Together against the Organisation
Cap. 1 Chi sei?
- Ran, io esco!- urlò il bambino sulla soglia
di casa.
- D’accordo! Fai attenzione e torna a casa per
cena!- gli rispose la ragazza dalla cucina.
- Tranquilla! Ci vediamo più tardi!-
Conan si chiuse la porta alle spalle e scese
le scale.
In fondo ad esse vi trovò Goro, che tentava di
raggiungere il suo ufficio barcollando, già evidentemente ubriaco.
- Ciao Goro!- lo salutò il piccolo detective.
- Ehilà,
Conan!! Hic! Come ti va la vita?!- domandò l’uomo rischiando
di cadere, ma salvandosi aggrappandosi al corrimano.
- Sicuramente meglio di te! Vatti a fare una
bella dormita! Se Ran ti vede in queste condizioni sono guai!-
- Hai ragione! Hic! Quella ragazza sta
diventando peggio di sua madre! Hic! Bè, ci si vede!- disse salutando nella
maniera militare per poi salire le scale e sparire nel suo ufficio.
Conan uscì all’aria aperta sorridendo e
scuotendo la testa: Goro non sarebbe mai cambiato.
Il bambino si diresse verso la gelateria, dove
aveva appuntamento con gli altri componenti della squadra dei giovani
detective: Ayumi, Genta, Mitsuhiko e Ai.
Erano iniziate da pochi giorni le vacanze
estive, così i 5 bambini avevano più tempo per uscire e stare in compagnia.
Conan voleva bene ai suoi piccoli amici, si
era affezionato a loro, ma desiderava ardentemente tornare il diciassettenne di
sempre.
- Ehi, Conan! Siamo qui!-
Il bambino fu risvegliato dalla voce di Ayumi
che lo chiamava, correndogli incontro insieme agli altri.
- Ciao ragazzi!- li salutò lui.
- Ciao Conan!- lo saluto Mitsuhiko.
- Finalmente! Non potevi arrivare prima?! Io
sto morendo di fame!- si lamentò Genta.
- Forza, allora! Andiamo a prendere il
gelato!- propose Ayumi ridendo.
Così i tre bambini si diressero correndo verso
il bancone dei gelati, mentre Conan li seguiva, affiancato da Ai.
- Ciao Shinichi! Tutto bene?-
- Ciao Ai! Tutto bene, tu? E per favore, non
chiamarmi Shinichi in pubblico!- le disse.
- OK, come vuoi, ti chiedo scusa… Conan!-
- Come vanno i tuoi studi?- chiese poi il
bambino diventando serio: quello era una argomento delicato.
- Sempre allo stesso punto! Purtroppo senza la
formula originaria dell’APTX di cui ricordo solo alcuni elementi posso fare ben
poco! Mi dispiace! Se solo non l’avessi lasciata nel mio laboratorio…- aggiunse
mortificata.
Il detective sospirò, chiudendo gli occhi
rassegnato.
- Non preoccuparti! Non è colpa tua!- la
tranquillizzò sorridendo.
- Piuttosto, vedi di non affaticarti troppo!-
- Tranquillo! Sono abbastanza grande per
badare a me stessa, non credi?!-
- Giusto!- rispose Conan ridendo.
In fondo lei era l’unica a capirlo sul serio:
erano entrambi adolescenti intrappolati in corpi di bambini, lui per
ingiustizia, lei per sua volontà, ma pur sempre bambini.
- Ehi, voi due! Vi muovete si o no?!- li
rimproverò Genta.
- Arriviamo!- rispose Conan, raggiungendo gli
amici insieme ad Ai.
Il pomeriggio passò veloce tra chiacchiere e
passeggiate per il parco.
Presto arrivarono le 6.30, così Conan salutò
gli altri per tornare a casa.
- Ciao ragazzi! Ci vediamo domani!-
- Ciao Conan!- lo salutarono loro.
Mentre si dirigeva verso casa, i suoi pensieri
tornarono al dialogo avuto poche ore prima con Ai: se solo avessero avuto la
formula dell’APTX, entrambi sarebbero potuti tornare alle loro vere sembianze.
Ma come fare?!
Di certo non potevano tornare al laboratorio
di Sherry, era troppo pericoloso e non erano nemmeno sicuri che ci fosse
ancora.
Forse quelli dell’Organizzazione l’avevano
distrutto.
Non restava altro da fare se non attendere.
Conan fu distratto dai suoi pensieri da un
rumore alle sue spalle.
Il bambino si voltò, ma non vide nessuno.
Riprese la sua strada, convinto che fosse
stato frutto della sua immaginazione.
Ma il suono si ripeté e quando si girò
nuovamente, la strada era deserta.
Ricominciò a camminare, velocizzando
l’andatura.
I rumori continuavano e presto capì che
qualcuno lo seguiva.
Il detective svoltò l’angolo e si rifugiò in
un vicolo laterale.
Dopo pochi secondi una figura apparve davanti
a lui.
- Fermo!- gli intimò puntandogli contro
l’orologio con le freccette narcotizzanti.
La sagoma si bloccò.
- E ora dimmi perché mi seguivi!-
- Caspita, non ti facevo così sospettoso!-
rispose una voce femminile.
La figura si fece avanti permettendo a Conan
di vederla in faccia.
Era una ragazza sui 17 anni, capelli castano
chiaro mossi e occhi scuri, neri, profondi.
Lo guardava sorridendo.
- Abbassa la tua arma! Non ti serviranno le
freccette narcotizzanti! Non sono pericolosa!- disse alzando le mani per
mostrare che era disarmata.
Conan abbassò il braccio, stupito.
- Chi sei?-
chiese poi.
- Mi chiamo Eiko! Piacere di conoscerti…
Shinichi Kudo!-
Ciao a tutti!!!
Sono tornata, ma questa volta con una storia
su Detective Conan!
È la prima, quindi siate clementi!!!
Spero vi piaccia…
Cercherò di aggiornare il prima possibile!
Nel frattempo…. RECENSITEEEEEEEEEEE!!!!!!!
BACIONI
CICCI12