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Autore: xbelieveinpeace    24/10/2012    4 recensioni
Qualcuno non crede nell’amore, qualcuno non sa cosa si prova ad essere davvero amati, qualcuno ha paura di amare. Qualcun altro però crede fermamente nell’amore in ogni sua forma, qualcun altro darebbe qualsiasi cosa per sentirsi davvero amato, qualcun altro non vede l’ora di innamorarsi. Qualcuno eccelle in matematica, qualcun altro è un disastro coi numeri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jeff Sterling, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Questa settimana è volata, no?”
“Proprio.”
Nick stava sfogliando il libro di storia, cercando di ricordarsi da dove bisognava cominciare a studiare per gli ultimi test. Jeff stava lavorando a una relazione d’inglese sul suo portatile, cercando di finire tutti i compiti il prima possibile, aveva ancora bisogno di riprovare per l’audizione, magari l’ottava volta sarebbe stata quella buona.
“Jeff, non ce la faccio a vederti così, davvero. Fa fisicamente male vederti con quell’espressione tutto il giorno, e stai così da due fottute settimane.”
“Scusami se sto di merda e questa è l’unica faccia che ho.”
“Nick, sei un coglione.” Trent li raggiunse in biblioteca più tardi del solito, sbattendo il manuale di fisica sul tavolo.
“Grazie, Trent.” Mormorò Jeff abbozzando un sorriso, tornando a concentrarsi sullo schermo.
“Perché lui non si becca mai insulti quando sei incazzato?”
“Perché? Numero uno, non è ‘incazzato’. Numero due, non sai assolutamente nulla di come si risolvano queste faccende.”
Nick lo fulminò, alzando gli occhi al cielo. “Meno male che ci sei tu, allora.”
“Infatti.”
Trent sorrise a Jeff, aprendo il suo libro e cominciando a rispondere a quegli odiosissimi questionari, sperando che oggi le cose stessero andando un pochino meglio. Avevano parlato molto ultimamente, Trent non si era schierato dalla parte di nessuno, al contrario degli altri tre. Capiva benissimo le motivazioni dietro la scelta di Sebastian e capiva anche perché Jeff si sentisse così male. In questi casi, le soluzioni erano solo due: un colpo di scena o semplicemente un nuovo capitolo. 
Due suoni diversi echeggiarono nella stanza, distraendo Nick e Trent dai loro compiti: un messaggio da Thad.
 
Apparentemente solo Jeff e Sebastian faranno l’audizione per la consegna dei diplomi domani.
 
Trent e Nick si guardarono negli occhi un secondo, agitati. A Nick suonò di nuovo il telefono dopo un minuto, era Trent.
 
E se il pezzo non fosse un assolo, ma un duetto?
 
Trent sorrise, ricambiando l’occhiolino di Nick. E se il colpo di scena non fosse arrivato da solo, lui avrebbe potuto dare una piccola mano, no?
 
 
 
“Non so se seguire il tuo consiglio sia la cosa giusta, Charlie.”
Il consiglio viene da me, lo devi seguire a prescindere.”
Sebastian rise, scuotendo la testa.
“Mi manchi, lo sai?”
Ovvio che ti manco! Anche tu mi manchi un pochino, sei sempre il mio fratellino.”
“Almeno tu hai potuto scegliere.”
Hey, non manca molto, solo un anno no?
“Esatto.”
Quel coglione non può continuare a decidere per te, Seb. Vedrai cosa significa avere una propria vita, prendere le proprie decisioni, uscire da quegli schemi assurdi in cui sei stato rinchiuso tutto questo tempo e, finalmente, cominciare a vivere.
“Tutta un’altra vita.”
Esattamente.
“Quindi… Quella è la canzone?”
Oui, fidati di me. Se ti conosco come ti conosco, ovvero meglio di quanto ti conosca tu stesso, sei a posto. Ora devo andare, ma promettimi che la smetterai di fare tutte le cazzate che ho fatto io e che parlerai con Jeff.”
“Te lo prometto. Ti voglio bene, Charlotte.”
Anch’io, Seb. L’estate non è lontana, avrai un biglietto per Parigi in mano il prima possibile, puoi restare tutto il tempo che vuoi.”
Seb annuì, salutando sua sorella e aspettando che chiudesse la videochiamata. Sospirando, prese la lettera di Charlotte e la rilesse attentamente, come per convincersi che magari, e solo magari, sua sorella potesse aver ragione.
 
Oui, perché da tutto quello che hai scritto nell’ultima lettera ci sei caduto e povero biondo, c’è cascato pure lui. Come abbia fatto a farsi piacere uno come te lo sa solo lui.
Ora, so che l’unico esempio di amore che tu abbia mai avuto sono mamma e quel bastardo di tuo padre, so anche che ti sentirai terrorizzato anche solo all’idea di provare tutto quello che stai già provando, ma buttati; non ti sei mai sentito così, no? Credimi, l’amore è una cosa stupenda, meravigliosa. Prova a stare semplicemente tranquillo, prova ad amare e lasciarti amare. So che sarà dura, ma ti prego smettila di fare la troia e accetta il fatto che Jeff possa essersi innamorato di te. Non sei chi credi di essere, Seb. Le parole di papà non hanno un senso. Non devi neanche lasciare che ti entrino in testa perché lui non è te e tu non sei lui. Non c’è niente di lui in te. Sei migliore di papà, più forte e mille volte più coraggioso.
Carpe that fucking diem, fratellino.
 
Sebastian sorrise fra sé e sé, recuperando gli spartiti dalla stampante e precipitandosi nella choir room per provare la sua canzone e per convincersi che, forse, magari, quasi quasi… anche lui meritava di essere amato.
 
 
L’atmosfera era certamente tesa quel venerdì pomeriggio: tutti i Warblers stavano aspettando Thad e David per cominciare le ultime audizioni dell’anno, prima di chiudere i libri di musica per tutta l’estate e dire addio a chi si sarebbe diplomato, fra cui i due terzi del consiglio. I due entrarono con lo sguardo un po’ triste, salutando tutti e sedendosi ai loro posti, sapendo che sarebbe stata l’ultima volta.
“Come saprete tutti, ogni anno la Dalton chiede che i Warblers si esibiscano in una canzone d’addio per i diplomandi e una con i diplomandi. Avremo quindi due numeri, uno di gruppo e un… un assolo.”
Thad guardò prima David, poi Nick e Trent con uno sguardo d’intesa, prima sbattere il vecchio martellino di Wes sulla scrivania e dare inizio alle esibizioni.
“Warbler Jeff, prego.” Disse David, sorridendo.
“Grazie.” Disse Jeff, prendendo la chitarra e mettendosela in spalle. Aveva indosso solo una camicia risvoltata ai gomiti e la solita cravatta a strisce, sapendo di avere più libertà di movimento. Prese un bel respiro e cominciò a suonare l’intro della canzone, chiudendo gli occhi, intonando le prime note.  
 

Well where do I start with you? I could say you’re a bit way-lead boy.
Where is my heart with you? I could say I left it on the floor boy
 Are you gonna pick it up, pick it up? Hey ey.
Things kinda got dark with you, I drunk your love up too quick boy.
Where did our love get to? Don’t ask me that’s something that you destroyed
Cause now we’re burning up, burning up, burning up, hey ey.

 
Cazzo. Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo. Era l’unica cosa che Trent riusciva a pensare ascoltando la canzone che Jeff aveva scelto. Di sicuro non avrebbe aiutato il loro piano, ma diamine. Jeff Sterling si stava finalmente sfogando. Jeff Sterling stava finalmente cantando una canzone col cuore, non con la testa.
 

Flames race like cars in a haze, tears in my eyes but not down my face,
This was a waste, this was a waste.
A shame to embrace the love that we faced,
Hours were days when I was in your grace,
This was a waste, this was a waste.

 
Jeff aprì gli occhi, guardando Sebastian con aria di sfida. Era esattamente quello che voleva dire. Il messaggio era chiaro e non stava pensando alle conseguenze, non stava pensando a nulla. Nulla, nulla tranne quell’orribile sensazione al petto che lo perseguitava da due settimane. Nulla tranne tutte le volte che avrebbe voluto prendere a pugni un muro. Nulla tranne tutte quelle sere passate a piangere, a chiedersi perché non fosse mai stato innamorato e felice allo stesso tempo.
 

I let you walk all over me, leave your footprints on my heart.
And it’s becoming clear to see, it’s been like this from the start.

 
Sebastian non riusciva neanche a guardare Jeff in faccia, cosa che era praticamente ovvia anche per i muri della Dalton. Non aveva fatto altro che evitarlo, sapendo di poter fargli ancora più male. Eppure, prima della lettera di Charlotte, era sicuro che non fosse vero, che Jeff non meritasse quello che Sebastian aveva da dargli: un ragazzo confuso, triste e stanco. Ma se Charlie aveva davvero ragione, allora avrebbe dovuto essere coraggioso. Più che essere coraggioso, provare ad amare gli sembrava solo paragonabile a buttarsi da un dirupo.  
 

I’m sorry, to be honest, but this love is no good boy, love is no good boy.
I’m sorry, to be honest, to be honest, this love is no good, Boy.

 
Ci fu un sonoro giro di applausi per Jeff, che tornò a posto senza dire una parola, mangiandosi le unghie e aspettando che Sebastian finisse di cantare la sua canzone con la sua perfettissima voce e la sua fantastica presenza scenica che gli avrebbero fatto perdere l’assolo un’altra volta, ma che lo spingevano a sorridere un po’ di più mentre canticchiava e ballava sullo sfondo.
“Grazie mille, Jeff.” Gli disse Thad con un sorriso più grande del solito, che fece tranquillizzare Jeff un pochino.
“Warbler Sebastian.” Lo chiamò David, sorridendo anche a lui prima di scarabocchiare qualcosa di fianco al suo nome.
Sebastian prese un bel respiro, alzandosi e dirigendosi verso il piano. Una volta sistemati gli spartiti e le dita sui tasti, sentì che era quello il suo momento. Doveva essere coraggioso, doveva distruggere ogni barriera che suo padre gli aveva costruito attorno anno dopo anno, insulto dopo insulto.
Ora o mai più,pensò cominciando a suonare.
 

I want someone to love me
For who I am.
I want someone to need me.
Is that so bad?
I wanna break all the madness
But it’s all I have.
I want someone to love me
For who I am.

 
Merda, merda era la parola adatta.  Sebastian era stato male nelle ultime settimane, è vero, ma riusciva a comprendere tutto quello che Jeff aveva provato solo ora, rendendosi conto che non aveva fatto altro. Jeff aveva sempre scavato a fondo, aveva sempre saputo come farlo sentire meglio ed era sempre stato disposto ad amarlo, nonostante tutto.
 

Nothing makes sense,
Nothing makes sense anymore.
Nothing is right,
Nothing is right when you're gone.
Losing my breath,
Losing my right to be wrong.
I'm frightened to death,
I'm frightened that I won't be strong.

 
Trent e Nick continuavano a scambiare sguardi e sorrisi con David e Thad, convinti che non avrebbero potuto chiudere l’anno meglio di così. Jeff e Sebastian stavano tirando fuori tutto quello che avevano dentro, era talmente raro che molti ragazzi attorno a loro sembrassero genuinamente sorpresi.
 

I want someone to love me
For who I am.
I want someone to need me.
Is that so bad?
I wanna break all the madness
But it's all I have.
I want someone to love me
For who I am.

 
Non cambia niente, non cambia assolutamente niente.Per quanto Jeff stesse provando a convincersi che non doveva assolutamente farsi condizionare, non riusciva a staccare gli occhi da Sebastian. Conosceva bene i suoi limiti, sapeva che cantare una canzone del genere era difficile per Sebastian, ma non riusciva a non sentirsi ancora più arrabbiato, perché per quanto Jeff fosse fiero di lui in quel momento, era altrettanto furioso.
 

I want someone to love me
For who I am.
Who I am.

 
Sebastian si alzò senza dire una parola, aspettando in piedi la solita frase di Thad.
“Grazie ad entrambi, potete aspettare fuori mentre votiamo.”
Jeff si alzò, seguendo Sebastian fuori dalla porta e sedendosi al solito posto, aspettando il verdetto. Sebastian avrebbe vinto e lui avrebbe continuato a provare fino al diploma, come al solito. Sebastian occupò il posto di fianco a lui, osservando la sua espressione, che non sembrava diversa da quella delle ultime settimane. Voleva dire qualcosa, chiedergli di perdonarlo, ma era come paralizzato.
“Non ho fatto altro.” Disse Jeff all’improvviso. “Amarti, non ho fatto altro che amarti. Con che coraggio vieni a lamentarti del fatto che nessuno ti ami per quello che sei, quando sono stato il primo ad amarti e accettarti soltanto per quello che sei veramente?”
Ed eccolo, il pugno nello stomaco che Sebastian si aspettava, e che sapeva di meritare. Il coraggio non basta, voler provare a buttarsi non basta se hai già sputtanato tutto prima ancora di aver preso una decisione concreta. Sebastian non ebbe neanche il tempo di formulare una frase di senso compiuto prima che David li richiamasse nella stanza, pronti per comunicare il verdetto del gruppo.
“Eccovi, allora,” Cominciò Thad. “abbiamo votato e deciso all’unanimità.”
Ci fu una piccola pausa, e fu Jeff a chiedere che gli fosse comunicato il vincitore, essendo Sebastian ancora paralizzato.
“Quindi?”
“Vi esibirete entrambi in duetto.”
 
 
Note.
Wow, okay, sarò breve perché ho sonno. Spero vi sia piaciuto, l’ho scritto in due ore e mezzo, oggi era il giorno giusto, mi è stato fra i piedi fin troppo questo capitolo. Le canzoni che cantano le due capre caprose sono “Boy (Acoustic Version)” di Nina Nesbitt e “Who I Am” di Nick Jonas & The Administration. Un mega grazie alla mia Charlie, alla Lucions e a Nikita(♥)per aver recensito.
Come al solito, se volete spoilers o scleri o altro potete chiedermi di tutto (tranne roba di matematica e/o scienze e/o chimica) su Twitter: @xbelieveinpeace o usate l’hashtag #letitoutFF (che non lo usa neanche un pinguino) \o/
BYE FUCKERS!
 
xbelieveinpeace
   
 
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