Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Princess of the Rose    12/10/2012    3 recensioni
Raccolta su 2pTalia.
Miscellanea 2: "Republic of Canada," disse America aprendo la scatolina e rivelando un anello dorato con sopra una decorazione a forma di maglietta di hockey, "Se vuoi farti perdonare per avermi tradito con Russia, accetta di sposarmi!"
Il turbine: Backmasking, Jouska, Rubatosis, Énouement, Chrysalism [Tabella "Il dizionario delle emozioni" di Lande di fandom]
Incontri del 2p tipo: XX.XX.20XX: per qualche motivo, si è aperto un varco interdimensionale. Visto che non si è richiuso, le due dimensioni comunicanti decidono di intraprendere relazioni diplomatiche.
Le vacanze unite: La quasi-Federazione europea va in vacanza
Romano e i gatti che non voleva: titolo esplicativo... [Maritombola 14]
Natale 1991:Il Natale del 1991 è considerato un momento di svolta per la politica mondiale...
L'UPE va alla guerra: Poco prima dell'avvento della Costituzione e il passaggio da Unione a Federazione, l'UPE avanzò delle richieste per poter aumentare il proprio livello di autonomia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Through the Looking-Glass and what Hetalians found there'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aggiornamento anticipato, in quanto la prossima settimana non credo di riuscire ad aggiornare, in quanto dovrò recuperare tutto quello che hanno fatto all'università in questa settimana in cui sono stata a casa malata (qualcosa come millemila pagine di storia medievale e moderna, più la ricerca di appunti decenti per Geografia politica ed economica T_T, più la ricerca delle diapositive di storia moderna. Povera me ç_ç)

In questa fic affronteremo due temi che mi riguardano da vicino:

1)Il mio amore per la matematica (da notare la forte ironia)

2)Il fratello maggiore che cerca di insegnare la matematica al fratello minore (come mi suona famialiare .-. )

Vediamo coem se la caveranno Prussie e Germania, va!

 

Titolo: Mathematik

Personaggi: Prussia (Wilhelm Freiderich Beilschmist); Germania (George Joseph Beilschmidt)

Genere: Commedia

Avvertimenti: Nessuno

 

Enjoy!

 

_______________________________________________________________________________________________________________________

 

 

 

<< Allora, West. >> disse Prussia, mostrando alla piccola e neonata nazione una serie di biglie colorate dopo essersi seduto vicino a lui. << Oggi, cercherò di insegnarti la matematica. >>

<< Mathematik? >> chiese incuriosito il bambino, per poi gonfiare le guance paffute in una smorfia contrariata. << Ich mag est nicht mathematik! >>

<< Oh andiamo, non l’abbiamo nemmeno iniziata, non puoi già dire che non ti piaccia! >> replicò il prussiano, per poi inspirare profondamente – una maniera per poter far durare di più la sua già scarsa pazienza - e posizionare dieci delle piccole sfere davanti all’altro. << Allora, quante sono queste? >>

Germania sbuffò sonoramente, per poi osservare attentamente quei minuscoli oggetti sferici e iniziare lentamente a contarli sottovoce, per evitare che suo fratello sentisse un eventuale errore e lo correggesse - odiava quando gli si facevano notare i suoi sbagli.

Prussia sospirò, per poi guardare fuori dalla finestra, dove riusciva ad intravedere un cielo azzurro e limpido, uno spettacolo raro per i rigidi inverni tedeschi. Gott, che voglia di uscire a fare quattro passi! Se solo Germania si fosse sbrigato ad imparare le sue lezioni!

Era incredibile quanto quel ragazzino fosse pigro e svogliato: cercare di fargli coniugare i verbi era un’impresa impossibile; tentare di insegnarli un’altra lingua nemmeno a parlarne; e l’unica volta che aveva provato a fargli leggere qualcosa – le fiabe dei Fratelli Grimm, quindi neanche una lettura tanto impegnativa – si era ritrovato un ragazzino in piena crisi da capricci e il libro sfondato sulla testa.

Infondo, però, un po’ poteva capirlo il suo bruderline, visto che neanche a lui piacevano quelle noiose lezioni sulle materie classiche e scientifiche, specie quando fuori c’era un sole che spaccava le pietre e che riscaldava un po’ quella fredda giornata, il tempo ideale per andare a giocare con la neve che ancora ricopriva le colline della campagna. E poi, era da tanto che entrambi non uscivano: avrebbe preferito mille volte portare il piccolo a cavallo per le campagne piuttosto che insegnarli a far di conto.

Tuttavia, Otto* era stato categorico: Germania aveva bisogno di una buona educazione per diventare una nazione potente, scaltra e abile, e chi meglio di Prussia poteva fargli da maestro – in realtà, gli altri fratelli** avevano scaricato tutta la fatica sulle spalle del prussiano solo perché questo era arrivato tardi alla riunione per decidere chi dovesse prendersi cura del piccolo regno e, si sa, chi tardi arriva, male alloggia - ?

<< Allora, bruderline, >> disse la nazione teutonica, ridestandosi dai suoi pensieri quando si accorse che l’altro aveva quasi finito di contare, << quante sono le biglie? >>

<< … Acht… Neun… Zehn… Zehn! Sono dieci. >>

<< Gut! Sono dieci biglie. >> Almeno sapeva contare senza sbagliare, era un inizio. << Allora, oggi ti insegnerò le addizioni e le sottrazioni, sei contento? >>

<< Nein!!! >>

<< … >> Oh be’, almeno era sincero. << Comunque, iniziamo con le addizioni. Adesso, io aggiungo un’altra biglia. >> detto questo, Prussia prese dalla tasca un’altra piccola sfera e la posizionò vicino alle altre. << Le addizioni consistono nell’aggiungere un numero ad un altro numero, che diventerà la somma dei due precedenti. In questo caso, abbiamo un biglia che si aggiunge ad altre dieci biglie. Quante biglie ci sono in totale? >>

Germania rifletté per qualche istante, per poi aiutarsi a contare usando le manine. << Undici? >>

<< …Esatto! >> esclamò Prussia, ammirato dalla velocità con cui il suo fratellino aveva assimilato le nozioni. << Bravo! Ora, e se io ne aggiungo altre due, quante biglie ci sono? >>

<< Uhm… Tredici. >>

<< Esatto! >> la nazione prussiana era sinceramente colpita. Se Germania avesse continuato così, forse avrebbero avuto abbastanza tempo per andare fuori a giocare un poco. Magari, avrebbe anche potuto insegnargli a cavalcare, visto che erano giorni che il più piccolo lo perseguitava con questa richiesta.

Germania arrossì lievemente, soddisfatto per i complimenti ricevuti, ancora più gratificanti per il fatto che venivano dal suo fratellone. Poi un’espressione contrariata si formò sul suo volto quando osservò con più attenzione le piccole sfere colorate allineate sul tavolo.

<< Bruder? >>

<< Ja? >>

<< Ma queste sono le mie biglie? >> chiese il più piccolo, lanciando un’occhiataccia al maggiore dei due, il quale la guardò perplessamente.

<< Ehm be’- >>

<< Credevo di averle perse! >> si lamentò Germania, mentre due lacrimoni  iniziavano a formarsi sotto i suoi grandi occhi viola. << Le ho cercate dappertutto! >>

<< Ehi, a-aspetta- >>

<< Erano un regalo di *sniff* Fräulein Ungarn! Herr Bismarck *sniff*  si è pure arrabbiato con me perché *sniff* le ho cercate anche *sniff* in camera sua! >>

<< M-Ma io- >>

<< Invece le avevi prese tu! Sie sind schlecht, bruder! >>

Pianto isterico tra tre, due, un-

<< Ehi! Aspetta! Aspetta! N-Non piangere su! I-Io le ho s-solo r-rimesse al loro posto nel baule dei giocattoli, >> si giustificò il prussiano, ricordando quando, due giorni prima, era andato a svegliare il suo fratellino per andare a fare colazione e, nel buio che predominava nella stanza, non si era accorto delle biglie sparse sul pavimento, sulle quali era inciampato e per la cui causa per poco non si era rotto l’osso del collo, << e-erano dentro la scatoletta con le freccette! >>

Germania tirò sul naso, lanciando un’occhiata interrogativa a suo fratello.

<< L-La scatoletta c-con le freccette? >>

<< Si, quella con sopra disegnato il boschetto! Non le hai viste? >>

Dopo qualche attimo di silenzio, la piccola nazione arrossì di colpo, gonfiò le guance e voltò il capo dall’altra parte, ogni traccia di un possibile pianto isterico completamente scomparsa dal suo volto.

<< N-No, non c’erano! >> disse, incrociando le braccia davanti al petto.

<< …Non hai controllato, vero? >> chiese Prussia, e a giudicare da come il corpicino dell’altro si era teso, dedusse di averci azzeccato in pieno; sorrise esasperato, scompigliando i capelli biondo chiaro dell’altro. << Comunque, continuiamo con la lezione, dai. >>

Germania gli lanciò un’occhiataccia, per poi ritornare a dare attenzione alle biglie.

<< Allora visto che ha imparato così in fretta le addizioni, passiamo subito alle sottrazioni, >> disse il prussiano, per poi togliere una biglia dal mucchio, << in sostanza, il concetto è lo stesso delle addizioni, ma inverso: invece di aggiungere un numero, lo tolgo, come ho tolto la biglia. Ora, quante biglie hai? >>

Germania gli lanciò nuovamente un’occhiataccia, poi verso le palline di vetro, poi di nuovo verso di lui.

<< Andiamo, è facile, >> lo incoraggiò il maggiore, << dal tredici ne togli uno, rimane…? >>

<< Tredici! >>

<< … >> Forse quella cavalcata in campagna avrebbe dovuto attendere un altro po’. << Nein, bruderline. Se io tolgo una biglia dal mucchio rimango- >>

<< Tredici biglie! >>

<< Nein, ne rima- >>

<< Tredici biglie! >> urlò Germania, per poi mettersi in piedi sulla sedia e saltare addosso al fratello, tentando di prendere la piccola sfera di vetro che l’altro teneva in mano. << Non me ne ruberai altre! >>

<< M-Ma non te le ho rubate! Sei tu che non ti- AHI! Non tirarmi i capelli! Ugh, piccolo mostro!  Lasciami capelli! >>

Prussia, dopo vari graffi, pugnetti e pure un morso – certo che, per essere così piccolo, Germania aveva dei dentini davvero appuntiti – riuscì ad afferrare suo fratello per il colletto della camicia, a staccarlo dalla sua amata chioma biondiccia, e rimetterlo al suo posto.

<< Ascoltami bene, ragazzino, >> digrignò il prussiano, ansimando leggermente per la fatica, << adesso, tu mi dici quante maledette biglie rimangono dopo che ne ho levata una, chiaro!? Non ho intenzione di passare qui tutta la- >>

<< Te l’ho già detto, ne rimangono tredici! >>

<< Non possono rimanerne tredici! >>

<< Invece si! Poggia la mia biglia sul tavolo! >>

<< Prima dimmi quanto fa tredici biglie meno una biglia! >>

<< Fa tredici! >>

<< Non fa tredici! >>

<< Ja! >>

 << Nein! >>

<< Ja!! >>

<< Nein!! >>

<< JA!!! >>

<< NEIN!!! Oh verdammdt, West! Smettila di fare il testardo! >>

<< Sono tredici biglie. Le mie tredici biglie, e tu non me le puoi portare via! >> disse Germania, gonfiando le guance e incrociando le braccia davanti al petto, lanciandogli l’occhiata più raggelante che una nazione della sua età potesse fare.

Prussia sospirò. Non avrebbe potuto sopportare un intero pomeriggio in quella maniera!

<< Facciamo così: se tu fai il bravo, dopo ti insegno ad andare a cavallo. Ci stai? >>

Al sentire quella parole, la rabbia di Germania scemò in pochi istanti; speranzoso, si voltò verso il fratello. << Davvero? >>

<< Ja, però, fai il bravo, ok? Finiamo questa lezione e poi andiamo fuori. >>

Il più piccolo annuì con decisione, ma questo non rassicurò il prussiano, neanche un poco.

<< Allora, West. Se io prendo una biglia, quante biglie rimangono? >> chiese per l’ennesima volta.

<< Tredici. Perché io me la riprendo. >> e per l’ennesima volta, Germania gli diede la risposta sbagliata. Ma Prussia non era un tipo arrendevole: se il suo fratellino voleva giocare a chi era più testardo, be’, avrebbe trovato pane per i suoi denti!

<< Io nascondo la biglia. Quante bi- >>

<< Conosco il castello come le mie tasche, >> lo interruppe il più piccolo con fare da saputello, sorridendo furbescamente << quindi rimangono tredici, perché la ritroverò! >>

<< … >>

Calma Prussia. E’ un bambino. Solo un bambino. Un diavolo di bambino, ma comunque un bambino.

<< West, non fare finta di non capire. >> disse, molto lentamente, in modo da poter controllare le sue parole – non voleva che il suo fratellino sentisse delle parolacce: del resto, era così piccolo, ancora voleva conservarne l’innocenza - << Io tolgo una biglia. E te non puoi riprendertela in alcun modo, perché te lo impedirò. Quante. Biglie. Rimangono?! >>

Germania rimase in silenzio per qualche attimo, per poi sorridere il più innocentemente possibile.

<< Ovvio, ne rimarrebbero sempre tredici. Più il tuo cadavere. >>

<< … >>

 

 



Più tardi, quella sera…

<< Ho paura che mio fratello possa uccidermi. >> disse Prussia con voce incolore, per poi bere tutto di un fiato il liquore che aveva nel bicchiere.

<< Che te lo fa pensare, Prusse? >> chiese incuriosito Francia, mentre versava al suo amico teutonico dell’altro liquido alcolico. Spagna si limitò a voltarsi verso di loro, stranamente interessato.

<< A malapena sa contare, però già sa che se mi colpisce con qualcosa può farmi male. Ieri ha testato questa teoria cercando di infilarmi un coltello nel braccio. E oggi mi ha velatamente minacciato di morte. >> rispose, poggiando la testa su una mano e osservando con disinteresse il caos che regnava nel locale in cui si era dato appuntamento con i suoi due amici di vecchia data.

<< Tranquillo, mon amì! E’ troppo piccolo, probabilmente fa tutto questo con ingenuità. >> disse la nazione francese, sorseggiando il suo vino direttamente dalla bottiglia – e chi se ne frega delle buone maniere, no? – per poi dare un lungo tiro alla sigaretta che teneva tra le dita.

<< Non ne sarei così sicuro. Quella piccola peste è peggio del diavolo, ecco! >>

<< Prusia, è tuo fratello. >> disse Spagna con estrema calma, parlando per la prima volta in quella serata.

<< E con questo? >>

<< Pensi davvero che ti voglia morto? Ma dai! Non sa cosa vuol dire morire. Se lo sapesse, sono sicuro che al smetterebbe. >>

<< Prusse, Allemagne non ha neanche cinque anni! >> Francia non esitò a dar manforte allo spagnolo. << Ha tutto il tempo per evitare che diventi un tipo pericoloso, non? Anche se dubito fortemente che lo diventerà. >>

<< … Ma si, forse avete ragione. >> concluse Prussia, sorridendo, per poi bere un sorso di alcolico, decisamente sollevato. << Infondo, non può diventare uno psicopatico, maniaco, ossessivo, o chissà che altro, no? >>

 



Le ultime parole famose.




__________________________________________


Traduzioni:


Ich mag est nicht mathematik! = Odio la matematica

Fräulein Ungarn! = Signorina Ungheria

Sie sind schlecht, bruder! = Sei cattivo, fratellone!



*Otto Von Bismarck
: primo cancelliere nella storia della Germania, nonché importantissimo statista del XIX secolo. E' un personaggio che mi ha sempre fatto molta simpatia, e mi sono sempre immaginata come potesse essere il suo rapporto con Prussia XD. Non ci sarà un 2p!Bismarck, ma potrebbe ricomparire in futuro.

*I fratelli di Germania: prima che Prussia riunisse tutti quanti, il territorio che oggi forma la Germania era divido in tanti piccolo stati, staterelli, e città indipendenti, roba che lòa divisione dell'Italia prima dell'unificazione sembra una bazzeccola a confronto (basti pensare che si sono arrivati ad annoverare più di 300 stati indipendenti prima del 1871, anno dell'unificazione della Germania). Nelle strip, Himaruya ci ha fatto vedere che è stato Prussia ad prendere in mano la situazione e ad unificare tutti quanti; nel 2p, tutti hanno scaricato i problemi su 2p!Prussia XD. Logica inversa, insomma.


La prossima settimana l'aggiornamento non ci sarà, ma cercherò di recuperare. al 99% avrà come protagonista Romano (e il RomaBel, Lyu Chan sei avvisata XD).


Spero ce la shot vi sia piaciuta e, se vi va, lasciate un commentino-ino-ino, si? ^^


Bye Bye!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Princess of the Rose