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Autore: EnnyDiPretende    26/10/2012    0 recensioni
Genere: Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Furry
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ON SET!

 

Mi cambiai molto velocemente. Presi il copione e mi diressi verso il set principale seguendo una mappa trovata sul tavolo della mia “casa” roulotte.

Era grande e accogliente. Trovai tutto il necessario. Abiti e oggetti di scena con l'armadio pieno di abiti normali. E scarpe. Oh quanto amo le scarpe.

Pensando a quel piccolo nido arrivai sul set. Nemmeno me ne accorsi. Trovai dei ragazzi che sistemavano delle sedie e notai che avevano scritto il nome sul retro. Annalisa Enny Pischetola. Era incredibile! Non potevo far altro che guardarla e sorride. Poi mi cadde l'occhio su quella affianco. Matt Smith. Una accanto all'altra. Scossi la testa per tornare con i piedi per terra e mi misi a leggere il copione e con l'aiuto del mio fidato evidenziatore rosa, sottolineai le mie battute e iniziai a ripeterle. I gesti che dovevo fare non li sapevo ma almeno mi preparavo.

Già all'opera ? Si vede che è la prima volta. Di solito il primo giorno si parla solo della trama e si inizia con delle improvvisazioni per avere chiaro cosa fare”

AAAAAAAAAAH” urlai dalla paura. Mi aveva parlato vicino all'orecchio e io ero concentrata sul copione. Ah e oltre all'urlo lanciai copione ed evidenziatore in aria e ciliegina cascai dalla sedia. Tanto per rendere chiaro che avevo fatto una bella figura. Tutti si girarono e iniziarono a ridere. Matt però no. E come al solito visto che alle figuracce c'ero abituata risi anche io.

Mamma che paura!hahahaha vedi che scema ! OH però pure tu!” Mi alzai con un sguardo omicida (falso come quello di un piccione). Lui fece finta di niente e trattenendo una risata alzò le mani ma poi mi aiutò a rimettermi in piedi.

Scusa non pensavo fossi così concentrata! Pensavo lo sapessi” e s'indico.

Aveva quasi lo stesso aspetto di prima ma si era cambiato. Poi lo notai. Cravattino blu,Camicia, Bretelle e Giacca marrone di quella con i gomiti cuciti. Il dottore. Perché era vestito da Dottore?

Sai della mia parte dell...”

Undicesimo Dottore dopo David Tennant nella serie televisiva Doctor Who. Hai fatto tre stagioni con la presenza di Karen e Arthur. Si ovvio.”

Giusto. Sei una fan. Me lo ero scordato.”

Scusami. E che sono emozionata.”

Non mi accorsi che mi teneva ancora la mano. Ma quando lo feci la tolsi e (cristo quanto fu difficile) staccai lo sguardo dai i suoi occhi verdi e mi misi a sedere. Senza dire nulla lui si sedette accanto a me. Raccolsi il copione e l'evidenziatore e ripresi. Capii anche perché era vestito così. Io dovevo essere una ragazza che incontra per caso sul set di Doctor Who. Lui era lui. Io ero io. Bella storia verrà fuori. Pensai sarcastica. Sentivo il suo sguardo addosso. Ogni tanto mi voltavo e gli ripetevo la battuta in faccia. E lui sputava qualche stronzata. Ovviamente non me la tenevo così ne sparavo una peggio io. Tra risate e stronzate imparai già quasi tutte le battute. Fiera del risultato mi voltai verso di lui e recitai l'ultima battuta con un sorriso compiaciuto.

...Non puoi lasciare questa vita così. Non come me. Sei l'unica cosa che rimarrebbe in vita di me.

E tu non puoi lasciarmi così. Senza di te muore ogni cellula di me. Nulla rimarrebbe in vita di noi. O entrambi o nessuno ricordi?” Ovviamente lui già sapeva tutte le sue battute. E poi si lamentava che io mi mettevo già all'opera. Ero la protagonista dovevo essere alla sua altezza. In qualche modo. Questo però lo pensai in un secondo momento. La prima cosa che notai fu il fatto che lui disse la sua battuta seriamente, Voltato verso di me, fissandomi negli occhi e riprendendomi la mano. Che professionalità. Altro che io che ripetevo la battuta come una bimba che recita la poesia imparata all'asilo. Ero in imbarazzo ma lui sorrise.

Sei brava. In così poco tempo sai già il copione a memoria” sbuffai.

Senti chi parla. Tu lo sai meglio di me e già riesci a dare le giuste mosse e espressioni. A me ci vorrà una vita.”

In primis io ho il copione in mano da un mese e tu solo da pochi minuti- tolto il volo- e poi io devo recitare me stesso quindi ho detto la frase come la direi io stesso.”

Appunto. Odio me stessa. Recito per questo. Per essere qualcuno meglio di me. Chiunque. La 'me' direbbe questa frase un po' arrabbiata per mascherare la tristezza che l'assalirebbe nell'immaginare il suo amato morto a causa sua.”

Allora prova a dirla così. Concentrati. Tu sei tu. E io ti amo.”
“Non dirlo. Mai fuori dal set.”

Perché?”
“Tra le tante cose che odio di me c'è anche quella che m'illudo.”
“Non odiarti. Se sei veramente come la ragazza descritta qui” indicò il copione “Sei fantastica. Dai fallo per me.”

Sospirai e ripetemmo le battute come le avremmo dette nella realtà guardandoci negli occhi. Per un momento mi illusi che mi potesse amare ma poi venni distratta. Scoppiò un applauso da parte di tutti. Mike (che era arrivato con calma) quasi pianse.

Mi guardai in torno e sorrisi. Idem Matt. Mi voltai verso di lui e mormorai un grazie. Mi fisso e con il sorriso poggio la sua fronte sulla mia.

  
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