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Autore: Hogwarts_lady    15/10/2012    2 recensioni
Due bambini, una scatola (che poi è un tesoro), voglia di osare e di vivere, un amore particolare e profondo, come quello del film da cui prende il titolo, fatto di sfide, a volte assurde, che però spinge i personaggi a fare pazzie pur di non rifiutare una sfida: questi sono gli elementi di questa storia, che somiglia ad una fiaba.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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AMAMI SE HAI CORAGGIO

5. Amore per il gioco e non solo

 

Un gioco?

Non era più un gioco da diverso tempo ormai.

Si era fuso con la vita, ora era la vita.

Quella vera, che tutti si rifiutavavo di vivere.

Perchè sbagliata.

Perchè erano grandi, ed era arrivato il tempo delle scelte.

Ma questo a loro non importava ancora.

 

Erano anni che Dominique era la migliore amica di James, anche se non se l'erano mai detto. Era una verità, un fatto ovvio che non doveva essere detto per diventare reale, come sapere che il cielo è blu, i fiori profumano, i flun erano i dolci più buoni al mondo e che James era innamorato di sua cugina anche se non l'avrebbe mai ammesso apertamente. Queste sono verità immutabili, che sono sempre vissute e sempre vivranno.

Erano anni che James era il migliore amico di Dominique e lei desiderava con tutto il cuore che rimanesse così, tutto immutato, anche se era difficile averlo al proprio fianco, vicino ma mai abbastanza per poterlo toccare davvero. Una condanna la loro, condanna: forte un termine troppo forte, troppo vero. Era per questo che non aveva mai osato respirare un po' di lui, sfiorargli le labbra; un conto era stare vicini e avere un modo tutto loro per essere cugini.

Solo una volta si erano quasi baciati e lei era annegata nel suo profumo, erano piccoli ma lei se lo ricordava bene, se lo ricordava molto più spesso di quanto avrebbe dovuto, ma non voluto.

Il pomeriggio seguente all'esame di Dominique lo passarono difronte al lago nero, sul l'erba verde brillante tipica di giugno a guardare il cielo cambiare colore lentamente e le nuvole spostarsi al soffio del vento.

<< Dobbiamo fare qualcosa! >> disse James annoiato dal stare fermo, lui che era sempre in movimento << Cosa hai in mente? >> chiese Dominique incuriosita nel sentire l'eccitazione nella voce del cugino. << Ti ricordi di Igor? >> chiese James << Il capitano di Serpeverde, non siete rivali da quando sei diventato capitano di Grifondoro? Ma cosa centra ora? >> chiese la ragazza, ma capì subito dopo gli intenti dell'amico brillare nei suoi occhi. << È arrivato il momento di divertirsi! >> disse eccitato James << Non mi metterai in mezzo. >> disse sicura la sua migliore amica << Tu credi?! Giochi o non giochi? >>

La sfida di James non si era rivelata poi così intelligente, anche se probabilmente lo sapeva ancora prima di lanciarla, ma l'aveva reputata divertente. E lo sarebbe stato -vedere la ragazza così piccola nei confronti di Igor che sembrava un colosso, sfidarlo per quel gioco con suo cugino- se Dominique non si fosse infurita.

<< Come cavolo ti è saltato in mente di lanciare una sfida così stupida?! Non era difficile da capire che si sarebbe arrabbiato! >> James non disse nulla anche se aveva voglia di ridere. Era divertente vedere Dominique arrabbiata, quando erano più piccoli gli piaceva molto vederla con i capelli spettinati, il viso imbronciato e rosso e la voglia di prendersela con qualcuno, non riusiva a capacitarsi di come aveva fatto a non volerla vedere così sempre. Poi si ricordò che se l'avesse vista sempre così non avrebbe resistito alla voglia di baciarla, e questo non avrebbe mai potuto farlo -o almeno così credeva.

Dominique poi esplose, velocemente si avvicinò a James e gli tirò un pugno sul braccio << Ahu, mi hai fatto male? Ma che ti è preso? >> disse lui massaggiandosi il braccio << Cosa mi è perso?! Per colpa tua, forse mi sono rotta il polso >> << Potevi non accettare! >> disse James offeso dal pugno della cugina, ma forse voleva solo farla arrabbiare ancora un po': quando si arrabbiava diventava ancora più carina del solito. << Guardami bene, io non ho paura di niente e di nessuno! E le tue stupide sfide non le rifiuto... e dammi quella scatola! >>

Si avvicinò al ragazzo tentando di togliergli dalle mani il Tesoro, ma lui di qualche spanna più alto di lei la sollevò sopra la testa << Dammela! >> disse la ragazza alzantosi sulle punte dei piedi tentando di diventare più alta, si stava arrabbiando sul serio, e questo non era molto sicuro per James. << Smettila di fare il bambino e dammi quella scatola! >>

Forse si avvicinò troppo al cugino alzandosi sulle punte dei piedi, era vicina a lui, troppo vicina, non sarebbe dovuta essergli a così poca distanza. Non credeva che avrebbe avuto abbastanza forza di volontà da allontanarsi da lui.

Ma stringendo tra le mani la scatola lo fece, si allontanò dai suoi occhi di un soffio, tanto per vedere se avrebbe resistito, ma la sua volontà l'abbandonò facendo posto al suo amore per il gioco.

 

Era come guardare in fondo a un tunnel, un'unica fonte di luce davanti a loro.

Questo era il loro amore.

Troppo grande per essere ignorato.

Troppo sbagliato per non essere vissuto.

Il loro amore era una sfida, che voleva essere vissuta ad ogni costo.

 

Era giunto il momento di sfidare la famiglia, i pregiudizi, la vita e il gioco. Era giunto il momento di essere felice o al meno tentare di esserlo.

Ora voleva baciarlo, e con la scatola in mano lanciò la sfida << Baciami, giochi o non giochi? >> Baciarla, certo che avrebbe voluto, sarebbe stata la sfida più facile di sempre se non gli fosse tornata alla mente una domanda che si era posto molto tempo prima, quando era ancora un bambino “È sbaglito? Amarla è sbagliato?” forse non era sbagliato, non per lui almeno.

Lentamente si avvicina al suo viso e le sposta una ciocca di capelli che le era ricaduta sugli occhi, la prende tra le braccia e completo come non lo era da tempo o come non lo era mai stato, la bacia. La bacia lentamente per non dimenticare la sensazione e gustandola a pieno. Erano anni che resisteva alla voglia di farlo e ora malediva ogni volta che si era frenato.

Con il sole che moriva nel Lago Nero e il tiepido vento d'inizio estate, i due cugini si baciarono dimenticando tutto, tranne tutto il bene che si volevano.

Quella era sicuramente la sfida migliore lanciata, sarebbe stato difficile batterla.

  
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