Vuoi diventare la mia ragazza?

Il piccolo parco era gemito di genitori che, dopo aver preso i figli dall'asilo li accanto, li portavano in quel giardino a divertirsi un po' prima di tornare a casa.

Sei bambini, però, si distinguevano dagli altri.

Una bellissima bambina dai capelli del colore dell'oro e degli occhi color lapislazzuli, era seduta sull'altalena e un altrettanto bel bambino biondo con gli occhi azzurri la spingeva.

<< Sì! Più forte Matt! >> gli gridò lei con la sua “S” moscia, mentre rideva divertita.

<< No, basta, se no cadi. >> la avvertì il piccolo Matt mentre rideva anche lui divertito.

Poco dopo la piccola Elena scese dall'altalena lasciando il posto ad un bimbo, più grande di lei di nome Alaric.

Che nome buffo!

Appena scese dall'altalena corse ad abbracciare Matt per poi stampargli u bacio sulla guancia.

<< Sai che noi due ci sposeremo, da grandi? >> gli domandò facendo un sorriso a trentadue denti e facendolo arrossire.

Poco lontano da loro due bambini più grandi guardavano la scena. Loro facevano la prima elementare.

Il piccolo con i riccioli castani e gli occhi verde-prato li guardava dispiaciuto.

Perché Elena non stava con lui? Si trovò a domandarsi, ma poi si ricordò che Matt lo aveva preceduto. Lui le aveva chiesto di diventare la sua ragazza prima.

L'altro, il bambino con i capelli corvini e gli occhi neri come la notte li guardava con lo sguardo tra il divertito e il diabolico. Dopo aver fatto un ultimo sorrisino corse da loro.

<< Elena. >> gridò attirando l'attenzione dei piccoli piccioncini.

Stefan seguì il fratello per poter vedere Elena da più vicino.

<< Sì? >> domandò la bimba sbattendo vistosamente le ciglia.

I fratelli Salvatore le piacevano.

<< Dì “salsa”. >> le ordinò, praticamente, Damon non vedendo l'ora di prenderla in giro.

<< Perché? >> domandò la bionda un po' sospettosa.

<< Tu dillo. >> la incoraggiò lui, gongolante, sotto gli sguardi confusi di suo fratello e di Matt.

<< Salsa... >> disse lei confusa facendo così sfoggio della sua “s” moscia.

<< Buahah... falfa... >> disse Damon deridendola mentre si lasciava andare in una risata diabolica indicando la povera bambina che, rendendosi conto che il moro la stava prendendo in giro, cominciò a singhiozzare.

<< Damon, sei stato cattivo. >> gli disse Stefan rimproverandolo e attirando così involontariamente l'attenzione della piccola bionda che si buttò tra le sue braccia piangendo. Lui le restò accanto confortandola.

<< Ma... Elena... >> mormorò il piccolo Matt, che si sentiva escluso.

<< È finita, Matt. >> gli disse la bambina tirando su col naso, altezzosa, per poi andarsene con Stefan a giocare.

Anche Matt si allontanò dall'altalena poco dopo, tutto triste.

Intanto Damon che rideva ancora per Elena correva per il parco divertito. All'improvviso, però, una chioma rossa e riccia attirò la sua attenzione. Man mano che si avvicinava alla bambina un forte odore di fragole gli invadeva le narici. Quella bambina era più piccola di lui, una volta gli era sembrato di vederla con la sua mamma che uscivano da un asilo.

<< Hey, tu! Che stai facendo? >> le domandò Damon da bravo gradasso facendola scattare spaventata.

<< Io?- domandò la piccola indicandosi.- Tò zocando... >> gli disse con gli occhioni marroni e i boccoli rossi, raccolti in due codini alti. I capelli erano lunghi e finivano per incorniciarle il piccolo viso.

<< E a cosa giochi, testa di carota? >>

<< Io non tono tetta di calota! Mi chiamo Bonnie. >> gli rispose la piccola Rossa, mentre si alzava e gli andava incontro sbattendo i piedi per terra, arrabbiata .

Sembrava una piccola e tenera gattina infuriata mentre avanzava verso di lui con i ricci che molleggiavano ad ogni passo.

Damon la trovò carina, ma subito dopo aver partorito questo pensiero di ridestò.

<< Tu non sei carina. Tu fai schifo! >> le urlò contro Damon spingendola bruscamente.

Bonnie pesava talmente poco che cadde immediatamente a terra. Continuò a guardarlo mentre lui scappava via, correndo.

Bonnie dopo essersi alzata andò a correre piangendo dalla sua mamma.

Intanto poco lontano un'altra bambina con i capelli scuri e gli occhi grigio scuri aveva assistito a tutto.

Corse dietro a Damon, lo superò e si fermò davanti a lui, interrompendone la corsa.

<< E tu che vuoi, Miss Inquietudine? >>

<< Hai fatto piangere Bonnie! >> gli urlò in faccia arrabbiata.

<< E allora? >> domandò il bambino con tono disinteressato.

<< E allora morirai per questo. >> strillò ancora Meredith puntandogli teatralmente un dito contro, più agguerrita che mai.

<< Vai Billy, fagliela pagare! >> urlò esortando il suo amico immaginario a far del male a Damon. Naturalmente al moro non successe un bel niente.

<< Chi? >> domandò Damon deridendola.

<< Solo perché tu sei in prima elementare e noi no, non puoi prenderci in giro. >> affermò la bambina rivendicando i propri diritti e quelli dei suoi amici.

<< Sì, invece! >>

<< Billy, uccidilo! >> decise di riprovare la piccola, ma niente.

<< Non c'è nessun Billy. >> le disse Damon.

<< Sì, che c'è... >> gli disse Meredith scappando via, per poi nascondersi in un angolo chiedendo a Billy perché l'avesse tradita proprio nel momento del bisogno.

Bonnie nel frattempo era dalla madre.

<< Tu... fai... Cchifo. >> le riferì Bonnie con le lacrime agli occhi e la voce rotta dal pianto.

<< Tesoro, sai perché quel bambino ti ha detto quelle cose? >> le domandò la madre, prendendole teneramente le mani.

Bonnie scosse la testa versando ancora qualche piccola lacrima.

<< Perché gli piaci. >> le spiegò la signora McCullough con un sorriso intenerito.

<< Gli piaccio? >> domandò innocentemente la piccola rossa mentre dilatava le pupille, sbalordita.

<< Sì, amore. A volte i bambini fanno così con le belle bambine che gli piacciono. Lo so, è strano, ma è così. >> le disse la madre finendo con un'alzata di spalle come a dirle”...uomini...”

<< Io non zi cledo! >> le disse la piccola prima di correre di nuovo verso l'area giochi.

Si fermò un attimo cercando di decidere a quale gioco fare, ma all'improvviso si ritrovò davanti Damon che la guardava imbarazzato.

Aveva le mani dietro la schiena, la testa bassa, le gote un po' rosa e giocherellava con il piede spostando la terra per poi risistemarla dov'era.

<< Che cota vuoi? >> domandò Bonnie già con gli occhi lucidi a causa delle lacrime che minacciavano di sgorgare da un momento all'altro.

<< Non piangere...- le disse lui guardandola dispiaciuto.- volevo chiederti scusa, per prima. >> finì di dire guardando a terra.

<< Davvelo? >> domandò la piccola, sorpresa.

<< Sì. Volevo chiederti anche un'altra cosa... >>

<< Dimmi. >> lo incitò la continuare lei, curiosa.

<< Vuoi diventare la mia ragazza? >> chiede il Moretto, arrossendo un po.

Bonnie rimase quasi sconvolta da quella richiesta. Allora sua mamma aveva ragione! Lei piaceva a Damon e... anche a lei piaceva lui.

<< Sì. >> gli rispose Bonnie con un sorriso luminoso.

Damon in risposta le rivolte un bellissimo sorriso.

Bonnie, a quel punto, prese coraggio, gli si avvicinò e gli stampò un bacetto sulla guancia, in modo da “ufficializzare” il loro legame.

Dopo il bacio i due si guardarono per un po' e dopo aver sbottato in coro un “Che schifo!” Bonnie si pulì la bocca, come se si fosse sporcata e lo stesso fece Damon con la sua guancia.

Dopo qualche secondo Damon le prese la mano e poi si diressero entrambi verso l'altalena, guardando verso parti opposte, entrambi rossi, per l'imbarazzo.

Angolino dell'autrice:

Ciao a tutti!

Ho appena aggiornato Roba da donne... e mi dispiace, ma non ho resistito a postare anche questa OS dopo averla trascritta.

Non so neanche come o quando mi sia venuta l'idea di fare una storiellina con i protagonisti da bambini, fatto sta che l'ho scritta a scuola nel quaderno degli appunti di italiano, e sono riuscita a trascriverla solo oggi... spero vi piaccia, se così non fosse beh... sono contenta che l'abbiate almeno letta :)

Fatemi sapere che ne pensate.

Un bacione

Immy