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Autore: Sbren    27/10/2012    1 recensioni
Dopo un incontro apparentemente casuale, ma voluto dal destino o da qualcuno in particolare, Evan si accorge di aver trovato una ragazza unica nel suo genere: Kelly.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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[Capitolo 1]
Continuava a fissare l’orologio contando i secondi. Odiava quando l’autobus era il ritardo e quel giorno erano già passati tre minuti in più rispetto al solito, il che la irritava incredibilmente. Le auto sfrecciavano davanti ai suoi occhi mentre sperava che il prossimo veicolo a svoltare e a fare capolino dall’immensa curva in fondo alla strada fosse il suo bus.
-Scusa, è già passato il 23?- chiese un ragazzo moro e con il fiatone tra una pausa e l’altra per prendere fiato.
-No, è in ritardo.- cercò di sorridere Kelly, ma non riuscì a nascondere la sua inquietudine.
-Vai di fretta?- continuò il ragazzo, cercando di attaccare bottone.
-No, perché?- tentava di non essere scortese lei.
-Mi sembri un po’ agitata.- sorrise il ragazzo.
Lei lo squadrò dalla testa ai piedi con una buffa espressione interrogativa. E senza dare una risposta, chiese a sua volta -E tu sei di fretta?-
-No, avevo solo paura di averlo perso.- non smise di sorridere il moro, tanto che Kelly si chiese cosa avesse da essere così felice, ma decise di lasciar stare. A questo punto si voltò di nuovo a guardare il curvone e finalmente avvistò il tanto atteso autobus. Mentre quest’ultimo si avvicinava a gran velocità, lei fece segno con la mano. I ragazzi salirono e dopo che le porte si richiusero prontamente dietro di loro, Kelly trovò un posto vuoto accanto al finestrino.
Il sole non era troppo forte ma si stava bene a maniche corte. La gente parlava al telefono distrattamente ed i bambini urlavano senza un motivo ben preciso, mentre gli anziani li osservavano e ricordavano (o almeno ci provavano) la loro infanzia.
Lei era incantata a guardare tutto ciò che scorreva sotto i suoi occhi, pensando che una volta non le importava niente di quel tutto poiché per lei c’era solo una cosa di cui le importasse davvero, peccato che non fu mai veramente sua.
Intanto lui la rimirava senza che lei se ne accorgesse. Riusciva a scorgere gli occhi timidi della ragazza nascosti dietro il folto ciuffo di capelli che copriva metà del suo viso. Le sue mani erano poggiate sui jeans blu stranamente non strappati, quindi in controtendenza alla moda giovanile del momento. Truccata non troppo, niente smalto, niente collane, niente orecchini, niente bracciali. Dopo essersi infilata le cuffie dell’iPod touch, aveva iniziato a battere il piede destro a tempo. Indossava delle Nike bianche con il simbolo viola apparentemente nuove poiché erano pulitissime. Solo un esperto come Evan poteva notare l’usura provocata dai jeans sul bordo superiore delle scarpe. Kelly dopo poco si girò di scatto e assunse un’espressione spaventata visto che non si era accorta della vicinanza del ragazzo. Così, togliendosi le cuffiette, gli chiese -Come ti chiami?-
-Evan.-
-Ok Evan. Che vuoi da me?-
-Oh, niente. Anzi… come ti chiami?-
-Kelly.-
-Ok Kelly. Sei un tipo strano.- sorrise di nuovo il moro.
La ragazza, senza emettere un fil di fiato, si limitò a fare spallucce lasciando ad intendere che per lei la conversazione sarebbe potuta concludersi anche lì. Ma il ragazzo non demordeva –Quanti anni hai?- aggiunse dopo poco.
-Abbastanza per prendere un autobus da sola.-
-Ah, io sedici.- disse lui, facendo finta di non aver colto la voluta acidità di Kelly. Lei si voltò nuovamente verso di lui e, scostandosi un ciuffo di capelli ribelle, inclinò la testa da un lato, come per osservarlo da sotto tutti i punti di vista. Decisamente gli avrebbe dato qualche anno di più.
-Tutto okay?- chiese Evan mentre si scansava per far passare una signora che non si degnò neanche di chiedere ‘permesso’ e di ringraziare.
-Sì.-
-Dove scendi?- Evan si ripromise che se a quella domanda la ragazza avesse risposto seccamente, non le avrebbe chiesto più niente. Sarebbe stato fiato sprecato.
-Alla prossima.- risponde lei, mentre raccoglie il suo zaino ed infila l’iPod in tasca per poi chiudere la cerniera.
-Allora ciao.- si scansa lasciandole lo spazio per andare verso l’enorme portiera.
-Ciao Evan- rispose lei con un piccolo sorriso accompagnato da un gesto della mano aperta.
Come avrebbe dovuto interpretare quell’improvvisa dolcezza affiorata all’improvviso dopo una discussione fredda e asettica?
Ma una cosa che non era da chiedersi e che sapevano per certo entrambi è che non sarebbe finito tutto lì.

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Angolo autrice
 
Buon quellocheèmentrestateleggendo :)
E' la prima storia che pubblico (ma ne ho scritte altre) e spero che vi piaccia. Vi chiedo un piccolo favore... Recensite? A voi non costa nulla mentre per me, nel bene o nel male, è importante.
Spero che continuiate a seguire la mia storia e che man mano vi appassionerete ai personaggi :)
Grazie C:
-Sbren




   
 
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