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Autore: Andreea99    21/10/2012    1 recensioni
Salve a tutti ! Questa è una storia che narra di un gatto e una ragazza, è una storia molto originale.. poi capirete il perché.. spero vi piaccia ! Se è così non esitate a dare un parere !
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                               - S c u s a m i – M i  d i s s e. – C a m b i e r ò. -
   




« Ero solo. Ero al freddo, tremavo. La pioggia continuava turbolenta. Pelo bagnaticcio, occhi gonfi. Vedevo male, quasi niente.
Correvo nell'intemperia. In lontananza vidi una luce, sempre più accecante. Rimasi fermo, avevo paura. Rumore assordante mi pervase.
Rabbrividii, tentai di scappare. Poi, d'un tratto, il niente. »
                                                                                                               

Aprii gli occhi, ero circondato da persone. Volti strani, curiosi, ma soprattutto volti umani. In effetti ero abituato a quella sensazione, infondo ero un indifeso animale, un gatto.
Un gatto dai piccoli occhietti brillanti, intelligente ed agile. Un gatto dal pelo folto color arancio, occhi verdognoli. Ero piccolo, la gente riusciva a prendermi in una sola mano, ma con scarsi risultati. Graffiavo.
Ero indifferente, un gatto strano, senza emozioni, sentimenti, rancore, dolore, potevo definirmi senza cuore. 
Amavo scappare, essere libero, ma neanche questo mi rendeva felice. Ero indifferente, comunque. 
Ero un gatto, un gatto strano dagli occhi bugiardi, un po' inquietanti. 
No, non ero nero e l'ho sempre rimpianto, avrei allontanato la gente solo con il mio passaggio, ma sarei stato comunque indifferente.
Ero strano lo ammetto, ero grazioso ammetto anche questo, ma sempre indifferente. 
Quel giorno quando aprii gli occhi mi ritrovai in una bella casa, accogliente, piena di persone, di sguardi. 
Mi accomodai impaurito vicino ad un cuscino e aspettai, guardai, esaminai una per una le persone, le quali ricambiavano il mio interesse.
Una signora aveva uno strano volto, mora dagli occhi grigi, mi osservava indecisa, come se dovesse decidere la sorte della mia vita. 
Voltai lo sguardo, un bambino biondo sorrideva, mi guardava felice, occhi azzurri e accesi i suoi. 
Cambiai volto, questo mi colpì, una giovane ragazza non aveva sguardo, occhi indifferenti e tristi i suoi.
-Mamma possiamo tenerlo? Ti prego! -     Chiese il biondino con fare allegro.
-Certo tesoro, è così bello! Guarda che bel colore arancione !-  Esclamò la signora allungando una mano per accarezzarmi. Non mi mossi, non tremai, una bella sensazione mi pervase. Per la prima volta sentii una sensazione di protezione, mi sentivo protetto e amato da quelle persone, era bellissimo.
Uno sgradevole odore raggiunse il mio muso, qualcosa bruciava !
Passi svelti, cigolio della porta, urla. La signora doveva aver bruciato il cibo. Cibo. Mi resi conto solo allora di aver fame, molta. La ragazza vicino a me aveva lo sguardo perso, perso nei pensieri, in cose che sicuramente non riguardavano me. Mi sentii ignorato, miagolai.
Mi guardò distratta. Mi strappò dal morbido cuscino  e mi prese in mano.
Attraversai la grande casa fino ad arrivare in una stanza viola, bellissima.
Era disordinata, cose sparse dappertutto. CD a terra, un computer acceso sul letto, cioccolatini e alcune carte sul tavolo. Una televisione trasmetteva il telegiornale, scaffali colmi di libri, alcuni stavano per cadere, libri per terra, sotto il letto. Calzini sparsi, una bottiglia d’acqua vicino al letto, vestiti sulla sedia.
Mi piaceva l’ambiente, confuso, un po’ come me.
La ragazza mi posò sul letto, ci guardammo negli occhi, i suoi brillavano.
-Sei molto bello sai ?-  Mi accarezzò. – Io adesso vado a scuola, aspettami qui, neanche la mamma e il mio stupido fratellino non saranno in casa perciò… -
- Come se ti potesse sentire ! – Intervenne il biondino facendo irruzione nella stanza.
La ragazza sospirò. Era proprio bella. Aveva una chioma di capelli corvini, gli occhi neri come abissi, misteriosi. Pelle  bianca. Viso dolce.
La ragazza prese lo zaino e si diresse verso l’uscita.
- Rosaline farai tardi! -  Gridò la signora.
Quel giorno Rosaline arrivò a scuola come al solito. Si sedette sulla sedia come al solito.  E come al solito sentì quella voce, irritante, troppo.
-Come ti senti oggi ? Hai mangiato stecchino ? Bè non si vede, sei anoressica. Sei cessa. -
- Vattene !-  Fu la sua risposta. Lacrime pervasero il suo volto. Pensieri negativi la sconvolsero, immagini riempirono il suo sguardo. Vecchi ricordi affiorarono come nuovi. E lei di nuovo fu distrutta.
Le lezioni passarono lentamente,  attimi di pensieri, di noia, incertezze, la voce indistinta della prof, e quella chiarissima voce – Guarda che stasera vomiterai di nuovo, ti guarderai lo specchio e ti dirai  “che schifo”, da sola, sei orrenda, viscida, MANGIA !-
Rosaline arrivò a casa, sentii il suo profumo quando entrò nella stanza. Io stavo giocherellando con un calzino. Lei posò lo zaino a terra e corse svelta in bagno, la seguii curioso.
Era davanti allo specchio, vedeva in se’ mille imperfezioni, lacrime amare rigarono il suo viso, un pianto la pervase, non resistette.
Mi guardò, urlò furiosa contro di me.
- Cosa vuoi ? Cosa ne puoi sapere tu del dolore, tu che te ne stai in casa a non far niente dalla mattina alla sera ? – Lanciò oggetti contro di me, me ne andai indignato.
Rosaline si guardò ancora una volta allo specchiò, si tolse la maglia.
Erano davvero i chili di troppo o il contrario a rendere la vita di una persona così difficile ?
Era davvero necessario essere perfetti per essere accettati ?
Era davvero necessario mangiare più del dovuto e non assimilare niente ?
Era davvero necessario soffrire così tanto per un nulla, un niente ?
Non rispose. Si sedette a terra, fragile.
Entrai nella stanza e lentamente mi avvicinai.
Mi guardò.
- Scusami – Mi disse. – Cambierò. -
Mi avvicinai piano, posai il muso sulla sua guancia e miagolai, fu un sussurro. 
                                        

                                                                                                                                     ***
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo, continuerò al più presto!  P.s. Questa è la mia pagina di scrittura su facebook: https://www.facebook.com/pages/Langolo-delle-mille-parole/434202993282905

  
  
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