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Autore: Haz in my clutch    22/10/2012    2 recensioni
Harry aveva solo 8 anni e cercava costantemente una presenza materna, lei era morta ormai da quasi un anno, ma aveva lasciato un vuoto insostenibile nel cuore di tutti noi. Io ormai ero stata riadattata a ‘zia Matilda’ perché ‘Tata Matilda’ fa troppo a brutta e vecchia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Anne, Anne! – Mi girai e vidi Mary, la mia migliore amica, nonché compagna di stanza.
 L’estate era finita, e tutti tornavano al proprio posto, alle proprie abitudini, ai propri compiti. Per me questo era il terzo anno di college, avevo appena compiuto 20 anni, anche se non era stato il compleanno più felice del mondo. Camminai verso di lei, la vedevo correre a perdifiato con il borsone ancora sulla spalla.
- Mary! Mi sei mancata! Come… - Non feci in tempo a finire il discorso che già mi era saltata addosso ed eravamo quasi cadute tutte e due. La stringevo respirando il suo inconfondibile profumo Cavalli, quello che avrebbe poi sparso in tutta la stanza.
- Ma come, ti sei portata solo quella roba li? - disse indicando il mio trolley, in effetti in confronto al borsone e ai due trolley che aveva lei, la mia mini-valigia sfigurava leggermente. Ma sinceramente non è che me ne importasse tanto. – beh, fa niente… vorrà dire che ti presterò un po’ di cose io – aggiunse lei indicando i suoi bagagli.
Scoppiammo entrambe in una risata fragorosa, lei era la tipica festaiola bionda e sexy, io la nerd tutta studio e computer. Che coppia strana. Ci incamminammo verso la nostra stanza, la numero 2657. Quando aprimmo la porta, in stanza c’erano già Sarah e Kristen, le altre due compagne di stanza, erano simpatiche, ma niente di che, noi preferivamo starcene per conto nostro. Posammo le cose sui nostri letti, vicini ovviamente, e mentre Mary cominciava a disfare le valige io accesi il PC per controllare l’inizio dei corsi, l’indomani ci sarebbe stato il benvenuto alle matricole.
 
Sarei molto più volentieri rimasta a letto. Ma no, mi è toccato alzarmi e farmi anche la doccia con l’acqua gelida. Quanto odio le mattine così… l’Inghilterra può essere particolarmente odiosa in questi casi, spesso, anche se è appena iniziato settembre la mattina c’è una nebbia così fitta che non riesci a vedere oltre il tuo naso e diventa difficile fare lo slalom tra le pozzanghere quando è così. Praticamente tutto il college si era riversato nel parchetto di fronte ai dormitori, c’era chi ancora sbadigliava, chi parlava al telefono, le ‘fighe’ che si rimettevano il rossetto e me, che sbadigliavo e tentavo di chiamare mia madre mentre Mary si rimetteva il rossetto. Notai anche un gruppetto di ragazze disposte in cerchio, erano praticamente ‘semi nude’ e si dimenavano come se fossero nella stagione dell’accoppiamento, distolsi lo sguardo perché il rettore, Mr. Harrison, aveva preso parola, rivolgendosi prima di tutto ai nuovi arrivati.
 
Ero completamente circondato dalle ragazze, erano molto sexy e morivo dalla voglia di toccare quelle gambe lunghissime, si chiamavano Wendy, Rose Marian e… boh, non ricordavo i nomi delle altre. Ad un certo punto alzai lo sguardo, un uomo piuttosto alto e magro aveva cominciato a parlare, si stava rivolgendo alle matricole come me, quindi mi staccai dal gruppo per ascoltare. Parlava di come si sarebbe svolto l’anno a venire, di quali corsi sarebbero cominciati dopo e quelli che invece lo avevano fatto in anticipo, ma io ero li per studiare legge e non avevo problemi. Guardandomi intorno vidi tanti ragazzi della mia età, molti mi guardavano, probabilmente mi avevano riconosciuto, tra le matricole si facevano scommesse su che corsi avrei frequentato e ogni tanto udivo qualche gridolino da parte delle ragazze. Questo era uno dei tipici momenti in cui avrei preferito non essere famoso, avrei voluto ascoltare in silenzio, con qualche nuovo amico intorno, senza essere continuamente osservato. Poi, ad un certo punto, vidi qualcosa che mi lasciò senza fiato, quei capelli, si quei capelli. Doveva essere per forza lei, doveva essere per forza Anne. La osservai a lungo, da dietro senza poter distogliere lo sguardo, accanto a lei c’era una bionda molto sexy, che rideva e scherzava con lei.
Dopo un po’ ci divisero per fare un giro nel campus, vidi che lei era una delle guide, non ero ancora riuscito a vedere il suo viso ma ero sicuro fosse lei. Mi intrufolai circospetto nel suo gruppo, inevitabilmente  mi venne dietro anche la schiera di ragazze che formavano il mio seguito. Si sentivano nuovamente gridolini e frasi tipo: ‘Oh dio quanto è bello’, ‘è così sexy’, sorrisi, mi faceva piacere quando conquistavo qualcuno. Il mio sguardo era ancora fisso su di lei, e aspettavo impaziente che si girasse, volevo sapere se davvero era la ragazza che avevo baciato ieri e che mi aveva tormentato tutta la notte. Ad un certo punto si voltò, facendo ondeggiare i suoi capelli corvini e mostrando i suoi occhi cristallini, avevo ragione,  Anne, la ragazza più bella che avessi mai visto. Camminavo fissandola e sperando che mi scorgesse, ma niente, non riuscivo a farmi notare, riuscivano a farsi notare meglio quelle dietro di me, che non smettevano di bisbigliarsi tra di loro e che Anne zittiva continuamente. Arrivati nell’aula magna ormai non resistivo più, volevo toccarla, parlarci, baciarla. Mi eccitava in un modo incredibile.
 
Quelle cinque matricole lì in fondo proprio non ci riuscivano a stare zitte, avevo beccato proprio le galline che avevo visto in cortile. Si sentivano risatine e gridolini che proprio non sopportavo, le avrei molto volentieri lasciate li, ma non potevo. Dopo aver spiegato la storia e l’utilizzo dell’aula magna per un buon quarto d’ora mi diressi nuovamente e ‘finalmente’ verso il cortile, dove avrei lasciato andare quel branco di ragazzini entusiasti e sarei potuta andare a fare colazione.
Tornati al punto di partenza le matricole si ridispersero nuovamente e io mi incamminai a testa bassa verso il bar del campus. La confusione era tale che  non vedevo l’ora di tornarmene in stanza, nel letto possibilmente, a rilassarmi.
 
Avevamo finito il giro di ‘perlustrazione’ e le ragazze mi avevano nuovamente acchiappato. Continuavano a ripetermi che tra due giorni ci sarebbe stata una grande festa di benvenuto a cui tutti erano invitati, chissà se Anne ci sarebbe andata… avrei potuto invitarla io…
- Harry! Harry! Ehi mi ascolti? –
- Oh si certo Wendy, è che sono un po’ assonnato. – le risposi caduto dalle nuvole
- Allora ci vieni alla festa, no? Ci divertiremo un sacco! – disse lei annuendo insieme alle altre.
- Certo, sarà fantastico – dissi guardandomi intorno in cerca di Anne, l’avevo persa nuovamente, chissà quanto mi ci sarebbe voluto per ritrovarla. – Ora ragazze vado, ho troppo sonno me ne torno in stanza – aggiunsi quando ormai avevo già cominciato a camminare.
Mi guardai intorno, come avevo fatto ad arrivare li? Il mio senso dell’orientamento è sempre stato precario. Cominciai a camminare molto velocemente, scontrandomi con più di una persona, presi le scale e le percorsi velocemente fino a perdere il fiato, volevo nascondermi, entrare in camera e stare solo, chiudermi in bagno e riflettere. Lei non smetteva di fami uno strano effetto, come si muoveva, come parlava, come rideva alle battute, era perfetta, silenziosa, schiva e veloce. Avrei voluto averla tra le braccia, invece era la prima ragazza che era scappata da me.
Camminavo talmente veloce che mi facevano male le gambe, la gente mi indicava, parlava, e io andavo avanti.
Ormai non sapevo più dove ero, vagavo come un matto nella speranza di trovarmi davanti la camera numero 2662. E dopo diverso tempo così fu, percorsi il corridoio quasi correndo, riuscivo a distinguere i numeri dorati sulla porta, quando mi scontrai con una persona. Cademmo entrambi a terra, me l’ero trovata davanti e non ero riuscito a non travolgerla. I suoi capelli neri erano poggiati a terra e davanti a me vidi le stesse labbra che avevo toccato il giorno prima. Ma il suo viso, non era felice, e nemmeno scosso come il mio. Era terribilmente arrabbiato.


Hola!
Como Estas?
ahahah sto a sclerà. o.o
E' già la seconda volta che pubblico sto capitolo e madò non ne posso più.
Sti qui di efp mi dicevano che avevo un baco. cioè, come si fa ad avere un baco, perchè ho un baco.
Attenzione, io spaco botilie e amazo familie.
E in fatti ora so qui a ripubblicarla. che bello.
coooomunque io su twuttah sono @xkissmeharre per chi mi volesse seguire, pubblico il link dei capitoli anche li, lol.
Se siete su facciadalibro c'è sta pagina asgshdfshsfahsgf di una mia amica c:
Se vi è piaciuta recensite che fa sempre piacere, lol 
Adios,
anzi,
Hasta Luego!






 
 
 

   
 
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