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Autore: sfiorisci    25/10/2012    2 recensioni
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"Come la chiamiamo?- gli chiese Rena
-Celeste, perchè ha il potere del cielo-"
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2



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Quando si svegliò Les venne presa da un dolore fortissimo alla testa. Si guardò intorno, non era nella sua stanza… era in una grande camerata e aveva una fasciatura sul braccio… ora si ricordò tutto. Era in infermeria, dato che l’ultima volta era caduta in quel burrone… probabilmente Rick l’aveva portata lì per farla curare. Fece per andarsene, ma poi notò che c’era anche un’altra ragazza nella stanza. Era più grande di lei, aveva il polso fasciato e la guardava curiosa con due grandi occhi marroni.
«Ciao» le disse cortese.
«Ciao» rispose Les un po’ titubante.
«Io mi chiamo Rachel. Tu sei?» disse la ragazza senza smettere di sorridere. Les allungò la mano che non era fasciata e la porse alla conoscente.
«Io mi chiamo Celeste, ma puoi chiamarmi Les» le due ragazze si strinsero la mano. Fu in quel momento che Les lo sentì. Stringendo la mano alla ragazza sentì tutto umido, ma quando si controllò la mano era asciutta. Davvero non capiva cosa potesse essere successo…
«Come vedi, io sono qui perché a ginnastica mentre correvo sono inciampata e sono caduta sul polso. So di essere idiota, ma odio fare ginnastica… mi fa proprio schifo. Cioè si suda, ci si stanca… a che scopo mi chiedo io?» Les trattenne l’impulso di ridere. Quella ragazza era davvero buffa, parlava agita, molto velocemente e gesticolava con le mani.
«Cioè, tu non pensi che la ginnastica sia uno spreco di tempo? La trovo davvero la cosa più brutta che ci obbligano a fare…»
«Rachel, non ci posso credere, non ti starai ancora lamentando, vero?» disse in quel momento una ragazza identica a Rachel che stringeva la mano di un ragazzo.
«Diana, non stavo facendo nulla. Stavo solo raccontando a Les come mi ero fatta male.» disse guardandola mentre sorrideva.
«Piacere Les, sono Diana e lui è Douglas, il mio ragazzo. E Rachel… come avrai forse già capito guardandoci, è mia sorella gemella» disse voltandosi verso Les e stringendole la mano. Come era avvenuto per la sorella la mano di Les divenne molto umida, ma quando la guardò era asciutta, cosa stava succedendo?
Anche il ragazzo le strinse la mano. Quando lo fece Les sentì come dei granellini di sabbia fra le dita, ma quando si guardò le mani non vide di nuovo nulla. Era sempre più strana… non capiva davvero cosa le stesse succedendo…
«Allora, Les?» tutti e tre i ragazzi la guardavano con aria interrogativa
«Oh, io… mi sono distratta un attimo…» disse cercando di trovare una scusa «Cosa… cosa dicevate?» chiese confusa
«Ti stavamo dicendo se sabato hai voglia di venire a dormire nella nostra stanza… sai noi abbiamo un letto in più… potremmo diventare amiche» disse Rachel con un sorriso a 32 denti. Purtroppo quando Les sentì dirsi questo il sangue nelle sue vene gelò. Lei non poteva dormire con altri, se avesse avuto degli incubi e avesse gridato? O se peggio ancora avesse fatto loro del male? Fortunatamente in quel momento entrò Rick e la salvò dal dare una risposta.
«Les, ti sei ripresa, finalmente!» le disse appena la vide
«Si, Rick, mi sento meglio…» disse Les
Gli altri si guardarono strani, per loro lui era il rettore Federico, non Rick, il quasi padre, come per Les
«Rick, posso tornare nella mia stanza?» chiese Les
«Sicuro… ma perché?» le chiese lui.
«Oh, nulla è solo che… avrei delle cose da chiederti… da sola…» aggiunse sottovoce.
«Ok, va bene, aspettami lì» rispose lui serio.
«Ehi, per quanto riguarda il nostro invito cosa farai?» le chiese Rachel
«Ehm… vi farò sapere, non preoccupatevi» disse Les tornando in camera sua. Dopo un po’ arrivo Rick
«Les… cosa volevano oggi da te Rachel e Diana?» chiese preoccupato
«Oh, nulla, volevano invitarmi a dormire con loro sabato, ma devo pensare ad una scusa per dirgli di no…» disse con un tono che non sembrava molto interessato. Les voleva parlare con lui di altro… qualcosa di molto più urgente.
«Secondo me sbagli, dovresti andare da loro… insomma Les, prima ti lamenti di non avere amici, poi quando ti si presenta l’occasione la sprechi così?» la rimbeccò lui
«Oh, senti Rick, non lo so… ma non è di questo che volevo parlarti ora… cosa sai dirmi di mio nonno?» gli chiese decisa
«Tuo nonno?» Rick era molto sorpreso da quella domanda
«Beh… lui era un uomo molto intelligente, nonostante quello che ha fatto… alla fine si è pentito di tutto il male che ha causato e il suo sacrifico ne è la prova… inoltre tu gli assomigli molto. Avete gli stessi occhi… poi siete tutte e due mancini e avete la stessa voglia sulla spalla… ma perché ora mi chiedi di lui?» Les gli raccontò tutto, del suo strano sogno, della particolare sensazione che aveva quando stringeva la mano alle persone… anche Rick era piuttosto sbalordito.
“Les, non so proprio cosa dirti…” disse lui accarezzandole la guancia, lei annuì tristemente. Quella notte, dopo essersi addormentata sognò di nuovo suo nonno.
 
“Ciao piccola mia” le disse lui
“Ciao… ehm… nonno…” disse lei un po’ titubante
“Oh, allora adesso ti sei convinta che sono davvero io?” disse lui con un sorriso sulle labbra
“Si… ho parlato con Rick…”
“Ah, Federico, che bravo ragazzo lui… hai visto cosa hai fatto oggi? Quando hai toccato le mani di quei ragazzi…” disse
“Si… infatti ti volevo chiedere se sapevi cosa significava tutto ciò…” chiese Les spaventata della risposta che avrebbe potuto ricevere
“Non ancora, mia piccola Celeste, non ancora. Come ti ho già detto arriverà un tempo in cui saprai tutto… ma ancora questo tempo non è arrivato. Ci sono… degli obiettivi che devi raggiungere per arrivare alla conoscenza di te e di ciò che rappresenti…”
“E come faccio a sapere quando ho raggiunto questi obiettivi?” chiese lei confusa
“Oggi ne hai raggiunti molti, ma posso darti una specie di compito… sempre se vuoi accettare…”
“Questo mi aiuterà a non provare più dolore e a non avere più incubi?”
“Sicuramente ti aiuterà ad essere una persona migliore e ad accettare te stessa per ciò che sei…” non era proprio la risposta che lei si aspettava, ma era pur sempre un inizio…
“Ok, cosa devo fare?” chiese decisa
“Innanzitutto io accetterei l’invito di quelle due ragazze… sembrano così’ cortesi con te, no? Poi chiedi anche a Rick se ha qualcosa di mio… tipo un diario o un qualcosa di simile, ma non dirgli che sono stato io a dirti questo… va bene?” veramente a Les non andava bene, odiava farsi comandare… ma quelle visioni, la strana sensazione del giorno… doveva assolutamente scoprire cosa c’era dietro… lo doveva a se stessa.
“Va bene, lo farò”
   
 
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