Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: kakashina93    28/04/2007    9 recensioni
Un destino diverso per Kakashi. Una verità chiusa nel suo cuore da 5 anni. La morte di una ragazza che ha cambiato tutto... Una ragazza, Shinami. La Sua ragazza. Una verità troppo scomoda da accettare e un nemico che trama nell'ombra.
Se vi piacciono le storie romantiche questo è l'ideale. Il copia-ninja non è mai stato solo in verità.[KakashixShinami] brevi accenni di altri paring [AsumaxKurenai]
FICTION SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La pioggia battente sul campo di battaglia. I respiri affannosi dei compagni. Il grido disperato di troppe persone… la guerra era l’ultima cosa a cui avrebbero voluto partecipare.

Erano due abilissimi jonin ma non potevano fare a meno di rimanere nascosti in quel momento.

Tutti i loro compagni erano usciti fuori a turni. Quelle persone, non avevano fatto in tempo ad affacciarsi che il respiro silenzioso della morte, per mano di altri ninja, se l’era portati tutti via.

Dovevano rimanere immobili e in silenzio per non essere né sentiti né visti.

Sapevano entrambi che Gai e il resto dell’altra squadra con qualche sopravvissuto erano nascosti non lontano da loro, e questo li rincuorava in qualche modo.

Ad un tratto nel campo si fece largo un silenzio devastante, che riempiva l’aria più di quanto l’avrebbe mai fatto un grido o un rumore. L’unica cosa che si sentiva era lo scroscio ininterrotto della pioggia che, pur essendo fastidiosa, consentiva ai due di nascondersi meglio.

Continuavano a guardare quello che succedeva da dietro i cespugli in cui rimanevano invisibili mentre in loro cresceva solo angoscia.

Lei, non resistette più. Con un lieve, impercettibile, spostamento del braccio era riuscita ad afferrare la mano del suo compagno e ore la stringeva forte.

Lui si girò a guardarla.

I penetranti occhi azzurri non lo lasciavano andare, proprio come la sua mano. Erano la cosa più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita. Lei era la cosa più bella che avesse mai visto. I riccioli castano-dorati le scendevano sul viso tondo e delicato. Il naso a patatina e la bocca fine ma graziosa completavano il tutto.

Poi, senza mai distogliere lo sguardo, le labbra di lei si schiusero e ne uscirono le parole più inaspettate.

"Kakashi. Ho tanta paura."

In tanti anni che si conoscevano era la prima volta che lei ammetteva di provare terrore.

Non sapeva cosa rispondere, non poteva farlo. La frase che riuscì a pensare era troppo lunga per essere detta in un sussurro, come aveva fatto lei. Un solo rumore li avrebbe traditi.

Si limitò ad annuire con la testa

Lei capì che in qualche modo quel sì significava:

"Anche io."

Rimasero al sicuro per circa altre tre ore senza dirsi niente. Solo rimanendo vicini a stringersi la mano, come avevano fatto tante altre volte.

Non restavano in quel luogo per la paura della morte, ma per il semplice motivo che sapevano entrambi di essere, insieme a Gai, gli ultimi ninja del villaggio della foglia talmente abili da sopravvivere per aiutare i feriti. Tutti gli altri loro compagni non ce l’avevano fatta e questo non faceva altro che aumentare lo sconforto.

Ad un tratto, lo scroscio ininterrotto della pioggia venne sopraffatto dallo spostamento di un cespuglio non distante da loro.

Le mani si strinsero ancora di più.

La paura crebbe quando videro Gai che correva dall’altra parte del campo.

Era il segnale.

Gli occhi di Kakashi incontrarono ancora quelli di lei, stanchi ed impauriti, ma vi era comunque una grande determinazione.

Ancora dieci minuti e sarebbe stato il suo turno.

Nessun grido. Ce l’aveva fatta.

Quando ormai mancava poco allo scoccare della manciata di tempo che le era rimasta, lei distolse lo sguardo dal volto di lui per guardare il cielo. Chiuse gli occhi bagnati e si alzò sempre tenendo il viso rivolto verso l’alto.

Abbassò di colpo lo sguardo e in un sussurro disse

"Fai in fretta."

Scappò di corsa, proprio come Gai.

Ora era da solo. Doveva resistere soltanto dieci minuti anche lui. Nel tempo che passò non sentì nessun grido. Aveva superato anche lei la barriera.

Decise che era arrivato il suo turno. Cominciò ad alzarsi ma…

"Kakashi? Mi senti? Dannazione dove sei?"

In quei pochi secondi lui riconobbe la voce di Gai. Ma come era possibile? Lui non era andato mezz’ora prima?

"Kakashi, ci sei? Sono io, Gai! Come mai è già partita? Non eravamo d’accordo che dovessi andare prima io?"

Ogni tassello andò al suo posto.

Senza neanche riflettere Kakashi si lanciò in un corsa sfrenata verso il luogo dove si erano dati appuntamento per incontrarsi più tardi.

Come avevano potuto essere così sciocchi? Così ciechi? Quello che avevano visto non era Gai, ma un ninja nemico semplicemente trasformatosi in lui.

Mentre correva verso la Pietra Miliare pensava

"Ma come è potuto succedere? Chi sapeva che eravamo nascosti proprio lì? Nessuno oltre a noi due, Gai, e qualche altra persona. Ma soprattutto chi sapeva del piano che avevamo fatto solo noi tre?"

I suoi pensieri furono interrotti da un grido che gli fece gelare il sangue. Non per la forza con cui era stato lanciato, non per la zona da cui proveniva, non per la durata, ma perché riconobbe nell’urlo la voce della persona che tanto amava.

Si fermò di colpo al centro del campo. Non pensò altro che a lei per parecchi secondi. Abbassò lo sguardo verso il terreno e stringendo i pugni lanciò un urlo che rimbombò per tutta la valle.

"Shinami. Nooooooooo!"

Senza pensare, riprese la sua frenetica corsa contro il tempo.

Doveva salvarla. Non poteva rimanere da solo. Non proprio ora. Non di nuovo.

I corpi dei suoi amici, ma anche quelli dei nemici, erano accatastati ovunque inermi e privi di vita. Ma non facevano altro che intralciarlo durante il percorso.

Saltò su un albero con un unico, preciso, salto e riprese a correre sui rami senza mai rallentare il ritmo e l’andatura.

Stava per arrivare alla Pietra Miliare.

Scese con cautela dall’albero e cominciò a cercare fra i corpi.

I sentimenti prevalsero sulla ragione. Sapeva bene che potevano esserci ninja appostati lungo il perimetro dello spiazzo, ma in quel momento trovarla era la cosa più importante. Poi vide.

A pochi passi da lui c’era un coprifronte argentato con il simbolo del Villaggio della Foglia, lo raccolse e l’osservò. Negli occhi si tinse il terrore quando vide che la lamina d’acciaio recava un profondo solco sull’angolo destro.

Quel taglio glielo aveva provocato proprio lui molto tempo addietro durante un allenamento che li aveva lasciati con non pochi lividi.

Lei aveva rifiutato di farsi aggiustare il coprifronte.

"Per ricordarmi di te anche quando non ci sei." gli aveva detto.

Un fulmine guizzò nel cielo, illuminando la zona circostante.

Un corpo, sdraiato proprio davanti la pietra, giaceva immobile e silenzioso.

Si fermò di colpo. La maschera fradicia gli aderiva al viso mentre respirava malamente, affannato dalla lunga distanza appena percorsa.

Non osò avvicinarsi di più. Da quel luogo si poteva vedere bene il corpo di una ragazza che sembrava stesse dormendo come se nulla fosse.

Era troppo lontano per vedere quale cosa o persona le avesse provocato tutto quel dolore.

Kakashi alzò con cautela il coprifronte per lasciare libero l’occhio coperto.

La paura era troppa ma doveva farlo. Spostò di nuovo lo sguardo verso la ragazza.

Con somma sorpresa capì che non era necessario guardarla con lo sharingan, perché lei aveva piegato la gamba proprio in quel momento.

Senza rifletterci corse verso il corpo. Era ancora viva.

Lei aveva il viso contratto in una smorfia di dolore e si stringeva forte, con la mano destra, un kunai lanciato con somma precisione tra le costole per colpire dritto il cuore.

Aprì gli occhi, guardò verso l’alto e vide la persona che più amava sulla faccia della terra che la stava osservando con gli occhi gonfi di lacrime.

Lui si chinò per osservarle la ferita con l’occhio provvisto di sharingan. Era molto profonda e aveva già raggiunto il ventricolo destro, forandolo.

Sapeva bene che le possibilità di salvezza erano molto poche se non si interveniva subito. Ma dove trovare quelli della squadra medica in quella desolazione di corpi privi di vita?

"Resisti, ora vado a cercare qualcuno che ti curerà. Tu resisti solo per un po’, io torno subito. Non mollare. Ti prego."

Lei sorrise stanca e in un soffio di voce disse

"Lo sai meglio di me che ormai è troppo tardi."

Lui si girò a guardarla e venne preso dallo sconforto.

"No, non è mai troppo tardi. Me lo hai insegnato tu questo, ricordi?"

Le disse guardandola dritta negli occhi.

Continuando a sorridere gli rispose

"Kakashi c’è un limite a tutto ed ora, il mio limite è arrivato. Molto più presto di quanto pensassi certo, però è arrivato."

Lui si accasciò a terra e tra i singhiozzi che gli interrompevano continuamente la voce, cominciò a piangere come un bambino che non trova più la mamma.

"Non fare così Kakashi, ti prego. Non voglio che tu sia triste." Un violento colpo di tosse la fece sussultare. Dalla bocca le uscirono gocce di sangue scarlatto. Gli occhi le cominciarono a lacrimare.

Proprio come aveva fatto poco prima gli afferrò la mano e la strinse, cercando di incoraggiarlo in qualche modo.

Lui avrebbe voluto dirle tutto quello che gli passava per la testa ma ogni frase che pensava gli sembrava più banale di quella precedente e così decise di lasciar posto solo alle lacrime e ai singhiozzi che riempivano l’aria durante quel dialogo muto.

Finemente lei parlò.

"Ho solo due ultime cose da chiederti. La prima ti sembrerà banale ma mi piacerebbe non essere sepolta con gli altri corpi di questa stupida guerra. Vedi, come ben sai è sempre stato il mio sogno morire in missione perciò ti imploro, chiedi al Quarto Hokaghe di fare mettere il mio nome proprio lì" ed indicò la Pietra Miliare "vicino quello di Obito, la persona a cui volevamo più bene di tutti."

Lui rimase a guardarla per lunghi attimi

"Non è banale tesoro mio. No che non lo è, ma questo avverrà più tardi. Tu ce la farai." disse legandogli il coprifronte sulla testa.

Lei sorrise di nuovo, ma questa volta il riso si trasformò in una smorfia di dolore e Kakashi, capì quanto era forte la ragazza per sopportare una simile atrocità.

"Per la seconda cosa, ho bisogno che tu ora mi dia una mano. Avvicinati a me."

Kakashi aveva gli occhi bagnati dal pianto e le lacrime si mischiavano continuamente alla pioggia. Si mise in ginocchio e si avvicinò al viso di lei.

Lei lasciò tremante il kunai piantato nel petto, chiuse gli occhi, e con tutte e due le mani abbassò la maschera di Kakashi con uno sforzo incredibile, ma anche con una dolcezza unica.

Alzò le palpebre e sorrise ancora una volta.

Il volto perfetto di lui finalmente si mostrava per la sua interezza. Era molto bello, con lineamenti delicati e labbra carnose che completavano il tutto.

"Sì, era proprio questo che volevo. Rivedere te per come sei veramente, senza la maschera che ti copre il viso".

Lei si scostò un poco verso destra, i riccioli bagnati le finirono tutti sul viso e lui, con somma tenerezza glieli riportò indietro.

Con un ultimo sforzo lei gli afferrò il viso e lo portò più vicino al suo fino a che le loro labbra non si unirono in un bacio tenerissimo.

La bocca di lei sapeva di sangue ma questo non gli importava niente. Sapeva che probabilmente questo era il loro ultimo bacio.

Si staccarono. Lui si alzò un poco e lei gli accarezzò il viso. Poi, in un lieve sussurro, disse le parole più magiche per due persone innamorate.

"Ti amo."

Lui strinse forte la mano che gli carezzava il volto.

Shinami non smise mai di sorridere, neanche quando le forze l’abbandonarono e il viso le si rovesciò sul fango.

Kakashi la guardò tremante e le disse avvicinandosi all’orecchio

"Anche io ti amo."

Un rumore di fronde lo costrinse a voltarsi.

Era Gai.

"Kakashi cosa ci fai ancora qui? È pericoloso, vieni via di là. Si aggirano troppe forza nemiche." corse verso il centro dello spiazzo "Ma mi hai sentito? E poi dov’è Shina…"

Gai rimase impietrito nel vedere la ragazza ormai priva di vita che sorrideva.

Il volto di Kakashi ora era di nuovo coperto dalla maschera, l’amico non l’aveva visto a volto scoperto.

"Io non mi sposto di qui, non la lascio sola. Tu vai, se vuoi. Ma io resto."

Gai tornò a fissare l’amico.

"Capisco le tue ragioni. Ma a cosa servirebbe farsi uccidere proprio ora? Sai bene che Shinami non avrebbe mai approvato."

Kakashi ora lo fissava. Sapeva che aveva ragione. Shinami non avrebbe voluto, ma non se la sentiva proprio di lasciarla così.

Girò il volto per tutta risposta e riprese a fissare la ragazza. La sua ragazza.

Gai rimase impassibile. Non aveva mai visto Kakashi comportarsi così.

"Mi costringi a farlo."

Afferrò l’amico sotto le braccia e lo trascinò per tutto lo spiazzo mentre lui cercava inutilmente di liberarsi.

Mentre si dibatteva gli gridò contro

"Cosa vuoi? Ho detto di lasciarmi. Basta Gai. Ho detto basta."

*********

"Basta, ho detto basta. Lasciami andare."

Kakashi guardava il vuoto e sussurrava parole incomprensibili.

"Maestro si sente bene?"

Alzò gli occhi e riconobbe le figure di Naruto, Sakura e Sasuke che lo guardavano impietriti. "Cosa mi è successo?" chiese lui ritornando alla realtà.

"Non ne abbiamo la più pallida idea. Stavamo allenandoci a centrare i bersagli quando abbiamo visto lei, seduto sul masso, che fissava il vuoto e diceva parole senza senso." disse l’Ucicha guardandolo nell’occhio scoperto dal coprifronte.

"Già." disse l’unica ragazza del trio "L’unica cosa che siamo riusciti a capire è che chiedeva a qualcuno di non mollare..."

Kakashi la guardò. Aveva solo sognato ad occhi aperti.

Poco più tardi andò a comprare un mazzo di belle margherite di campo e si recò alla Pietra Miliare.

Fissò i nomi di Obito e quello di Shinami, posto proprio lì affianco.

"Ciao ragazzi. Chissà come ve la state spassando lassù."

Fissò il nome della ragazza.

"Tieni." Posò le margherite per terra. "Le ho comprate per te. So che sono i tuoi fiori preferiti… Oggi ti ho sognata sai. Ancora. Non che sia una novità, certo."

Il sorriso che gli illuminava il viso sparì per far posto alle lacrime.

"Mi manchi tanto. Ci sono dei momenti che vorrei veramente che tu fossi qui. Non riesco a smettere di pensarti. Perché a te? Perché? Non volevo che soffrissi così tanto te lo giuro… Ti amo."

Si girò di spalle e riprese la via di casa.

Quando di Kakashi sparì nella radura, una figura si avvicinò alla Pietra.

Guardò i fiori. Erano davvero belli.

Si chinò e ne colse uno.

Lo portò al naso e l’annusò.

Emanava un profumo dolcissimo.

Sorrise.

Con gli occhi colmi di gioia si voltò verso il luogo dove era da poco scomparso Kakashi e sussurrò

"Grazie."

To be continued...

ECCOMI QUI!!!!! CIAO A TUTTI! E LA PRIMA FIC SU NARUTO CHE SCRIVO E DEVO DIRE CHE è VENUTA VERAMENTE LUNGA! LE PROSSIME LE DIVIDERò IN PIù CAPITOLI. NON VI STO AD ANTICIPARE CHE COSA SUCCEDERà... SORPRESONA... UN BACIONE DA kakashina93 OVVERO THE "Kakashi's girlfriend" MI RACCOMANDO!!! RECENSITE!

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: kakashina93