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Autore: Ale    23/04/2007    4 recensioni
Un missing moment del quinto libro. Cosa ha portato il timido e riservato Neville a far parte della battaglia all’Ufficio Misteri? La presentazione in prima persona dell’animo di un ragazzo che si crede Nessuno. Dopo notti in bianco passate a pensare alla propria inutilità, umiliazioni e discussioni rabbiose su cosa vuol dire essere Qualcuno, la scelta finale di un adolescente tra continuare ad essere Nessuno od avere il coraggio di diventare Qualcuno. Questa storia ha partecipato al 21° Concorso di Efp, incentrato sulle fanfiction ispirati ai personaggi di Harry Potter.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Atto secondo

Atto terzo

- La sola via da seguire -

 

 

 

 

5.30 p.m.

“Il tempo è scaduto, ragazzi. Appoggiate le piume sul banco – ehi, basta scrivere: ormai quello che è fatto è fatto! – A posto? Molto bene. Accio esame G.U.F.O.!

Il foglio si sfila gentilmente dalla presa molle delle mie mani e svolazza via assieme a quelli degli altri. Solo quello di Harry è già nelle mani degli esaminatori.

Chissà che gli è successo? È caduto a terra all’improvviso, tenendosi la testa e gridando… Credo che gli facesse male la cicatrice. Ogni tanto ho sentito che ne parlava con Ron: sembra che non sia un buon segno… Oh, a proposito, ecco Ron. Posso chiederglielo.

“Senti Ron…”

Mi supera senza neanche aver dato segno di avermi sentito. Ignorato, come al solito. Hermione gli corre dietro. “Hermione…?”

“Scusami, Neville: devo proprio scappare!” mi dice, voltandosi appena per guardarmi. Sembra agitata. Sicuramente per Harry. Fugge via veloce.

“Aspetta, vengo…” esclamo inseguendola. “… anch’io. Niente: è già sparita. Nell’ingresso non c’è traccia né di lei né di Ron.

Saranno andati in infermeria. Harry doveva andare lì.

“Ehi, Neville!” È Dean. “Allora, come è andato l’esame?” mi chiede, fermandomi prima che io possa salire le scale.

Sinceramente l’esame è l’ultimo dei miei pensieri al momento. Vorrei solo sincerarmi che Harry stia bene. Ma la buona educazione impone… “Ma, non saprei… Spero bene. E a te?”

“State parlando della domanda 12? Dai, cosa diavolo voleva dire?! Se solo Ruf non fosse già un fantasma lo ucciderei con le mie mani!” sbotta Seamus, arrivato in quell’istante.

“Già…” annuisco, più per cortesia che per reale interessamento. “Io dovrei…” inizio, ma Dean mi ferma appoggiandomi una mano sulla spalla.

“Ascolta, Neville…” mi guarda con uno sguardo strano. “… per quello che è successo in Sala Grande, non ci pensare: Malfoy è un idiota.

“Sì, un assoluto idiota.” conferma Seamus.

E tu non sei insignificante.”

“Assolutamente no.”

Mi guardano aspettandosi una risposta. Non so che rispondere in realtà. Cioè, so cosa rispondere a loro. “Grazie.”

Ma non so cosa rispondere a me. Cosa sono io?

Un insignificante e stupido Filobabbano, direbbe Malfoy. Una delusione, direbbero mia nonna e i miei parenti. E Luna? Cosa direbbe Luna?

Sicuramente che sono un cafone. Ho trattato male l’unica persona che non se lo meritava.

“Beh, io devo andare.”

“Aspetta un attimo! Stiamo organizzando una festa per stasera: ci sarai, vero?”

Sorrido flebilmente, con una strana sensazione. “Certo.” Ma non ne sono convinto.

Guardo in basso, verso i gradini, senza vederli veramente. Non so perché, ma mi vengono in mente le scale che portano alla soffitta di casa della nonna. Dove ci sono i ricordi dei miei. Chissà…? Mi viene voglia di piangere.

Quasi senza accorgermene sono davanti all’infermeria. Busso, esitante come sempre.

Lei mi apre e con cipiglio severo mi chiede: “Che c’è?”

“Volevo sapere se Harry Potter sta bene…” mormoro.

Madama Chips è confusa. “Potter non mi ha detto di non stare bene. Mi ha chiesto solo della professoressa McGranitt…”

“È qui?” la interrompo.

“No, Paciock. Come ho detto a Potter, l’abbiamo dovuta trasferire al San Mungo.

“Al San Mungo?” boccheggio, senza fiato. È davvero così grave?

“Già! Sono stati così vili a colpirla tutti insieme!” si infervora Madama Chips. “Una donna della sua età! Che roba!”

Non la ascolto più. Mi sfugge qualcosa. Dov’è Harry ora?

“Grazie, Madama Chips.” dico, allontanandomi.

Dove sono Hermione e Ron? Nei corridoi c’è tanta gente, ormai l’esame è finito come le lezioni pomeridiane. Ma non vedo nessuno di loro.

Mi aggiro per i corridoi, cercando le loro facce tra quelle degli altri. Una strana urgenza mi assale senza che ne capisca il motivo.

Devo trovarli. Me lo sento.

Vado nella Sala Comune, ma di loro non c’è traccia. Il mio dormitorio è vuoto. Finalmente qualcuno mi dice di aver visto Harry uscire in tutta fretta dal buco del ritratto, ma non mi sanno dire dove era diretto.

Cosa diamine sta succedendo?

Chissà se…? Lo tiro fuori dalla tasca, ma niente: il galeone è freddo e senza nessuna indicazione di ritrovo.

Comincio a girovagare senza una meta, finché non sento voci concitate provenire da un corridoio poco distante. Il cuore accelera i battiti.

“Lasciala stare!” È la voce di Ron.

Comincio a correre e, non appena svolto l’angolo, li vedo. Ron, Ginny e Luna. Contro i numerosi e giganteschi Serpeverde che formano la Squadra di Inquisizione della Umbridge.

Ron sta cercando di allontanare a gomitate la Bulstrode, che ha agguantato Ginny per i capelli. Non appena riesce a spingerla via, Tiger lo colpisce in pieno volto, facendolo finire a gambe all’aria. Rimbalza sul pavimento di pietra come se fosse un fantoccio.

“No!” Non riesco a fermare l’urlo che mi sale alle labbra.

Come nei film, tutti si girano all’unisono verso di me. Deglutisco.

“Oh, ma guarda! L’insignificante Paciock. Che ci fai, qui?” mi chiede Malfoy con la sua voce viscida, sogghignandomi addosso. “Vuoi far parte della festa?” mi chiede, scoppiando a ridere.

Ginny mi guarda stupita. Luna ha uno sguardo indecifrabile, come sempre. Ron comincia a rialzarsi e anche lui mi guarda con stupore, mentre dal labbro inferiore gli esce un rivolo di sangue.

“Lo vuoi un consiglio da amico, Paciock? Vattene! Qui non c’è posto per i tipi come te. aggiunge Malfoy, dandomi le spalle.

Per un attimo ci credo. Ma è solo un attimo. Giusto il tempo di incrociare lo sguardo di Luna e ritrovarvi un po’ di ciò che vi ho visto prima, nell’aula vuota.

Giusto il tempo di vedere Ginny partire alla carica contro Malfoy, per punirlo, e Warrington alzare la bacchetta, per colpirla.

Ed allora il mio cuore parla chiaro: la sola via da seguire è quella che conduce la mia mano ad afferrare la bacchetta e quella che porta la mia bocca a pronunciare a gran voce un “Expelliarmus!” che colpisce in pieno Warrigton.

E quando lui si alza, rosso in viso per la rabbia, mi viene da ridere a dispetto del pericolo. Perché, signore e signori, Neville Paciock ha trovato il coraggio di essere Qualcuno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cosa ne pensate?

Perché non mi lasciate un commentino per farmelo sapere?! ^^

Un abbraccio a tutti

Ale

 

 

 

 

P.S. Se per caso foste interessati, sto finendo di scrivere un’altra ficWhere the snake lies”, con protagonista Draco Malfoy, Theodore Nott e, ovviamente, Harry, Ron, Hermione, Ginny e gli altri. È una AU, ambientata quando i nostri eroi hanno circa 24 anni. Draco Malfoy è uscito da Azkaban e, per cercare di rientrare nella comunità magica, accetta di aiutare gli Auror con i Vampiri, che stanno mettendo a segno diversi attacchi contro la popolazione magica per scoprire l’ubicazione di un antichissimo manufatto magico, l’Anello di Matra. È una storia di avventura, azione ed anche un pizzico di romanticismo… Beh, se ho stuzzicato la vostra curiosità, andate a darci un’occhiatina e fatemi sapere cosa ne pensate.

Un bacione a tutti.

Ale

 

   
 
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