Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: nickiminajgiastenarg    16/10/2012    3 recensioni
è strano quanto la vita possa cambiare in così poco tempo. è proprio vero quando le persone ti dicono che le cose belle succedono quando meno te lo aspetti.
-Hey ragazzi cosa vi va di fare?- Chiese Michael.
-Io propongo obbligo giudizio e verità, o il gioco della bottiglia.- Disse Brenda guardando dritto negli occhi Justin.
-Mmh io conosco un gioco più divertente, è molto simile al gioco della bottiglia, ma diciamo è un po' più carino. Ecco allora esiste una bottiglia, CAPITAN OVVIO, e la dobbiamo far girare, poi ecco non esiste la possibilità di scegliere cosa fare, ma esiste solo il bacio, si lascia girare la bottiglia per due volte e le due persone scelte dovranno baciarsi, anche se capiteranno persone dello stesso sesso, che ne pensate?- Disse una ragazza di cui non sapevo il nome.
-Ok- Dissero tutti in coro.
Non ero molto convinta, ma era un gioco e non mi sarei tirata indietro.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Bene ragazzi, siete pronti per questo viaggio in America?- Ci disse la madre lingua.
Tutti i miei compagni erano contentissimi, anch'io lo ero, ma l'Italia mi mancherà, dopotutto dovrò starci per un bel po'. Andare in America è sempre stato il mio sogno da quando ero piccola, ed ora si stava avverando. Dovevo fare uno scambio culturale, sarei dovuta stare lì per un bel po', e poi sarebbero venuti loro da me. Vorrei capitare con una donna, l'idea di stare in una casa con un ragazzo non mi rende tanto felice e poi non mi sentirei a mio agio. Arriveremo lì per ora di pranzo, che divertimento! 
-Bene ragazzi, potete salutare i vostri genitori, l'aereo ci aspetta.-
Mi voltai verso i miei genitori, poi li abbracciai. Mi mancheranno da morire. 
-Cerca di tornare intera sorellona.- Mi disse mio fratello piccolo. Lo amavo più della mia vita. Lo abbracciai e poi gli lasciai un bacio sulla guancia, poi mi allontanai, dovevo andare via, non potevo restare per sempe lì. Mimai un 'vi voglio bene' con le labbra e poi andai via. L'unica cosa bella che ci permetteva di fare questa scuola erano proprio questi scambi culturali, ho scelto questo liceo linguistico proprio per questo. Salii in aereo, e mi addormentai, non avevo scelta. Sono una ragazza abbastanza silenziosa, almeno con le persone che non conosco, ma una volta che ci faccio amicizia, addio vergogna. Mi chiamo Belen e ho 17 anni, non sono molto brava a descrivermi, quindi sarò molto veloce. Sono magra, non molto alta, ho dei lunghi capelli castani con delle punte bionde, e i miei occhi sono neri, non so descrivere i miei occhi, non li ho mai capiti, sono strani, cambiano colore non li capisco. Le mie amiche dicono che sono dello stesso colore del ghiaccio, e che cambiano ogni volta a seconda del mio umore. 
-Belen siamo arrivati.- Mi disse la ragazza seduta accanto a me. Mi stiracchiai e poi scesi dall'aereo. Tutti i miei compagni aspettavano di essere assegnati ad una famiglia, ed anch'io ero in fila ed aspettavo il mio turno. 
-Signorina, tocca a lei!- Una voce interruppe i miei pensieri, mi avvicinai alla prof che mi indicò la persona con cui andare.
-Lei andrà con la famiglia Bieber. Buona fortuna.- Mi girai con la speranza di vedere una ragazza, ma tutto ciò che vidi fu un ragazzo. Era alto, castano chiaro e aveva gli occhi dello stesso colore del caramello. Mi avvicinai tenendo lo sguardo rivolto verso il basso.
-Piacere, io sono Justin.- Il ragazzo mi porse la sua mano, la strinsi e poi accennai un sorriso.
-Piacere, io sono Belen.- 
Mi aiutò con le valigie, era completamente solo, tutti gli altri ragazzi erano con i propri genitori, ma lui no. Preferii non chiedergli nulla, e lo seguii. Entrammo nella sua macchina, allacciai la cintura, e poi partimmo. 
-Bene, voglio essere abbastanza chiaro.-
Alzai lo sguardo e lo guardai.
-Non vivo con i miei genitori, sono completamente solo, quindi in casa ci saremo solo io te. Tranquilla non ti farò nulla.-
Mi disse ridendo. -Lo spero.- Dissi sottovoce.
-Che hai detto?-
-Nulla.-
-Beh comunque, spero ti piaccia stare qui, e ti avviso spesso do molte feste a casa mia..quindi dovrai farci l'abitudine.-

Annuii, e riabbassai lo sguardo. La macchina si fermò, Justin scese e venne ad aprirmi la porta, scesi anch'io e presi le mie valigie, poi lo seguii all'interno dell'enorme villa.
-Seguimi, ti mostro la tua stanza.- Mi disse salendo le scale. Lo seguii come mi aveva appena detto.
-Ecco, questa è la tua stanza, è proprio accanto la mia, quindi per qualsiasi cosa sono accanto a te.-
-Va bene, grazie Justin.-

Entrai nella stanza, era molto grande ed aveva un bagno al suo interno, mi piaceva. 
-Hai fame?- Mi spaventai, non mi ero accorta della sua presenza. Era appoggiato allo stipite della porta. 
Annuii, senza mai alzare lo sguardo.
-Mi guarderai mai negli occhi?- Mi disse ancora appoggiato alla porta.
-Forse un giorno si.-
-Perché non guardi le persone negli occhi?-

Questo ragazzo faceva troppe domande, e non è un buon segno, odio le persone che mi fanno troppe domande.
-Non lo faccio per qualche motivo valido, mi viene spontaneo.- Alzo lo sguardo e lo guardo dritto negli occhi.
-Contento?- Continuo poi.
-I tuoi occhi sono neri..eppure prima ero sicuro di averli visti chiari, ero sicuro erano dello stesso colore del ghiaccio.-
-I miei occhi cambiano colore, dovrai abituarti. Ora che ne dici di mangiare?-
-Pizza?-

Annuii, poi continuai a sistemare le mie cose. 
-E' arrivata la pizza!-
Gridò Justin dal piano di sotto. Scesi le scale fino a raggiungerlo in cucina, aprì l'enorme cartone, e vidi una margherita, oh nessuna pizza sarà mai buona come quella italiana. Feci una smorfia, e Justin se ne accorse.
-Dovrai abituarti.- Mi disse.
-Mi abituerò.- Dissi addentando quella pizza, che non aveva nulla di pizza.
In poco tempo finimmo di mangiare la pizza. 
-Che ti va di fare?- Mi chiese Justin.
-Continuerò a sistemare le mie cose.-
-Una compagna più simpatica non mi poteva capitare?-
Disse più a me che a se stesso.
-Mi dispiace, passeranno in fretta questi mesi.-
-Ma poi io dovrò venire da te.-
-Buona fortuna Justin.-

Dissi salendo le scale. Justin mi raggiunse.
-Sai vero che facendo così la nostra convivenza non andrà affatto bene?-
-Cercherò di essere buona.-
-Ottimo.-

Andai nella mia stanza e continuai a sistemare le mie cose. Sentii delle voci dal piano di sotto, sinceramente non mi interessava sapere chi fosse, quindi rimasi nella mia stanza. Qualcuno bussò alla mia porta.
-Avanti.- Dissi guardando verso la porta.
Entrò una ragazza. Era davvero una bella ragazza.
-Ciao io sono Caitlin, e tu devi essere Belen.-
-Si esatto..tu sei?-
-Oh sono un'amica di Justin, ho pensato che un'amica ti servisse.-
-Sei molto gentile.-
-Grazie, io so benissimo cosa si prova a stare in casa con uno come Justin, mio fratello è il suo migliore amico e sono praticamente uguali.-

-Bene!- Dissi ridendo.
-Caitlin sei qui da così poco tempo e l'hai fatta già ridere.-
Riconobbi quella voce, e subito dopo Justin entrò nella mia stanza.
-Belen i tuoi occhi poco fa erano dello stesso colore del ghiaccio, ora all'arrivo di Justin sono diventati neri.-
Non so ma la presenza di Justin mi dava fastidio.
-Non so perché i miei occhi fanno così, non l'ho mai capito.-
Dissi abbassando lo sguardo.
-Scusa Belen, ma forse sono io..vi lascio sole.-
Justin andò via lsciandoci sole. Caitlin mi aiutò a sistemare la stanza, ed i miei occhi tornarono come prima. Passammo tutto il pomeriggio insieme, ma poi arrivò sera.


Cccciau bellezze, sono ancora io!
Ecco la nuova storia, ho poco da dire, spero solo vi piaccia, lasciate una piccola recensione, ciau.
-Claudia.

  
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