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Autore: MidnightChaos    23/10/2012    6 recensioni
Questa non è la solita storia.
Non aspettatevi la solita storia frivola su una fan che incontra i suoi idoli.
Questa storia nasce da una tragedia. Finirà male, o forse no. Lo scoprirete solo continuando a leggere. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Sto fluttuando…?
Guardai verso il basso ed effettivamente ero sospesa in aria.
-Oh Cristo! – urlai in preda al panico.
Ricaddi per terra all’istante
Non riuscivo davvero ad abituarmi ai cambiamenti che stavo subendo.
Ora fluttuavo anche.
-Bene, ora sappiamo che puoi anche volare!- mi disse Harry come se fosse la cosa più fantastica del mondo.
-Già…
Sembrava che avessi dei superpoteri e poteva sembrare fantastico se non tenevi presente che per quei “poteri” avevo dato la vita.
Erano solo il premio di consolazione.
Ed essere invisibili a tutti non era un privilegio.
Era una condanna.
Ero condannata a non essere mai vista da nessuno.
A vagare per sempre da sola.
Per tutta l’eternità.
Non potevo certo stare con Harry per tutta la durata della sua vita.
Non sarebbe stato giusto né per me né per lui.
 
Chissà se c’era qualcun altro come me.
Non potevo essere l’unico fantasma esistente sulla faccia della terra.
Era anche vero che, se ci fossero state anime erranti per tutti i morti che ci sono stati nel corso dei secoli, adesso non sarebbe bastato l’intero pianeta per ospitarli tutti.
Quindi forse gli altri erano andati in paradiso.
Ma allora perchè io ero qui?
Cos’avevo fatto di sbagliato?
O cosa non avevo fatto, proprio?
 
Mi alzai e inizia a camminare avanti e indietro per la stanza pensando.
Ogni tanto mi attorcigliavo una ciocca dei miei lunghi capelli intorno ad un dito.
Non era possibile che fossi stata davvero condannata a restare da sola per sempre.
Sarebbe una punizione troppo severa anche per il peggiore degli assassini.
Ok, magari per lui no, ma per me si.
Non avevo mai fatto niente per meritarmi una simile fine.
Non avevo fatto niente nemmeno per morire così giovane, in realtà.
 
-Morgana - Harry interruppe i miei pensieri riportandomi alla realtà – perché non resti con me finchè non impari come afferrare gli oggetti e non ti ritorna la memoria?
Rimasi in silenzio.
-Se vuoi, ovvio. Sarei davvero felice di aiutarti.
Era quanto di meglio potessi chiedere al momento.
E il fatto che si fosse offerto mi rendeva incredibilmente felice.
-Mi piacerebbe molto Harry, grazie. – gli dissi alla fine sorridendogli.
Gli ero davvero grata.
- Io però ora devo uscire, devo andare alle prove con i ragazzi. Vuoi venire con noi?
- No, grazie. Ti aspetto qua se non ti dispiace.
-Non c’è problema.
Si alzò e fece per uscire dalla camera.
-Harry…
-Dimmi
Ero un po’ imbarazzata per la mia infantile richiesta.
-Mi accenderesti la televisione, per favore? – gli chiesi alla fine.
-Ma certo – mi rispose lui gentilmente, donandomi uno splendido sorriso
 
Avevo intenzione di allenarmi a spostare qualche oggetto.
Gli avevo chiesto di accendermi la tv nel caso fossero stati via molto e mi fossi annoiata.
Decisi di iniziare con una cosa semplice.
Spostare una monetina da terra.
Iniziai piena di speranze, convinta che mi bastasse poco allenamento.
Le mie speranze risultarono vane.
Dopo un’ora ero ancora seduta per terra a tentare di muovere quella dannata monetina.
Se non riuscivo a muovere nemmeno una cosa così piccola come pensavo di poter muovere anche solo una penna per scrivere ai miei genitori dove mi trovavo?
Se mi fosse tornata la memoria, ovvio.
 
Un ricordo nostalgico mi attraversò la mente.
Ero in campagna, nella casa dei miei nonni.
Camminavo su un sentiero accanto ad un albero, in mezzo ad un immenso prato.
Un luccichio attirò la mia attenzione.
La curiosità di bambina mi portò a correre verso l’origine del luccichio.
Era una piccola monetina che rifletteva la luce del sole.
Mi sembrava un tesoro incredibile da trovare lì, in mezzo al nulla.
Iniziai a fantasticare su una ragazzina, che l’aveva persa.
Ma in realtà era una principessa.
O magari proveniva da un forziere dei pirati.
Allungai una mano per toccarla.
-Ferma.
Mi bloccai impietrita.
Alzai gli occhi e vidi che c’era un bambino.
Sembrava avere la mia stessa età, o qualche anno di meno.
-Devi girarla, non è testa. Così non ti porterà fortuna.
Il bambino la rigirò, poi mi guardò.
-Ecco adesso puoi prenderla. Vedrai che ti porterà fortuna.
Mi sorrise e due splendide fossette comparvero sul suo viso paffutello.
Non vidi mai più quel bambino.
 
Ancora una volta sprofondai nella tristezza.
Volevo piangere per sfogarmi ma non mi era possibile.
In questo momento mi mancava qualsiasi cosa.
Anche sentire le lacrime salate che mi scorrevano lentamente sulle guance.
Non avrei più potuto sentire il calore del sole sulla mia pelle.
O il freddo della pioggia.
I miei capelli non sarebbe più stati scompigliati dal vento.
Non potevo più sentire la sabbia sotto ai piedi.
O la morbidezza dell’erba.
Non potevo più sentire niente.
Io stessa ero niente.
Non esistevo.
 
Quando Harry tornò, a tarda notte, mi trovò in camera sua, rannicchiata in una angolo a guardare la televisione.
-Com’è andata? – sapeva benissimo la risposta, visto che nessun oggetto era fuori posto, ma me lo chiese ugualmente, per gentilezza.
-A te come è andata? – evitai la sua domanda, rigirandogliela.
-Abbastanza bene dire, ma sono distrutto!
Venne dritto verso il letto.
Mi spostai appena prima che ci si lanciasse sopra e mi misi nell’angolo opposto della camera, seduta su una poltroncina.
-Non c’è bisogno che ti tieni a distanza da me. – mi disse guardandomi con i suoi splendidi occhi verdi
-Come?- feci finta di non capire
-Io non ho paura di te.
Come poteva non avere paura di me?
Ero pur sempre un fantasma.
Una creatura soprannaturale.
La maggior parte delle persone non avrebbe nemmeno mai creduto alla mia esistenza.
Come poteva questo ragazzo restare così tranquillo accanto a me.
Un’anima errante.
Stavo sempre ben attenta a non fare movimenti fulminei per non spaventarlo e a parlare con un tono di voce basso.
 
Si era addormentato in pochi minuti.
Era ancora vestito.
I suoi riccioli erano mossi dalla fresca brezza proveniente dalla finestra aperta.
Avrei voluto coprirlo con una coperta ma non tentai nemmeno di alzarmi, tanto era inutile.
Non ci sarei riuscita.
Era stato davvero molto gentile con me.
Mi venne voglia di andarlo ad abbracciare.
Che frustrazione.
Mi alzai comunque e mi avvicinai lentamente a lui.
Mi sedetti sulle ginocchia con i gomiti appoggiati al bordo del suo letto, proprio vicino a dove aveva la testa.
Era davvero bellissimo.
Quando ero viva avevo sognato tante volte di poterlo toccare.
Aveva un viso perfetto.
Sembrava un angelo mentre dormiva.
I raggi di luce provenienti dalla luna donavano alla sua figura un chè di etereo.
Mi venne una straordinaria voglia di accarezzargli i capelli.
E lo feci.
Lo feci sul serio.
Mi ritrovai con le mani infilate nei suoi riccioli.
Potevo sentirli.
Potevo sentire i suoi morbidi capelli scorrere tra le mie dita.
 
Buonasera!
Che ne pensate di questo capitolo? :)
Grazie ancora a tutti, davvero!
A chi ha lasciato recensioni, messo tra i preferiti, ricordato, seguito e letto in silenzio ;)
A chi avesse voglia ricordo ancora una volta l’altra mia ff :)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1302338&i=1
Beso :*
 
 
 
ps. Scusate ma ho dovuto cancellare il capitolo e rimetterlo perchè mi dava dei problemi O.o
  
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