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Autore: Ena_min    14/10/2012    2 recensioni
(jongkey e 2min)
“lo sai quale è la cosa più stupida da fare nella vita?? Viverla senza nessuno al tuo fianco che ti ami!!”… era sempre questo che gli ripeteva sua nonna quando ancora era viva.. ed era anche l’ ultima cosa che gli disse prima di morire...
Ripensava sempre a quelle parole.. ogni tanto gli davano il coraggio di andare avanti.. ogni tanto invece lo facevano piangere..
Ricordi tristi, ricordi strappalacrime, ricordi che vorresti solo cancellare dalla mente.... Ma vale veramente la pena di vivere la vita senza di essi?
Genere: Drammatico, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!.. Questa è la mia prima fan fiction.. Spero veramente che vi piaccia... E' da molto che ne volevo scrivere una e finalmente ho trovato lo spunto per farlo!!.. :DD  Non indugiate nel lasciarmi recensioni anche se negative... Apprezzerò tantissimo ogni critica!!..Buona lettura a tutti!!.. 


La prima volta che lo vidi era sull’ autobus.. la prima volta che lo vidi era seduto su quel piccolo sedile, vicino alla finestra, intento ad ascoltare la musica.. la prima volta che lo vidi il mio cuore perse un battito..
Erano le 7 di sera e stavo ritornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro in quel sudicio posto che osavano ancora chiamare bar,  dove facevo il cameriere… Non sopportavo che uno come me dovesse lavorare in un posto del genere..Pieno di ubriaconi 50enni che urlavano e sbrozzavano dappertutto.  Ero sempre stato un maniaco del pulito, un perfezionista in ogni cosa e con tutto l’ orgoglio che era concentrato in me non sopportavo mica che mi dessero ordini!! Kibum di qua , Kibum di là.. era un continuo chiamarmi e sapevo che prima o poi sarei scoppiato!! L’ unica cosa che mi faceva andare avanti e sopportare tutto ciò era la mia sorellina.. la mia sola famiglia..
Ero proprio in un fascio di nervi mentre mi sedevo sull’ autobus che mi avrebbe portato poco fuori Seul, a casa .. mi accorsi subito della sua presenza..Lo vidi e subito qualcosa dentro di me si mosse.. I pensieri sparirono e un lume di tranquillità si accese dentro di me.. Si, era bello, ma fù qualcos’ altro in lui che mi colpì così tanto.. Forse quel suo sguardo spensierato.. quell’ aria felice che tanto volevo fosse dipinta sul mio volto.. in quel momento sarei tanto voluto essere lì, seduto al suo fianco a bearmi di ogni singola dolce emozione che mi procurava soltanto guardandolo..  
ma qualcosa mi impedì di andargli incontro..Qualcosa che ancora oggi non riesco a identificare.. Qualcosa che non avevo mai provato fino a quel momento.. Vergogna forse? Mmn No.. ansia?? No neanche questo.. Paura?? Forse si.. Forse era proprio questo.. Paura di avvicinarmi a lui e scoprire che tutto quello che avevo visto e provato in quell’ istante era soltanto un magnifico sogno!!
 
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Lo rincontrai altre volte.. sempre in quell’ autobus nello stesso posto e con le sue cuffione… ma anche quelle volte non ebbi mai il coraggio di avvicinarmi, parlargli.. Fino a quel momento mi era bastato guardarlo.. entrare, per i 20 minuti di autobus che dovevo fare per arrivare a casa mia, in un mondo diverso da quello in cui ero solito vivere.. in un mondo in cui tutti i miei problemi volavano via spinti dalla brezza che Jong riusciva a creare con la sua sola presenza.. E si.. si chiamava Jong.. Lo scoprii un giorno mentre stava parlando al cellulare con qualcuno.. la sua voce bassa lo presentò con un “sono il tuo splendido jong’’ e mentre dall’ altro capo del telefono qualcuno si metteva a ridere le labbra di jong si incurvarono in uno splendido sorriso… Quella volta non ebbi l’ occasione di cogliere chi fosse colui che fù in grado di fargli spuntare quel sorriso sulle labbra ruvide che piu di altre volte mi provocò un calore all’ altezza del petto..
Capii soltanto 3 giorni più tardi a chi era rivolto quel sorriso.. Emily, si chiamava così.. Era una di quelle poche ragazze coreane veramente belle.. senza trucco né vestiti eccentrici sapeva come farsi notare solo con il movimento del corpo.. Con la schiena dritta e un sorriso smagliante salì sull’ autobus e si sedette di fianco a Jong.. Il viso di quest’ ultimo si illuminò in un attimo.. e fu in quel momento che vidi la scena che ruppe qualcosa dentro di me.. un bacio.. anzi  il bacio.. Quel bacio che Emily dolcemente poggiò sulle  sue labbra.. sulle labbra di quella persona che non sapeva neanche che esistevo ma che ormai era diventata parte di me.. Di baci ne avevo visti a milioni ma quello fu l’ unico bacio che fu in grado di trascinarmi giù.. di riportarmi in quel  mondo buio dove il lume che Jong aveva acceso in me si era spento e dove ancora una volta ero solo…
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Scesi dall’ autobus frastornato.. non sapevo ancora bene cosa mi fosse preso.. perché stavo così male? Perché vedevo tutto annebbiato?.. e perché le mie guance erano umide?.. stavo piangendo? Ma perché?.. Corsi a casa.. Le mie emozioni altalenavano tra la rabbia, la tristezza e il sentimento di abbandono.. Ebbi voglia solo di togliermi le scarpe e mi fiondai nel letto.. si quel letto che aveva tante volte accolto le mie lacrime.. lo avrebbe fatto anche questa volta ne ero sicuro..
Quella sera non cenai.. quella sera non ebbi nemmeno il coraggio di chiamare mia sorella per la buona notte prima che andasse a dormire.. quella sera ero solo io.. io il mio letto e la mia tristezza..
Mi chiesi più volte il perché di tutto quello.. già, non avevo ancora capito niente..
Tutto si fece piu chiaro quando ripensando ancora a quel bacio provai il sentimento piu terribile di questo mondo.. L’ odio!!.. odiavo Emily.. con tutte le mie forze.. odiavo i suoi capelli così perfetti.. il suo sorriso così splendente, il suo fisico da modella e soprattutto la odiavo perché aveva Jong!! Si quella sera me ne resi conto.. tra le lacrime capii tutto .. tra le lacrime capii che mi ero innamorato..
Il mattino seguente non andai a lavoro.. mi diedi per malato.. Sapevo che prima o poi l’ avrei rivisto sicuramente, ma dovevo farmi forza andare avanti.. alla fine io ero kim kibum.. non potevo NO! Non dovevo!.. avevo tanto a cui pensare.. Ero sempre stato un tipo orgoglioso e forte.. mi odiavo per tutto quello che stavo provando!.. mi sentivo debole e questo mi faceva arrabbiare..
Quel mattino decisi che sarei uscito con il mio piccolo amico.. Taemin.. era sempre stato tanto per me.. Abitava nell’ appartamento sopra... La prima volta che ci incontrammo aveva appena 18 anni.. Sua madre  era morta  quando lui era ancora un bambino  mentre il padre, all’ ospedale, stava davvero male.. Aveva dovuto vendere la casa in cui abitava prima, per i troppi debiti che aveva la famiglia e quindi doveva trovare un’ appartamento nuovo per non finire sotto i ponti.. Il giorno in cui lo vidi me ne affezionai subito.. sotto quel testone di capelli biondi, c’era il suo dolce visino.. gli occhioni tristi mi misero tanta angoscia in quel momento.. ma Taemin fu veramente bravo a nascondere il tutto e con un sorriso si presentò con un “non ti preoccupare sono giovane ma i casini non li faccio anche se vivo da solo, sarò buono buono e sono sicuro che diventeremo amici”..
Per 6 mesi visse da solo.. e nell’ arco di quel tempo, come già aveva previsto lui, diventammo ottimi amici. Ero un po’ come una mamma per lui.. gli lavavo i vestiti e nelle mattinate libere gli preparavo anche il pranzo..
Un giorno mi disse che non riuscendo a mantenere tutte le spese aveva deciso di dividere  l’ appartamento con un’ altro ragazzo.. A quella affermazione storsi le labbra.. avevo paura che qualcun’ altro potesse portare il mio piccolo lontano da me.. alla fine era l’ unico che riusciva a capire parte dei mie problemi.. Taemin come se fosse in grado di leggermi nella mente mi disse “non ti preoccupare Omma nessuno riuscirebbe mai a sostituirti” a quelle parole mi misi a piangere..Lo abbracciai e lo strinsi forte e ancora una volta capii che senza quella piccola pulce e la sua dolcezza  non sarei mai stato in grado di sopravvivere fino a quel momento.
Il nuovo ragazzo che avrebbe diviso l’ appartamento con  Tae si chiamava Minho.
Il rapporto che c’era e c’è tutt’ ora  tra me e Minho è di odio e amore.. quell’ omaccione oltre ad avere un fisicaccio da paura  ha anche un cervello e questo è una delle cose per cui lo ammiro maggiormente.. Da quando è arrivato si è sempre preso cura di Taemin come se fosse la persona piu importante della sua vita e questo era quello che mi stava veramente a cuore.. Dopo tutto quello che aveva passato, sapere che aveva 2 persone che lo amavano mi metteva il cuore in pace.
Quindi quella mattina decisi di uscire con Taemin.. Minho era a lavoro e non sarebbe venuto con noi..
“Medico primario eh??.. sai che roba.. adesso come dobbiamo chiamarlo dottor Choi??”  alla mia affermazione  taemin si fece scappare  un sorrisino..
“Dai Ommaa!!!.. ha studiato davvero tanto per laurearsi.. e adesso ha anche trovato lavoro.. sii felice per lui!! Io lo sono tanto!!”
 
 
“Ma certo che lo sono piccolo mio!! Alla fine è anche mio amico.. Ma sai come è fatto.. adesso si monterà la testa e chi lo sopporta piu’’ alzai gli occhi al celo e continui  “un giorno magari te lo ritroverai a casa e entrando dalla porta ti dirà.. ‘dai Tae vieni che facciamo il gioco del dottore’ e tu che farai?” Taemin divenne tutto rosso capendo quello che veramente volevo dire.. così continuai “certo che non gli dirai neanche di no.. eh piccolo?Ahhahaha.. magari diventerai rosso pomodoro come adesso!!”
Taemin imbarazzatissimo  non volle neanche incrociare il mio sguardo super malizioso e si limitò a coprire il suo rossore con la sciarpa che portò fino sotto gli occhi.. così continuai convinto più che mai ad affrontare quel discorso per, in qualche modo, allontanare la  mia mente da Jong.. “dai piccolo a me lo puoi dire.. ho visto come lo guardi.. ho visto il tuo imbarazzo quando ti sistema i capelli o solo quando ti guarda.. ormai sei un libro aperto per me.. Non avere paura.. io non ti giudicherò mai.. sei il mio  piccolo Minnie e io voglio solo che tua sia felice” con quelle ultime parole Tae si tolse la sciarpa da davanti la bocca e cominciò a parlare “ ma Omma io come faccio ora?? Lui.. dai su.. l’ hai visto.. è così figo!.. circondato da donne 24 ore su 24.. e poi quella Irena con cui messaggia sempre??? No no non mi piace per niente.. Non posso andare lì da un giorno all’ altro e dirgli che mi sono innamorato di lui dal momento in cui l’ ho visto.. non fa dai… Ommaaaaaaaaaaaa.. aiutami tuu!!!!..” i suoi occhi supplichevoli mi fecero ridere..  per l’ ennesima volta avevo ragione!.. “non ti preoccupare piccolo!.. la tua Omma  è qua per questo!!” gli dissi..
Arrivammo in pochi minuti al bar dove avevamo deciso di fare colazione.. Era uno dei bar preferiti da Taemin.. Si ingozzava come un maialino di tutto quello che trovava dentro quel  locale.. “benvenuto in paradiso Tae..” si disse da solo! Vidi i suoi occhi brillare davanti a quella miriade di dolciumi… si vedeva proprio che aveva l’ imbarazzo della scelta… Gli sorrisi..

 
Kibum era  davvero stanco.. non aveva dormito tutta la notte e le occhiaie ne erano testimoni..
“il Dio del fondotinta oggi non ti ha aiutato Omma??” gli chiese Taemin
“si vede che non l’ ho invocato abbastanza stamattina” gli rispose con un filo di voce..
Gli occhietti di  Taemin si puntarono sui suoi e cercando di cogliere ogni tristezza celata dietro quegli occhi furbi e vispi da gatto della sua Omma, gli chiese perché non avesse dormito..
Kibum alzò le spalle e con una smorfia gli disse che aveva avuto troppi pensieri durante la notte..
Taemin però non si fece ingannare e continuò il suo terzo grado.. “ti ho visto ieri sera quando sei ritornato..” il cuore di kibum per un momento si fermò “ero sul terrazzo quando sei rientrato dal portone  d’ ingresso del palazzo.. e ho sentito quando hai sbattuto la porta del tuo appartamento.. cosa è successo Omma??”
Kibum cercò di non mostrarsi così nervoso di quanto veramente era.. quindi con un sorriso nervoso mentì al suo piccolo Tae “ahahahahah piccolo.. mi scappava la pipì.. non hai idea per quanto tempo l’ ho trattenuta.. per un momento ho pensato che la mia vescica sarebbe scoppiata da un momento all’ altro!!”.. Gli occhi si Kibum si posarono nervosi sul suo crossaint al cioccolato, che sapeva avrebbe odiato per la sua bontà e per la ciccia che avrebbe contribuito ad aumentare, e sperò con tutto il cuore che il biondino bevesse questa sua bugia.. Ma, per sua sfortuna, non fu così.. infatti ancora più adirato e preoccupato di prima gli domandò con durezza “ ed eri così preoccupato che ti eri anche messo a piangere??”..
I suoi occhi affilati si alzarono e incontrarono quelli preoccupati di Tae.. Non gli avrebbe raccontato la verità.. aveva deciso.. Non gli avrebbe raccontato che uno sconosciuto gli aveva spezzato il cuore.. non gli avrebbe raccontato che l’ unica cosa.. o meglio l’ unica persona che lo faceva stare veramente bene era un uomo che neanche conosceva.. non gli avrebbe raccontato nulla! Questa sua decisione lo aveva fatto soffrire tanto..gli faceva male sapere che avrebbe mentito al suo piccolo!! Ma non poteva fare altrimenti..
Così grazie alla sua indole da attore e il suo magnifico autocontrollo riuscì a nascondere tutti quei sentimenti di sorpresa, di paura e vergogna e spalancando la sua soffice boccuccia in una sonora risata, davanti agli occhi sorpresi del piccolo Taemin,  gli rifilò la più vecchia scusa di questo mondo ma l’ unica che in quel momento gli venne in mente “Mi era entrato qualcosa nell’ occhio!!.. non riuscivo proprio a toglierlo.. ed essendo vicino alla fontanella del parchetto vicino casa sono andata a lavarmi l’ occhio.. poi con i -5 gradi che c’erano ieri, l’ acqua fredda aveva solo aumentato il freddo che  sentivo.. poi c’era anche la vescica che per forza voleva essere svuotata  .. ecco perché mi sono messo a correre.... ed ecco perché avevo le guance bagnate!!”.. Taemin spalancò gli occhi.. non credeva neanche un poco a quello che Kibum gli aveva rifilato!.. ma se la mia Omma non vuole dirmelo non posso neanche costringerlo a farlo!!.. forse non si fida abbastanza di me...
Un velo di tristezza ricoprì gli occhi del più piccolo.. Kibum lo notò ma non poteva fare altro.. si vergognava troppo di quei sentimenti.. aveva ferito il suo piccolo migliore amico.. e per questo si sentiva veramente un verme.. ma come poteva fare?? Doveva dimenticare Jong.. e con lui doveva dimenticare la sua bellezza.. i suoi occhi neri che si perdevano nell’ ammirare la bellezza di Seul dal finestrino dell’ autobus..doveva dimenticare quei capelli per aria che sembravano quasi sfidare le leggi della fisica.. e cosa più difficile doveva dimenticare quella  dolce brezza che riusciva a creare con la sua  sola esistenza, per far volare via i brutti pensieri di Kibum!
Ad un certo punto la coscia destra di Kibum iniziò a tremare.. Prese il suo palmare rosa confetto tra le mani.. e un brivido gli percorse la schiena appena lesse il nome sullo schermo liscio ..
OSPEDALE SEUL..
Qualcosa non andava.. se no non avrebbero chiamato!.. Il suo cuore prese a correre.. le sue mani a tremare.. e se fosse stato in piedi sarebbe sicuramente caduto per il poco sostegno che le sue esili gambe potevano offrirgli..
rispose..
Taemin lo vide impallidire.. lo vide sconcertato.. vide le sue prime lacrime.. vide il vuoto nei suoi occhi già tristi.. poteva anche sentire il suo cuore battere più veloce che mai.. Aveva capito.. Aveva capito tutto.. Aveva sempre temuto quel giorno..  non lo aveva mai detto a Kibum ma aveva già pianto di fronte all’ eventualità che tutto quello potesse veramente succedere..
A Kibum sembrò che le parole del suo interlocutore gli perforassero i timpani.. in quel momento avrebbe tanto voluto essere sordo..avrebbe tanto voluto non esistere.. non ricevere quella telefonata… non essere il fratello della persona il cui cuoricino aveva appena smesso di battere!!
Corse in ospedale.. corse per ben 2 Km.. corse piangendo.. corse urlando.. urlando la sua rabbia.. urlando il suo odio verso quel Dio così ingiusto nel suoi confronti... urlando il nome della sua sorellina..
Non poteva essere vero no..  come avrebbe fatto a continuare a vivere.. come sarebbe riuscito ad addormentasi senza sentire la voce della sua sorellina che gli dava la buona notte!!.. Mentre correva la sua mente gliela faceva rivedere.. riusciva a vedere quel dolce visino così stanco ogni giorno di più.. Quegli occhi resi spenti e cupi dalla malattia.. quelle manine sempre più magre…  quel respiro sempre più affannoso come dopo una corsa..
Agli occhi di Kibum era la bambina più bella del mondo.. anche senza capelli.. con quel suo visino dolce e le parole amorevoli per il fratellone, che lavorava solo per poterle comprare le medicine, riusciva sempre a risollevare l’ anima di Kibum dai suoi sensi di colpa..
“perché hai preso lei!!!. Perché li hai presi tutti!!.. mi hai lasciato qua da solo!!.. mi hai lasciato qua senza nessuno!!..mi hai lasciato solo!!!!!!!!”  la voce ferita di Kibum risuonava nel centro di Seul.. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter riportare indietro la sua Amber.. qualunque cosa..
 
Fu una corsa interminabile.. i minuti passavano e a Kibum parvero ore e ore di corsa verso il nulla.. Sarebbe arrivato in ospedale e poi??.. poi cosa avrebbe fatto??.. Sarebbe andato dalla sua sorellina, l’ avrebbe accarezzata per l’ ultima volta.. le avrebbe sussurrato il suo ti voglio bene.. avrebbe sperato che tutto quello fosse solo un crudele scherzo.. Avrebbe pianto per lei..
Ora era morto dentro.. non c’era più nulla in lui.. anche la speranza che la sua sorellina guarisse se ne era andata.. ora non gli restava più nulla!!..
 
“Non è riuscita a resistere all’ ultima seduta di chemioterapia.. E’ deceduta stamattina.. Non ha sofferto.. Non ti abbiamo chiamata prima perché Amber non voleva.. Era serena.. all’ infermiera ha detto che non voleva spegnersi vedendoti soffrire.. Questa è per te.. L’ ha scritta poco prima di andarsene..”
Furono queste le parole del medico della piccola.. Kibum avrebbe tanto voluto stozzarlo in quel momento.. non era riuscito a guarire la sua sorellina.. non era riuscito a farla stare bene!!.. lo odiava quel medico!!.. li odiava tutti!!.. prese quella lettera fra le sua mani.. corse via.. sconvolto se ne andò in quel parchetto dove da piccoli lui e la sorellina giocavano insieme..
Si nascose dentro la casetta di plastica.. Mille ricordi invasero la sua mente.. “fratellone!! Adesso facciamo che tu sei la mamma e io sono tua figlia…” rimbombava la voce di Amber nella sua testa.. “ti voglio tanto bene” continuava a sentire dentro le sue orecchio!!..
Come aveva fatto a non accorgersene prima… Era sempre stanca.. Dormiva di più.. Kibum aveva sempre pensato che fosse dovuto al fatto che stava crescendo.. ma no.. qualcos’ altro si stava sviluppando dentro di lei.. dentro il suo fegato.. un cancro… Le analisi dissero che era molto  avanzato … ma Kibum ancora sperava.. sperava che tutto quello avesse una fine.. che la sua sorellina ritornasse a giocare con gli altri bambini… sperava che gli ricrescessero i capelli neri.. Sperava che ritornassero a essere felici come da piccolini.. insieme, inseparabili.. uno a sostenere l’ altro.. ma ora era tutto finito.. Ora Amber era un angelo..  Ora Amber vegliava su di lui..
 
Ciao fratellone..
Oggi ho fatto la seduta di chemioterapia.. sono davvero stanca.. non so neanche dove ho trovato la forza per riuscire a scriverti.. forse tutto il bene che ti voglio riesce a darmi l’ energia necessaria per farlo… Sento che non mi rimane tanto tempo.. lo sguardo triste dell’ infermiera mentre mi guardava me lo ha confermato!!.. Fratellone mi sto spegnendo.. Piano piano sto andando da loro.. Dai nostri genitori… Questa consapevolezza mi da la forza necessaria per non avere paura della morte... Sono serena.. non ho paura.. Li rivedrò.. starò li con loro e si prenderanno cura di me come hai fatto tu per tutti questi anni..
Non soffrire per me.. io starò bene.. io ti aspetterò… Veglierò su di te come hai sempre fatto tu.. sarò il tuo angelo custode..
In questo  momento ripenso a tutto quello che hai fatto per me… A tutte le volte che mi hai fatto sorridere… e a tutte quelle che stringendomi mi hai fatto coraggio.. e mi hai detto di essere forte..
Ricordo ancora la notte dell’ incidente… Te avevi appena compiuto i 18 e io ne avevo appena 9..ricordo la polizia a casa…  ricordo quelle lacrime che hai trattenuto per me.. mamma e papà erano morti.. e da quel momento tutto era  ricaduto sulle tue spalle…  Sei riuscito a essere la persona più importante della mia vita… non ricordo neanche un momento triste quando tu eri con  me…
Hai fatto tanto per me fratellone.. E io non so davvero come ringraziarti..
Ti ricordi quando per sbaglio hai buttato la mia barbie nella spazzatura pensando che ormai non ne avessi più bisogno perché si era rotta?.. ahhaha ricordo ancora tutti i mie pianti.. tutte quelle grida.. penso che quella sera sia stata in grado di svegliare tutto il vicinato…  Ero sicurissima che non l’ avrei mai più rivista la mia barbie… Ma ancora una volta mi sorprendesti… Te ne eri andato nei cassonetti.. (schizzinoso come sei non avrei mai pensato nulla di tutto quello).. e rovistando tra la spazzatura puzzolente l’ avevi ritrovata!! Mi ricordo ancora la cingomma attaccata sui tuoi capelli perennemente lisciati e a posto… Sei rientrato a casa con la faccia più schifata che avessi mai visto… Eri riuscito per l’ ennesima volta a farmi ritornare il sorriso sulle labbra!!..
Ora me ne vado da questo mondo,  felice di aver avuto come fratello una persona meravigliosa come te... ringrazierò Dio personalmente per questo..:)  Grazie ancora fratellone.. ti voglio un sacco di  bene… Ora vivi la tua vita al meglio… so che con tutto il tuo talento prima o poi riuscirai ad uscire da quel sudicio bar in cui lavori.. so che farai strada… So che mi porterai nel tuo cuore… e con me li dentro voglio che non ci sia nessuno in grado di fermarti!!... tanti auguri fratellone… TI  VOGLIO BENE…
 
La fitta al cuore si fece ancora più forte.. il respiro più affannoso… non riusciva ancora crederci…
Non voleva  crederci!!
Agli occhi di Kibum tutto divenne più annebbiato… le lacrime non erano ancora finite…
Rilesse la lettera centinaia di volte.. come se questo potesse riportare la sua sorellina da lui…
Dentro la casetta Kibum piangeva… Dentro la casetta kibum soffriva… Dentro la casetta  Kibum urlava il suo dolore!!
Odio, mancanza e amore.. non sapeva ancora come questi sentimenti riuscissero a coesistere nello stesso momento all’ interno di una stessa persona…
Quel parchetto nascondeva troppi ricordi…  dove si girava a guardare vedeva pezzi di Amber.. Così decise che quella sera aveva sofferto troppo… Se ne andò da quella miniera di ricordi… Andò dove i ricordi venivano cancellati…  i sentimenti venivano offuscati… e il dolore per un po’ messo da parte…
L’ alcool fece effetto in poco tempo…alleviò la sofferenza… ma non la cancellò…
La musica alta non gli permetteva di pensare… e ad ogni sorso si sentiva meno pesante…
Dopo poco gli occhi di Kibum si chiusero.. Tutto divenne buio…
Se ora dovessi morire non mi dispiacerebbe..
 
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Aveva raccontato tutto a Minho… la colazione, la telefonata, lo sguardo smarrito, e la corsa verso l’ ospedale…
Non era riuscito a corrergli dietro… ma sapeva anche che la sua Omma avrebbe preferito stare da sola in quel momento!
L’ aveva chiamato un sacco di volte… 32 per la precisione… Ma la segreteria rispondeva sempre al posto suo…
Era andato piangendo da Minho… Sconvolto più che mai… Si era rifugiato tra le sue braccia…
Minho era impotente di fronte a tutto quello… Cosa avrebbe dovuto fare?.. lo strinse più forte e gli disse che Kibum avrebbe affrontato anche quello perché era un ragazzo forte, determinato, non si era mai arreso e non l’ avrebbe di certo fatto proprio ora!..
“Hyung ma perché non risponde al telefono??” continuava a chiedere tra i singhiozzi… “e se non sta bene?? Se si è sentito male??”
“Piccoloo.. la tua Omma sta bene.. ha solo bisogno di stare da solo… non ti preoccupare…” cercava di calmarlo Minho…
Nella stanza buia Taemin non poteva vederlo… Ma anche il suo Hyung stava piangendo…
Nella stanza buia Minho cercava di non farsi vedere da quel piccolo angelo che tanto amava… Avrebbe voluto cancellare quel dolore dal suo piccolo Taemin… ma come avrebbe fatto se non riusciva a cancellare neanche il suo di dolore??
Poi finalmente il telefono suonò…
Taemin prese il cellulare, da prima lasciato a pochi centimetri da dove era, e leggendo il nome di Kibum sullo schermo i suoi occhi si illuminarono di speranza… La sua Omma l’ aveva chiamato.. in quel momento era davvero felice.. Ma quando rispose, Minho vide la sua faccia cambiare espressione appena dall’ altra parte la voce di una persona sconosciuta si presentava…
Tu non sei Kibum… chi sei.. non voglio ascoltarti… non voglio che mi dici niente di brutto… non voglio non voglio…
Taemin si liberò del telefono lanciandolo dall’ altra parte del letto in cui era sdraiato con Minho… e corse via…
Il più grande si sollevò di scatto cercando di prenderlo ma ormai Taemin era già uscito dalla stanza…  Non voleva credere ancora a niente, non voleva andare in panico… Magari Taemin si era sbagliato… Riprese velocemente il telefono e, sperando che dall’ altro capo ci fosse ancora qualcuno, rispose…
 

  
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