…” annuisco, più per
cortesia che per reale interessamento. “Io dovrei…” inizio,
ma Dean mi ferma appoggiandomi una mano sulla
spalla.
“Ascolta, Neville…” mi guarda
con uno sguardo strano. “… per quello che è successo in Sala Grande, non ci
pensare: Malfoy è un idiota.”
“Sì, un assoluto idiota.” conferma Seamus.
“E tu
non sei insignificante.”
“Assolutamente no.”
Mi guardano aspettandosi una
risposta. Non so che rispondere in realtà. Cioè, so
cosa rispondere a loro. “Grazie.”
Ma non so cosa rispondere a me. Cosa sono io?
Un insignificante e stupido Filobabbano, direbbe Malfoy.
Una delusione, direbbero mia nonna e i miei
parenti. E Luna? Cosa direbbe
Luna?
Sicuramente che sono un cafone. Ho trattato male l’unica
persona che non se lo meritava.
“Beh, io devo andare.”
“Aspetta un attimo! Stiamo
organizzando una festa per stasera: ci sarai, vero?”
Sorrido flebilmente, con una
strana sensazione. “Certo.” Ma non ne sono convinto.
Guardo in basso, verso i
gradini, senza vederli veramente. Non so perché, ma mi vengono in mente le
scale che portano alla soffitta di casa della nonna. Dove ci
sono i ricordi dei miei. Chissà…? Mi viene voglia di piangere.
Quasi
senza accorgermene sono davanti all’infermeria. Busso,
esitante come sempre.
Lei mi apre e con cipiglio
severo mi chiede: “Che c’è?”
“Volevo sapere se Harry Potter sta bene…” mormoro.
Madama Chips
è confusa. “Potter non mi ha detto di non stare bene.
Mi ha chiesto solo della professoressa McGranitt…”
“È qui?” la interrompo.
“No, Paciock.
Come ho detto a Potter, l’abbiamo dovuta trasferire
al San Mungo.”
“Al San Mungo?” boccheggio,
senza fiato. È davvero così grave?
“Già! Sono stati così vili a
colpirla tutti insieme!” si infervora Madama Chips. “Una donna della sua età! Che
roba!”
Non la ascolto più. Mi sfugge
qualcosa. Dov’è Harry ora?
“Grazie, Madama Chips.” dico, allontanandomi.
Dove sono Hermione e Ron? Nei corridoi c’è tanta gente, ormai l’esame è finito come le lezioni
pomeridiane. Ma non vedo nessuno di loro.
Mi aggiro per i corridoi,
cercando le loro facce tra quelle degli altri. Una strana urgenza mi assale
senza che ne capisca il motivo.
Devo trovarli. Me lo sento.
Vado nella Sala Comune, ma di
loro non c’è traccia. Il mio dormitorio è vuoto. Finalmente qualcuno mi dice di
aver visto Harry uscire in tutta fretta dal buco del
ritratto, ma non mi sanno dire dove era diretto.
Cosa diamine
sta succedendo?
Chissà se…? Lo tiro fuori dalla tasca, ma niente: il galeone è freddo e senza
nessuna indicazione di ritrovo.
Comincio
a girovagare senza una meta, finché non sento voci concitate provenire da un
corridoio poco distante. Il cuore accelera i battiti.
“Lasciala stare!” È la voce di Ron.
Comincio a correre e, non appena
svolto l’angolo, li vedo. Ron, Ginny
e Luna. Contro i numerosi e giganteschi Serpeverde
che formano
Ron sta
cercando di allontanare a gomitate
“No!” Non riesco a fermare
l’urlo che mi sale alle labbra.
Come nei film, tutti si girano all’unisono verso di me. Deglutisco.
“Oh, ma guarda! L’insignificante
Paciock. Che ci fai, qui?”
mi chiede Malfoy con la sua voce viscida,
sogghignandomi addosso. “Vuoi far parte della festa?” mi chiede, scoppiando a
ridere.
Ginny mi
guarda stupita. Luna ha uno sguardo indecifrabile, come sempre. Ron comincia a rialzarsi e anche lui mi guarda con stupore,
mentre dal labbro inferiore gli esce un rivolo di sangue.
“Lo vuoi un consiglio da amico, Paciock? Vattene! Qui non c’è posto per i tipi come te.” aggiunge Malfoy,
dandomi le spalle.
Per un attimo ci credo. Ma è solo un attimo. Giusto il tempo di incrociare lo
sguardo di Luna e ritrovarvi un po’ di ciò che vi ho visto prima, nell’aula
vuota.
Giusto
il tempo di vedere Ginny partire alla carica contro Malfoy, per punirlo, e Warrington
alzare la bacchetta, per colpirla.
Ed allora
il mio cuore parla chiaro: la sola via da seguire è quella che conduce la mia
mano ad afferrare la bacchetta e quella che porta la mia bocca a pronunciare a
gran voce un “Expelliarmus!” che colpisce in pieno Warrigton.
E
quando lui si alza, rosso in viso per la rabbia, mi viene da ridere a dispetto
del pericolo. Perché, signore e signori, Neville Paciock
ha trovato il coraggio di essere Qualcuno.
Cosa ne
pensate?
Perché
non mi lasciate un commentino per farmelo sapere?! ^^
Un abbraccio
a tutti
Ale
P.S.
Se per caso foste interessati, sto finendo di scrivere un’altra fic “Where the snake lies”, con protagonista Draco Malfoy, Theodore
Nott e, ovviamente, Harry, Ron, Hermione, Ginny e gli altri. È una AU,
ambientata quando i nostri eroi hanno circa 24 anni. Draco
Malfoy è uscito da Azkaban
e, per cercare di rientrare nella comunità magica, accetta di aiutare gli Auror con i Vampiri, che stanno mettendo a segno diversi
attacchi contro la popolazione magica per scoprire l’ubicazione di un
antichissimo manufatto magico, l’Anello di Matra. È
una storia di avventura, azione ed anche un pizzico di
romanticismo… Beh, se ho stuzzicato la vostra curiosità, andate a darci
un’occhiatina e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacione a tutti.
Ale