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Autore: hethium    23/10/2012    7 recensioni
-Non hai la minima idea di cosa io abbia passato!- gli urlai contro.
Mi prese il viso tra le mani, e mi baciò, con quel misto di dolcezza e rabbia che mi faceva impazzire. Cazzo, odiavo ammetterlo, ma lo amavo da morire.
-Invece lo so cogliona, chiudi quella bocca e lasciati baciare.-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9. Tell me it's not true.
 

-Abby, hai preso la borsa?- l’urlo di mio fratello mi svegliò.
Ma quel coglione non stava mai zitto? E vaffanculo.
Presi il cellulare dal comodino: le otto e dieci.
Giusto, andavano al college.
Mi girai e guardai Louis che ancora dormiva, lasciandomi sfuggire un sorriso.
Erano due settimane che stava a casa, ma ancora non si era completamente ristabilito. Io stavo sempre con lui, sempre, ogni secondo. Tranne quando andava al cesso, ovvio.
Da qualche giorno gli altri avevano ricominciato la scuola, ma io avevo deciso di non iniziare il college.. Non ero tipo da scuola. Studiare ancora, ma anche no. Stavo a casa, stavo con Louis, lo aiutavo, ci baciavamo. Si, ci baciavamo davvero tanto.
Lui diceva che lo aiutava a guarire prima, magari funzionava, no?
Non uscivo quasi mai con gli altri, ma ogni tanto convincevo Louis a fare qualche passeggiata breve, per farlo uscire un po’, anche se era sempre spaventato.
Mi alzai dal letto sbadigliando, e scesi di sotto.
Harry mi vide e mi stampò un bacio sulla guancia.
-Copriti che fa freddo!- disse ridendo prima di uscire. Che problemi aveva se avevo solo la maglietta? Boh, sembrava mio padre a volte.
Andai in cucina e presi un vassoio, preparando un cappuccino con sopra il cacao, come piaceva a Louis. Anche se a me faceva vomitare, ma vabbè. Misi accanto un cornetto e dei biscotti, non sapevo cosa volesse.
Rischiando di cadere almeno quattro o cinque volte, riuscii ad arrivare in camera.
Poggiai il vassoio sul letto, accanto a lui, e feci il giro del letto chinandomi a baciarlo.
-Louis? Lou, sveglia.- mi sedetti sul letto e lo guardai mentre apriva gli occhi e mi guardava scocciato.
-Sei una rompipalle, lo sai?- sbuffò e si girò nel letto, abbracciando il cuscino.
-Va bene, allora mi porto via la colazione.- feci per alzarmi, ma lui mi bloccò per un braccio tirandomi giù e baciandomi prima che potessi anche solo respirare.
-Nah, tu e lei restate qui insieme a me.- mi fece l’occhiolino e io scoppiai a ridere, prendendo il vassoio mentre lui si metteva seduto.
Ogni mattina gli portavo la colazione a letto, e passavamo metà della mattinata in camera a ridere e a non fare nulla di che. Ma quella mattina volevo uscire. Non c’era il sole, era uno di quei giorni in cui non si sapeva se avrebbe piovuto o no. I miei preferiti.
Mio fratello diceva sempre che quei giorni erano grigi come me, quindi mi piacevano. Io di solito lo mandavo a fanculo.
Appena Louis ebbe finito di mangiare, lo tirai giù dal letto e lo costrinsi a farsi una doccia e a vestirsi. Gli feci mettere la giacca pesante, avevo una paura assurda che si prendesse qualcosa.
Quando lui fu pronto, mi lavai velocemente e indossai i jeans, una maglia e una felpa sopra. Poi scesi di sotto prendendolo per mano.
-Andiamo?-
-Solo perché hai tanto insistito.- disse lui sbuffando, e dandomi un bacio.
Camminammo un po’ in giro, senza sapere dove andare.
Ridevamo, stavamo abbracciati, parlavamo di cazzate, ci baciavamo.
Nulla di che, insomma, ma bastava.
Quando c’era qualche minuto di silenzio, cercavo di romperlo con qualche battuta.
La maggior parte delle volte, era così squallida che alla fine riuscivo a far ridere Louis.
Amavo il suo sorriso.
Ci fermammo al parco, sedendoci sull’erba.
Mi sdraiai con la testa sulle sue gambe.
-So che ora stai a casa per me ma.. tornerai a scuola?- mi chiese spostandomi i capelli dal viso. I miei non erano d’accordo con la mia scelta, volevano che andassi avanti a studiare. Io non volevo. Non avevo la minima voglia di tornare a studiare, e Louis lo sapeva.
-No.- dissi mentre il sorriso mi spariva dalla faccia.
-Scusa. Sorridi ora.- sorrise e mi spinse gli angoli delle labbra per farmi fare un sorriso.
Serrai le labbra e scossi la testa, soffocando una risata.
-Dai. Dai. Sorridi. Dai.- fece il labbruccio guardandomi con gli occhi da cucciolo, ma io scossi più forte la testa.
Sbuffò e si chinò per baciarmi a lungo, per poi restare a pochi centimetri dal mio viso a guardarmi agli occhi. Feci un mezzo sorriso, che poi si trasformò in un sorriso vero e proprio quando mi accarezzò la guancia.
Da quando era tornato dall’ospedale, avevo sempre paura che succedesse di nuovo qualcosa ci separasse, e non poteva succedere. Era tutto per me.
Il telefono che squillava interruppe i miei pensieri.
-Pronto?-
-Effy? Sono Abby..-
-Ehi tesoro che succede?- dalla sua voce capivo che era preoccupata, e mi alzai mettendomi a sedere.
-I miei… la scuola ha detto dell’insufficienza dell’altro giorno. Hanno detto che vogliono che torni a casa.-
-Per una sola insufficienza?!- dissi alzando la voce. –Abby sto tornando a casa, aspettami.-
Mi alzai facendo alzare anche Louis, e tornammo a casa mentre gli spiegavo che mi aveva detto Abby.
Appena entrata in casa, lasciai la mano di Louis e andai subito da Abby, che stava seduta sul divano con il viso tra le mani, con accanto Harry. Lo feci spostare e mandai via lui e Louis, sedendomi accanto alla mia migliore amica e abbracciandola.
-Non mi ascoltano. Devo tornare a casa. Non ce la faccio.- sussurrò tra le lacrime.
La strinsi più forte accarezzandole i capelli.
-Vengo con te.-
Si staccò da me di scatto e mi guardò asciugandosi le lacrime.
-Non ci provare! Devi stare qua, con tuo fratello e con Louis.-
-No, io vengo con te. Sei la mia migliore amica.-
 
Dopo aver passato quasi tutto il pomeriggio a fare le valigie e aver cenato velocemente fuori con Abby, mi trascinai in camera, stanchissima.
Avevamo dovuto fare tutto in fretta, il giorno dopo saremmo tornate a casa.
Non proprio a casa, lei sarebbe tornata dai suoi, io.. dovevo trovarmi un lavoro, nel frattempo sarei stata in hotel con i soldi che mi rimanevano, i miei se non andavo a scuola a casa non mi ci volevano.
A Harry avevo detto che sarei andata da Abby, ci aveva creduto.
Entrai in camera e mi chiusi la porta alle spalle, sospirando, poi vidi Louis seduto sul letto… accanto alla mia valigia. Aveva il viso tra le mani, i gomiti sulle gambe.
-Dimmi che non è vero.- disse in sussurrò, la voce rotta.
-Louis…- mi inginocchiai davanti a lui, sentendomi uno schifo. Non glielo avevo detto, non so da chi lo aveva saputo.
-Quando?- si tolse le mani dal viso e mi guardò negli occhi. Aveva gli occhi rossi. Mi faceva male vederlo così, malissimo.
-Domani mattina.- sussurrai accarezzandogli il viso.
-Vengo con te. So che non sai dove stare. Io ho dei soldi da parte. Possiamo affittare un appartamento e io mi trovo un lavoro e…- lo interruppi scuotendo la testa.
Mi sforzai a fare un sorriso. –No Louis. Devi stare qui e guarire. Io me la caverò, in qualche modo. Non so come.-
-Non andartene.- mi prese le mani avvicinando il viso al mio. –Ti prego Effy.-
Lo guardai, sicura che di lì a poco avrei pianto. –Devo Louis, non posso lasciare Abby sola.-
-Non andartene. Ti prego Effy, ti prego.- sussurrò sulle mie labbra, senza che i suoi occhi lasciassero i miei. –Effy.. ti amo. Ti prego.-
-Ti amo Louis.- sussurrai mentre una lacrima mi scendeva lungo la guancia.
Mi poggiò una mano sulla guancia e la accarezzò, prima di baciarmi a lungo.
Mi fece alzare e senza mai staccarsi dalle mie labbra, si sdraiò sul letto facendomi sdraiare su di lui.
Dopo poco sentii le sue guance umide e mi accorsi che eravamo in due a piangere.
Nascondendo le lacrime tra una carezza e l’altra, i vestiti finirono a terra.
Non sapevamo per quanto non ci saremmo visti, ma almeno per quei minuti, eravamo solo io e lui, nessun altro, nessun volo da prendere per andare via. Solo io e lui, solo i nostri baci, le nostre carezze, i nostri ‘ti amo’ sussurrati.
 
 
Ma in un modo o nell’altro, arrivò la mattina.
Non riuscirò mai a dimenticare lo sguardo di Louis quella mattina.
Stava malissimo, e io non stavo certo meglio.
Un ultimo bacio, un ultimo abbraccio.
Cercai di stamparmi in mente il suo sorriso, i suoi occhi azzurri, ogni particolare di lui.
Mi sarebbe mancata ogni cosa di lui.
Lasciai la sua mano a malincuore, sentendo le lacrime che ricominciavano a scorrere.
Mentre gli altri mi abbracciavano, non staccai mai gli occhi dai suoi, e mentre stavo per uscire, sussurrò, a voce così bassa che vidi solo le labbra muoversi ‘ti amo’.
-Ti amo.- risposi, vedendo una lacrima che scendeva lungo il suo viso prima che la porta si richiudesse.


 



BOO-YAAH.
Boh, sembra che io a 'sti due proprio non ce li faccio stare insieme.
Sono crudele? EHEHEH.
Mi scuso perché non riesco a postare, ma la scuola mi uccide.
Si, davvero. cc
Dai, recensite che gli ultimi capitoli ho poche recensioni, sigh.
xoxo.(?) @ehymiles
  
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