Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
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Autore: EdenGuns    23/10/2012    3 recensioni
Where do you think you're going?
Don't you know it's dark outside?
Where do you think you're going?
Don't you care about my pride?
Where do you think you're going?
I think that you don't know
You got no way of knowing
There's really no place you can go
.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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4. Rag doll



« Dave, dobbiamo parlare» annunciai, entrando nel suo studio.

Lui era al telefono e mi fece segno con il dito di aspettare. Incrociai le braccia al petto ed iniziai a picchiettare sul suolo con il piede.

« Perfetto, allora è deciso! A domani, Spencer. Ciao bello.»

Mise giù la cornetta e mi guardò.

« Che vuoi?»

Chiusi la porta dietro di me.

« Ieri Jane è stata quasi violentata.»

« Piccola, è il vostro lavoro» disse lui, alzando le spalle.

« Non era il suo compito, doveva solo ballare.»

Decisi di giocare di astuzia, facendo leva sul suo attaccamento ai soldi.

« E loro hanno pagato solo il ballo. Non c'era servizio completo, Dave. Ti volevano truffare.»

Lui divenne paonazzo: bingo.

« Nessuna ruba i soldi a Dave Carell!»

« Esatto. Mi ha detto che è stato quello più grosso di tutti, e non era il futuro sposo.»

« Bene. Qualche telefonata e il bastardo ruba soldi sarà sistemato.»

Prese la cornetta, iniziando a digitare numeri con furia.

« Ho bisogno di due sere libere.»

« Sì, va bene, ma ora vai.»

« E che Jane rimanga qui senza più incontri. Faccio io per lei.»

Lui si fermò un attimo, guardandomi. Poi scosse la testa: « Non importa, dolcezza. Può rimanere se ti fa piacere, manderò un'altra al suo posto. Tu ne hai già abbastanza, di clienti.»

Tirai un sospiro di sollievo e uscii dalla stanza, sorridendogli per pura cortesia.

Abbiamo troppi conti in sospeso per esserti davvero riconoscente.

 

La sera avevo salutato Jane con un bacio sulla fronte ed ero uscita di casa appena il taxi aveva suonato il clacson.

Salii in auto e consegnai all'autista il biglietto con l'indirizzo.

« Potrebbe andare un po' veloce, che sono in ritardo?»

« Si tenga forte, signorina» disse, sorridendomi dallo specchietto.

Nel giro di dieci minuti eravamo arrivati.

Pagai la corsa e lasciai una mancia per la sua disponibilità.

Scesi dal mezzo e mi ritrovai davanti ad una casa piccola e carina.

Aprii il cancelletto e percorsi il viale di pietre rosse in mezzo al minuto giardino. Mi guardai un po' intorno, notando particolari che immaginavo denotassero tutte le dimore delle aspiranti rock star: bottiglie di birra vuote, mozziconi di sigaretta, perfino una scarponcino tutto sgualcito.

Arrivai alla porta e bussai due volte.

Perché sono così agitata?

« Liz!»

Slash mi invitò ad entrare, col suo solito sorrisone.

Aveva una camicia bianca tutta aperta, allacciata appena sopra i pantaloni di pelle in un nodo. I capelli riccioli e selvaggi a coprirgli il viso e una sigaretta tra l'indice e il medio della mano destra.

Rock star bella e maledetta servita.

Se l'esterno poteva sembrare almeno decente, l'interno era un tributo al caos.

« Scusa per il disordine. Oggi toccava a Duff fare le pulizie ma come al solito non ha combinato niente.»

Sorrisi al pensiero del tipico comportamento di Michael, che conoscevo bene.

« Ma prendete una domestica!» dissi con una risata, tirando su dal pavimento un paio di boxer.

« Prima o poi!»

Mi prese le mutande di mano e le lanciò verso quello che doveva essere il bagno.

« Ti va di guardare un film?»

Tutto da copione.

Annuii con un sorriso e lui mi guidò verso il divano mezzo sfondato.

Mi sedetti, ma fui come inglobata dal sofà, che non aveva più né molle né imbottitura.

« Oh Cristo» esclamai, mentre Slash mi tirava in piedi.

« C'è solo un posto stabile sul divano, mi sa che dovrai sederti in braccio a me.»

Scossi la testa ridendo.
Che abbia fatto tutta questa messa in scena solo per tenermi più vicina?

« E se invece della domestica vi prendeste una nuova casa direttamente?»

« Appena firmiamo il contratto sistemiamo tutto» disse sorridendomi.

Iniziò ad armeggiare con quello che doveva essere un videoregistratore.

« Contratto?»

« Sì, abbiamo trovato un produttore.»

« Bello!»

« Già. Ora vieni che parte il film.»

Premette un ultimo bottone e andò a sedersi sul divano nella parte che sembrava la più solida. Allargò le braccia ed io andai a sedermici in braccio.

Mi avvolse la vita e fece in modo che appoggiassi il capo al suo, in una sorta d'abbraccio tra il dolce e lo spinto, dato che le sue mani finivano sempre casualmente sul mio culo.

La TV era piccola. Dopo qualche riga grigia e nera apparì un'immagine non ben distinta.

« Che film è?» chiesi, spostando per l'ennesima volta le sue mani curiose.

« Non ne ho la più pallida idea. E' l'unica cassetta che ho trovato» rispose, ridendo.

Poi l'immagine divenne più nitida, e quello che vedemmo fu davvero imbarazzante.

Uno dei ragazzi della band, quello biondo col petto villoso, stava avendo un evidentemente rapporto sessuale con una ragazza dai capelli scuri.

Slash mi fece scendere dalle sue gambe e corse a spegnere il televisore.

« Ok» disse, rosso in viso « niente film.»

Scoppiai a ridere, seduta sul divano.

Ben presto lui si unì a me, mentre io perdevo l'equilibrio e finivo di nuovo inglobata dal sofà.

Ridemmo ancora più forte, mentre cercava di aiutarmi.

Alla fine cadde anche lui e rimanemmo lì a ridere con le lacrime agli occhi.

« Ok, un attimo» dissi, senza più fiato e con un fastidioso dolore alla milza.

Slash smise di ridere, tentando di rimanere serio.

« Perché diamine avete video di porno amatoriale?»

« Non è mio, appartiene a Stevie.»

« Evitiamo i film, ok?»

Lui annuì, sorridendo.

Poi iniziò ad avvicinarsi, pericolosamente.

Lo lasciai fare e rimasi ferma. Le sue labbra mi avevano attirata dalla prima volta che le avevo viste.

Ben presto il bacio divenne qualcosa di più spinto, mentre ci avvinghiavamo l'uno all'altra avidamente.

Mi resi conto di quello che stava succedendo solo quando Slash era rimasto a petto nudo e mi stava alzando la gonna, indugiando un po' troppo sulle mie cosce con le mani.

« F-fermo.»

« Che c'è?» mugugnò, salendo con le labbra sul mio collo.

Lo bloccai e lui mi guardò smarrito.

« Non mi sembra il caso» sussurrai, ancora con il vestito sollevato.

« Anche se vorresti?»

Mi sorrise malizioso, prendendomi di nuovo tra le braccia.

Stupida rock star rubacuori.

 

Sdraiati sul letto, con solo le lenzuola a coprirci le nudità, fumavamo la sigaretta del dopo sesso.

« Sei una bomba, piccola.»

Chiusi gli occhi, piuttosto delusa da me stessa.

Non sapevo più dire di no; non avevo più il controllo delle mie sensazioni.

Desideravo passare la notte con lui, ma sapevo che non era la cosa giusta. Eppure avevo ceduto, come una scolaretta al primo approccio.

Spensi la sigaretta nel materasso, come Slash aveva fatto cinque secondi prima.

Sentii le sue mani tirarmi per i fianchi, facendomi sdraiare su di lui.

La sua perfetta pelle ambrata era un elisir per i miei occhi. Con la guancia appoggiata al suo petto e l'orecchio sul suo cuore, potevo sentirne i battiti possenti e costanti.

« Mi è piaciuto passare la notte con te» disse, accarezzandomi i capelli.

« Anche a me» ammisi.

Graffiai il suo braccio con l'unghia del mignolo.

Lui non disse niente, si limitò a farmi scivolare sotto di lui e a prendere il sopravvento.

Mi baciò, consumandomi le labbra con passione.

« Ancora?» chiesi, mentre sentivo qualcosa premere contro il mio basso ventre.

« Ancora» rispose, con un sorrisetto.

Spinse il bacino contro il mio ed io trattenni un urlo.

Ansimò, prima di attaccarsi di nuovo alle mie labbra.

 

« Allora ciao, Liz.»

Notte fonda, sulla soglia di casa loro, stavo salutando Slash.

« Ciao.»

Mi sistemò la spallina del vestito e si chinò per darmi un bacio.

Appena sentivo le sue labbra sulle mie andavo in fibrillazione. Allacciai le braccia attorno al suo collo, trattenendolo.

Mi diede un ultimo bacio con un sorriso.

« Ma ora io e te cosa siamo?» chiese, tornando serio.

« Amici.»

Mi guardò interdetto. « Amici che vanno a letto insieme?»

« Esatto. Hai presente le relazioni aperte? Puoi uscire e scopare con chi vuoi, ed io lo stesso. Viva l'amore libero!»

Mi voltai e raggiunsi il taxi che avevo chiamato prima, senza che potesse replicare.

Lo salutai con la mano mentre aprivo la portiera e mi infilai nell'auto. Rimase a guardarmi sulla porta con la bocca semiaperta, finché non sparii dietro l'angolo.

Forse dovevo smetterla.

Ma che ci vuoi fare? E' sesso, droga e rock n' roll mica per niente, dolcezza.

 

Non volevo dire nulla a Jane, non in quel momento, almeno.

Preferivo vedere come andava con Axl, poi ne avremmo parlato.
Ero pronta per la sua ramanzina, ma la verità era che non mi ero per nulla pentita di essere andata a letto con Slash.

Era stato spettacolare e l'avrei rifatto volentieri mille volte quell'errore.

« Che fai di bello?»

Mi voltai di scatto, sorpresa di vedere JJ.

Tornai a mettere lo smalto.

« Mi faccio le unghie.»

« Bel rosso!»

Mi allungai per raggiungere l'ultimo dito del piede. Bastava che evitassi l'argomento, semplicemente.

« Senti Liz, ho due notizie per te. Una penso ti piacerà, l'altra non so.»

Chiusi la boccettina dello smalto e mi alzai dallo sgabello, raggiungendo lo specchio.

« Di che si tratta?»

Impugnai la spazzola e iniziai a passarla tra i capelli. Vedevo il riflesso del viso preoccupato di Jane per la mia reazione, e allora iniziai ad insospettirmi.

« Prima quella buona e quella che non so come prenderai?»

« Buona.»

Lei sorrise un attimo. « Ero nel negozio di dischi, oggi, e ho trovato l'unico vinile dei Pink Floyd che ti mancava.»

Mi girai, col cuore a mille. « Sul serio?»

« E ora è incartato nel tuo armadio.»

La abbracciai con gratitudine.

« Jane, penso di amarti!»

Avevo una passione/ossessione per i Pink Floyd, per non parlare del mio folle innamoramento per Roger Waters.

Lei rise. « Lo so, lo so!»

Mi staccai, per correre in camera. Aprii le ante dell'armadio ed estrassi il grosso quadrato foderato di carta.

Mi tremavano le mani per l'emozione. Strappai l'involucro e mi trovai davanti il vinile. Lo strinsi tra le braccia, poi lo posai accanto agli altri dei Pink Floyd. Accarezzai la mia collezione con lo sguardo e tornai nel bagno.

« Grazie mille, JJ. E' il più bel regalo che abbia ricevuto» dissi, sinceramente commossa.

« Di niente. Senti, c'era l'altra notizia...»

« Nulla può rovinare la mia felicità in questo momento» dissi, prendendo il pennello per il fard con un gran sorriso.

Lei fece una smorfia.

Prese un grosso respiro e parlò tutto di colpo: « Ho visto Michael al negozio di dischi.»

Il pennello mi cadde dalla mano, finendo nel lavandino.

Che le dico?

Il mio cuore intanto martellava; un po' perché non si era ancora reso conto della gravità della situazione, un po' perché messo alle strette.

« Non mi ha riconosciuta. Sembrava anche un po' giù.»

Ripresi il pennello per il fard e lo sistemai metodicamente, prendendo tempo.

« Liz?»

Mi girai verso di lei.

« Ti ricordi due giorni fa, quando sono andata a fare la serata per il regalo speciale?»

Lei annuì, spaesata.

Presi un bel respiro gli raccontai dell'incontro con Michael, omettendo con cura la faccenda di Slash e Axl.

Mentre parlavo lei si era messa la mano sulla bocca, stupita.

« E perché non me l'hai detto?»

« Eri troppo scioccata per quello che aveva tentato di farti quella merda, non volevo disturbarti ulteriormente» mi giustificai.

« Quante volte te lo devo dire che voglio sapere tutto? Non importa quello che sta succedendo, queste cose sono importanti!» esclamò, un po' alterata.

Deglutii, pensando a quello che le stavo ulteriormente nascondendo.

« Senti, non so neanche come fare a rintracciarlo» mentii.

« Magari se provassimo a tornare in quel negozio insieme e chiedere di lui...»

Scossi la testa, compunta.

Non volevo vederlo ancora, il mio cuore non avrebbe sopportato.

« Ma perché, Liz? Non avete chiarito, e sarebbe ora che lo faceste. Ricordo benissimo quanto sei stata male, sai? E ricordo anche come lui ti cercava. Perché semplicemente non vi baciate e vivete per sempre felici e contenti?»

« Perché il lieto fine non esiste. Non per me.»

E me ne andai, con lacrime che avrei voluto versare a pungermi gli occhi vuoti.

 

Di nuovo fuori a quella casa scassata. Di nuovo per un appuntamento, che contro ogni pudore sarebbe finito in un'altra notte di sesso sfrenato.

Ogni volta che ci pensavo mi davo della stupida.

Ma che ci devo fare se sono così bravi a sedurmi?

« Ciao, Liz.»

Non mi ero neanche accorta che la porta si fosse aperta.

« Ciao.»

« Forza, entra.»

Notai che Axl indossava solo un paio di pantaloncini corti improbabilmente abbinati ad un chiodo di pelle nero.

Provocatore.

La casa sembrava più pulita della sera prima: evidentemente Axl teneva di più a fare bella figura.

« Andiamo ad ascoltare un po' di musica, ti va?»

Mi stava guidando per il corridoio che ricordavo portava alle camere da letto. Individuai la porta dietro la quale io e Slash c'eravamo dati alla pazza gioia, poi il ragazzo svoltò in quella di fronte.

La sua stanza era completamente diversa di quella dell'amico.

Attaccato alla parete destra un letto singolo, sotto la grande finestra velata da tende. Il resto delle altre mura era coperto da scaffali e mobili che contenevano libri e vinili.

Rimasi a bocca aperta sulla soglia.

« Che musica ascolti?» chiese, iniziando a trafficare tra gli album.

« Pink Floyd, Led Zeppelin, Queen, Dire Straits...» iniziai a citare, con orgoglio.

« Interessante.»

Notai che stava tirando fuori il vinile di The Wall e il mio cuore iniziò a battere forte. Poi Making Movies dei Dire Straits.

« Ma quanti album hai?» chiesi, avvicinandomi a lui.

Alzò le spalle sorridendomi. « Un po'.»

Prese un altro disco, News of the World dei Queen, dallo scaffale e con cura lo tirò fuori dalla custodia in cartone, posizionandolo sul giradischi.

La musica inondò subito la stanza. Axl andò a chiudere la porta e si sdraiò sul letto, invitandomi ad imitarlo.

Mi stesi anch'io, in una posizione opposta alla sua, coi piedi sulla testata e il capo accanto al suo.

Iniziò a canticchiare con Freddy Mercury.

Aveva una voce roca e graffiante, ma allo stesso tempo dolce e piacevole.

« Immagino tu sia il cantante» dedussi, facilmente.

« Esatto. Poi Steven suona la batteria, Izzy la chitarra ritmica e Slash la solista, Duff il basso.»

Il susseguirsi degli ultimi due nomi mi fece venire i brividi.

Lui piegò la testa per guardarmi negli occhi. « Tutto bene?»

« Sì, sì» risposi, sorridendogli.

Axl tornò a concentrarsi sulla melodia, chiudendo gli occhi.

Lo imitai, sentendo il mio corpo lasciarsi andare e la musica portarmi lontana.

Poi qualcosa di caldo si posò sulle mie labbra.

Appena sentii la lingua di Axl spingere per farsi strada, aprii gli occhi di scatto.

Lui notò la mia reazione e si scostò.

« Scusami, non ho resistito.»

Tornò a stendersi.

Rimasi in silenzio, pensando. Non aveva insistito, e ciò mi lasciava varie possibilità di scelta.

Avrei potuto prendere e andare, oppure assecondarlo, o tirargli uno schiaffo.

Eppure non mossi neanche un muscolo.

Il contatto con Axl era stato molto più dolce di quello con Slash.

« Puoi rifarlo?»

« Eh?»

« Puoi rifare quello che hai fatto poco fa?»

Ancora ad occhi chiusi, avanzai la richiesta per sperimentare come baciava quel cantante.

Le sue labbra si poggiarono di nuovo sulle mie, che però lasciai schiuse.

E mentre le nostre bocche giocavano, Freddie Mercury intonava dolcemente le prime frasi di We are the champions.

 

Il letto era piccolo, così dovevamo stringerci. Avevamo le gambe incrociate e si era creato un bel calduccio sotto le coperte.

Non avevamo fatto niente, a parte svestirci.

Ed era stato tutto così romantico e dolce.

Uno l'opposto dell'altro, questi due.

Se Slash puntava tutto sulla sua carica erotica, con quelle braccia possenti e le labbra carnose, Axl opponeva il tutto ad un'innata dolcezza e ad un acuto tatto nel trattare le persone.

Inevitabilmente mi ritrovai a confrontare a loro anche Michael; con lui era tutto più semplice e spontaneo. Eravamo solo noi. Si rideva, scherzava. Si suonava qualche pezzo e poi si faceva sesso.
Semplice.

E poteva sembrare squallido il modo in cui vivevo, ma per me era semplice routine.

Sentivo la mano di Axl passare tra i miei capelli, carezzandomi dolcemente.

« Sei pensierosa.»

Alzai il capo per guardarlo in viso. Mi sorrideva, con gli occhi color smeraldo socchiusi.

« Non più del solito.»

Mi accoccolai al suo petto, tirando la coperta sulle mie spalle.

« Senti, Liz, che ne diresti se ci vedessimo ancora?»

Mi piaceva stare con lui, così accettai l'invito senza esitazione.

« E se rimanessi a dormire qui con te?» azzardai, mordendomi un labbro.

Mi guardò, piacevolmente stupito.

« Non mi farebbe che piacere.»

Ero sicura che avrebbe acconsentito, ma sentirglielo dire mi scaldò il cuore.

Così chiusi gli occhi e dormii con Axl Rose, dimenticandomi completamente del resto del mondo.

 

.. Dio santo, non mi ricordavo più neanche come pubblicare. @.@
E' da tanto che non ci si vede, mh? c:
Beh, credo proprio di essere tornata! Non so se vi sono mancata, sappiate solo che voi mi mancavate da morirelòakdlkd c.c
Inizierò con questa fic, chissà mai non pubblicherò un nuovo capitolo del mio Use Your Illusion I :3
Vi saluto, recensite in tante che mi fa sempre piacere sentire i vostri meravigliosi pareri. :B
Baci baci,

la vostra Eden.

   
 
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