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Autore: ValHerm    05/05/2007    7 recensioni
ecco la mia prima fic su Full Metal Alchemist! Nella mia storia, alla fine di tutto, Winry vorrà organizzare una festa a sorpresa per Ed. In questo giorno speciale, il nostro alchimista d'acciaio scoprirà una bella e dolce verità. Tra antiche promesse e sentimenti svelati, nascerà finalmente l'amore. Commentate in tanti! ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GRAZIEEEEEE

GRAZIEEEEEE! Non so che altro dire, davvero ^^! Siete stati tutti trp gentili! Grazie davvero! Ecco a voi il secondo capitolo, e spero davvero sia venuto bene quanto il primo (o meglio, spero!).

Grazie ancora a tutti.

Kisses, ValHerm

 

 

II. “fidanzati gelosi”

Al girovagava qua e là, osservando le vetrine con grande interesse ed attenzione.

-Al- lo chiamò nonna Pinako  –cosa cerchi di preciso?-

-bè…- disse il ragazzino, continuando a guardare dappertutto –vorrei regalare ad Ed un nuovo pigiama- disse sorridendo –sinceramente, da quando siamo tornati normali, continua a dormire con la canotta e dei pantaloncini, e non è ancora arrivata la primavera, potrebbe ammalarsi-.

La donna lo guardò apprensiva.

-hai ragione- disse sorridendo –hai qualche idea in particolare? Non so… il pigiama deve avere qualcosa di speciale?-.

Al ci pensò su un attimo:

-bè- disse sorridendo –non credo che indosserebbe un pigiama con gli orsetti, dopotutto!-.

Al e nonna Pinako scoppiarono in sonore risate, immaginandosi il forte e coraggioso Edward Elric con un pigiama ricamato di orsetti.

-no…- mormorò la signora –non credo…-

-e poi…- continuò Al –mi ucciderebbe, perciò… andiamo su una tinta unica, è meglio-.

 

Ed camminava avanti e indietro per la casa: erano ormai le 16,00, dov’erano finiti tutti?

Poi, fu sfiorato da un pensiero… non è che Winry se l’era presa per quell’incidente del mattino? No… non sarebbe stato possibile… non era una che se la prendeva per così poco…

Ma allora… dove diamine era finita?!?!

Adesso basta, era stufo di aspettare. Era vero che l’avevano avvisato del loro ritardo, ma comunque questa storia non gli andava giù, cominciava a preoccuparsi.

Poi, sorrise, sfiorato da un altro pensiero.

Cominciava proprio ad essere come un fidanzato geloso. Di colpo arrossì come un peperone.

-Non… ci… devo… pensare…- mormorò, come a ripetersi una filastrocca. Lui non poteva essere innamorato di Winry. Perché… sarebbe stato strano, ecco tutto. Ci teneva molto a lei, ma comunque non lo dimostrava spesso. Lui era un ragazzo forte, duro, sarebbe dovuto essere indifferente a certe cose come l’amore. Eppure c’erano mille momenti come quello nella sua giornata, da quando non aveva più altri pensieri per la testa. Almeno, tempo addietro, non si soffermava su certe emozioni, poiché aveva mille responsabilità sulle spalle, mille vite da difendere. Era cresciuto in fretta, forse troppo. Ed era abituato a diffidare nelle persone, a mettere una barriera tra lui e gli altri. Questo, probabilmente a causa di suo padre. Quando se n’era andato, aveva lasciato un vuoto che pian piano si era riempito di freddezza e diffidenza.

Però, quando si trattava di Winry, non riusciva proprio a pensare come faceva suo solito.

Winry era la parte di vita che riguardava il suo passato, oltre che il suo presente. E, venire a contatto con quei momenti della sua vita, lo rendeva più debole, come a tornare bambino.

Winry era una parte di lui, e aveva un posto speciale nel suo cuore, da sempre.

Aveva affrontato tutto il male del mondo: aveva visto guerre, assassini, morti, dolore, rabbia…

Ma, ora che veniva a contatto con i problemi di tutti i giorni, non si stava dimostrando all’altezza.

-adesso basta- si disse tra sé –non serve rimuginare su una domanda che non ha risposta-.

Aprì la porta di ingresso e uscì a fare due passi, deciso a mettere un po’ d’ordine tra i suoi pensieri.

 

Winry, che aveva tutto ciò che le serviva, aspettava da poco sua nonna ed Al. Aveva comprato un porta foto, nel quale avrebbe inserito una foto sua e di Ed, scattata comunque da poco tempo. E poi, aveva acquistato i componenti principali del suo regalo ufficiale: un gomitolo di filo rosso e uno di filo bianco.

Aveva deciso che avrebbe fatto a mano una sciarpa per Ed, e ci avrebbe ricamato sopra il suo nome. Faceva ancora freddo, dopotutto, e le era sembrato un regalo utile e allo stesso tempo fatto col cuore. Avrebbe passato la notte in bianco, ma, infondo, non le importava. Avrebbe confezionato il suo regalo per tempo a tutti i costi, anche a quello di perdere una notte di sonno.

-Winry!- chiamò Al. La ragazza si voltò:

-ben arrivati- disse loro –allora, cosa avete comprato?-

-un pigiama azzurro- disse Al –è stato difficile trovarlo- ammise.

-come mai?- chiese Winry –non ci sono molti negozi che ne vendono?-

-no, non è quello- rispose lui  –è  che quando abbiamo detto di volere un pigiama, ce ne hanno mostrati di tutti i tipi, con tutti i ricami: orsetti, barchette, cuoricini, gattini…-.

Winry cercò di trattenersi ma non ce la fece più. Rise a crepapelle per minuti, immaginandosi Edward Elric con quei pigiamini adorabili che di sicuro avrebbe odiato.

-oh dio…- disse tra le risa -… ecco perché ci avete messo tanto… lui odia quei ricami, avete fatto una fatica enorme per trovare una tinta unica… giusto?-

-esatto- confermò Al –che ci possiamo fare se è così- disse infine.

Poi, però, notò la busta di Winry e subito chiese: -e tu, cosa hai comprato?-.

Winry guardò prima la busta, poi Al, e infine sorrise.

-è un segreto!- disse.

Il ragazzino protestò per tutto il tragitto, ma, alla fine, Winry riuscì a distrarlo con le decorazioni.

Ce n’erano di tutti i tipi. Alla fine, comprarono degli striscioni con scritto “buon compleanno”, delle candele che avrebbero posato sulla torta, e piccole ghirlande di nastri colorati qua e là. Poi, optarono per un bel po’ di palloncini, e, infine, andarono ad ordinare la torta.

-Bene- disse Winry a fine giornata –abbiamo preparato tutto, e lo abbiamo lasciato solo abbastanza-

-hai ragione- disse Al –ormai sono le 19,00, sono sicuro che appena torneremo a casa ci griderà contro il fatto che abbiamo passato tutto il giorno fuori…-

-non preoccupatevi- li rassicurò nonna Pinako –quando scoprirà il perché di questa assenza, farà i salti di gioia e non ci penserà più. Intanto, preparatevi comunque ad una bella ramanzina-.

I tre voltarono l’angolo e si diressero verso casa, ignari del fatto che non vi avrebbero trovato nessuno.

 

Ed camminava per le vie della città. Erano ormai le 19 e 30, forse sarebbe dovuto tornare.

Non era riuscito a fare granché per la sua testa e tutti quei pensieri

Ancora non si spiegava perfettamente il significato di alcune cose scritte sul biglietto di Winry. Era curioso di sapere come mai era uscita insieme ad Al, come mai non lo aveva svegliato. Ma sapeva bene che, se la ragazza non voleva rivelare una cosa, tanto valeva lasciar perdere: non avrebbe mai detto niente. Ogni volta cambiava argomento, o ti distraeva. Ed era molto brava a farlo.

Alcune volte il ragazzo si stupiva di quanto la conoscesse bene. Avevano passato tanto di quel tempo insieme, quando erano bambini, a correre, a giocare, a saltare… a quei tempi, se si abbracciavano, era diverso. Non si facevano dei problemi come ora, era una cosa quotidiana.

E, in un certo senso, fu felice di aver conosciuto una persona così speciale come Winry. Era sicuro che nessun altro la conoscesse come lui, e, questa cosa, lo fece sorridere.

Con la sua presenza, o anche con un semplice sorriso, lei c’era sempre stata, rischiarando la sua vita da quelle nubi nere che l’avvolgevano da troppo ormai. Era riuscito a venir fuori dal dolore e dalle sofferenze soprattutto grazie a lei, a quel piccolo fiore indifeso che aveva sempre protetto.

A quella piccola e dolce ragazza che stava diventando una donna.

Ad un certo punto, quei pensieri smisero di fargli male: aveva compreso che provava un bene immenso per Winry, e, anche se non seppe definirlo amore o meno, sapeva che c’era.

E, questa cosa, lo fece sorridere.

 

Winry camminava avanti e indietro per la casa: erano le 20e 30, e Ed non c’era ancora.

Inizialmente, l’aveva aspettato per due minuti circa. Poi, aveva cominciato a dare i numeri, borbottando di cose mai udite, e camminando avanti e indietro come una forsennata.

-Dove si sarà cacciato…- borbottava tra se e se –non mi può fare certe cose, non glielo permetto! Gli dico di aspettare a casa, e lui esce… ma, almeno, si presentasse ad un orario decente! Cosa starà facendo? E io che pensavo si stesse preoccupando per me!...-.

Al la guardava scioccato, ma allo stesso tempo comprensivo. Non era uno spettacolo comune, vedere Winry camminare avanti e indietro, persa tra i suoi pensieri, borbottando chissà quali maledizioni a Ed che non tornava.

Sembrava proprio una fidanzata gelosa.

Suonò il campanello, e, la ragazza corse ad aprire, più infuriata che mai.

Aprì di scatto la porta. Era lui.

-ALLA BUON ORA!- esclamò lei –DOVE SEI STATO?!-.

Ed la guardò sorpreso:

-un attimo- disse –sono IO quello che si dovrebbe arrabbiare. Sei stata fuori tutta la giornata! Che avrei dovuto fare? Stare chiuso in casa tutto il giorno?!-.

Quando Ed entrò in casa, Winry sbatté forte la porta.

-ALMENO FOSSI TORNATO PRIMA!- gli urlò da dietro –puoi anche uscire se ti va, ma non puoi fare simili ritardi!-

-ah si?!- esclamò Ed –e perché mai? Chi me lo impedisce?!-

-io!- sbottò lei –non puoi farmi stare in pensiero tutta la giornata, farmi rientrare il prima possibile per non farti sentire solo, e poi… puf! Non farti trovare! Sparito! Senza un biglietto!-.

Seguì un attimo di silenzio.

Ed non rispose, ma abbassò lo sguardo.

-vado a dormire- sussurrò, salendo le scale.

I tre osservarono il ragazzo con sguardo interrogativo. Poco dopo, prima che qualcuno potesse dire qualcosa, intervenne Winry:

-scusate- disse  –vorrei andare a dormire-

-ehm… certo…- rispose Al, osservando quanto la ragazza fosse abbattuta. Winry salì piano le scale, chiudendosi silenziosamente nella sua stanza.

-e adesso?- chiese alla nonna –come faremo per domani?-

-non preoccuparti- lo rassicurò l’anziana signora –per domani sarà tutto passato-

-speriamo- disse il bambino, confidando con tutto il cuore che quella realtà si avverasse.

 

Winry si appoggiò piano alla porta, e, piegandosi, nascose il volto tra le ginocchia.

Cominciò a piangere, con il volto coperto, i singhiozzi soffocati. Odiava litigare con Ed. Ogni qualvolta succedeva, si rinchiudeva nella sua stanza e piangeva per ore.

Gli altri pensavano che si isolasse per così tanto tempo per sbollire la rabbia, ma in realtà non era così. Winry non era la ragazza forte che tutti credevano: era fragile, spesso debole e triste.

E litigare con Edward, la faceva sentire ogni volta da schifo.

 

Ed era sdraiato sul letto, e rifletteva.

Winry aveva ragione.

Era stato fuori troppo, e, cosa più importante, non aveva avvisato.

Ogni volta che litigava con lei, si sentiva male.

E succedeva ogni singola volta.

Si chiudeva in camera sua e usciva solo quando anche lei si decideva a farlo. Perché, quando si arrabbiava, Winry si chiudeva nella sua stanza per ore, e nessuno si era mai azzardato a disturbarla, per paura di ricevere una sgridata troppo violenta per non aver commesso nulla.

Ma, stavolta, decise di uscire. Naturalmente, non voleva farsi vedere da nessuno. Voleva solo sapere cosa Winry combinasse realmente in quelle ore. Se qualcuno lo avesse visto, avrebbe tirato fuori la classica scusa del bagno. E poi, Al e nonna Pinako stavano cenando, e Ed non credeva avessero di già finito.

Il ragazzo richiuse piano la porta alle sue spalle. Cercando di non fare rumore, si avvicinò piano alla stanza di Winry, e posò l’orecchio su di essa.

Rimase fermo per alcuni secondi, quando, la sentì.

Non ci poteva credere.

Stava piangendo.

Triste e malinconico, il ragazzo posò la mano sulla porta, unica barriera che lo divideva da quella ragazza tanto speciale, che, per la prima volta, sentì piangere. Era stato uno stupido. Era colpa sua se stava piangendo. Ma… allora, ogni volta non si chiudeva nella sua stanza perché era arrabbiata con il mondo, ma perché almeno una volta ogni tanto aveva bisogno di sfogarsi, di piangere. Aveva bisogno di lasciare andare tutte quelle emozioni represse, allo scopo di sembrare più forte.

Poco dopo, sentì dei rumori lungo le scale, e, controvoglia, si staccò dalla porta, chiudendosi in bagno.

-Che dici?- chiese la voce di Al –vado da lei a vedere come sta?-

-mmh…- rispose la nonna –non ora. Prova tra un pò. Da quanto mi ha detto prima di litigare con Ed, voleva parlarti. Credo volesse il tuo aiuto-

-il mio aiuto?- chiese incerto –va bene… aspetterò un po’ e poi andrò da lei-

“cosa?!” pensò Ed “e cosa potrebbe mai volere?”

Il ragazzo uscì di botto dal bagno.

-fratellone!- chiamò Al –tutto bene?-

-si Al- rispose Ed –ora andiamo a dormire, è tardi-

-ma…- rispose Al.

-niente ma- lo interruppe il fratello –anche se sei cresciuto, sono io il fratello maggiore-.

Al non obbiettò più e s’incamminò verso la sua stanza.

Edward passò piano dietro la porta di Winry, ancora.

Ma, stavolta, non sentì nulla.

 

Winry guardò verso la busta che aveva comprato nella mattinata, dove c’era l’occorrente per preparare il regalo ad Ed. Solo per un attimo fu pervasa dalla voglia di mandare all’aria tutto.

Infondo la sua era stata un idea stupida: festeggiare un compleanno che non veniva celebrato da troppo tempo… forse il ragazzo non aveva alcun interesse nel festeggiare un giorno del quale si era quasi dimenticato.

Forse Winry aveva pensato di sottolineare quel giorno come chiusura di un anno disastroso, dove avevano perso tante persone, combattuto tante battaglie, affrontato troppi guai. La ragazza aveva fatto di tutto per portare un po’ di serenità ai due fratelli Elric, che erano le persone alle quali teneva di più al mondo.

E, pian piano, la felicità che era riuscita a regalare loro, era servita a renderli sereni.

“ma si” si disse “anch’io ho sbagliato. L’ho lasciato solo tutto il giorno poverino. Non è stato corretto da parte mia, avrei dovuto organizzarmi prima, così sarei stata fuori casa un po’ per volta”. Così, la ragazza perdonò Ed per quella piccola incomprensione, prese ferri e gomitolo e si mise all’opera.

Mezz’ora dopo aver cominciato, sentì qualcuno bussare alla porta.

-Si?- chiese.

-sono Al- rispose una voce dal corridoio –posso entrare?-

-certo, entra pure- rispose Winry, che era tornata la ragazza gentile di sempre.

-la nonna mi ha detto che volevi una mano- disse Al –per cosa?-

-bè… per questo- spiegò Winry, mostrando ad Al un quarto di sciarpa. La ragazza aveva ancora gli occhi lucidi e il viso arrossato. Al decise di non chiederle nulla, stava già abbastanza male da sola.

-ahh, allora è questo!- esclamò  –ti avviso che non so fare nulla di queste cose-

-no, no, non preoccuparti- lo rassicurò la ragazza –il tuo compito è molto facile. Tenermi sveglia-.

Al la guardò sorpreso:

-come?- chiese –tutto qui?-

-non sarà tanto facile- lo informò lei –staremo svegli tutta la notte. Io ho il sonno pesante, se comincio a dormire, non mi sveglio più. Te la senti di parlare con me per un po’ di tempo?-

-non ti preoccupare- rispose Al –tanto non ho sonno. Posso resistere fino all’una, credo-

-è già molto, grazie- lo ringraziò Winry, che apprezzava molto il gesto e l’aiuto di Al.

 

Al osservò la ragazza, e fu preso da un improvvisa tristezza.

In quei giorni aveva pensato solo a regalare a lui e a Ed un po’ di felicità. Aveva cercato di rendere ricordi lontani tutte le orribili esperienze e le terribili guerre che avevano vissuto.

Winry era una persona molto cara a lui e suo fratello.

Era sempre stata una ragazza forte, coraggiosa.

Ma, in momenti come quelli sembrava un fiore tanto fragile.

Poi, cominciò a pensare a tutto ciò che anche Winry aveva dovuto passare.

Non solo aveva perso i suoi genitori, ma anche la madre di Ed e Al, che per lei era come una seconda mamma. Si era unita al dolore dei due fratelli, portandone nel cuore uno ancora più grande e sconfinato. Eppure, era ancora lì, vicino a loro, pronta a donare tutto l’affetto e il calore di cui avevano bisogno.

Fu allora che Al si rese conto di una cosa: Winry Rockbell poteva anche essere una ragazza fragile, ma, nel profondo del cuore, era già diventata una donna forte, capace di sopportare la sofferenza ed il dolore.

Ed era anche per questo che Ed la rispettava e le voleva bene più di chiunque altro.

 

Intanto, fuori dalla porta, Edward era munito di bicchiere e caffè. Sarebbe rimasto sveglio l’intera notte anche lui: non sapeva a cosa servisse l’aiuto di Al a Winry, però, voleva scoprirlo. Era davvero curioso di sapere cosa si sarebbero detti.

 

Il tempo sembrò passare molto velocemente: Al e Winry parlarono molto del loro passato, di quando trascorrevano le intere giornate insieme. Quando giocavano incuranti dei problemi del mondo, del male che era sempre alle porte. Poi, Al chiese:

-Winry… è passato moltissimo tempo da allora, ma, siamo lo stesso rimasti molto uniti. Io, tu e Ed… soprattutto tu e Ed. Litigavate anche allora, ricordi?-.

Winry si bloccò. Fu allora che ricordò una delle loro litigate. Era vero, anche da piccoli avevano avuto le loro discussioni.

-è vero Al- disse la ragazza sorridendo –tu e Ed siete parte della mia vita, non solo del mio passato. Tengo a voi solo quanto tengo a mia nonna. Non saprei vivere senza avervi accanto. Il rapporto mio e di Ed è sempre stato… speciale, ecco. Non so, forse perché abbiamo la stessa età…-

-secondo me- intervenne Al –eravate destinati a conoscervi. Anche se sembrate diversi, nel profondo siete molto simili. Entrambi avete tanto coraggio e tanta forza nel vostro cuore. Oltre a sostenere voi stessi, avete l’energia di aiutare chi vi è accanto. Però… quando si tratta di voi, è diverso. È come se abbiate la continua paura di perdervi. Ed è per questo che mettete più amore e attenzione nei gesti verso l’altro. Avete paura di deludervi, perché il vostro rapporto è al di sopra di tutto, sia per te che per Ed. Neanche lui saprebbe più stare senza di te, ne sono convinto. Anche se non lo dimostra, ti vuole un gran bene-

-tu dici?- chiese Winry –non so, a volte, quando litighiamo, lo sento distante. Però è vero, è normale avere qualche divergenza. Io tengo molto a lui, per me… è… una persona speciale-.

Ed, che stava ascoltando tutto il discorso con molta attenzione, sapeva che ciò che diceva Al era la pura verità. Anche se, probabilmente, non l’avrebbe mai ammesso. Per la prima volta, si rese conto di quanto il fratello fosse cresciuto. Forse, era più maturo per fino di lui, poiché aveva la capacità di vedere anche la realtà che a lui sembrava più inverosimile.

-allora- chiese Al –tu provi per Ed qualcosa di particolare, giusto? Cioè, non solo amicizia, vero?-

Winry rifletté un attimo prima di rispondere, poi, gli chiese:

-come mai mi fai questa domanda?-

-bè…- disse Al –è solo un impressione che ho maturato nel tempo-

-ecco Al- spiegò Winry –tutte le ragazze hanno dei segreti che non rivelano mai. Questo è uno di quelli. Non posso dirti nulla. Questo, è il mio segreto-

-d’accordo- disse il bambino –mi aspettavo questa risposta-.

 

Allora… volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto e recensito! ^^ Io adoro le EdxWin, ed è stato un traguardo scriverne una… perciò sono davvero felice che sia piaciuta.

Anche questo secondo chap è concluso, e ne manca solo un altro. Esatto, sono 3.

Purtroppo non sono abituata a scrivere storie lunghe, ma la cosa che mi è piaciuta di più di quello che ho scritto è stato il saper approfondire le emozioni e i sentimenti, cosa che non riuscivo mai a fare un po’ di tempo fa. Ora passo a ringraziare:

akane_val: grazie davvero per il tuo commento! Sei stata davvero gentile! Sono contenta che la mia storia ti piaccia! ^^

cidori: che già sapevo adorasse questa coppia… lo so perché ogni storia EdxWin che commento vedo sempre il tuo nome… perciò ci speravo che mi avresti commentato. ^^ Grazie anche perché adori questa coppia proprio come me! Mi raccomando, conto su una tua prossima opinione!

Himi87: eccoti svelato cosa regalerà la nostra Win ad Ed… devo dire che non è stato per niente facile farsi un’idea di cosa potesse piacergli… poi mi sono ricordata che, in altri cartoni, chi non sa cosa regalare finisce col ricamare qualcosa a mano… perciò, et voilà! Grazie davvero per la recensione!

Chigo: sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere! (sono una romantica senza speranza… ^^) grazieeeeeee!^^ continua a recensire!

Fedar: hai ragione scusa!!!!!!! Il fatto è che quando penso ad Al me lo raffiguro come l’ho visto nei ricordi di Ed… cmq sn contenta che questa storia ti piaccia e spero continuerai a recensirmi!^^

Jacky_Dragon: che dirti…^^… sono davvero lusingata che qualcuno che non tifi x qsta coppia abbia cmq gradito la storia! E sn anke contenta che non sei una di quelle che dicono “Ed è mio” perché le trovo un po’ stupide… ^^… e oltre a leggere hai anche commentato! Io non so se ce l’avrei mai fatta ^^… ma qsto dimostra solo che sei molto più matura e giusta di me (a volte mi vergogno di sto fatto delle coppie ma ho la fissa! >_<) perciò grazie davvero, spero di risentirti!

Mao_chan91: Grazie mille, non solo perché mi hai lasciato una recensione che mi ha fatto capire tante cose, ma anche perché hai avuto la pazienza di commentare una storia come la mia (che, rispetto alle tue, è mooolto semplice e non tanto profonda come riesci a scrivere tu). Io adoro il tuo modo di scrivere, anche perché è tanto profondo. Sinceramente non avevo mai scritto una fic su FMA, e sapevo che scriverne una avrebbe implicato più pensieri, molto più complicati e penetranti di quelli che di solito trattavo cn le mie fic di Full metal Panic o Inuyasha. Perciò, grazie davvero! Purtroppo, approfondire i pensieri non è il mio forte, ma se mi ci metto spero di poter migliorare^^ Grazie tantissimissimo! Spero di rivederti!

Isabel: Hai detto proprio bene, Ed e Winry 4ever!!! Quanto sono carini, vero? ^^ Sono contenta che la mia storia ti stia piacendo, e spero continuerai a recensire. Grazie mille, Bacissimi

WildHeart: Grazie tantissimo anche a te, perché mi hai fatto notare una cosa: mi immaginavo Al nei ricordi di Ed, perciò me lo vedevo più piccolo di quanto probabilmente avrebbe dovuto essere. Spero di aver corretto questa cosa, rendendo il personaggio della giusta età…:-D… poi, per quanto riguarda Winry, si, è così dolce perché so che in fondo è così, e ho cercato di ampliare il suo desiderio di vedere Ed e Al felici grazie a lei e alla serenità che avrebbe voluto dar loro. Cmq, con la litigata spero di averla resa più come lo è nel cartone. Ti ringrazio davvero, e spero di risentirti ^^

 

Grazie davvero a tutti, ai fans di Ed e Win e a chi non lo è. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e che mi lascerete dei commenti come avete fatto per il primo, per sapere come sta andando la storia. Mille baci a tutti! ^^

 

  
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